
Beppe e Mario sono due ragazzini con la passione per il calcio. Beppe gioca nelle giovanili dell'Alzano Virescit, Mario nella prestigiosa cantera dell'Atalanta. Beppe e Mario sono amici e si sfidano spesso sul rettangolo verde. Passano gli anni e Beppe finisce a giocare nei dilettanti, lascia il calcio e infine la naturale irrequietezza lo porta a laurearsi in filosofia. Mario invece ha dalla sua maggior talento e determinazione nello sfondare; è il capitano della primavera dell'Atalanta e una giovane promessa dalla nazionale, ma a discapito delle apparenze la sua non è una vita facile: in pochi anni ha perso la madre, il padre e il fratello e si è ritrovato da solo a prendersi cura della sorella Maria Carla, affetta da una grave disabilità. Beppe e Mario non si perdono mai veramente di vista, e quando il primo entra in seminario, il secondo va a trovarlo e i due si ritrovano a condividere inquietudini e dubbi, a parlare di fede e del senso della vita. Il 14 aprile 2012 accade l'inaspettato, durante la partita Pescara - Livorno, Mario si accascia al suolo e, nonostante la corsa in ospedale, muore a soli 25 anni. Il dolore di Beppe è enorme, e anche il mondo del calcio è sotto shock. È trascorso qualche anno, Beppe porta sempre il ricordo e l'esempio dell'amico nel cuore. La sua vita è cambiata, il Cammino di Santiago gli ha fatto comprendere che la sua vocazione non è il sacerdozio, gli ha donato Maria Paula e lo ha riportato sui campi da gioco, ad allenare ed educare i ragazzi.
Suor Michelina Renda (1909–1971), delle Ancelle Parrocchiali dello Spirito Santo, fondate da madre Giuditta Martelli, ha vissuto gli ultimi 28 anni della sua vita immobile in un letto tra indicibili sofferenze, di cui mai si è lamentata.
Quando la si sentiva cantare: «Morir d’amore o qual martirio santo», oppure: «Il mio penare è una chiavina d’oro, piccola sì, ma che apre un gran tesoro – è una croce, ma è la croce di Gesù – quando si fa la volontà di Dio», si sapeva bene che era il momento in cui i dolori si facevano per lei più atroci. Questa la realtà della sua vita. Ma lei cantava il suo FIAT a tutti, indicato nella frase che volle scritta perfino sulla porta della sua stanza: «Qui si fa la volontà di Dio». Quando si entrava nella sua stanza e le si chiedeva: «Madre Michelina, cosa dice?», la risposta, data con allegria, era: «Chi ama Dio è sempre felice».
I santi non hanno bisogno di essere applauditi; i santi ci chiedono di continuare la loro opera, ci chiedono di tenere accesa la lampada del loro esempio e il fuoco dell'amore che hanno acceso sulla terra. Dei reietti l'infaticabile suora di Skopje ha conosciuto il volto e ne ha saputo cogliere gli aneliti e i fremiti. Per decenni ha raccattato dai marciapiedi di Calcutta chi aspettava febbricitante, esangue, sfinito, la morte. Per decenni ha passato la mano su fronti piagate, guance scavate, corpi oscenamente ulcerati che avrebbero potuto maledire Dio; ma che non l'hanno fatto, perché avevano vicino questa suora minuta e gigantesca, piccola e grandiosa, vicaria ed emissaria di Dio. In questo volume il cardinale Angelo Comastri, intimo amico di Madre Teresa, raccoglie aneddoti e testimonianze di chi ha conosciuto personalmente la santa.
Questo studio si propone di presentare Divo Barsotti come un uomo "dentro il Concilio". Si tratta di una sfida per niente facile in quanto Barsotti è stato spesso - e lo è tuttora - considerato da più parti come un uomo fuori dal Concilio o perlomeno come uno che, se per un certo periodo vi è stato dentro, si è successivamente chiamato fuori. Si ha dunque a che fare con un autore che va conosciuto e accolto nella sua complessità, di fronte al quale è necessario stare bene attenti a non estrapolare con troppa facilità certe affermazioni dal loro contesto, per non cadere nell'errore di bollarlo come un nostalgico conservatore o, al contrario, come un rivoluzionario o addirittura un anarchico.
A Siviglia c’è un segreto. Chi era l’uomo che fu don Giovanni? Cosa cercava il collezionista di amori, di baci, di appuntamenti ? È esistita veramente la figura che ha ispirato nei secoli tante opere, da Tirso de Molina a Mozart, a tanti autori recenti? Il protagonista del romanzo – un giovane uomo dei nostri giorni – si mette sulla strada di don Giovanni per comprendere e per vedere cosa ha da dire quella figura misteriosa alla sua vita e al suo amore. È mosso da una ferita, da un trauma e da una domanda. Un viaggio che ci porta nella storia e nei personaggi di quella grande capitale nobile e commerciale dell’immenso Regno di Spagna, in un teatro fastoso e oscuro di amore e morte. Al centro la figura di Miguel Mañara, cavaliere focoso e protagonista di una vicenda speciale, di una vita esagerata. Intorno a lui una scena di personaggi pieni di luce e di ombre, modernissimi e antichi. Una storia ricca di colpi di scena, di una umanità profonda e appassionata, attraversata dal dramma di sempre: cosa è amare?
