
Un commento semplice, pensato per un utilizzo pastorale, per comprendere alla luce della Parola di Dio cosa vuol dire essere famiglia oggi e quali risorse la famiglia, proprio in tempo di crisi, riesce a trasmettere. Il Vangelo della famiglia vuole essere anche una prima risposta al Questionario inserito nel "Documento preparatorio" del Sinodo che, tra le molte domande che formula, contiene le seguenti: Qual è la reale conoscenza degli insegnamenti della Bibbia sul valore della famiglia? Come si è cercato di stimolare il compito di evangelizzazione degli sposi e della famiglia? Come promuovere la coscienza della famiglia quale "Chiesa domestica"? Nell'attuale situazione di crisi tra le generazioni, le famiglie cristiane come hanno saputo realizzare la propria vocazione di trasmissione della fede? Matrimonio e famiglia nel progetto di Dio.
Don Diego Goso, autore di Quattro chiacchiere con Dio, questa volta va... all'Inferno. O meglio: ci manda un suo alter ego - tal don Marco - che, in apertura del libro, si scopre vittima di uno scherzo diabolico e si risveglia in un luogo sconosciuto dove scopre di aver vinto... una vacanza premio, con Satana stesso a fargli da guida. Ma non è solo: in questo percorso dentro i sette "gironi" dei vizi capitali c'è un compagno d'eccezione, che si lascerà conoscere lentamente, ma che subito indica una certezza: la grazia di Dio non manca mai, anche a chi si trova a camminare sui sentieri del male. Un "male" che richiama per molti versi quello indimenticabile delle "Lettere di Berlicche" e che, attraverso l'ironia dell'autore, svela come i rischi maggiori nella lotta per il bene ce li portiamo dentro ogni giorno, tra golosità, ire, invidie e rischi di confondere il cuore con la lussuria. Un libro a volte esilarante, a volte drammaticamente serio: un'indagine col sorriso (ma non troppo) nel regno del bene e del male.
Capita di venire sorpresi dall'irrompere di fatti o persone - che non ci aspettavamo né ci auguravamo - dentro la nostra vita. Quando ce ne accorgiamo, ci troviamo ormai coinvolti e ce li dobbiamo sorbire! Una situazione del genere si verifica - particolarmente - quando viene a farci visita la signora Tribolazione. È maleducata fin dalla nascita, arriva senza chiedere permesso e nel momento meno opportuno; né pare accorgersi del disturbo che ci dà, anche se ne mostriamo evidenti i segni. Che fare, in questi casi? Non ho la pretesa di insegnarti un trucco magico per farla scomparire, né scrivo per offrirti cose che fa piacere sentire. Vorrei invece parlarti di quello che è necessario ascoltare. Ecco: dovremo imparare a trasformare questi tempi non desiderabili in occasione di crescita personale e di maturazione nella fede, di risveglio della speranza, di maggiore sensibilità alla presenza di Dio che guida la nostra vita. Come affrontare le prove della vita, secondo la dignità umana e la fede cristiana.
Tante sono le pagine scritte da Chiara Lubich sull'importanza di una vita di comunione. Questo volume è un'antologia delle sue riflessioni più profonde sul tema, scelte tra quelle raccolte negli anni da amici e collaboratori. Al centro c'è l'idea per cui la logica della condivisione può tradursi in una cultura universale del Bene che, in quanto tale, plasma tutta la realtà: in famiglia, a lavoro, nella Chiesa. Ogni capitolo tratteggia un pezzetto della storia del Movimento dei Focolari e mostra come la tensione all'unità abbia ispirato progetti concreti e un confronto costante con le diversità. Infatti, per dirlo con le parole a volte sorprendentemente profetiche di Chiara, "una spiritualità di comunione non è utile solo per concorrere all'unità dei cristiani, ma anche ad aprire quel dialogo con persone di altre religioni, che rappresenta una delle frontiere più impegnative e urgenti all'alba del terzo millennio".
Papa Francesco sta lanciando al mondo una vera e propria rivoluzione spirituale, una crociata d'amore cui credenti e non credenti sembrano guardare con grande stupore e gratitudine. È in atto quello che alcuni hanno definito il "pontificato dell'autenticità cristiana". Il suo, afferma Martinez, è un chiaro invito a "tornare al Cenacolo", a riscoprire cioè il cuore della nostra fede. Nel Cenacolo, infatti, con l'istituzione dell'eucaristia, nasce la Chiesa; nello stesso Cenacolo, con le lingue di fuoco della Pentecoste, la Chiesa viene inviata a tutte le genti. "Ritornare al Cenacolo" non vuol dire altro che avere lo Spirito Santo come guida della nostra vita, convertirsi e credere nella misericordia di Gesù, testimoniare con gioia questo messaggio di amore per ogni uomo, soprattutto nei confronti dei piccoli e dei poveri del Regno di Dio.
Accettare il declino e prepararsi a rinunciare al desiderio, del tutto comprensibile, di un'esistenza prolungata non significa rivoltarsi contro la bontà della vita. "Non mi respingere nel tempo della vecchiaia", dice il salmista, "affinché io possa raccontare la tua grandezza alle generazioni a venire". Accogliere il dono dell'ultima età della vita è espressione - e non rifiuto - di pienezza. La sua bellezza dev'essere tramandata e onorata: solo così, celebrandola come il tempo della lode, prenderemo atto delle nostre responsabilità e confermeremo il rapporto tra le generazioni fino all'ultimo giorno delle nostre vite. Un manuale per vivere con consapevolezza e gioia la terza età.
