
La serenità può essere definita la chiave di volta del nostro benessere psicofisico, in quanto nasce dal naturale equilibrio fra interiorità ed esteriorità. Come si può mantenere o riacquistare in caso si sia persa? Partendo dalle riflessioni dei saggi di tutti i tempi, Lamparelli identifica le cause che fanno perdere la serenità ed elabora una particolare specie di difesa e di terapia, quella che un tempo si chiamava «cura dell'anima».
Ci sono nella vita momenti di massima intensità percettiva in cui guardiamo il mondo e noi stessi con occhi diversi, pieni di stupore, interesse e meraviglia. Purché si sappia entrare nello spirito giusto, la vita quotidiana offre in ogni istante infiniti luoghi e occasioni per una «chiara visione», per delle «piccole illuminazioni». In queste pagine, ispirandosi alla grande tradizione mistica soprattutto orientale, ma anche alla propria esperienza personale, Claudio Lamparelli offre a tutti un aiuto per imparare a trasformare ogni momento della vita in un'opportunità per meditare, recuperando così la freschezza dello sguardo e l'intensità della consapevolezza dei grandi saggi.
In un mondo sempre più arroventato da una febbre violenta, la meditazione nata in Oriente sembra essere la via più efficace per promuovere quei valori della calma, dell'armonia, della non-aggressività ora più che mai necessari. La sua pratica si sta infatti sempre più diffondendo anche nel nostro paese. Questo volume illustra le principali tecniche della meditazione orientale secondo l'insegnamento delle grandi scuole del passato - dal taoismo allo zen - o dei maestri del presente, come Ramakrishna o Krishnamurti, senza dimenticare un accenno anche allo sciamanismo o ai metodi meditativi di cristianesimo, ebraismo e Islam: vie diverse che giungono alla stessa meta. All'interno di queste tradizioni spirituali e religiose, che differiscono per fattori storici e culturali ma che racchiudono un nucleo comune, Claudio Lamparelli va alla ricerca di un metodo per raggiungere la serenità dell'animo.
Assumere l'identità di Ildegarda, viaggiare attraverso di lei, essere lei è un'esperienza che non lascia immutati. Ildegarda cambia chi le si accosta: ma, se una persona è in grado di cambiare gli altri a distanza di quasi un millennio, significa che ha vissuto la sua vita in modo da immettersi nel «vento» dell'eternità. Questa donna, nata nel 1098, entra nel monastero benedettino di Disibodenberg nel 1106, a soli otto anni: non significa che fosse destinata a diventare monaca, ma solo che vi compiva i suoi studi, com'era in uso fra le ragazze di buona famiglia del tempo. Sceglie liberamente di prendere i voti, e trascorre in monastero tutta la sua esistenza, con l'eccezione dei viaggi di predicazione che compirà in età matura. Dal 1148, anno in cui viene resa pubblica per la prima volta una parte della sua opera, inizia una carriera straordinaria anche per un leader religioso dei nostri tempi. È mistica visionaria, grande scrittrice, profetessa, predicatrice, musicista, medico e alchimista, studiosa enciclopedica, capo spirituale di una comunità religiosa che è nello stesso tempo centro d'arte e di cultura. Fonda due monasteri, percorre predicando tutta la Germania, è in contatto con re, imperatori, papi, abati e badesse. Scrive poesie, composizioni musicali e un vastissimo epistolario. È anche un imprenditore che amministra terreni e beni immobili e dà lavoro a intere famiglie di contadini e artigiani. Ildegarda, che si definiva «creatura umana di forma femminile» è stata ogni cosa possa essere una creatura umana.
Le omelie mattutine pronunciate a braccio da Papa Francesco in Domus Sanctae Marthae sono raccolte e ripercorse ponendo in evidenza il linguaggio singolare, l'avvincente anedottica, l'innovazione stilistica e dottrinale di questo nuovo Papa. A corredo delle omelie si ritrovano le parole di San Francesco d'Assisi, al quale si è ispirato Papa Francesco nella scelta del nome.
Questo libro nasce nel frastuono e nell’affanno, nel disordine e nel subbuglio in cui siamo quotidianamente immersi. Nasce dalla fatica di mettere insieme i frammenti di senso che ci possono consentire di vivere. Nasce dal desiderio di dire e di capire che ‘la vita non è il male’, come scrive Vasilij Grossman in Vita e destino, per quanto la presenza del male possa apparire ai nostri occhi invadente e pervasiva. ‘La vita non è il male’ non è una tranquilla e ovvia constatazione, è il risultato di un atto più o meno rischioso, come emerge dalle molte storie che sono state raccolte nel libro, cercandole non solo nei testi delle antiche sapienze o nelle parole delle tradizioni religiose e dei grandi maestri, nelle narrazioni letterarie e cinematografiche di scrittori e registi, ma anche nelle immagini e nelle cronache che in questi anni continuano a inquietarci, e negli atti di coraggio che elevano la condizione umana. Perché il bene non smette di affiorare, di rinnovarsi, di esistere. Cercare il bene significa anche domandarsi se esso sia un fatto soltanto individuale o se sia possibile, e in che modo, anche un’altra misura, più estesa. Se sia in definitiva possibile costruire una ‘rete di fraternità’. La risposta è appena accennata. Starà al lettore darle compimento. Una mappa preziosa, segnata con lucidità da due voci autorevoli e appassionate.
Le anime-vittima sono figure come Luisa Piccarreta, Teresa Musco, Faustina Kowalska, Elena Aiello, Therese Neumann, Anna Maria Taigi, Natuzza Evolo e tante altre, che hanno sperimentato attraverso la loro immolazione virtù profetiche straordinarie. Le loro premonizioni hanno anticipato l'avverarsi di molti eventi storici, dalla carestia di metà Ottocento in Europa ai moti della Comune di Parigi, dalla Prima guerra mondiale alla Rivoluzione sovietica, dal primo passo dell'uomo sulla Luna all'assassinio di Aldo Moro, dal ferimento di Giovanni Paolo II all'attentato terroristico delle Torri gemelle e allo tsunami nell'Oceano indiano. Saverio Gaeta, dopo un attento lavoro di ricerca, ricostruisce il quadro che emerge dalle loro visioni sul destino che ci attende: a cominciare dall'Avvertimento che in un prossimo futuro metterà tutti a nudo dinanzi alla propria coscienza, proseguendo con un Segno che apparirà in alcuni luoghi nei quali sono avvenute le più significative manifestazioni della Madonna, fino ai Tre giorni di buio, settantadue ore durante le quali il Sole sembrerà spegnersi. E, se proprio tutto ciò non riuscirà a stimolare un ravvedimento globale, la conclusione sarà una sequenza di eventi drammatici. L'autore confronta e mette al vaglio le profezie con attenzione e rispetto, sempre consapevole che non sono da interpretare come minacce, ma piuttosto come accorati richiami a riscoprire la strada del bene.