
Un approfondimento di passi evangelici: una rilettura delle "Beatitudini" attraverso la testimonianza di insigni padri spirituali.
Dibattito sul tema della missionarietà del monachesimo dalle origini a oggi, tratto dagli "Atti" del IV simposio internazionale tra monaci occidentali e orientali, svoltosi nel 1997 a Roma e Camaldoli.
"Paradiso e inferno sono le due modalità di rapporto con il reale: il regno di significazione pura e lo scacco della ricerca suprema". (A. Marchetti)
Numerose sono le affinità e le tangenze della scrittura mistica con alcuni postulati della letteratura della modernità, a partire dal riscontro di una dimensione autoriale necessaria per poter accedere alla visione di Dio e al rivelarsi della sua essenza. La figura di Teresa de Avila appare in questo senso emblematica: giacché si è in presenza di una tra le più significative rappresentanti del cristianesimo ma al tempo medesimo di una grande scrittrice.
Dal patrimonio biblico saranno attinti parole brevi o versetti che accolti e riecheggiati durante il giorno, faranno da guida, da 'segnavia' appunto, per gustare la vita e orientarla nelle ore dell'ambiguità e della notte.
Diverse sono, nelle culture umane, le concezioni della morte, e ognuna di esse contiene una prospettiva di sapienza che merita di essere meditata ed eventualmente accolta. Nella visione biblica, morte non è soltanto l'atto del morire ma quella condizione di vita senza qualità e senza dignità che l'allontana dalla pienezza del progetto creatore di Dio.
Riproporre oggi l'attenzione sul monachesimo e la sua spiritualità attraverso momenti di studio e di meditazione affidati, come in questo caso, ad autorevoli studiosi e testimoni, significa anzitutto ridestare l'esperienza di fede cristiana alle cose essenziali, a una rinnovata responsabilità di fronte al presente. Il monachesimo è sempre un'esperienza di trasfiguarazione della creatura nel mondo: far risplendere la presenza dello Spirito, farsi strumento del Silenzio e della Parola di Dio, fino alla perfetta sapienza. Questa bellezza spirituale è pentimento e gioia, croce e risurrezione nella vita quotidiana, meta di ogni cammino ascetico.
Uno studio della figura della donna nella Sacra Scrittura attraverso gli scritti di don Divo Barsotti.
Il segreto della felicità è terribilmente semplice. Molti lo rifiutano appunto per questa sua semplicità, e preferiscono le angosce dell'uomo moderno chiuso in una prigione senza via di uscita. Eppure la salvezza è là, accanto a noi, incredibilmente semplice, dolce e umile. Il suo volto non è quello di una teoria o di una ricetta, ma del Salvatore. Egli offre la sua pace a tutti coloro che non barano più con la situazione e hanno il coraggio di avere paura. Solo chi accetta di vedere che siamo perduti può capire quanto siamo salvati e sperimentare la misericordia di Cristo. Padre Marie-Dominique Molinié è un predicatore insolito con un linguaggio concreto, saporito, pieno di immagini, capace di toccare il cuore per risvegliare l'intelligenza della fede. Bruciato dal fuoco di Dio, egli fa parte di coloro che ci fanno prendere coscienza che non abbiamo altra scelta che l'adorazione o la disperazione. Il che richiede di avere il coraggio di aver paura!
Nella società occidentale sta crescendo il ricorso ai curatori laici dell'anima (psicologi, psicanalisti, psichiatri), oppure ai "maestri" dell'oriente. Cresce anche il ricorso alla medicina preventiva e a ogni attività che contribuisca a mantenere il corpo sano, giovane, piacente. Tutto ciò rivela il profondo disagio che opprime l'uomo moderno. Questo trattato affronta l'abisso buio e misterioso che ognuno di noi si porta dentro, le malattie che ci angosciano (fisiche, psichiche, spirituali) e che forse non vogliamo chiamare per nome. La radice di ogni malattia è una sola: il peccato. Ma l'uomo moderno rifiuta questa realtà. Eppure è il peccato che non solo ha atrofizzato le facoltà originali dell'uomo, ma ha fatto anche ammalare la natura umana. Siamo tutti malati, e non ce ne rendiamo conto. Siamo tutti malati, e non vogliamo riconoscere la radice delle nostre malattie. Questo testo è un aiuto preziosissimo, quasi una guida per poter conoscere meglio se stessi e incontrare l'Unico che può veramente guarirci. Non si può guarire se prima non si è diagnosticata la malattia e se non si accetta la cura proposta dal medico. Inoltrarsi in questa lettura, mettere la nostra anima allo scoperto di fronte a queste pagine è già, in fondo, una liberazione, è già un inizio di guarigione. È cominciare davvero a guarire da soli, senza altri supporti che la potenza dello Spirito Santo.
Canta il salmista: "I ricchi impoveriscono e patiscono la fame, ma a chi Ti ama, o Signore, non mancherà mai niente". I ricchi senza di Te sono poveri! Se dispongono bene delle loro ricchezze, a servizio tuo e dei tuoi poveri, sono nella piena benedizione della tua povertà, ricchissima povertà. Difficile passare per la cruna di un ago: difficile per un povero superbo e facile per un ricco umile. Se il ricco è umile passa in velocità attraverso la cruna dell'ago e va dritto nel regno dei cieli. Una sola ricchezza, una sola miseria. Un solo bene: Tu. Un solo male: il peccato. A confronto della tua sapienza, Signore, tutto l'oro del mondo è un pizzico di sabbia e tutto l'argento un pugno di fango. Ma se l'oro e l'argento vengono usati per Te, per la tua gloria, quale benedizione!