
Il testo racconta la storia e l'attività di don Fortunato Di Noto, sacerdote siciliano, fondatore dell'associazione Meter, da molti anni in prima linea nella lotta alla pedofilia e alla pedopornofilia diffusa specialmente tramite Internet. Alle descrizioni e osservazioni dell'Autore sulla realtà sociale si alternano lunghi brani in cui don Fortunato parla in prima persona della propria vita, a partire dagli anni della giovinezza a Ragusa per arrivare fino a oggi, mettendo in luce difficoltà e successi del suo impegno a difesa dei bambini. Un capitolo è dedicato anche alla pedofilia nella Chiesa; l'ultimo capitolo raccoglie alcune testimonianze rese in età adulta dalle vittime stesse.
«Sono davvero felice», scrive il cardinale Francesco Montene- gro, «di consegnare ai lettori questa breve biografia che sua eccellenza mons.Vincenzo Bertolone, postulatore dell’Inchie- sta suppletiva per la beatificazione, ha preparato per la solen- ne proclamazione liturgica di Rosario Angelo Livatino a Beato della Chiesa cattolica».
Biografia breve, dunque, che fa zoom soprattutto sulle mo- tivazioni che hanno causato l’omicidio del giovane giudice: il forte senso di giustizia, la sua fede (motivazione fondante di ogni scelta), la sua abnegazione e il grande senso dello Stato. E oggi, per noi cittadini, per i giovani, per ogni magistrato un modello a cui ispirarsi.
Vincenzo Bertolone, della Congregazione dei Missionari Ser- vi dei Poveri di Giacomo Cusmano, è arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace. Dal settembre 2015 è presidente della Conferenza Episcopale Calabra.
Nel 1972 don Giuseppe Dossetti si trasferisce in Terra Santa, con i fratelli e alcune sorelle della sua comunità, poiché sente che per la spiritualità della Famiglia è essenziale il contatto con la Terra della Rivelazione e delle grandi tradizioni monoteistiche. Da Gerico, dove risiederà, scrive alle sorelle rimaste in Italia. Il volume raccoglie le lettere dei primi anni e in esse scorrono le vicende esteriori di un popolo senza pace (vivrà il dramma della guerra del Kippur del 1973), e quelle interiori di una vita sempre più concentrata sulla Parola di Dio e sull'Eucaristia, celebrata periodicamente a Gerusalemme nella Chiesa del S. Sepolcro. Ma le lettere saranno anche il mezzo per continuare a esercitare la paternità spirituale nei confronti di tutta la comunità. La guida alla lettura dell'introduzione al volume è di Tommaso Bernacchia, superiore della comunità dal 2014 al 2018.
Agile biografia di suor Maria Pia Giudici (Viggiù-VA 1922 - Subiaco-RM 2020), salesiana, donna di notevole spessore spirituale e di grande energia creativa, autrice di libri e di poesie. All'inizio della sua vita religiosa, si laurea in lettere e diventa insegnante a Lecco e Milano. In seguito realizza nell'eremo San Biagio (Subiaco) il sogno di una casa di preghiera soprattutto per i giovani, per proporre loro il cammino della lectio divina. L'obiettivo dell'educazione, fondamentale per don Bosco e di conseguenza anche per lei, è stato il punto di riferimento continuo della sua opera lungo gli anni. Il libro, che ripropone la sua voce e quella di altre persone (anche famose: card. Martini, Tamaro...) che l'hanno conosciuta, vuole essere memoria e testimonianza della sua vita, del suo contatto fecondo con la parola di Dio e della sua spiccata capacità di parlare ai giovani. Sempre animata dalla volontà di dare loro una proposta educativa forte, puntava sul richiamo all'interiorità, ancorata saldamente al Vangelo e perciò alternativa all'individualismo e al chiasso contemporanei.
Mentre sta facendo le valigie per le vacanze, l'autrice riceve una telefonata da un'amica, che le annuncia di essere incinta e di avere dubbi e incertezze sul futuro. Decidono allora di fare una sorta di gioco: ogni giorno l'amica invierà all'autrice un sms con una domanda su un aspetto della maternità che la preoccupa - Sarò capace? Starà bene? Saprò capirlo? Saprò accoglierlo? - e lei le risponderà con una foto e con un messaggio vocale. Attraverso i messaggi vocali, Laura Cappellazzo parla della propria esperienza - inevitabilmente «ondivaga», con alti e bassi come le maree - di madre di quattro figli e racconta anche le storie vere di madri di altre parti del mondo, spesso immerse in realtà difficili.
Carlo Acutis è un ragazzo della porta accanto con tante passioni. Cosa succederebbe se un preadolescente oggi incontrasse online il giovane beato? Un incontro inaspettato, quasi uno scontro all'inizio, si trasforma in un'amicizia virtuale e virtuosa tra adolescenti che, tra le normali crisi dell'età piena di incertezze e allo stesso tempo di desideri, vivono questo tempo della vita. Tra le pagine si intrecciano le due giovani storie, quella di Carlo e di una ragazza, che dialogano di ciò che conta davvero: i sogni, l'amore, lo studio, il futuro, Dio, internet. Alcune pagine aiuteranno i lettori a fermarsi e gestire le «impostazioni» della loro vita, come sul cellulare. Età di lettura: da 10 anni.
