
La gioia di essere amati sempre e comunque da Dio e di poter contare su di Lui, qualunque cosa accada, è il filo rosso che unisce queste meditazioni. A partire da un testo di riferimento, l'autrice ci conduce a cercare Dio, ad approfondire il rapporto intimo con Lui e la verità di noi stessi. La lettura è dispiegata nell'arco dei dodici mesi dell'anno, tanti quante sono le tematiche affrontate: un itinerario che si snoda lungo un cammino in cui si può ritrovare non solo chi ha un percorso di fede, ma anche ogni persona che riflette e si interroga sul senso della propria vita.
La follia per Cristo è una scelta di vita che sovverte le logiche mondane, rinunciando a convenzioni sociali, status e sicurezze per seguire un ideale evangelico di totale donazione. È una forma di testimonianza spirituale in cui il credente accetta volontariamente di sembrare paradossale, pur di rimanere fedele al vangelo. In Catherine de Hueck Doherty la follia si traduce in un appello all'impegno sociale e spirituale che sfida le convenzioni, sposando i valori di giustizia, accoglienza dell'altro e condivisione. In occasione del quarantesimo anniversario dalla scomparsa dell'autrice, viene pubblicato questo testo dai chiari echi autobiografici in cui lei stessa veste i panni della folle per Cristo.
Descrizione dell'opera
La vicenda di don Mazzolari costituisce un vero e proprio capitolo della storia della teologia morale. Non è infatti possibile prescindere dalla sua figura nell’affrontare il tema del rapporto tra il cattolicesimo e la guerra o del pacifismo cristiano in Italia. Merito dell’attenta e documentata ricerca di Bignami è soprattutto quello di avere collocato il tema della coscienza al centro della biografia e della riflessione del parroco di Bozzolo.
«Mai questo nucleo vitale dell’intera sua opera era stato adeguatamente tematizzato nelle sue origini remote, nei suoi successivi (e talora non lineari) sviluppi, nelle sue interne articolazioni e soprattutto nelle specificità dei due versanti, non sempre coincidenti, sui quali si era collocata la prolungata meditazione mazzolariana sulla coscienza cristiana: quello civile e quello ecclesiale, in verità mai contrapposti fra loro ma pure esistenzialmente vissuti come distinti a seconda che ci si collocasse ora nell’ottica cristiano-mondo, ora in quella cristiano-Chiesa» (dalla Presentazione di G. Campanini).
Il tema della coscienza morale acquista in Mazzolari una duplice valenza: a) di paradigma metodologico ogni volta che si riflette sulla realtà storica; b) di attualità, perché il dibattito morale sulla guerra non ha mai abbandonato l’umanità e si ripropone ciclicamente all’attenzione del cattolicesimo contemporaneo.
Il pensiero di Mazzolari è indagato a due livelli: negli scritti e nelle decisioni concrete così come documentate dai racconti autobiografici o dalle narrazioni di testimoni. Il tema della coscienza morale viene analizzato alla luce dei temi della pace, dell’obbedienza e della laicità. Particolare rilievo assumono due temi fondamentali per la teologia morale: quello della pace e quello dell’autonomia della coscienza.
Il lettore è condotto, attraverso una biografia teologica e spirituale, all’interrogativo etico sul presente e alla difficile coniugazione della coscienza personale con le situazioni dettate dalla realtà.
Sommario
Presentazione (G. Campanini). Introduzione. I. Biografia di una coscienza. 1. Percorso biografico di una coscienza. 2. Il retroterra teologico e spirituale. 3. Le letture e gli apporti della cultura francese. II. Coscienza di una biografia. 4. La coscienza cristiana e la pace. 5. Autonomia della coscienza morale cristiana. III. La coscienza morale a partire da Mazzolari. 6. Quale coscienza morale? 7. La formazione della coscienza morale cristiana. 8. Il travaglio della coscienza. Conclusione. Attualità di Mazzolari: a partire dal tema della pace. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Bruno Bignami è presbitero della diocesi di Cremona dal 1994. Ha conseguito il dottorato in teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana nel 2005. Attualmente è vicerettore del seminario di Cremona, docente presso lo studio teologico dello stesso seminario e vicedirettore del Centro Pastorale Diocesano.
