
Alla scuola della Beata Elia di San Clemente, Carmelitana Scalza, possiamo riscoprire la gioia della preghiera, "quel filo di comunicazione intima che passa tra l'anima e Dio" (Scritti, p. 108). Le proposte che vengono presentate in questo libro non solo registrano la testimonianza della profonda unione della Beata con Lui, ma tracciano anche una preziosa pista per imparare a dialogare con Dio attraverso la guida di una persona che lo ha amato "con immenso amore, fino a distruggermi tutta per Lui" (Scritti, p. 218) e che usava invocare Maria come "Tenera Madre", "Madre d'amore", "Mamma del Paradiso". Il libro è diviso in tre sezioni: la prima dedicata alla Via Crucis; la seconda al Mese mariano di Maggio; la terza al Santo Rosario. I testi appassionati e profondi che scandiscono i vari momenti di preghiera (stazioni della Via Crucis, giorni di Maggio, misteri del Rosario), sono scelti dal repertorio spirituale della Monaca Carmelitana barese.
Una domanda la si può consegnare all'odierno "Uomo Parabolico": è ancora udibile, oggi, il linguaggio di quelle "antiche" parabole mai sopite dalla storia e pronunciate duemila anni fa in un luogo periferico dell'impero romano? Il "Signore delle Parabole" può ancora parlare all'odierno "Uomo della Parabola"? È una sfida proponibile? Forse si potrebbe dire così: mentre con la "parabola di oggi" riusciamo a vedere il "Tutto" che succede nel mondo, con le "parabole di ieri", quelle narrate da Gesù di Nàzaret, forse riusciamo a "vedere" il "Tutto" di Dio, a scrutare, per quanto ci è possibile, i suoi "segreti", quelle "cose nascoste" da sempre, fin dalla fondazione del mondo, ma a noi finalmente svelate. E questa pare essere proprio una "bella notizia". Queste pagine, nella loro apparente semplicità, ci "intrigano", portandoci nel vortice dell'incontro col Mistero santo di Dio, inseparabilmente lontano e vicino, sovrano e umile, e ce ne fanno gustare il senso e la bellezza per la nostra vita di pellegrini nel tempo delle frammentazioni e delle solitudini, che è la nostra condizione post-moderna, inguaribilmente segnata - al di là di ogni apparenza - da una profonda nostalgia dell'Unico, il Totalmente Altro fattosi totalmente vicino a noi in Cristo Gesù.
Il libretto è una semplice guida per la meditazione e la riflessione personale e comunitaria. I diversi temi, sviluppati secondo uno schema alfabetico, come elementi portanti su cui meditare, dopo una sintetica introduzione, sono completati da un breve passo biblico e da un brano di o su grandi uomini e donne di Fede.
Il libro analizza con semplicità ma attenzione la figura di Gesù come Maestro. La riflessione inizia con l'analisi del rabbinato classico come si esercitava ai tempi di Gesù; procede con l'osservazione delle similitudini e novità del rabbinato di Gesù, nei confronti di quello classico; per giungere ad una terza parte dove lo sguardo si muove sui Dodici discepoli nella loro relazione con il Maestro Gesù, delineandone i tratti salienti della vita, come ci risulta dai Vangeli, fino alla morte a volte documentata, a volte leggendaria, a volte tradizionale e a volte tramite il martirio, come conformazione piena a Cristo. Il libro, nel riflettere sulle attitudini educative di Gesù, esorta i lettori a riscoprirsi discepoli dell'unico Maestro. Oggi è più che mai importante per il credente cristiano mettersi alla Scuola di Gesù, per non lasciarsi travolgere dai tanti falsi maestri che il mondo propone.
La pienezza della maturità cristiana non ha limiti d'età: ce lo dimostra l'adolescente Laura Vicuña, che unì la sua naturale sensibilità e innocenza ad una profonda e radicale coscienza dell'essere figlia di Dio ad immagine di Gesù Cristo, donando la sua giovane vita per la salvezza di quella della mamma. Laura diventa così un modello di santità per tutte le generazioni.
"Ogni battezzato è chiamato, dall'essenza stessa della sua vocazione e della sua fede, a diventare offerta viva, oblazione pura come Gesù: offrirsi come Gesù offerto e immolato al Padre, in adorazione, espiazione, lode, impetrazione di salvezza. Maria di Gesù ha vissuto con singolare pienezza questa oblazione con Cristo sino a farne la sua stessa vita. Gli ampi estratti del diario - bellissimo e ancora in gran parte inesplorato - stanno a testimoniare tutto questo. Per questo, ne presentiamo in traduzione ampi stralci per vivere anche noi, come lei, la vita come oblazione con Cristo, certi di compiere un piccolo grande servizio ai nostri fratelli, in questo nostro tempo che facendo dell'uomo un dio per se stesso, rifiuta l'adorazione e l'offerta, ritrovandosi però infelice e colpevole, nel rischio di una disgregazione di tutto quale mai si era vista." (Dal diario di Maria di Gesù Deluil-Martiny).
Questo piccolo libro è un pensiero che gli sposi possono regalare agli invitati in occasione del loro matrimonio. Raffigura un simbolo speciale, "La collana del nostro amore", che vuole esprimere più di tante parole: il significato di quello che è stato celebrato; il ringraziamento degli sposi; la loro preghiera a Dio.
Gesù, il Messia atteso da Israele, stravolge le aspettative del suo popolo. Il suo insegnamento sconvolge anche noi, il nostro modo di pensare, le nostre abitudini? È il maestro straordinario che non si accontenta del solito tran tran ma ci indica strade nuove per raggiungere la gioia piena. Gli episodi della sua vita raccolti in questo libro ci mostrano la novità del suo messaggio e la sua forza dirompente.
Nato a Triuggio (Milano) il 16 gennaio 1923. Fu vescovo di Acerra dal 1978 al 2000. Prima di arrivare in Campania, nel 1968 aveva dato voce ai terremotati del Belice, in Sicilia. Nominato vescovo di Acerra da papa Paolo VI, fece il suo ingresso in diocesi il 9 aprile 1978 trovando una situazione non facile, dovendo «rianimare la vita ecclesiale e sostenere l'intera comunità tra le problematiche di un momento che richiede la difesa della dignità della persona». Le sue attenzioni si rivolsero soprattutto al contrasto alla camorra, tanto da essere messo sotto scorta.
I racconti che il libro raccoglie ci dimostrano che dietro a ogni fragilità si nasconde un punto di forza. La vita anche nelle situazioni più critiche è sempre ricca e bella. Anzi, nel momento in cui le persone hanno sperimentato la loro fragilità e delicatezza nell'accettarle, hanno scoperto forze a cui non prestavano attenzione. Questo ci rende persone più umili, ci fa riflettere sulle persone che spesso vivono in fiumi di lacrime. Le persone sempre forti non esistono; esistono piuttosto persone che scelgono con attenzione a chi mostrare la loro fragilità e sta nella sensibilità degli altri accoglierle. Il libro vuol fare il tentativo di mettere in relazione la fragilità con la sensibilità di chi accoglie, ascolta e si fa compagno di viaggio.

