
Negli Stati Uniti, dal 1980 a oggi, la popolazione penitenziaria si è più che triplicata, superando i due milioni di detenuti. È un record mondiale, legato a un modello di repressione della criminalità ispirato alla 'Tolleranza zero'. Questo modello si sta affermando anche in Europa e in molti altri paesi del mondo. La sua diffusione è indice di una 'globalizzazione penitenziaria' che minaccia le libertà individuali e l'uguaglianza sociale. Lucia Re è ricercatrice in Filosofia del diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze. È redattrice del Centro di filosofia del diritto internazionale "Jura gentium" e membro del comitato scientifico del Centro di documentazione su carcere, devianza e marginalità "L'altro diritto".
La "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" (l. 328/2000) ha profondamente rinnovato il sistema dei servizi sociali, tuttavia, la sua attuazione non è stata agevole per diversi ordini di motivi. Questo lavoro, quindi, oltre ad offrire una disamina sui punti di forza e di criticità della legge, centra l'attenzione sugli operatori: da queste riflessioni è stata realizzata la ricerca "Ipotesi di organizzazione e strategie per una diversa qualità del lavoro degli operatori socio-sanitari" che ha visto coinvolti tutti gli operatori di alcuni comuni della provincia di Salerno.
Il testo affronta le questioni più attuali connesse ai cambiamenti significativi della professione e dei contesti organizzativi in cui essa è chiamata a operare. Contesti, tra l'altro, sempre più caratterizzati dal diffondersi della cultura managerialista: quest'ultima, in molti casi, soprattutto in un momento di grave recessione economica, pone numerose contraddizioni e rischia di condizionare e di impoverire i principi ispiratori e le metodologie di intervento, generando non di rado dilemmi e problemi etici nell'agire. Lo scenario in cui si colloca la professione oggi obbliga ad acquisire competenze e capacità gestionali che integrino abilità tecniche e conoscenze amministrative, mantenendo, comunque, coerenza con l'assetto valoriale e metodologico di riferimento. Il libro si propone come manuale per la formazione al servizio sociale sia degli studenti sia di chi già opera nel settore.
Ruby è una bambina con poca stima di sé; se si guarda allo specchio si vede bruttissima, se si avvicina ai compagni di classe viene presa in giro per i suoi capelli, la sua insegnante la sgrida ogni giorno perché non si impegna abbastanza, perché non si siede con la schiena diritta, perché non è abbastanza carina. Ogni volta che qualcuno la ferisce, Ruby si sente più brutta, incapace e impacciata di prima. Tanto che si convince di essere un rifiuto. Solo l'arrivo a scuola di una nuova inserviente sbloccherà la situazione; con la sua dolcezza farà capire a Ruby che non deve temere i bulli che la offendono, perché loro sono molto più deboli di lei. Così, grazie all'affetto di Dot, Ruby riesce a riacquistare la propria autostima.
Un padre racconta “… io me lo ricordo come se fosse ieri, sono rimasto incredulo, di pietra […] Per parlare di ‘quel’ momento, uso sempre quest’immagine: sei come un ciclista in corsa che pedala lungo la propria strada e dietro alla curva, all’improvviso, trovi una montagna in salita che non ti aspetti”. Cosa accade dopo la “curva”? Il “dopo” è il cuore della trattazione di questo lavoro, attraverso quattro principali assi di riflessione: il padre e il lavoro di cura, il padre e la difficoltà dell’esercizio del codice paterno, i desideri e le paure legati al ruolo paterno, gli impatti della disabilità nelle sfere della vita personale e familiare. Il lavoro di ricerca è intrinsecamente collegato alla prima parte del volume che costituisce la cornice entro cui l’intero lavoro si fonda; il testo intreccia l’evoluzione della “disabilità” in relazione alla figura paterna, toccando alcune questioni sull’educare parentale e sulla nascita educativa dei padri nelle situazioni di disabilità.
Ripensare la disabilità: è questa l'operazione chiave di questo volume, che sull'argomento presenta una raccolta di saggi nei quali l'autore tratta il tema della disabilità nel contesto giuridico e sociologico italiano, realizzando quell'incrocio tra Disability Studies e diritto che ha sempre animato la sua ricerca. La proposta avanzata in queste pagine è di ispirarsi ai Disability Studies, disciplina accademica anglosassone, quale nuovo approccio al concetto di disabilità ed occasione per sperimentare un metodo di lavoro basato sulla condivisione e l'utilizzo di competenze e saperi diversi. Grazie a tale sinergia è possibile individuare un metodo specifico per approfondire e discutere il diritto della disabilità, abbandonando la logica del favore e adottando invece quella dell'attuazione dei diritti. In uno dei saggi l'autore, calabrese, sostiene la tesi che studiare la disabilità, traendo linfa dalle elaborazioni già raggiunte nel contesto inglese, possa innescare un circolo virtuoso, di piena cittadinanza, di progresso, di innovazione, in grado di influenzare in maniera positiva non solo la vita delle persone con disabilità ma l'intera sua regione, problematica sotto diversi profili.