La formazione permanente è tema insistito nei documenti della chiesa sulla vita consacrata e in quelli che i vari istituti religiosi si sono dati nel loro cammino di rinnovamento dopo il Vaticano II. Essa deve essere personale e tenere conto dei diversi momenti o stadi della vita umana per risultare di grande utilità "affinché la vita consacrata sappia essere nella società di quest'epoca un autentico e stabile dono per Dio, e promuova un'efficace evangelizzazione" (Sinodo sulla vita consacrata).
Ciò che ha soprattutto caratterizzato p. F. Varillon è stato lo sforzo costante di tradurre il vangelo in un linguaggio comprensibile all'uomo di oggi. Persuaso che "è indispensabile per un cristiano essere intelligente", non ha risparmiato gli sforzi per allargare la visione cristiana, mettendone in evidenza la profonda coerenza e l'attualità. Vero e proprio "maestro spirituale", insieme tradizionale e audace, p. Varillon ha posseduto più di chiunque altro l'arte di liberare il cristianesimo da ogni sovrastruttura, rivelandone l'anima profonda e autentica, quello che egli chiama "l'essenziale dell'essenziale": la vita di Dio - un Dio che è "amore, nient'altro che amore" - come realizzazione piena dell'uomo. Dotato di una straordinaria capacità di mettersi in ascolto degli altri, di camminare con loro, egli ha saputo creare un genere letterario e "omiletico" nuovo, in cui il riferimento al dato biblico, la riflessione penetrante, il senso dell'essenziale e di dialogo con il pensiero contemporaneo si compongono di armoniosa unità. È un libro denso e chiaro, che rivela tutta la capacità di p. Varillon di "spiegare" i contenuti della fede, di toccare e risvegliare le corde più intime del cuore e della mente, in un cammino che è il cammino stesso dell'ascoltatore, soprattutto di colui che vuol capire, al di là di ogni stereotipo, le ragioni della propria fede.
Capire a fondo il nostro tempo e le sue inquietudini vuol dire fare i conti con un mondo profondamente cambiato in cui i segni dello spirito non sono scomparsi ma vanno cercati con occhi e intelligenza rinnovati. Si tratta di avventurarsi a leggere e interpretare la ricerca di Dio che la nostra contemporaneità manifesta in forme inedite e a volte assai confuse. Il percorso dell'autore poggia su quattro colonne portanti: «Dal presente con le sue inquietudini, che sono una domanda spesso inconsapevole di interiorità, si giunge al radicamento che lo spirito ha nel tempo e nel corpo, ove si scoprono i "percorsi epifanici" che nell'oggi e nel futuro si aprono davanti a noi, per veleggiare infine verso "orizzonti ampi"... ossia gli spazi sconfinati del divino e dell'umano» (dalla Prefazione del card. G. Ravasi).
