
L’epoca contemporanea potrebbe essere ricordata come una delle più imponenti fabbriche di paradisi artificiali della storia.Dinanzi a questa proliferazione idolatrica abbiamo tutti bisogno di anticorpi:chi crede di non credere,perché continui a cercare,e chi vive una vita cristiana pigramente adagiata su se stessa,perché non profani il mistero della trascendenza con l’arroganza di false sicurezze o con la banalità dell’abitudine. I “cieli di plastica” sono quegli idoli che promettono felicità,ma ingannano e schiacciano l’uomo: il Piacere, l’Avere, l’Apparire, ma anche la stessa Libertà o l’Amore di sé possono diventare un paradiso artificiale che rischia di trasformarsi in inferno.Vengono smascherati in questo libro due pregiudizi:il contrario della fede non è l’ateismo,ma l’idolatria;lo stereotipo del “crollo delle ideologie” nasconde in realtà il riemergere impetuoso di un’ideologia idolatrica. Il libro si articola in due parti. La prima, più breve, ha un andamento narrativo: due vecchi compagni di liceo,ormai sessantenni,ricevono uno strano invito da un terzo compagno,di cui avevano perso le tracce,entrato da anni in monastero.Si mettono in viaggio per andarlo a trovare e attraverso il viaggio e l’incontro rileggono la propria vita e condividono, da punti di vista opposti,ricordi e disillusioni.Il monaco,che è in fin di vita,promette un piccolo quaderno in cui proverà a mettere in ordine quel che è emerso nel loro colloquio. La seconda parte, più organica e ragionata, è il quaderno che viene inviato ai due amici, concepito come una specie di mappa delle idolatrie dominanti.Per mostrare che nessuno è esente da questo pericolo.
AUTORE Luigi Alici è nato nel 1950 a Grottazzolina (AP),arcidiocesi di Fermo.Èsposato con Piera Romanelli, ha due figli, Luca e Guido, ed insieme alla sua famiglia vive da sempre nella città marchigiana. Professore ordinario di Filosofia morale,presso l’Università di Macerata, e docente di Filosofia teoretica presso la Lumsa,ha ricoperto dal 2001 al giugno 2005 il ruolo di direttore di Dialoghi, la rivista culturale dell’Azione Cattolica; fa parte del Gruppo di lavoro del Progetto culturale promosso dalla Chiesa italiana e del Comitato scientifico-organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani. È stato presidente nazionale di Azione Cattolica Italiana dal 2005 al 2008.Èautore di numerose pubblicazioni accademiche e divulgative, con San Paolo ha pubblicato Il terzo escluso (2004).
Chi sa dire grazie, sa riconoscere che tutto ciò che esiste è portatore di una bellezza che è stata donata .Sa anche apprezzare la persona nella piena gratuità,indipendentemente dal fatto che essa soddisfi i nostri bisogni o i nostri progetti. Dire grazie fa bene al cuore di chi riceve e di chi dona.
È incolmabile il vuoto che lascia la perdita di una persona cara. Possono consentirci di affrontare il momento della prova figure di riferimento o di vicinanza quali i familiari,i parenti,gli amici. “ Vicini nella prova” è un piccolo segno che può trasmettere l’affetto necessario e la comunione di sentimenti importanti per continuare a vivere e sperare.
Momenti difficili, avversità, imprevisti e dolori profondi. Che fare quando vedi la speranza spegnersi intorno a te? Non resta che mettere insieme questi pezzi di dolore nella casa dell’amore. Un autore scrive:“Quando ti alzi sereno al mattino, quando canti al sole che nasce,quando vai al lavoro con gioia, tu speri nell’amore. Quando al tramonto siedi con i tuoi cari intorno alla mensa e ringrazi Dio per il dono della vita e per tutti i suoi benefici, tu fai vincere l’amore”.
Dov’è colui che è nato? Alla ricerca del natale perduto
di Paolo Curtaz.
Siamo onesti: il Natale ci è stato scippato e noi cattolici non ce ne siamo neppure accorti, o forse sì, e allora eccoci complici, consenzienti o semplicemente distratti. Comunque sia il Natale rischia di essere una festa di compleanno in cui ci si è scordati di invitare il festeggiato, e sempre più credenti provano disagio all’avvicinarsi del 25 dicembre. La provocazione di Dio fattosi uomo si è trasformata nella festa dei buoni sentimenti: Dio viene, e l’uomo non c’è. È l’uomo il grande assente della storia, non Dio. Forse per questa ragione abbiamo riempito di zucchero e melassa una festa nata per far riflettere? A Natale, poi, le persone sole, o sofferenti, vivono un dolore indicibile davanti alle rassicuranti immagini televisive in cui famiglie felici si radunano intorno ad un buon pranzo. Il messaggio del Natale è che Dio viene per farsi riconoscere dai poveri, e proprio i poveri vivono il Natale come il peggior giorno dell’anno? Come minimo abbiamo un problema di comunicazione, noi cattolici!