Il Cairo all'inizio del Novecento è una città gigantesca, un dedalo di strade e mercati. Fasti antichi e miserie moderne si incrociano. Perché quella giovane donna italiana è finita laggiù a raccogliere bambini morenti e a liberare donne dagli harem? Una storia che nei giorni che stiamo vivendo è tornata di tremenda attualità. C'è un segreto nella vita di Caterina. L'autrice accosta il mistero di questa donna italiana che fu rifugio per tante donne arabe. E scava nel suo segreto e nel segreto di una storia di carità e di violenze, di delicatissime attenzioni e di tentativi di incontro tra culture e fedi. I rubaparadiso, bambini raccolti per farli almeno morire degnamente e le ragazze vendute agli harem, sono i protagonisti di una storia finora sconosciuta e appassionante. Insieme alla vita semplice e segreta di Caterina.
Marietta ci conquista subito. I tratti semplici e vividi con cui Picca ci disegna davanti agli occhi quella famiglia, quella situazione, e anche il fiore nero della tragedia, ci portano in realtà più dentro noi stessi e il nostro presente. Non è il racconto di una Italia esotica, passata, favolistica. È lì, appena si scrosta qualche pailettes, qualche trucco un po' pesante, qualche manifesto o titolo di giornale. È lì con tutta la sua grazia e la sua brutalità. Con tutto il dramma che nei corpi delle ragazzine si manifesta come strano show dell'epoca nostra. Come dramma tra cupidigia, possesso e contemplazione.
Marietta non è ieri. È nei nostri occhi, se sappiamo guardare come lo scrittore ha saputo fare. Rimettendoci davanti a qualcosa di noi. Come sempre, infatti, sono due le cose che ci invitano con più forza a guardare la nostra vita con sguardo nuovo: l'arte e la santità.
Cosa arde nel segreto di una ragazza normale? E se i suoi desideri, le contraddizioni, le speranze, si incrociano con il fuoco tremendo della storia? Chi è veramente Etty? E cosa sta cercando? I suoi diari hanno rivelato una personalità inquieta e lucente, le sue parole hanno attraversato l'orrore e hanno toccato milioni di cuori. Ma lei, lei chi è? Come vive, come guarda, come ama?
L'autrice la sorprende mentre cammina, nelle sue scoperte, nei suoi turbamenti, nei rapporti che la segnano. Emergono i tratti e gli eventi minimi ed eccezionali di una ragazza che abita la normalità con una forte domanda di vita intensa. Come se si stesse preparando a un grande destino. E quando il destino arriva lei, ragazza normale, è pronta per rivelarsi la protagonista di una grande storia.
Si ride, ci si commuove, si resta stupiti di fronte al pezzo di storia che qui viene raccontata. Un fatto oscuro, dentro una vicenda di tanta bontà e di tanta luce. Ettore, il fratello dei barboni di Milano, era un uomo che trascinava e non aveva paura di nulla, o almeno così sembrava. Ma ha conosciuto la prova, la fatica, l'incomprensione. Gli uomini buoni passano in mezzo a mille difficoltà, a volte allo scandalo. La loro vita veramente esagerata è chiamata a mischiarsi in faccende imprevedibili. Fant racconta con brio che tiene inchiodato il lettore questa storia di bene, di ferocia, di domande. E ci porta in un mondo dove le cose appaiono diverse, seguendo una bambina, il suo strano padre e uno che non aveva paura di sporcarsi le mani coi meno raccomandabili...
La sua era una vita tranquilla: lo studio, la ragazza, gli amici, e la tesi di laurea da scrivere senza troppa fatica. Poi la prof. pronuncia un nome strano, mai sentito prima: Padre Michele Piccirillo, un nome che dà il via a un'incredibile avventura sulle tracce di un cercatore di pietre antiche. Un viaggio sorprendente tra figure misteriose, nuovi amici e fantasmi che emergono dal passato. Luca si ritrova a fare i conti con storie millenarie, dubbi, depistaggi, colpi di scena, e con un uomo che ha saputo unire scienza, passione e mistero.
Sarà per disperazione, ma quando viene licenziato Matteo Maggi si lascia attirare da una strana avventura: intraprendere un viaggio che lo porta dalla grande Milano a un piccolo centro dell'Irpinia. La sua missione? Raccontare Teresa Manganiello, una beata vissuta a metà Ottocento e di cui non sa assolutamente nulla. Matteo, sulle tracce di una donna che ha vissuto ai margini, si mette in gioco con tutte le sue debolezze. Cosa può insegnare a lui - e a noi - una povera analfabeta?
Il 13 novembre 2015, a dieci anni dalla beatificazione di fr. Charles de Foucauld, è cominciata la celebrazione del centenario della sua morte, avvenuta nel deserto del Sahara il 1° dicembre 1916. Proprio questa ricorrenza ha indotto fr. MichaelDavide Semeraro a scrivere questo libro che mette in luce tutta la carica di novità apportata dal "piccolo fratello universale- non solo per chi ha seguito le sue orme, ma per l'intera vita consacrata e l'intera comunità ecclesiale. Un omaggio a questa figura di monaco senza monastero, a questo cercatore di Dio affinché la sua memoria illumini i cristiani nel cammino di accoglienza del Vangelo voluto dal Concilio Vaticano II e confermato dagli stimoli che papa Francesco sta continuamente dando alla Chiesa.