Sommario
Prefazione (G. Ravasi). Introduzione. I. INQUIETUDINI: DA INTERPRETARE. 1. Tra nostalgia e nuovi paradigmi: ascoltare gli ultrasuoni dell'anima in bilico. 2. Brecce all'infinito: interpreti del fruscio delle stelle del mattino. 3. I nuovi "cercatori di Dio": tra ferite, feritoie e scorciatoie. 4. Luce della simbolica biblica per i nuovi "cercatori": per trovare un nuovo paradigma. 5. Dall'icona ai percorsi: elementi costitutivi di un nuovo paradigma. II. ALLEANZA: NEL TEMPO E NEL CORPO. 6. Tempi dell'uomo, tempi di Dio: la parola eterna e i percorsi dell'esistenza cristiana. 7. Tempo e età della vita: la soglia e le linee di fuga, per ripensare gli schemi ereditati. 8. Realizzarsi in Cristo Gesù: cristologia e prassi cristiana. 9. Un corpo per l'alleanza: carne di fraternità e di salvezza. 10. Diventare spiritualmente adulti: ripensare dinamicamente l'itinerario spirituale. III. PERCORSI: DI EPIFANIE NUOVE. 11. Prospettive per nuovi percorsi di santità: una molteplicità di figure senza gerarchie? 12. La santità oggi e domani: dalla sovranità eroica alla resilienza solidale. 13. Contemplazione e mistica: riconoscere i nuovi percorsi epifanici. 14. Mistici nostri contemporanei (1): dentro le necessità dello spirito libero. 15. Mistici nostri contemporanei (2): "Tamquam scintillae in arundineto discurrent" (Sap 3,7). IV. RECOBÒT: ORIZZONTI AMPI. 16. Spiritualità e cultura: una costante da reinventare. 17. Compiti e chances della spiritualità: ridare dignità a questo mondo un po' sgualcito. Conclusione. Indici.
Note sull'autore
BRUNO SECONDIN (1940), carmelitano, dal 2010 docente emerito alla Pontificia Università Gregoriana, sin dal 1975 vi ha insegnato storia della spiritualità moderna e principi di teologia spirituale. Ha studiato a Roma, in Germania e a Gerusalemme, interessandosi specialmente della tradizione spirituale carmelitana, di nuovi modelli di lectio divina e delle nuove esperienze spirituali emergenti nel contesto della crisi della modernità. Presso le EDB ha pubblicato: Profeti di fraternità. Per una visione rinnovata della spiritualità carmelitana (1985); Alla luce del suo volto. I. Lo splendore (1989); Il profumo di Betania. La vita consacrata come mistica, profezia, terapia (1997); ha diretto la collana Cammini dello Spirito e - dopo la morte di E. Ancilli - la collana di Storia della Spiritualità in 15 volumi. Molti dei suoi libri sono tradotti in altre lingue.
La vita cristiana è l'apprendistato di un amore che nasce dall'incontro tra Dio e l'uomo e che è destinato a diventare unione e comunione. Questa è l'esperienza fondata sulla fede nell'iniziativa di Dio che ci ha amati per primo e che, in suo figlio Gesù, ha stabilito la sua dimora in mezzo a noi. Un panorama magnifico si apre davanti a chiunque voglia mettersi in cammino, ma la marcia è lunga e richiede resistenza, forza e riferimenti. I santi, che ci precedono, sono come dei lumi, fratelli e sorelle maggiori nella fede, che intercedono per noi, ci incoraggiano e ci istruiscono nel nostro pellegrinaggio sulla terra. Il libro, profondamente intrecciato con la pedagogia cristiana, è nato attingendo all'insegnamento di questi numerosi testimoni di ieri e di oggi.
«La scelta della vocazione monastica comporta che il bene che ci sarà dato di compiere non consisterà tanto in opere caritative, quanto piuttosto nel sacrificio della nostra vita, nella preghiera gratuita, nell' offerta di noi stessi. Tutto il monastero è da trattare come i vasi sacri dell'altare, perché tutto appartiene al Signore; noi stessi diventiamo un bene nelle mani di Dio, siamo come l'obolo della vedova gettato nel tesoro comune e la nostra vita deve essere un culto continuo a Dio, un'offerta generosa e gratuita, lieta e riconoscente».
Da tempo ormai si parla del rinnovamento della vita consacrata, a tal punto che qualcuno, sentendolo ormai più invocato che realizzato, più virtuale che reale, preferisce evitare l’argomento a motivo dell’imbarazzo e della disaffezione emotiva che suscita. Se da una parte può essere più facile insistere su tale stanchezza da logoramento, non mancano tuttavia segnali di speranza.