Curtaz, col suo consueto stile diretto, ci aiuta a rileggere i racconti dei vangeli con lo sguardo della verità e della conversione: il suo è un vero e proprio manuale di sopravvivenza al Natale, per riappropriarsi dello stupore di un Dio neonato.
destinatari
Per chi desidera riscoprire il senso profondo del Natale. L’ampio seguito di lettori dell’autore.
autore
Paolo Curtaz è un autore originale, capace di parlare con semplicità ai credenti e agli uomini in cerca di Dio.Vive in Valle D’Aosta, medita il vangelo sul sito www.tiraccontolaparola.it e spezza la Parola con numerosi cercatori di Dio in giro per l’Italia. Il suo blog è online all’indirizzo www.paolocurtaz.it/ Con le edizioni San Paolo ha pubblicato Cristiano stanco? (20043), Convertirsi alla gioia (20053), In coppia con Dio (20065), La Parola spezzata (2006), Gesù zero (20072), La Parola compiuta (2007), La lettera perduta (20082), La Parola incarnata (20082). Le sue pubblicazioni sono tradotte in rumeno, polacco e portoghese. Collabora alla rivista “Parola e preghiera”.
Sulle rovine di noi parole e immagini per l’Aquila
di Giovanni D’Alessandro e Stefano Schirato.
Questo libro è il tributo di due autori abruzzesi, lo scrittore Giovanni D’Alessandro e il fotografo Stefano Schirato, alla tragedia del terremoto che ha colpito la loro terra il 6 aprile 2009. Sulle rovine di noi non ha un taglio saggistico né giornalistico: è agli antipodi dei contributi che quotidiani, magazine e media hanno pubblicato nei mesi scorsi.
Ma cos’è dunque?
È narrativa, scritta e fotografica; un lavoro che si modella sul romanzo non solo per la presenza di tre racconti di Giovanni D’Alessandro, ma anche per la capacità delle dodici foto d’arte di Stefano Schirato di interpellare il lettore e dialogare con i testi. Attraverso gli occhi dei due artisti, il lettore entra nell’immaginario collettivo di questa regione, cui solo due abruzzesi potevano dar accesso.
È un vangelo selvaggio che già dal titolo interiorizza la vicenda per farne un paesaggio dell’anima, terra desolata, grido e incontenibile dichiarazione d’amore. Testi e foto proiettano fuori da questa pagine un Abruzzo elevato a simbolo
della condizione umana, i cui volti e luoghi ritratti si fanno icone, svincolandosi da ogni oggettività, perdendo nome e tratti distintivi. Non è più la cronaca che conta, non sono le singole storie reali, quello che importa è la loro lezione severa, la pietas e la consapevolezza che ispirano.
destinatari
Un libro per tutti; specialmente per chi, a sei mesi dal terremoto, non vuol dimenticare la tragedia.
Gli autori
Giovanni D’Alessandro è nato a Ravenna nel 1955. Laureato in legge, vive e lavora a Pescara. Il suo esordio nella narrativa risale al ‘96, quando ha pubblicato con Donzelli “Se un Dio pietoso”, finalista al “Viareggio” e al “Palazzo al Bosco”, vincitore del “Penne-Mosca” e del “Convegni Maria Cristina”; tradotto in varie lingue e pubblicato in Francia da Flammarion, è stato definito “unico, autentico caso letterario degli anni ‘90 (Avvenire)”;“esperimento più che unico, irripetibile” (l’Espresso);“Romanzo di forte orchestrazione, una sinfonia” (IlSole24Ore). Nel 2004 ha pubblicato con Mondadori il secondo romanzo, “I fuochi dei kelt”, vincitore del premio “Scanno 2005”. A fine 2006 ha pubblicato con Rizzoli “La puttana del tedesco”, vincitore dei premi Maiella 2007 e Bastia Umbra 2007 e attualmente finalista in altri premi. D’Alessandro è anche autore di saggi. Si interessa di letteratura anglosassone e di storia dell’arte. Collabora con vari quotidiani e riviste ed è titolare di due rubriche settimanali sul quotidiano d’Abruzzo “il Centro”. Stefano Schirato nasce a Bologna nel 1974, dove si laurea in Scienze Politiche. Dal 1997 lavora come fotoreporter concentrandosi in particolare su tematiche sociali. Nel 1998 vince una borsa di studio per un workshop con Steve McCurry, fotografo del National Geographic e di Magnum. Nel 1999 per il sostegno di Emergency pubblica il suo primo libro sul dramma delle mine anti-uomo in Cambogia,“Gli occhi della Cambogia”, con una prefazione di Ferdinando Scianna. Nel 2003 un lungo progetto fotografico sulla vita dei marittimi nelle navi sequestrate, viene pubblicato in un libro,“Né in terra, né in mare”, con prefazione di Giuseppe Tornatore, che visionato il lavoro, ne aveva incoraggiato una pubblicazione. Nel 2008 il suo ultimo libro sulla schizofrenia, “Fuori di me”, gli vale il Premio Internazionale Carletti per il fotogiornalismo. Suoi lavori sono apparsi, tra gli altri, su Vanity Fair, Washington Post, Le Figarò Magazine.
