
Ci sono esperienze della vita che toccano pressoché tutti: l'inquietudine del crescere e decidere il proprio futuro, la forza dell'amore che conduce alla scelta di vivere insieme, la gioia per la nascita di un bimbo, la fatica del restare fedeli ai cammini intrapresi, l'angoscia della sofferenza. In queste ed altre esperienze elementari è possibile l'incontro con Gesù di Nàzaret, poiché il centro della fede non può che realizzarsi al cuore della vita. In un contesto sociale culturalmente pluralista e multireligioso in cui la trasmissione dell'esperienza credente e della dottrina essenziale della fede non è più scontata, i vescovi delle diocesi lombarde propongono una riflessione di largo respiro, che culmina nell'invito a ogni cristiano e comunità a ripensare la propria missione di testimone del primo annuncio e, ancor prima, a lasciarsi continuamente sorprendere dal vangelo di Gesù Cristo.
La V Conferenza generale dell'episcopato latino-americano e dei Caraibi, che si è svolta ad Aparecida, in Brasile, dal 13 al 31 maggio 2007, ha prodotto un documento conclusivo che si rivela fondamentale per interpretare lo stile di papa Francesco e il suo sguardo sulla Chiesa. In qualità di arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio guidò i lavori per la redazione del testo. Ne è scaturita un'ampia riflessione ricca di indicazioni pastorali per l'annuncio del vangelo e la comprensione del compito che le comunità cristiane sono invitate a svolgere nel mondo contemporaneo.
"Esiste un rapporto necessario fra il monoteismo e le guerre di religione? In quale modo la purezza religiosa della fede nell'unico Dio può essere riconosciuta come principio e fonte dell'amore fra gli uomini?". Il testo affronta la questione del nesso tra monoteismo e violenza, mettendo in luce come la fede nell'unico Dio possa essere riconosciuta come principio e fonte dell'amore fra gli uomini.
È nelle vicissitudini delle famiglie che appare con ineguagliata evidenza come la questione della persona umana, del riconoscimento e di efficaci tutele della sua dignità, sia oggi immediatamente il nucleo e il senso della questione sociale. Nello spirito del Messaggio ricevuto da Papa Francesco, la 47ª Settimana Sociale, a nome di tutta la Chiesa italiana, ha voluto anzitutto mettersi accanto alle famiglie e a tutte le loro sofferenze, non con il distacco del sacerdote e del levita della parabola evangelica (cf. Lc 10,25-37) ma con il cuore del buon Samaritano, per invitare tutti a prendersi cura della famiglia, perché occuparsi della famiglia significa occuparsi di uno dei pilastri fondamentali del bene comune di tutta la società (cf. Gaudium et spes, n. 47: EV 1/1468ss).
Con il testo del Messaggio approvato dai Padri sinodali e il discorso conclusivo di Papa Francesco.
Una traccia per il cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale
La moltiplicazione dei mezzi di comunicazione e la loro accresciuta potenza possono favorire la conoscenza della verità e del bene dell’uomo. Purtroppo, il più delle volte, vengono viceversa usate in modo indiscriminato contro l’uomo e la verità. Da qualche anno, la Chiesa italiana ha messo mano con determinazione e senso profetico a questa sfida culturale: a partire dal convegno di Palermo (1995), sul versante dei media e su quello della cultura è stata tracciata una strada fatta di riflessione e iniziative concrete. Di ciò ha reso ampiamente testimonianza il convegno promosso dalla CEI il 7-9 novembre 2002, da cui scaturisce il volume.
Il termine “parabola”, proposto dal titolo, rimanda sia all’innovazione tecnologica nel campo della comunicazione, sia a uno dei linguaggi più usati da Gesù nel suo insegnamento: l’accostamento, volutamente intrigante, indica che la comunicazione del Vangelo non può essere pensata senza tenere conto dei nuovi linguaggi e della nuova cultura generata dai media.
Il volume affronta questioni nodali e propone contributi dei massimi esperti, nell’intento di sostenere il rinnovamento culturale del Paese valorizzando il patrimonio di tradizione e di capacità creativa dei cattolici italiani.