Il volume parte da questa convinzione e intende offrire un contributo per indicare almeno un aspetto o una pista del rinnovamento: il tema della relazione e di una relazione che apre alla condivisione. L’ipotesi di lavoro alla base dello scritto è che il recupero a vari livelli della dimensione relazionale possa costituire un elemento di novità e rinnovamento della vita consacrata.
Lo studio, nato dall’attività di formazione permanente tra i religiosi e le religiose, è articolato in due parti. Nella prima si tenta di definire e cogliere nel suo significato teorico il senso della relazione. Nella seconda si affronta il percorso che dalla relazione conduce alla condivisione, sempre in rapporto con l’attuale momento storico della vita consacrata.
Note sull’autore
Amedeo Cencini (Senigallia 1948), religioso canossiano, ha conseguito la licenza in pedagogia all'Università pontificia salesiana, il dottorato in psicologia alla Pontificia Università Gregoriana e si è specializzato in psicoterapia all'Istituto di psicoterapia analitica. Attualmente dirige lo Studentato della sua congregazione, dove cura la formazione dei chierici, e ha vari incarichi di insegnamento universitario in Veneto e a Roma (pastorale vocazionale, formazione al discernimento, psicologia). Collabora con Testimoni e insieme ad Alessandro Manenti dirige la collana EDB "Psicologia e formazione". Ha pubblicato: Vocazioni, dalla nostalgia alla profezia. L’animazione vocazionale alla prova del rinnovamento, EDB, Bologna 21992; Amerai il Signore Dio tuo. Psicologia dell'incontro con Dio, EDB, Bologna 112000; Psicologia e formazione. Strutture e dinamismi, in collaborazione con A. Manenti, EDB, Bologna 112000; Vivere riconciliati. Aspetti psicologici, EDB, Bologna 111999; Vita consacrata. Itinerario formativo lungo la via di Emmaus, San Paolo, Cinisello Balsamo 41994; Per amore, EDB, Bologna 42001; Con amore, EDB, Bologna 1994; Nell'amore, EDB, Bologna 21998; I sentimenti del Figlio, EDB, Bologna 42001; Fraternità in cammino, EDB Bologna 1999.
Descrizione dell'opera
Come far sì che la debolezza dell'uomo diventi veramente la sua forza? Alla luce dell'antropologia cristiana e della psicologia del profondo, la fragilità personale non è un ostacolo per la crescita della persona e per la sua maturazione psichica e spirituale, bensì può diventare uno spazio privilegiato sul quale lavorare nella direzione di un'integrazione personale, che permetta all'individuo di vivere con maggiore libertà la propria vita e la propria fede.
Il volume coniuga la riflessione psicologica sull'individuo, e in particolare sulla sua dimensione di limite, con una proposta di tipo spirituale, che fa perno sul principio fondamentale della fede cristiana: il mistero dell'incarnazione.
Sviluppa quindi un percorso per approfondire l'esperienza di Dio, che passa necessariamente attraverso le dinamiche psichiche della persona. Le strutture e i processi psichici propri della psicologia del profondo vengono tradotti in termini di cammino verso un incontro più autentico con Dio, in vista di una maggiore libertà personale.
Sommario
Introduzione. I. IL CONTESTO PSICO-SOCIO-CULTURALE. 1. Dall'autorealizzazione alla società narcisista. II. ACCOGLIENZA, RESPONSABILITÀ, CHIAMATA. 1. Riconoscere e accogliere la propria debolezza. 2. Responsabili di fronte alla debolezza dell'altro. 3. La chiamata: l'autotrascendenza teocentrica nell'amore. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
LUCA GARBINETTO, religioso della Pia Società San Gaetano, nato a Thiene (VI), si è licenziato in psicologia alla Pontificia Università Gregoriana e ha conseguito il dottorato in teologia pastorale presso la Pontificia Università Lateranense.

