
Arturo Testi ci apre uno scrigno, finora segreto. È stato il primo segretario del cardinale Giacomo Biffi e ora ci consegna i segreti della vita “in famiglia” – perché anche gli uomini pubblici hanno una vita privata – di Giacomo Biffi. Ci fa intravvedere il tesoro che contiene. Un tesoro fatto di piccole cose, abitudini semplici, schiettezza e solidità delle amicizie e dei sentimenti, serenità evangelica, rapporti umani senza formalità, e soprattutto ricco di umorismo.
Un piccolo mondo privato che avvalora la statura pubblica di Giacomo Biffi: ce la restituisce più vicina e ci rivela come la grandezza di una persona stia spesso nella sua semplicità e nel vedere le cose con un po’ ironia.
Il testo è ricchissimo di gustosi aneddoti che mettono in luce soprattutto l’umorismo di Biffi.
Lo scorso 3 giugno veniva ucciso a Iskenderun, in Turchia, mons. Luigi Padovese, Vicario apostolico dell'Anatolia e frate minore cappuccino. Restano oscuri i reali motivi che hanno guidato la mano dell'assassino, mentre emerge con sempre maggiore evidenza il contributo dato da mons. Padovese alla costruzione di una cultura del dialogo e della pace in un contesto come quello turco, percorso da molte tensioni.
«Ancora oggi, a distanza di tempo, siamo sgomenti nel ripensare alla morte di mons. Padovese, Vicario apostolico dell'Anatolia, assassinato a Iskenderun il 3 giugno 2010. Mons. Padovese era un uomo di grande spessore intellettuale e di grandissima cultura. Era però rimasto un uomo semplice, un umile frate figlio della Provincia lombarda. Uomo di dialogo, intratteneva ottimi rapporti con le autorità musulmane della regione. È stato tra gli artefici dell'Instrumentum laboris che il Sinodo per il Medio Oriente ha discusso (Roma, 10-24 ottobre 2010). Ricordare la sua figura, mettersi in ascolto del suo insegnamento, camminare insieme a lui sul sentiero del dialogo e della riconciliazione, aiuterà tutti noi (fedeli, sacerdoti, religiose e religiosi) a rendere più limpida ed efficace la nostra testimonianza cristiana.» (dall'Introduzione di fra Alessandro Ferrari, Ministro provinciale dei frati cappuccini lombardi)
Al volume è allegato il DVD Come chicco di grano (regia di Paolo Damosso, produzione Nova-T Torino, 2010, 15min circa), che offre una serie di testimonianze e approfondimenti sulla figura di mons. Padovese. Le sfide e le speranze della Chiesa in Turchia sono raccontate, in una serie di interviste, dallo stesso vescovo.
Testi a cura di Giuseppe Caffulli
Filmato per la regia di Paolo Damosso
Figlia e sorella di missionari calvinisti svizzeri, Luisa Jaques nacque in Sudafrica il 26 aprile 1901. La malattia e "una lunga catena di sacrifici e di lotte inutili" l'avevano allontanata dalla fede, fino a ritenere che Dio non esistesse e che la vita non valesse la pena di essere vissuta. Tuttavia, al culmine della disperazione, nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 1926, una chiamata misteriosa e irresistibile rovesciò la sua esistenza. In un momento Dio era diventato una certezza. Ma cosa voleva dire? A forza di interrogarsi e impegnarsi nell'ascolto docile del Signore, Luisa tracciò il suo cammino. Scoperta la sua vocazione di clarissa, la perseguì con generosità e sacrificio fino a realizzarla nel 1938 con il suo ingresso nel Monastero Santa Chiara di Gerusalemme, dove divenne suor Maria della Trinità. Si offrì a Dio con voto di vittima e morì serenamente il 25 giugno 1942. Questo "Colloquio interiore", scritto per ordine del suo confessore, raccoglie i pensieri che la voce divina faceva risuonare dentro di lei.
"'Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina' (Agostino d'Ippona). Questo concetto di vita intesa come 'viaggio culturale' si addice in pieno alla persona di padre Pietro Kaswalder, il quale viaggiava e insegnava a viaggiare con la coscienza che il cammino da percorrere fosse studio e impegno; per dirla con John Steinbeck: 'Non sono le persone che fanno i viaggi, ma sono i viaggi che fanno le persone!'. Mi è parso opportuno produrre questo volume che vorrei fosse, allo stesso tempo, un ricordo di quanto fatto ma anche un progetto su quanto resta da fare e, almeno in parte, si farà. Con questo lavoro vogliamo ricordare la persona più che lo studioso e intendiamo fissare la sua immagine nella nostra memoria" (dall'Introduzione di Massimo Pazzini ofm). Padre Pietro A. Kaswalder (Roverè della Luna, Trento, 22 giugno 1952-Gerusalemme 18 giugno 2014) è stato professore di Esegesi dell'Antico Testamento e Geografia biblica presso lo Studium Biblicum Franciscanum (Gerusalemme) e per anni guida alle Escursioni bibliche organizzate dallo stesso Ateneo. A un anno di distanza, questo libro vuole essere un omaggio alla sua figura di uomo, di francescano e di studioso attraverso i suoi scritti (pubblicati e inediti), i messaggi di cordoglio di amici, confratelli e conoscenti, il ricordo di chi lo ha conosciuto e ha condiviso con lui l'amore per la Terra di Gesù.
Nel 1945, Magdeleine di Gesù, che ha da pochi anni fondato la Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù ispirandosi all'opera e agli scritti di Charles de Foucauld, elabora un testo ad uso interno per descrivere alle giovani candidate la sua idea "nuova" di vita consacrata. L'anno successivo, senza il consenso dell'autrice, il "Bollettino verde" (con questo nome lo scritto diventerà famoso a motivo del colore della copertina) viene pubblicato da un'importante rivista. Le reazioni sono immediate, tra chi lo accoglie con entusiasmo come un testo "rivoluzionario" e chi, in ambiti ecclesiastici, lo condanna apertamente. Una vita contemplativa ma profondamente inserita nella vita di tutti i giorni e soprattutto nei contesti sociali più poveri e marginali. Insieme, il richiamo a una scelta di povertà radicale. Elementi difficili da immaginare nella Chiesa prima del Concilio Vaticano II. Il volume presenta per la prima volta il testo integrale del "Bollettino verde", accompagnato da testi che ne facilitano la comprensione e aiutano a coglierne l'importanza. Il libro è curato da padre Andrea Mandonico, postulatore della causa di beatificazione di piccola sorella Magdeleine. La prefazione è del cardinale Georges Cottier, teologo emerito della Casa Pontificia.
Raimondo Lullo (1232-1316) è una figura poliedrica, difficile da cogliere nella sua complessità. Un autore lontano nel tempo ma di sorprendente attualità, soprattutto nel suo essere "uomo del Mediterraneo" i cui orizzonti culturali spaziarono dall'una all'altra delle sue sponde e delle sue civiltà. Dopo aver riconosciuto e descritto ciò che le religioni del Libro avevano in comune e in cosa differivano, Lullo cercò di realizzare un dialogo basato non sulla loro uguaglianza, ma su una parità che deriva dalla dignità personale delle parti. Sin dal 1294, egli afferma che gli "infedeli" sono uomini come noi. Con pochi mezzi a disposizione (l'eredità culturale condivisa dalle religioni monoteiste e un metodo di sua creazione, dono di Dio e del luogo in cui era vissuto), tenta di promuovere un confronto aperto e disteso con i suoi interlocutori da una posizione chiara e rispettosa della propria identità cristiana e dei valori di cui possono essere portatrici le altre fedi. L'atteggiamento di rispetto, di cortesia, di dialogo con l'"altro", che sintetizza ciò che viene oggi denominato "spirito di Assisi", può essere rinvenuto in molte delle sue opere, frutto del lavoro di un autore che, a 700 anni dalla morte, resta uno di noi nell'età che fu sua.
Quando nel 1967 Maria Teresa Carloni compie il suo pellegrinaggio in Terra Santa, i confini tra lo Stato d'Israele e gli Stati vicini erano sensibilmente diversi dagli attuali. L'autrice di questo semplice e vivo diario di viaggio va pellegrina nei Luoghi Santi esattamente sei mesi prima della guerra che vedrà cambiare ancora gli equilibri geopolitici di quella tormentata regione. Tra il dramma di una missione da compiere ad ogni costo per la Chiesa martire e l'amarezza degli impedimenti burocratici che non lo consentivano, la Terra Santa offre a Maria Teresa il ristoro alle fonti della fede, in cui tutto rimettere in umile abbandono al Signore. «Questo testo porta a conoscenza di un pubblico più ampio e diversificato la figura della serva di Dio Maria Teresa Carloni (1919-1983), vissuta a Urbania (Pesaro- Urbino), per lo più nascosta agli occhi degli stessi compaesani. Ma la dott.ssa Maria Teresa Carloni non lo era a Papi del XX secolo, da Pio XII a Giovanni Paolo II, né ai primati e a molti pastori della Chiesa perseguitata nell'Europa centro orientale, come nella lontana Cina e Paesi limitrofi e in Sudan... Questo libro dona a Maria Teresa Carloni veste di grande attualità nell'ambito delle comunità cristiane del vicino Oriente che nel nostro secolo XXI conoscono una nuova ondata di persecuzione e di sofferenza a motivo della propria fede» (dalla Prefazione di mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico a Gerusalemme).
Giappone, 1708. Il paese vive il tempo del sakoku: ogni contatto con gli stranieri (soprattutto se missionari cristiani) è proibito o rigidamente regolato. In un contesto di violenta persecuzione, il 12 ottobre 1708, uno straniero vestito da samurai sbarca furtivamente nell'isola di Yakushima. Il suo nome è Giovanni Battista Sidotti ed è un missionario italiano. Viene subito fermato e imprigionato: il suo destino è l'abiura o la condanna a morte. Ma accade qualcosa di inatteso: Hakuseki Arai, studioso confuciano e consigliere dello shogun, decide di interrogarlo di persona. Ne nasce un dialogo straordinario. La vita è risparmiata a Sidotti, senza che debba rinunciare alla sua fede, mentre Hakuseki, ispirato da quelle conversazioni, scrive importanti opere che gettano le basi della riapertura del Giappone. Sidotti muore in isolamento ma il suo sacrificio non è invano. Nel luglio 2014 i suoi resti sono stati ritrovati, là dove era stata la sua prigione, e riconosciuti grazie al DNA.
Cercare la verità, favorire l'ascolto, non stancarsi del dialogo, sperare sopra ogni cosa nella pace. In dodici anni da Custode di Terra Santa, e ora da amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Pizzaballa ha avuto occasione di incontrare migliaia di persone di tutte le fedi. E di offrire anche nei contesti più prestigiosi (università e parlamenti), oltre che in centinaia di incontri e convegni, la sua testimonianza di francescano che crede nella comprensione reciproca e nella costruzione paziente della cultura della pace e dei diritti. E questo nonostante i contesti di conflitto (Israele-Palestina, Siria, Egitto) che ha dovuto a più riprese affrontare. Oggi la sua parola è quanto mai preziosa. Un punto di vista privilegiato e autorevole, forgiato "sul campo", che non può che scuotere le nostre certezze (e a volte la nostra indolenza) di occidentali, spesso meri spettatori di quanto vivono i nostri fratelli cristiani (e non solo) in Medio Oriente.
Michele Piccirillo (1944-2008) è stato uno studioso di fama internazionale, archeologo insigne, ricercatore indefesso, esperto di mosaici e di geografia biblica, protagonista in Terra Santa della scoperta e del recupero di molti siti archeologici. Figura carismatica capace di calamitare le attenzioni e l'affetto di molti, è riuscito a mettere in campo innumerevoli progetti scientifici nella convinzione che prima c'è sempre la Provvidenza e poi la Scienza; «e quando Provvidenza e Scienza si incontrano, come è accaduto nella sua vita, c'è la possibilità di passare alla storia», come ebbe a dire il suo amico e biografo Franco Scaglia, che ne fece addirittura il protagonista di una serie di fortunati romanzi, tra cui Il custode dell'acqua (premio Campiello 2002). A 10 anni dalla scomparsa del frate archeologo, esce questa biografia fresca e originale, intessuta con citazioni di chi con padre Michele è vissuto o lo ha conosciuto personalmente, scelte e contestualizzate nel cammino di vita del celebre francescano. Con un'intuizione felicissima, l'Autore procede come nella composizione di un mosaico, fatto «di quindici tessere, una per ciascun capitolo, ognuna di diversa misura e colorazione». Dunque non una semplice biografia di padre Michele, ma un mosaico dal quale però emerge un suo profilo robusto, netto e colorato come gli splendidi capolavori che egli ha scoperto e studiato in vita. La vita straordinaria di «un semplice frate di Terra Santa».
«Confesso che prima di venire a Gerusalemme non sapevo niente di Suor Maria della Trinità, non sapevo nemmeno che fosse esistita. Un giorno stavo curiosando tra i libri presenti nell'ufficio del Custode e l'occhio mi è caduto su un libricino dalla copertina bianca e rossa, la nona edizione del Colloquio interiore di Suor Maria della Trinità. Da allora questo libricino mi accompagna quasi quotidianamente. La biografia meditata che Mons. Selim Sayegh, Vicario patriarcale emerito per la Giordania, dedica a Suor Maria della Trinità, attinge a piene mani al Colloquio interiore, e aiuta a fare una meditazione lunga e profonda, potremmo dire "per temi", non solo su ciò che è stata l'esistenza di questa mistica e il suo messaggio, ma - attraverso di lei - anche su quello che la nostra vita è chiamata ad essere nell'aprirsi alla relazione con il Signore che abita in noi e che dall'intimo del cuore ci chiama ad aprirci a Lui» (dalla Prefazione di fra Francesco Patton ofm, Custode di Terra Santa).
Questo libro ricostruisce la vita don Francis Xavier Morgan (1857-1935), sacerdote cattolico nato a El Puerto de Santa María (nel sud della Spagna) in un'importante famiglia di origine inglese, che divenne tutore e "secondo padre" di J.R.R. Tolkien. Un'opera che è il risultato di un'approfondita indagine condotta tra Spagna e Inghilterra, resa possibile anche grazie all'aiuto di Priscilla Tolkien, figlia del famoso scrittore, la cui testimonianza ha fornito dettagli finora inediti sul legame tra suo padre e la Spagna. Un'autentica saga familiare che, dal mondo dell'imprenditoria vinicola britannica sviluppatasi in Andalusia sin dal XVII secolo, attraverso gli anni del "risveglio cattolico" in Inghilterra nel XIX secolo giunge fino al Novecento, facendo luce su aspetti della vita e dell'opera di Tolkien che, senza la figura di questo prete anglo spagnolo (spesso, a torto, aspramente criticato), non si potrebbero cogliere a pieno. Un libro inedito e indispensabile per un viaggio alle origini del mondo de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, dedicato a tutti gli appassionati del grande autore inglese.

