
La ricerca, come suggerito dal titolo, si propone di indagare la dottrina mistica francescana a partire dall’Itinerarium mentis in Deum di san Bonaventura, mettendolo in dialogo con l’apporto di Chiara e Francesco d’Assisi. Sono quindi state affiancate alcune dottrine significative di un altro autore medievale: Meister Eckhart.
Dapprima l’attenzione si concentra sui termini dell’imitatio Christi e dello speculum, per poi passare ai concetti eckhartiani di abgrunt e annihilatio, molto vicini all’abyssus e alle modalità di ricerca della povertà spirituale nel francescanesimo.
Lo scavo analitico consente di chiarire la concezione dell’esperienza mistica di Dio in ambito francescano, specificamente in quello bonaventuriano, illuminato dal contributo offerto dal maestro della mistica renana.
Alessia Brombin è docente di Teologia Spirituale presso la Pontificia Università della Santa Croce e professore associato alla Facoltà di Teologia ortodossa dell’Università di Tbilisi (Georgia). Collabora con Atenei e Istituti teologici romani (Seraphicum, Teresianum, Anselmianum). Dottore in Teologia spirituale con taglio patristico alla Pontificia Università Gregoriana (2022), collabora attivamente con il “Research centre for mysticism and spirituality” di Nijmegen (NL
L'interpretazione del Cantico dei Cantici da parte di san Bonaventura argomento che, fino ad oggi, non è mai stato trattato in modo esteso e approfondito. Questo volume di Vincenzo Battaglia si cimenta in tale impresa, prendendo in esame le citazioni reperibili nel tracciato argomentativo della maggior parte delle opere composte da Bonaventura, a cominciare dalla sua attività come baccelliere biblico a Parigi fino all'epilogo della sua produzione magisteriale coincidente con le Collationes in Hexaëmeron.
I contesto dell'indagine come evidenziato dal sottotitolo del saggio, desunto da un brano molto significativo dell' Itinerarium mentis in Deum è costituito dall'esperienza affettiva che, nelle opere del maestro francescano, si presenta, al contempo, come dottrina, metodo, fulcro e approdo della vita spirituale. L'esito di questa puntuale ricerca di Vincenzo Battaglia valorizza l'acquisizione della sapienza contemplativa e amorosa nel dinamismo ascensivo dell'unione con lo Sposo diletto, il Signore Gesù, totus desiderabilis. Nell'elevarsi al di sopra di sé, la mens sperimenta infatti tutta l'efficacia della mediazione di Cristo, il quale in questa ascesa è via e porta, è scala e veicolo, come il propiziatorio collocato sopra l'arca di Dio e il sacramento nascosto nei secoli.
Il sapere secondo Heidegger ha il compito di indagare il fondamento stesso dell'essere dell'ente alla ricerca di quella differenza originaria, di quella apertura all'interno della quale l'ente stesso si da. Per Heidegger quando Dio viene fatto oggetto del pensiero lo fa non per una qualche necessità religiosa ma per risolvere, già a partire da Aristotele, una questione prettamente filosofica. Il Dio di cui si occupa la metafisica è il Dio come principio primo. che è causa di sé e dell' intero ente, anche quando di esso ne parlano autori come Bonaventura, che pure a a differenza di Aristotele sono consapevoli del carattere non solamente filosofico di Dio. Il Dio della metafisica è, quindi, secondo Heidegger un Dio ontoteo-logico, in quanto si presenta come il fondamento ultimo della conoscenza, dimenticando l'apertura originaria nella differenza ontologica che rende possibile questa stessa entità. Per tornare oggi, dopo Nietzsche e Heidegger, a parlare di Dio bisogna superare questa impasse ontoteologica e aprire lo spazio alla differenza originaria dell'essere, a quell'abisso an -archico che da essere, proprio perché non è l'essere, riscoprendo quella povertà assoluta d'essere di cui da sempre Bonaventura e la tradizione francescana sono i maestri indiscussi.
Con questo testo comincia la pubblicazione sistematica degli Scritti di Annibale di Francia. Il volume I contiene la prima parte delle Preghiere al Signore composte tra il 1873 e il 1912, scritte con stile semplice ed accessibile. Questo libro di Annibale Maria di Francia è una sorta di vero e proprio orazionale", destinato alla preghiera comunitaria e personale. Preghiere che accompagnano e ritmano la vita dell'Autore e la sua opera pastorale e caritativa; abbracciano tutto l'arco della spiritualità, e comprendono le componenti del carisma della preghiera per le vocazioni, della carità sociale e della formazione cristiana e religiosa. Un accurato e ricco indice analitico permette di scoprire una vasta gamma di argomenti di vita spirituale e religiosa. A ciascuna preghiera è premesso un essenziale apparato informativo che aiuta a collocarla dal punto di vista spirituale e culturale. "
Il volume contiene la seconda parte delle 'Preghiere al Signore' (1913-1927) di Annibale Maria di Francia. Il volume II degli Scritti di Annibale Maria di Francia, contiene la seconda parte delle Preghiere al Signore che si collocano nel periodo storico che va dal 1913 al 1927, anno della morte del santo fondatore. Contiene inoltre un buon numero di preghiere senza data e 20 suppliche a Dio Padre nel Nome di Gesu'. Redatte con uno stile semplice e accessibile, esse seguono l'Autore nell'ultima parte della sua esistenza umana, la storia della sua Opera caritativa e carismatica ed esprimono in forma immediata la sua spiritualita' ed il dinamismo della sua creativita' religiosa e pedagogica.