La vita spirituale assume a volte la forma di una vera e propria "lotta" per tenere in vita la luce della fede. Quattro comuni situazioni negative condizionano spesso la dimensione spirituale: lo scoraggiamento, il disamore, la perdita della fede, la solitudine. Nato dall'esperienza personale e dalla riflessione dell'autore, questo libro è un vademecun da tenere sempre sul comodino, un aiuto necessario, in cui quanti lo leggeranno potranno riconoscersi e rispecchiarsi, e così risolvere i problemi della vita interiore.
In questo libro sono raccolti insegnamenti e parole di Madre Teresa. Non è stata lei a metterli insieme, nell'ordine in cui qui vengono offerti. A Madre Teresa pare non sia mai venuto in mente di scrivere un libro; lei si riconosce soltanto, o meglio, soprattutto, il dovere di agire e di donarsi agli altri. Madre Teresa non è un'oratrice straordinaria. Non va in cerca di parole difficili, di espressioni ricercate. Adopera piuttosto un linguaggio familiare, una grammatica semplice, un tono naturale e spontaneo. Le sue parole sono però assai efficaci. Lo sono in forza della loro chiarezza. Ma sono efficaci specialmente per un altro motivo: Madre Teresa non suggerisce agli altri nulla da fare che lei stessa non si sia imposta prima di fare. In altre parole: Madre Teresa vive e incarna da sé e in se stessa ciò che insegna e raccomanda agli altri.
I grandi Padri della Chiesa sono figure eterne, capaci di illuminare la nostra fede anche oggi. Padre Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia e volto noto della televisione, conduce il lettore alla riscoperta delle verità del credere cristiano abbinandole alle figure dei più grandi Padri della Chiesa, da Sant'Atanasio a Sant'Agostino, Sant'Ambrogio, San Gregorio Magno... Un'opera sull'essenza della fede. "Noi - diceva Giovanni di Salisbury siamo come nani che siedono sulle spalle dei giganti, di modo che possiamo vedere più cose e più lontano di loro, non per l'acutezza del nostro sguardo con l'altezza del corpo, ma perché siamo portati più in alto e siamo sollevati da loro ad altezza gigantesca". Questo pensiero ha trovato espressione artistica in certe statue delle cattedrali gotiche del medio evo, in cui sono rappresentati personaggi dalla statura imponente che reggono, seduti sulle spalle, degli uomini piccoli, quasi dei nani. I giganti erano per essi, in primo luogo, gli evangelisti e poi Padri della Chiesa.
Sono quanto mai numerose le riflessioni che negli ultimi anni si sono sviluppate riguardo alle famiglie cristiane in situazioni difficili e irregolari, in particolare sulla questione delle coppie divorziate e risposate. Tra i credenti l'interesse dominante è la posizione nella Chiesa di queste coppie, e in modo più specifico la loro ricezione dei sacramenti della riconciliazione e dell'eucaristia. Per la verità la pastorale coniugale familiare riveste un ambito assai più vasto e non meno impegnativo: infatti il primissimo compito della Chiesa non è di riservare una pur doverosa attenzione alle "ferite" che colpiscono la vita concreta delle famiglie, bensì di mostrare tutta la singolare bellezza umana ed evangelica del matrimonio secondo l'eterno e quotidiano disegno di Dio circa l'uomo e la donna. Solo il riconoscimento della bellezza e grandezza dell'amore coniugale e familiare può far cogliere da un lato la seria problematicità di queste situazioni difficili e irregolari, e dall'altro lato la necessità, anzi l'urgenza di affrontare le crisi e i fallimenti e di impegnarsi in cammini di guarigione e rilancio della fede nelle concrete situazioni di vita.
Victor Manuel Fernandez, uno dei più stretti collaboratori di Bergoglio a Buenos Aires, un "figlio spirituale" - per sua stessa definizione - di papa Francesco, condensa in questo volume una visione di fede e di chiesa che unisce contemplazione e azione. Queste due dimensioni, infatti, non sono contrapposte ma complementari. Una vera sfida per i cristiani di oggi, come afferma lo stesso Bergoglio nella prefazione: "Víctor Manuel Fernández è consapevole di trovarsi di fronte a una sfida: aiutare a tener vivo e ad accrescere il fervore dell'evangelizzazione. Il libro che abbiamo tra le mani vuole guidarci su questo cammino: divenire donne e uomini contemplativi nell'azione e attivi nella contemplazione, essere cristiani che vivono in una permanente familiarità con Dio".
Una rilettura meditata e piena di passione dei vangeli, dell'inesauribile sorpresa che racchiudono, dell'imbarazzo che suscita il Dio che in essi sceglie gli ultimi per farne destinatari dell'amore più grande. Un sussurro d'anima che si legge con il pudore di una confidenza e lo stupore di una poesia di vita e di speranza. Sfavillano d'una luce tumultuosa e selvaggia: nel mattino scarmigliato di Nazaret e in quello arruffato di Cafarnao, come nel meriggio riluttante del Golgota e in quello lento di Emmaus. Su trame tormentate, una ciurma d'umani dispiega un'avventura profondamente e disperatamente seria, quella dell'essere braccati dal Cielo: sorpresi dalla Grazia, sorprenderanno la disgrazia. Tra vigne dorate, confusione di popoli e palme di dattero, un anticipo d'Eterno su trame d'imbarazzo. Il Cielo li sorprese acquartierati sulla soglia del loro daffare quotidiano: pescatori, fonditori, tessitori e portatori d'acqua. Coloro che in essi s'imbatterono dopo quell'incontro li annusarono col rossore sulle gote e la fretta come mantello: imbarazzati e imbarazzanti. Tutto cominciò a Nazaret, un pugno di capanne fatte con l'argilla secca: "Lo chiamerai Imbarazzo". Un giorno si fece carne e scompigliò la storia. Imbarazzandola nel colorato bailamme di periferia.