
Quando diventiamo criticoni sporchiamo il mondo e l'immagine bella di Dio che c'è in ogni persona.
Le Perle di San Francesco d’Assisi raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di uno dei santi più amati di ogni tempo. Sono Perle attraversate da un unico «filo»: l’amore.
Per Francesco l’amore non è astrattezza, ma abbraccio, integrazione, è non sentire la diversità; è essere tutt’uno con se stesso, con il mondo, con chi sta nella felicità di vivere una sensazione, un’emozione.
Francesco ha consumato la sua intensa esistenza in quest’ansia di condivisione, di cui noi riusciamo a raccogliere solo le briciole, ma sono briciole preziose vere e proprie perle che fanno di questa vita un raro gioiello.
«La collana di perle» offre piccole antologie che presentano le parole più belle scritte o dettate da grandi figure spirituali vissute in epoche e contesti diversi. Le Perle del Mahatma Gandhi raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di un profeta della non violenza profondamente amato, inanellate da un filo: la ricerca della verità. «Non ci potrà mai essere verità dove non c'è coraggio».
Le Perle della imitazione di Cristo raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi da un libro base della spiritualità, inanellate da un unico "filo": la conoscenza interiore.
La poesia tende di per sé a essere oracolo. Il poeta accusa o esalta, egli vede il male del mondo, ne è turbato; ma contempla anche la gloria di Dio che si dispiega nell’universo e conosce la grandezza dell’uomo.
Giorgio Mazzanti ha accusato la rovina di un mondo dissociato e dissacrato, si è sentito coinvolto nella stessa rovina; non poteva tuttavia dimenticare che era nella sua missione l’annuncio della salvezza e il riconoscimento della grandezza dell’uomo. Questa grandezza è contemplata dal poeta nella Vergine Madre di Dio: nella Vergine, pura creatura, non è soltanto la natura dell’uomo ma è la persona creata che viene elevata a una sublime dignità. Nella Vergine risplende, più che in ogni altra creatura, la libertà di Dio e il suo amore infinito.
Dalla Presentazione di Divo Barsotti
La corrispondenza di Charles de Foucauld con la sorella Marie, che chiama affettuosamente Mimì, è impregnata di speranza, di fede e di gratitudine verso Dio per le grazie che Egli sa diffondere in coloro che lo cercano e si affidano alla sua bontà. In questi testi è evidente il desiderio di Charles di far sì che la sua esperienza spirituale elevi lo spirito della sorella, plasmi le scelte della sua famiglia e la renda desiderosa di condividere l'amore di Dio con altri fratelli e sorelle, secondo lo spirito della fraternità universale, inaugurato da Frère Charles come una promettente e luminosa speranza.
Le perle di Igino Giordani raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di uno scrittore, giornalista e politico italiano, direttore della Biblioteca Apostolica Vaticana e cofondatore del Movimento dei Focolari con Chiara Lubich.
Che cosa ci serve per vivere? Non per sopravvivere (per questo basta un po’ d’aria e un po’ di cibo), ma per desiderare la vita, per crederci, per volerla davvero. Alcuni dicono che per vivere sia necessario saper soffrire; altri ritengono che basti avere una buona forza di volontà; altri ancora osannano la rassegnazione, consigliando di non farsi troppe domande, di accettare passivamente e di accontentarsi; altri sottolineano il dovere, l’obbedienza alle leggi, ai supremi princìpi.
Io credo che per vivere occorra trovare qualcosa di bello. Sì, la cosa fondamentale è trovare qualcosa di bello nel lavoro, nelle relazioni, nella casa in cui abiti, nel paese dove risiedi. Trovare qualcosa di bello, che ti attragga, ti appassioni, ti metta in moto. Trovare qualcosa di bello che ti faccia toccare con mano il gusto della vita. Senza gusto, senza sapore, senza senso la vita diventa un’inutile condanna. Ci vuole qualcosa di bello che tocchi i tuoi sensi e ti riaccenda il desiderio. Affinché la quotidianità non diventi banale e asfissiante. Spesso la vita sembra insipida. E ci stanca. Come mangiare una minestra senza sale. Per questo dobbiamo lavorare per trovare le «cose belle». Che sono stelle che illuminano le nostre notti. E riaccendono la vita.
Il Vangelo di Luca riporta molte scene e parabole che mostrano la misericordia di Dio che si manifesta in Cristo. Luca è l’evangelista della grazia misericordiosa, del perdono offerto ai peccatori, che Gesù sulla croce offre anche a coloro che lo stanno crocifiggendo.
L’Anno della misericordia ha posto in risalto per tutti i cristiani il bisogno di convertirsi alla misericordia. Leggendo san Luca comprendiamo che la misericordia è il messaggio centrale del Vangelo e che, come ha detto papa Francesco, «tutti abbiamo bisogno di entrare nella casa del Padre e partecipare alla sua gioia, alla sua festa della misericordia e della fraternità».
Queste meditazioni ci aiutano ad avvicinarci senza paura al Dio misericordioso che manifesta sempre il suo amore in forme sorprendenti.
Uno sguardo inusuale: parlando di dove nella Bibbia si citano i capelli, vita e musica si intrecciano. Tra i rimandi della vita e brani rock e pop, Sansone, certo, ma anche Assalonne impigliato in una quercia, Eliseo calvo tra gli sberleffi, e la donna che asciuga i piedi di Gesù rivelano la capacità della Scrittura di suscitare sempre cose nuove.
Nel "Silmarillion" di John R. R. Tolkien si possono cogliere alcuni tratti e dinamiche proprie della spiritualità cristiana. Questa trattazione sistematica cerca di individuare eventuali somiglianze tra scritti della terra di mezzo e teologia biblica. Indagando i testi, elementi di fede vissuta dallo stesso autore si traspongono nelle sue storie.
Nel mondo di Dio le cose funzionano in maniera paradossale. Ciò che comunemente è stoltezza lì è sapienza; ciò che è debolezza lì è forza; ciò che è morte lì è vita. Le meditazioni contenute in questo libro vogliono semplicemente mostrare come, nel mondo di Dio, anche la nostra fine possa essere trasformata in un nuovo inizio.
La guarigione non si raggiunge ignorando le proprie ferite o causandone altre, ma riconoscendone l’esistenza e imparando ad amarle.