
PICCOLE MEDITAZIONI, PENSIERI, SPUNTI, CHE INVITANO AL SORRISO. Speranza di chiristine kaufmann dov'h tristezza / vo rrei essere sorriso; / dove impera la distruzione / vorrei far risuonare un inno alla vita; dove c`e volgarita / vorrei poter fiorire; / essere una stella azzurra / vicino alla polvere. D ove e`n otte / mi piacerebbe essere fiamma; / dove c`e freddo / vor rei poter tendere le mie mani / verso dio, piene di tenerezza. Dove regna il caos / essere seme di bellezza. Ma non ci sono solo poesie, anche piccole storiel
Meditazioni sulle letture bibliche dell'Anno Liturgico. Prefazione di Angelo Comastri. L'uomo, in modo imprevisto e imprevedibile, e stato redento per mezzo dell'Incarnazione di Gesu, della Sua morte in croce e della Sua Risurrezione. Ma la vittoria di Dio in Cristo non e soltanto nella Risurrezione, e nella Sua presenza che permane nella storia attraverso la Chiesa. E' in questo flusso di umanita nuova che va dai testimoni del Risorto fino a noi, oggi. Questo libro raccoglie i commenti alle letture bibliche domenicali pubblicati nel 2004 sul settimanale Toscana oggi", insieme ad altri inediti, ricomposti secondo il calendario dell'Anno Liturgico, che scandisce il cammino cristiano. "
Un itinerario per scoprire la propora vocazione, facendosi piccoli come Zaccheo.
Il libro propone un breve itinerario spirituale sul ruolo del padre partendo da San Giuseppe. La gente cerca pastori ma spesso trova mercenari, cerca padri e trova impiegati che non hanno tempo per ascoltare. «Sul tuo, il volto del Padre» è anche la richiesta dei figli al loro papà quando lo vedono rientrare a casa dopo una giornata intensa di lavoro...
Un piccolo saggio sulla figura del vicario parrocchiale, affinché i sacerdoti novelli vivano questo periodo della vita presbiterale in modo pieno, intenso e gioioso. Quella del viceparroco è, infatti, una nomina che spesso alcuni vivono come una pausa, prima di essere indirizzati a un compito di più spessore. L'intesa con il parroco e i collaboratori parrocchiali non è scontata. Il rischio è che si affronti questa fase con fatica e poco entusiasmo. Al contrario, è occasione di crescita e maturazione di quel senso ecclesiale e fraterno su cui tutta la Chiesa si appoggia. Un testo che si legge davvero facilmente e che invita ad una riflessione profonda e gioiosa.
Un'ode alla natura. Dal creato l'animo dell'uomo prende slancio per elevarsi a cose alte. Uno stupore che promana poesia. E una poesia che diventa preghiera di lode. Il canto dell'uccellino e il volo del gabbiano, la nebbia che avvolge il faro e il mandorlo fiorito: dal creato al Creatore.
È un testo per appassionati di felicità. Per chi la sogna al primo posto nei programmi di governo; per chi desidera che se ne parlasse in TV e sui social e fosse la prima materia insegnata a scuola. Guardando la società, anche oltre il Covid, è vero il contrario: di felicità si parla poco, specie tra giovani. Che al posto del benessere inseguono il benestare: fama, soldi, potere. Perché non hanno messo Dio al posto giusto: riferimento della propria vita. Come l'artigiano munisce di un «libretto istruzioni» il suo prodotto perché sia impiegato al meglio, Dio, che è l'Autore della vita, ci ha dato il «modello » per avere il meglio da questo viaggio terreno: Gesù. Questo meglio è la felicità.
Tutti vorremmo un mondo più giusto. Ma secondo quali aspettative o idee di giustizia? Il modello evangelico è un sistema di convivenza da costruire creativamente. Il suo obiettivo non è un egualitarismo livellante, ma il soddisfacimento del "bisogno di vita" di tutti secondo le peculiarità di ciascuno. Questo è l'unico modello che può offrirci davvero le prospettive più alte per una giustizia possibile.
Un'esortazione a non tirarsi indietro nella quotidiana "lotta spirituale". Contro i vizi capitali e contemporanei si può scegliere per il bene con il Vangelo. Ad ogni vizio c'è una soluzione possibile, una alternativa, un'intuizione. Per tenere alta la vita non basta sfrattare vizi, bisogna scegliere di abitare le stagioni della vita e della fede. Un testo che fa scendere in profondità in sé stessi e rilancia sempre più in avanti, sempre più in alto. Perché si possa allargare, giorno dopo giorno, il possibile della vita buona.
In ogni atto creativo si nasconde una nostalgia d'eternità. Assecondare quella voglia, quel desiderio di totalità, di assoluto, potrebbe salvarci più di quanto crediamo; Lasciarsi amare dal Signore non è per niente scontato: il nostro cuore fa resistenza, non crede spontaneamente all'amore di Dio, non crede veramente di meritare amore, ascolto, perdono. In noi abita una menzogna autodistruttiva, che convive però con un desiderio innato di bene. Di quella scintilla si innamora il cuore di Cristo.