Il testo presenta la biografia di Chiara Grillo, una mamma morta improvvisamente a trentasette anni nel 2017, raccontata dai suoi genitori, Lia e Virginio, che narrano l'intensa vita della loro amata secondogenita, cresciuta all'ombra del carisma di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari, di cui Chiaretta ha fatto parte sin da bambina, sull'esempio degli stessi genitori. Chiara, assistente sociale, sposata con Davide ha tre figli ed è il perno, l'anima della sua cerchia familiare, degli amici, conoscenti e aderenti al carisma dell'Unità. Numerosi sono gli aneddoti raccontati dai genitori da cui emerge l'amabile e determinata indole di Chiara, accompagnata dal suo luminoso sorriso che incantava chi l'avvicinava, la sua robusta fede in Dio e l'amore per il prossimo, soprattutto verso i più fragili. Prefazione di Pierantonio Pavanello. Postfazione di Anna e Alberto Friso.
Un viaggio attraverso la vita di Albino Luciani, divenuto Giovanni Paolo I: l'infanzia a Canale d'Agordo (BL), con i ricordi di prima mano della nipote Pia Luciani; ma anche con le testimonianze rimaste dei fratelli Edoardo ed Antonia. Infanzia umile e semplice come fu sempre, formazione sacerdotale robusta e profonda. Fu uomo di profonda cultura, attraverso la quale trasmetteva la Verità. Umile e amabile, Papa Luciani era comunque dotato di fermezza e di coraggio, come ricordano i testimoni. Morì in circostanze ancor oggi non accertate, lasciando un grande vuoto, nonostante i soli trentatré giorni del suo indimenticabile pontificato.
L'Autrice, sotto forma di diario, racconta la storia della sua secondogenita Chiara, chiamata affettuosamente dalla sorellina Chiarapunzel (ispirato a un personaggio di Disney) nata con la sindrome di Angelman, una malattia genetica rara e grave che si manifesta nei primi mesi di vita. Chiarapunzel non parla, ha un grave ritardo cognitivo e motorio, epilessia, iperattività, deficit dell'attenzione e disturbi del sonno. Nonostante tutte queste problematiche è vivace, in grado di apprendere, e i genitori (Emanuela e Paolo), i familiari, gli educatori e i terapisti sono impegnati ogni giorno, perché Chiara acquisisca nuove competenze, impari a camminare, comunichi e possa vivere una vita quasi normale. L'Autrice mette in evidenza nel suo racconto quanto di buono può esserci anche in una situazione difficile come la loro, al fine d'incoraggiare le persone che vivono una condizione analoga senza nascondere le paure e i dubbi che accompagnano questa esperienza.
Questo libro presenta la figura del giudice siciliano Rosario Livatino (1952-1990), oggi Servo di Dio. Lavora al Tribunale di Agrigento prima come sostituto procuratore per oltre dieci anni, poi come giudice a latere. Con capitoli brevi e forma narrativo-discorsiva, vengono delineate l'infanzia del giudice, la sua formazione umana e di studi, la sua vita professionale, infine la sua morte, appena trentasettenne, per mano di sicari della mafia. A dare maggiore spessore contribuiscono i passi tratti dalle agende che il giudice aggiornava ogni giorno dal 1978 e la ricostruzione dell'agguato, tramite le sentenze dei processuali. L'opera, inoltre, approfondisce la fede cristiana di Livatino. Nella seconda parte sono riportate le uniche due relazioni che il giudice tenne in pubblico. La prima è il suo testamento spirituale sul ruolo del giudice. La seconda è il manifesto del suo impegno di magistrato credente.
La Vita Hieronymi Savonarolae, scritta in latino nei primi decenni del 1500, è maturata in un ambiente di discepoli e sostenitori del frate. La biografia è un'opera complessa in cui apologia e narrazione agiografica si intrecciano per manifestare la verità e lasciarne testimonianza ai posteri. Il Savonarola conosciuto da G.F. Pico non è solo il profeta per la riforma della Chiesa, ma è il santo taumaturgo, artefice di tale riforma. L'idea del Savonarola mandato da Dio a restaurare la Chiesa diviene esplicita nella redazione definitiva della Vita in cui è argomentato il puntuale parallelismo tra la storia di Cristo e quella di Savonarola.
A Napoli, tra il 1522 e il 1540, prese forma la Cittadella degli Incurabili, uno dei massimi centri propulsori della riforma religiosa del Cinquecento. A fondarla fu Maria Lorenza Longo, una vedova spagnola che non solo aprì un ospedale per gli indigenti impossibilitati a curarsi dalla «malattia del secolo», la sifilide, ma diede vita anche a una spezieria per sperimentare nuove cure e realizzare farmaci; appoggiò opere di assistenza per i malati mentali, per le famiglie dei condannati a morte, per le prostitute, per le donne incinte. Fondò, infine, l'ordine delle monache Cappuccine. Si ritirò quindi nel monastero da lei voluto, Santa Maria in Gerusalemme, dove ancora oggi le monache ne conservano le spoglie e la memoria. Presentazione di Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli.