
In queste pagine la storia di un uomo, un sacerdote, che incontra la santità di un giovane, Francesco Forgione, che diventerà il primo sacerdote stigmatizzato della storia e tra i più amati santi al mondo: padre Pio da Pietrelcina.
Quante volte siamo stufi dei nostri limiti e della nostra vita imperfetta? Emma si dispiace di non essere come vorrebbe e di sbagliare spesso. Un giorno, d'improvviso, mentre scrive nel suo diario sfogando la sua amarezza, si accorge che il suo diario si anima e le risponde. Inizia così una corrispondenza che la aiuterà a guardare in modo diverso sé stessa, gli altri, la vita, e perfino Dio, ad amarsi e amare. Un percorso che culminerà nell'incontro con un personaggio del tutto sorprendente, occasione per scoprire ancora di più la bellezza dell'empatia e dell'essere finalmente imperfetti.
Il testo, attingendo ai vangeli dell'infanzia di Matteo e Luca, nonché alla Lettera apostolica "Patris Corde" di papa Francesco, cerca di "dare voce" al personaggio più silenzioso e discreto del vangelo, nonostante la sua altissima missione di essere posto a custodia del Figlio di Dio: Giuseppe di Nazareth, "uomo giusto", un giovane che sogna il futuro realizzato nel lavoro di carpentiere, affiancato dalla sua donna, Myriam. Il progetto di Dio sconvolge i suoi piani e lo mette in atteggiamento di faticosa ricerca e discernimento, con i relativi dubbi e interrogativi che sorgono nel suo animo. La sua esperienza si gioca su diversi fronti: davanti a Dio, cui vuole essere fedele; davanti a se stesso in quanto uomo; davanti alla sua promessa sposa "trovata" incinta; davanti alla Legge e alla tradizione del suo popolo; davanti a Gesù di Nazareth, Figlio di Dio e Figlio dell'uomo; e non ultimo davanti alla storia dell'umanità, che in Gesù di Nazareth riconosce il suo Messia. Quale sarà la sua scelta?
I due anni di pandemia sono memoria di un tempo storico senza precedenti per tutti i professionisti sanitari, per le famiglie provate dai lockdown, per gli studenti stanchi della didattica a distanza, per i tanti lavoratori scoraggiati e incerti di prospettive future. Questa è una raccolta di testimonianze di infermieri, medici, pazienti, farmacisti, insegnanti e studenti, che si vogliono raccontare in modo semplice e inedito. Un tributo alla bellezza della "relazione di aiuto" che continua ad essere garantita con fiducia, e che ci fa riscoprire un'umanità più bella.
Matteo Farina è stato un ragazzo come molti altri: jeans, felpa e sneakers. Ma, allo stesso tempo, un ragazzo diverso dagli altri per la straordinaria intensità della sua breve esistenza. La sua vita, per quanto combattuta, difficile, sofferta, fu «bella». Non è bello ciò che è facile, comodo, modaiolo. È bello ciò che piace, ma questo dipende da chi. Leggendo la storia di Matteo e i suoi scritti capiremo che per alcuni la sua vita è stata sfortunata o sprecata, mentre per altri è stata bella. Perché bella? Perché salva. E non ci si salva mai da soli.
C'è un solo modo per diventare genitori: mettersi in gioco. Per chi avverte una chiamata speciale, poi, c'è l'opportunità di partire per un viaggio straordinario chiamato "adozione". L'adozione richiede il coraggio di affrontare le proprie paure e, sovente, anche il giudizio degli altri. Richiede la disponibilità ad accogliere senza riserve i figli della Provvidenza. In questo libro, una mamma adottiva si mette a nudo e condivide, passo passo, tutte le tappe della sua esperienza di adozione internazionale.
Due fratelli gemelli, due facce di una medaglia, in reciproca competizione ma indissolubilmente uniti dalla loro appartenenza: Stefano, l'ingegnere, animato da grandi ideali, sposato con due figli; Giampaolo, il sacerdote, parroco a Milano, titanico nella sua fede e sicuro di sé. La storia si apre nel 2011 attorno a una vicenda drammatica che i fratelli si trovano a condividere. Da lì la trama si dipana in un'alternanza di presente e passato, sinché un evento traumatico pone Stefano di fronte a una situazione apparentemente disperata: la sua straordinaria reazione lo redime e lo sublima in una scelta di assoluto eroismo. Un libro profondamente cattolico che tocca temi fondamentali legati alla vita e alla morte, coinvolge il lettore e lo porta a riflettere su uno scottante tema di attualità, l'eutanasia: con un appassionato inno alla vita, Stefano lascerà ai suoi figli e alla moglie il proprio testamento spirituale.
In vista del Giubileo del 2025, che coincide anche con i venticinque anni dalla conversione di Claudia Koll, questo libro-intervista racconta come l'incontro con Dio abbia trasformato la sua vita. Il testo nasce da un'amicizia profonda, che ha permesso un dialogo sincero, a volte complesso, mai banale, su temi cruciali e attuali. Non è solo una testimonianza della conversione di Claudia, ma anche l'opportunità per conoscere meglio la sua storia e, soprattutto, un invito a fare esperienza della misericordia e della pace di Dio. Prefazione di Giovanni Salonia. Postfazione di Ezequiel del Corral.
Sette racconti ispiratori ci conducono attraverso la vita di santi che hanno consumato la loro esistenza donando amore, speranza e servizio al prossimo. Attraverso le storie di figure come San Charbel e San Massimiliano Kolbe, viene messo in luce come ogni gesto, grande o piccolo, possa creare legami profondi e arricchire l'anima. In un mondo che spesso dimentica il valore della gratuità, queste pagine invitano a riscoprire la bellezza di vivere la vita come dono per gli altri, spronandoci a renderla un atto di amore e generosità. Un'opera che ispira e trasmette un messaggio di gratitudine e di connessione umana. Ogni racconto è preceduto da esperienze personali dell'autore e seguito da una scheda di approfondimento (biografie, scritti, filmati, ecc).
Un viaggio toccante e autentico nella storia di una madre che affronta l'inimmaginabile: la vita del figlio sospesa tra la vita e la morte dopo un incidente devastante. In queste pagine, l'autrice ci conduce tra le profondità del dolore, della resilienza e della forza necessaria per diventare una caregiver, una figura ancora invisibile nella società italiana. Attraverso riflessioni personali e intime, Cristina racconta l'importanza delle parole, della bellezza collaterale e della centratura per sopravvivere all'inevitabile caos della vita. Un libro che invita a riflettere sull'amore, il coraggio e la capacità umana di non arrendersi mai.
Spesso è nelle piccole cose, in quelle che possono apparire più insignificanti, che si cela la straordinarietà di un'esistenza. Nelle piccole cose, molte volte, si manifesta una vita orientata verso la santità. La mia preghiera del Venerabile Nicola D'Onofrio è un piccolo testo, scritto quasi di getto su un foglio di carta di poco valore. Alcuni potrebbero intravedervi parole banali. Altri potrebbero turbarsi nel leggere come Nicola si rivolgeva al Signore. In verità, il testo che viene riproposto in questo libretto, a distanza di sessant'anni dalla morte del suo autore, corredato da contributi curati da Cristina di Lagopesole, S. E. Rev.ma Mons. Bruno Forte, P. Walter Vinci, Suor Cristiana Dobner, Padre Cosimo Pagliara, Padre Gianfranco Lunardon e Mattia Arleo, che cercano di interpretarne il senso, è espressione di un "tratto" che ha caratterizzato la vita terrena di Nicola D'Onofrio: un tratto mistico. La si può intendere come la sintesi del suo rapporto d'Amore con Dio. È la traccia che ci ha lasciato per essere, come lui, Santi.
"Abbiamo visto l'amore vincere" è il racconto struggente e luminoso della vita di Simone Preite, un bambino che ha vissuto appena due anni, ma che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto. Attraverso le parole dei suoi genitori, Alessandro e Valeria, il lettore viene condotto in un viaggio tra dolore e speranza, amicizia e fede, scoprendo come l'amore possa vincere anche nelle prove più dure. Un libro che testimonia il valore della famiglia, la bellezza dell'amicizia e la forza della fede, offrendo uno sguardo sulla vita che va oltre la morte.