Non siamo tutti uguali di fronte a una persona malata: le dinamiche, gli equilibri, i ruoli di un rapporto, tra amici o tra parenti, spesso vengono influenzati dalla malattia, che ne siamo consapevoli o no. Di fronte a qualcuno che soffre le antiche amicizie possono incrinarsi e le persone fragili possono perdere completamente la testa, ma c'è anche chi diventa ossessivo, chi iperprotettivo e, chi invece, ipercritico. C'è chi non sa comportarsi e commette una serie di gaffe, chi reagisce con nervosismo, chi evita qualunque contatto con la persona malata e preferisce non andare neanche a trovarla. E non tutti i malati sono uguali: c'è chi ama ricevere mille attenzioni e chi invece preferisce restare appartato, ma tutti i malati, in vari modi, hanno sperimentato lealtà e abbandono. Scritto da una donna che ha lottato e ha vinto contro il cancro, questo libro è il "galateo" della malattia, ma non c'è niente di formale nei rapporti che regolano le vere relazioni umane. Letty Cottin Pogrebin ha raccolto direttamente, nelle sale d'attesa e dalla voce dei pazienti, testimonianze preziosissime che si traducono in una serie di comportamenti concreti a cui fare attenzione quando siamo vicino a qualcuno che soffre.
Per gli alunni con disturbi di attenzione e concentrazione spesso attività quotidiane come svolgere i compiti per casa, stare attenti a scuola, tenere in ordine le proprie cose e relazionarsi con i compagni di classe possono essere molto difficili da affrontare e rischiano di generare sentimenti di frustrazione o di autosvalutazione delle proprie capacità. Questo volume, ricco di attività e consigli pratici, si rivolge direttamente ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni fornendo loro utili e sperimentate strategie per aumentare la concentrazione, l'attenzione, la capacità di gestire il tempo, le emozioni e le proprie energie in maniera efficace. Le cinque sezioni del libro Migliorare il rendimento scolastico; Passatempi e sport; Fare nuove amicizie e mantenerle; Riconoscere e gestire le emozioni; La mia famiglia - contengono schede operative e giochi enigmistici e di concentrazione, alternati a letture e suggerimenti pratici e testimonianze di altri alunni con ADHD, homework tutor e insegnanti. Attraverso le schede di riflessione metacognitiva l'alunno potrà inoltre imparare a conoscere meglio se stesso e a sfruttare in maniera ottimale le sue potenzialità.
Questo volume è nato da un progetto di educazione in acqua con alunni con autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo. Descrive le modalità organizzative e metodologiche dell'attività e fornisce a operatori del settore e ai genitori uno strumento dal quale trarre spunto sia dal punto di vista progettuale, sia da quello attuativo e teorico. Dopo un'introduzione sui principali disturbi pervasivi dello sviluppo e sugli strumenti di valutazione e i modelli di trattamento più attuali, il libro descrive nel dettaglio il metodo utilizzato e le fasi delle attività che si svolgono in piscina, dall'iniziale conoscenza dell'ambiente fino all'incontro con l'acqua attraverso il gioco. Illustra poi come dall'ambientamento, attraverso gli scivolamenti, i galleggiamenti, la respirazione e i tuffi, si possa arrivare all'insegnamento dei fondamentali del nuoto e degli stili. Ampio spazio è dedicato anche al raccordo del progetto con la scuola per favorire l'integrazione e alla presentazione di alcune buone prassi. Il libro è arricchito inoltre da un DVD con dei video delle esperienze in acqua di ragazzi con autismo.
Da anni l'Associazione Italiana Persone Down onlus ( www.aipd.it) pone come obiettivo centrale del proprio intervento la realizzazione di progetti funzionali al raggiungimento di una vita emancipata ed appagante, delineando programmi educativi mirati alla conquista dell'autonomia possibile per ciascuno, prerequisito indispensabile per favorire l'inserimento sociale e lavorativo. Nato come risposta al bisogno crescente di giovani e adulti con sindrome di Down di costruirsi uno spazio indipendente di tempo libero extrafamiliare, il progetto "Una guida per tutti" ha permesso di creare, con e per le persone con disabilità intellettiva, uno strumento utile e comprensibile per auto-organizzarsi in maniera soddisfacente e al tempo stesso divertente. A tale scopo sono stati qui raccolti quattro opuscoli-guida per altrettante occasioni di tempo libero: come organizzare un'uscita da soli, scegliere uno spettacolo e andare a vederlo, andare a cena fuori, svolgere un'attività sportiva. I libretti sono tutti illustrati e scritti in modo semplice e immediato fornendo le istruzioni essenziali per "farcela da soli" anche di fronte ad un imprevisto. Questo materiale, frutto anche dell'esperienza e del lavoro di venti ragazzi con sindrome di Down, propone alle persone con difficoltà, ai loro familiari, agli operatori (a cui è dedicato il quinto opuscolo), uno spazio di riflessione e uno stimolo per confrontarsi con le difficoltà e potenzialità di queste persone.