Il volume propone testi poetici e brevi riflessioni spirituali di Viviana, nonché foto della sua vita, dei suoi molteplici impegni e della sua malattia.
Destinatari
Per chi è interessato a conoscere esempi di vita cristiana.
L’autore
Viviana lisi è nata a Catania il 28 luglio 1975 da Salvo Lisi e Carmela Orlando. È entrata a far parte della Famiglia Camilliana Laica nell’anno 2003, nel corso di una solenne celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Acireale, presieduta dal Superiore Generale dell’Ordine Chierici Regolari Ministri degli Infermi, P. Frank Monks. È venuta a mancare il 20 gennaio 2007, dopo aver lottato con lucidità e dignità contro un terribile male.
“Vita è... trasformare pietre d’inciampo in gradini per salire più in alto”, “Vita è... volare insieme con due ali di riserva”, ecc. Citazioni d’autore chiudono ogni pagina: “Se nel buio afferro la tua mano questo mi basta, perché so bene che, anche se inciampo, tu non cadi mai”.
destinatari
Un libro per chi vuol vivere la vita con maggiore ottimismo.
“Ella è carne della mia carne” (Gn 2,23), “Passai accanto a te e ti vidi; ed ecco la tua età era l’età dell’amore” (Ez 16,8). Ma c’è anche voglia di camminare insieme ed insieme superare delusioni e paure con un pizzico di buon umore che sdrammatizza differenze e diffidenze:“Non aver paura! Sopra la terra pendono le stelle incredibili ancora”.
destinatari
Un libro per chi vuol comprendere meglio il rapporto uomo-donna.
Avete mai provato a parlare di Gesù Cristo a chi vive come se Dio non esistesse? Vi ascolterà con aria distratta e annoiata, come se si stesse disquisendo di un ipotetico e imprecisato extraterrestre che vive su un pianeta distante miliardi di chilometri dalla Terra.
Molti uomini non desiderano conoscere Gesù e non credono in Dio perché, in realtà, neppure desiderano credere. Questo libro (rivolto non soltanto agli atei ma anche a quei credenti poco convinti o poco “praticanti”) cerca di far comprendere, in modo semplice, che Dio esiste davvero e che Gesù Cristo è la Via, la Verità e la Vita.
Destinatari
Persone in ricerca e non credenti.
Autore
Fabrizio De Falco (Napoli, 1964) è avvocato. Specializzatosi in Diritto del lavoro e relazioni industriali nell’Università degli Studi di Napoli Federico II, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche nella sua materia.
La meditazione è diventata un fenomeno di moda. Viene raccomandata per superare lo stress e la depressione, sviluppare la creatività nel lavoro, avere più concentrazione mentale, risolvere conflitti affettivi, stare bene con se stessi e con il mondo circostante e, naturalmente, per incontrare Dio e la sua luce.
A questo scopo si ricorre perlopiù ai metodi che vengono dall’Oriente, lo yoga, lo zen, la meditazione trascendentale, e altri. Ma anche la tradizione cristiana conosce metodi simili che, però, sono stati praticamente dimenticati. Boff recupera e attualizza questo patrimonio, arricchendolo con i contributi di altre tradizioni.
Destinatari
Per lettori credenti e non che coltivano la vita interiore o intendono intraprendere un percorso di meditazione.
L’autore Clodovis M. Boff è nato a Concordia (SC), in Brasile, nel 1944. È stato ordinato sacerdote nel 1971 nell’Ordine dei Servi di Maria (OSM). Laureato in filosofia e dottore in teologia, attualmente è docente presso la PUC-PR, a Curitiba, presso lo Studium Theologicum di Curitiba, l’Istituto vincenziano di Filosofia della stessa città e presso la Pontifica facoltà “Marianum” di Roma. Fa parte della Comunità formatrice del suo Ordine in Curitiba ed è vicario parrocchiale nella parrocchia Maria Madre della Chiesa di Bairro Alto con l’incarico della pastorale sociale. È autore di numerose opere pubblicate in Brasile e in Italia.
Un autore ha scritto: “Chi non crede, vive per morire. Chi crede, muore per vivere”. In ogni caso, per tutti resta il ricordo della persona cara che nella comunione degli affetti non vuole lasciarci nelle lacrime:“Se mi ami, non piangere”. In questo volumetto parole ispirate di autori diversi rafforzano la convinzione che più forte della morte è l’amore.
Illustrato con immagini a colori

