
Raccolta di poesie dal Gulag Romeno
Una storia di amicizia, dall’inizio fino a morte naturale. Un amico si ammala, l’altro modifica la sua vita per stargli accanto e scoprire assieme il senso della vita sempre, in ogni momento, in ogni istante, fino all’ultimo, in qualsiasi condizione di salute. Mano nella mano affrontano il doloroso cammino verso la morte, ma che si rivela al tempo stesso verso la vita. Un romanzo di drammatica attualità che, aiutandosi con l’alta poesia, ci porta oltre le barricate ideologiche della morte per eutanasia per condurci nel mistero della vita.
L’Autore
Nato a Bollate (Milano) il 2 ottobre 1972, Giorgio Gibertini Jolly è giornalista e scrittore. Vive a Roma con la moglie Sara Orsini e i due figli Mauro e Massimo. È presidente dell’associazione culturale Ad Maiora e del Centro di aiuto alla vita di Roma. Il sito personale è www.giorgiogibertinijolly.spaces.live.com . Con Fede & Cultura ha pubblicato “Mi hanno accolto con un abbraccio”, storie vere di Vita accolta pur fra mille difficoltà.
Il secolo breve l'ha scelta come colonna sonora delle sue sceneggiature più infelici, ma i suoi figli, assuefatti alla sua malia, continuano a negarne l'insidia: è la sinfonia dell'arbitrio che si fa passare per libertà. E ancora recluta arrangiatori ed esecutori tra le numerose sirene culturali che in suo nome screditano persino l'educazione, ridotta a giogo vessatorio di una tradizione da superare. E se fosse tempo di ascoltare il controcanto sommesso e tenace di veri Maestri e Testimoni di vita? Di quanti, con il genio del cuore e l'umile profondità dell'intelligenza, hanno servito il mistero umano, educando la libertà ad accogliere, nel giogo della misura, il dono e la grazia di una crescita feconda e di una definitiva custodia.
Ogni massima, ogni pensiero, ogni singola parola di questo libro hanno lo scopo di portare aiuto e consolazione, riuscendo con la loro bellezza, la loro luminosità, la loro positività a colorare la nostra anima per vie dirette o tortuose, dandoci così ali per volare.
In questa meditazione sui "Promessi Sposi" l'autore, partendo dalla figura dell'Innominato, la interroga per sondare le dinamiche della conversione, e la inquadra nelle categorie kierkegaardiane di angoscia, disperazione e fede; da questa riflessione scaturisce l'idea della centralità della grazia divina nel cammino della libertà umana verso la salvezza, che può essere tardivamente accolta, come nel caso di Gertrude, o respinta con impenitente pervicacia, come il Manzoni lascia immaginare a proposito di don Rodrigo. La grazia si esprime nel dono della fede, che è prima di tutto una rinuncia all'orgogliosa sicumera di donna Prassede e un abbandonarsi ai disegni insondabili della Provvidenza, come insegna Lucia. Ma questo saggio riflette anche sulla concezione politica di Renzo, che da una sorta di iniziale "giacobinismo" perviene alla piena accettazione del Vangelo del perdono, o di Agnese, di cui si scopriranno doti intellettuali assolutamente inaspettate. E così anche gli altri personaggi, senza forzarne i tratti psicologici assegnati dal romanzo, vengono vagliati per rispondere a tutte le domande decisive dell'esistenza umana e cristiana, nella profonda convinzione che nell'opera manzoniana si trovi la lieta novella declinata nella concretezza della vita del XVII secolo.
"Vieni a incontrare Gesù, fai anche tu esperienza del Suo amore!"
Una serie di proverbi e citazioni, in tono spesso leggero e umoristico, sui temi della vita. Un proverbio è una piccola opera d'arte, è un modo discreto per entrare in punta di piedi nella vita e nella cultura di un popolo, è una perla di saggezza che prende forma in poche parole, limitando l'inutile. In questo libro, assieme ai proverbi, troverete parecchie citazioni molte delle quali umoristiche; scoprirete così come la vita possa essere vissuta con saggezza ma anche in leggerezza.
Oltre mezzo secolo di vita della Chiesa, dal pontificato di Pio XII a quello di Benedetto XVI; le speranze del Concilio e il grande subbuglio della contestazione; la svolta antropologica rahneriana; le prospettive, le esigenze e le carenze del cattolicesimo contemporaneo nella lunga intervista a Ennio Innocenti, prete romano. Interprete intransigente della fedeltà alla dottrina della Chiesa, autore di settanta volumi di argomento teologico, filosofico, storico, giuridico, culminanti nella vasta summa sulla gnosi spuria; preposto, in momenti delicati, a ruoli di grande prestigio, eppure estraneo ad attitudini di conformismo clericale, don Innocenti parla in queste pagine, con piena sincerità, della sua vita densa e talvolta difficile, tutta votata al servizio del Regno.
Una ricerca sul problema dell'esistenza di Dio attraverso aforismi, sentenze e riflessioni capaci di ribaltare il pensiero anticristiano di molti filosofi.
Da chi mai i santi hanno preso animo e fortezza per sopportare le persecuzioni, i tormenti e la morte, scrive sant'Alfonso in quest'opera, se non dalle pene di Gesù crocifisso? Cosa fare per amare perfettamente Dio? Il Signore rivelò a s. Alfonso che per giungere al perfetto amore non c'è esercizio più adatto che meditare spesso sulla sua Passione. Quest'opera preziosa aiuterà sulla via della santità chiunque la legga con attenzione e amore.
La serafica santa Teresa d'Ávila esclamava: "Muoio perché non muoio" e santa Teresina del Bambin Gesù, interrogata sulla sua rassegnazione a morire, rispose: "Io trovo che non c'è bisogno di rassegnazione se non per vivere, per morire non provo che gioia". Una riflessione sul mistero della morte, sulla fine corporale umana, attivata da una profonda contemplazione del racconto evangelico della Risurrezione di Lazzaro. Permanendo come sfondo il testo biblico, questa meditazione sottopone al vaglio della critica costruttiva il mistero che si aggira intorno allo scacco della morte, dando così la soluzione a questo apparente e improvviso arresto della vita. Il Signore Gesù ha sconfitto la morte. Essa è stata definitivamente abbattuta.
L'esperienza di due sorelle nello Spirito che hanno portato Dio come Padre alle persone più sfruttate e martoriate della società. Prefazione di p. Andrea D'Ascanio. Tre anni e mezzo nelle periferie degradate del Nord Italia, in mezzo a prostitute, travestiti e transessuali: questa la missione compiuta da Marta e Maria, due sorelle nello Spirito che hanno portato l'amore di Dio alle persone più sfruttate e martoriate della società, come rivelato da 'Il Padre parla ai suoi figli', l'unica rivelazione privata di Dio Padre riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa. Questo libro è il racconto della loro esperienza e di come tutti quelli che hanno accolto questa parola di salvezza, riconoscendosi figli bisognosi dell'amore del Padre, hanno imparato a chiamare Dio papà". "