Doroteo, vissuto all'inizio del VI sec., abbracciò fin da giovane la vita monastica, guidato dagli anziani Barsanufio e Giovanni in un cammino di maturazione umana e cristiana. La profondità spirituale del suo insegnamento ha fatto sì che i suoi scritti avessero un grande influsso dall'antichità fino a oggi: essi si rivolgono, infatti, a ogni cristiano, a chiunque cerchi il Signore nell'ascolto della Parola, nella preghiera, nel volto di ogni uomo.
Si è sempre ripetuto che nell'antichità la donna era senza parola. Si denuncia l'oppressione a cui era sottoposta, e lo scarso peso che sempre ha avuto e che ancora la caratterizza nella chiesa oggi. Immergendosi però in un ascolto più attento, in una ricerca più approfondita, si possono scoprire tracce femminili nella chiesa nel corso della storia. Ecco l'intento di questa raccolta, nella quale abbiamo lasciato parlare proprio le donne: monache vissute tra il IV e il VI secolo in diverse regioni di occidente e di oriente. Si tratta a volte di brevi frasi, racconti di semplici gesti, letti collocandoli all'interno del loro contesto e liberandoli dai pregiudizi di cui sono stati caricati: essi sono preziosi frammenti di una sapienza femminile da riscoprire.
Riproponiamo, in una edizione aggiornata e aumentata di nuovi testi, la sapienza e le parole di salvezza, gli insegnamenti e i consigli spirituali di alcuni monaci e monache dei monasteri di Romania che si sono distinti per il loro stile di vita e per la loro opera. Gli insegnamenti di vita e i consigli spirituali qui presentati, raccolti dall'autore nelle conversazioni intrattenute con alcuni monaci e monache dei monasteri contemporanei di Romania, sono una suggestiva guida, unica nel suo genere, alla scoperta della ricchezza della tradizione spirituale romena. La vivente testimonianza di questi "portatori dello Spirito" e le loro parole di salvezza illuminano i credenti d'oriente e d'occidente aiutandoli a trovare risposte a quelle stesse domande con cui ancora ai giorni nostri si trovano a confronto, quali: "Come pregare?", "Come lottare contro le tentazioni?", "Come ottenere la pace del cuore?". In questo atto di trasmissione l'inestimabile patrimonio della tradizione esicasta romena, con i suoi tratti originali, diviene fonte viva di sapienza spirituale per il mondo contemporaneo.
È l'opera principale di teologia trinitaria di Gioacchino da Fiore. Contiene un trattato sulla Trinità, che si inscrive nel dibattito teologico del secolo XII ed è incentrato sulla comprensione della trinità di Dio nella figura dello strumento a dieci corde per la salmodia, suonato dal re Davide. Inoltre sviluppa una lettura innovativa rispetto alla tradizione dell'esegesi biblica nel suo tempo, incentrandola sul progresso della conoscenza di Dio nel corso dei tre principali stadi o "stati" attraversati dal popolo di Dio dall'inizio alla fine della storia del mondo; vi viene anche esposta una teoria della società cristiana, considerata nello spirito della contemplazione monastica.
La Discipilina clericalis, irreperibile in Italia fino a questo momento, finalmente tradotta e commentata. Un “sottotitolo” illuminante il contenuto è quello esposto sulla sovraccoperta: “Sapienza orientale e scuola delle novelle”. È la prima raccolta di sentenze e racconti di origine orientale scritta in latino e destinata agli occidentali. Composta nel XII secolo da Pietro Alfonsi, medico ebreo convertito al cristianesimo, è stata tràdita in ben ottantacinque codici e tradotta, in età medievale, in francese, castigliano, italiano, islandese, ebraico, tedesco e inglese: per 150 anni la raccolta narrativa più diffusa in Europa. L’introduzione e il commento, a cura di Cristiano Leone, mettono in evidenza l’importanza della ricezione dell’opera nelle letterature romanze medievali e sono una compiuta sintesi degli studi di orientalisti, mediolatinisti e romanisti svolti fin qui.
L'autore, conosciuto come uno dei maggiori studiosi italiani di storia e spiritualità monastica, ha raccolto in questo volume il meglio della sua produzione su un tema che ancora oggi è di grande attualità. Non si può parlare di spiritualità cristiana ignorando il ruolo svolto dal monachesimo fin dalle sue origini: il continuo riferimento alla comunità di Gerusalemme è segno di una presenza all'interno della Chiesa, che è invito a non perdere di vista le proprie radici, pur nell'evolversi delle situazioni. Tutta la spiritualità monastica si riferisce al Vangelo come a sua fonte. Il volume si rivela utile per tutti coloro che desiderano approfondire un aspetto non marginale dell'esperienza ecclesiale.
Quest'opera, che rappresenta il settimo volume del grande commento da lui curato per la collana Sources chrétiennes è come il coronamento dell'amore del padre De Vogüé verso san Benedetto e la vocazione monastica. Il commento è prezioso per la ricchezza dei riferimenti alle fonti bibliche, patristiche, liturgiche e monastiche che aiutano a capire il pensiero di san Benedetto. In questo commento risulta chiaro l'impianto della Regola nei suoi principi costitutivi: Scrittura e tradizione, Chiesa e Sacramenti ecc. La vita monastica cristiana si colloca all'interno della Chiesa, nella linea di un immediato prolungamento del battesimo; proprio il battesimo con la relativa catechesi sta alla base dell'esistenza dei monaci.