
Un uomo alla fine dei suoi giorni, chiuso nel suo corpo, chiede di essere portato a trascorrere il tempo che gli resta davanti alla montagna a cui è legato. Cosa cerca l'uomo? E cosa rappresenta la montagna? Una storia che si dipana in dodici giorni (più uno), un viaggio interiore alla ricerca di se stessi. Non una fuga dalla realtà, ma un ritorno a casa. Restare, non scappare. E la montagna è un'occasione per parlare della madre, del padre, di Dio, della fede, dell'amore, della formazione dei figli, del desiderio, del rapporto con la natura, del cammino nella vita... Un romanzo costruito attorno agli elementi - acqua, aria, fuoco, pietra, legno, erba - che caratterizzano la montagna e diventano, di volta in volta, strumento per costruire un'appartenenza o momento di preghiera, si fanno memoria o carne.
Lo Spirito Santo resta, tra le persone della Trinità, quella meno compresa e meno pregata nell'ambito del cristianesimo, soprattutto di tradizione occidentale. Eppure è figura fondamentale del credere cristiano. Gianni Carozza, in questo libro, intende condurre per mano il lettore, passo dopo passo, a un'esperienza viva dello Spirito Santo, attraverso la meditazione attenta delle Scritture, passando dalla contemplazione della Sua opera nella creazione e nella Chiesa, fino a quella compiuta nel cuore del credente. Un itinerario, più che speculativo, interiore, che vuole introdurre a una familiarità con la Persona, tra le Tre, che più sfugge ai tentativi di definizione, e che, tuttavia, è oggi più che mai importante riscoprire per poter vivere un'autentica esperienza di vita cristiana. Per questo, l'opera in questione può costituire un ottimo strumento per la catechesi nelle comunità parrocchiali e per la preparazione degli adulti al Sacramento della Confermazione. È inoltre un utile sussidio personale per un itinerario verso la Pentecoste.
Cosa succede quando si invoca un santo e questo, in carne e ossa, tra lo stupore e l'incredulità di tutti, arriva? Emanuele Fant, scrittore e insegnante, si immagina che san Giovanni Bosco, chiamato da una suora, giunga in una scuola per dare una mano a una ragazzina in crisi. I colpi di scena e l'umorismo non mancano, accompagnati da una scrittura scoppiettante e visionaria. Rideva e piangeva, mentre correva con le ciabatte inzuppate dietro alla tonaca rigonfia di quell'assurdo compagno di avventura.
Un piccolo gioiello dal Premio Strega Daniele Mencarelli: la storia di un rapporto di fiducia tra tre generazioni -- nonno, padre e nipote -- che ha al centro un coltello rinvenuto nella Seconda guerra mondiale. Il racconto della mancanza di fede di un figlio davanti alla malattia di suo padre, e della rinnovata fede che gli viene accordata invece dal nipotino.
La storie di tre amiche dette Maria la Bella, Maria la Buona, Maria e Basta, cresciute insieme in un piccolo paese, tutte e tre con lo stesso nome e un diverso destino. Tre destini legati da un nome intrecciato con la presenza femminile nella storia della salvezza. Erano nate lo stesso anno, nello stesso paese. Avevano fatto le scuole insieme, dall'asilo alle medie. Insieme erano andate in parrocchia, al cinema, in discoteca...
Mariapia Veladiano attinge, per questa storia, dalla sua esperienza nel mondo della scuola. «Capita a tutti gli insegnanti di trovarsi di fronte uno studente che non si riesce ad agganciare fino in fondo. Sta lì, è educato, segue, è carino, ma non riesci a capirlo e sai che ha qualcosa da comunicarti. È una sensazione di impotenza con cui l'insegnante deve fare spesso i conti: la strada è sempre l'empatia e un atteggiamento non giudicante».
Selah è la storia di un vuoto, quello lasciato dal papà del protagonista e quello lasciato all'umanità da papa Benedetto XVI, ma anche il vuoto di un fratellastro e una sorellastra che si cercano e non si incontrano.
«La protagonista del racconto è un oggetto e la sua identità consiste soltanto nell'essere un materiale. Non capisce concetti come la consistenza, la temperatura o lo scorrere del tempo. Per questo guarda gli uomini e si stupisce della voce, di ciò che è leggero, della capacità creativa, ma anche delle lacrime, degli abbracci, della vergogna, di tutto ciò che chiamiamo "emozioni". Di che materia sono fatti gli uomini? Di voce. Siamo parola, musica e canto».
Chi è la Santa misteriosa di cui parla questo racconto? Perché i santi sono così amati? «Il fascino che provo verso le vite dei santi sta nei dettagli, talvolta poco conosciuti, che da un lato li avvicinano alla nostra vita quotidiana, ma dall'altra aprono strade incomprensibili verso il meraviglioso. Sono racconti pieni di piccoli gesti che collegano il cielo alla terra, il visibile all'invisibile, il finito all'infinito».
Due brevi testi di Antoine de Saint-Exupéry, il grande narratore e avitore francese autore del bestseller Il piccolo principe. Avevano poco da dirsi, ma spesso li si vedeva camminare a lavoro ultimato, mentre guardavano in silenzio i fiori, il giardino, il cielo e gli alberi.
Giuda Iscariota e Maria Maddalena nella parole di uno degli autori più amati di sempre, Gibran. Giuda venne nella mia casa la vigilia di Pasqua; bussò con forza alla mia porta. E quando entrò lo guardai: aveva il viso terreo.
Orgoglio contro umiltà: è la grande battaglia che ognuno di noi è chiamato a combattere nel proprio cuore. In questo nuovo volume, il Card. Angelo Comastri ci offre preziosi e saggi consigli affinché in questa lotta a prevalere sia l'umiltà. Come emerge dalle tante e significative testimonianze riportate nel testo, l'umiltà è la virtù degli intelligenti, mentre l'orgoglio è il comune difetto degli stupidi e dei presuntuosi. Le persone intelligenti infatti capiscono che il limite appartiene all'umano e ritengono l'orgoglio semplicemente ridicolo. Il grande filosofo e matematico Blaise Pascal affermava: «L'ultimo passo della ragione è quello di riconoscere che c'è un'infinità di cose che la sorpassano». Scegliamo allora l'umiltà come stile di vita, perché ci fa aprire il cuore a Dio e ci fa tendere le braccia verso di Lui per aggrapparci all'unica Roccia che non traballa e all'unico Amore che non tradisce. In un mondo in cui sovrabbondano i ciarlatani dell'umiltà, questo libro ci esorta ad essere umili veri.

