
La missione di Setna è chiara: raggiungere Pi-Ramses, la magnifica "città turchese", e chiedere al padre, il faraone Ramses, di aprire la tomba maledetta e di far così luce sul mistero della scomparsa del vaso sigillato che contiene il segreto di Osiride, capace di distruggere ogni cosa e di avvelenare il fuoco, l'aria, l'acqua e la terra. Il viaggio del giovane scriba è tuttavia costellato di ostacoli e di trappole e segnato da un altro, ancor più inquietante, mistero: la sparizione del Libro di Thot, le cui formule arcane sono così sconvolgenti da dare, a chi le conosce, un dominio assoluto sulla vita e sulla morte. In più, una volta giunto a Pi-Ramses, Setna si ritroverà assediato da minacce e pericoli, contro i quali anche la sua profonda saggezza e i suoi straordinari poteri rischiano di essere inutili: perché Ramses si rifiuta di aiutarlo? Cosa vuole davvero il ladro del Libro di Thot?. Come opporsi al Male che sembra stringere in una morsa l'intera corte del faraone? A poco a poco, Setna si renderà conto che c'è una sola persona in grado di rispondere a queste domande: la sacerdotessa Sekhet, la sua fidanzata. Ma prima deve trovarla, perché Sekhet, in costante pericolo di morte, è dovuta fuggire lontano da lui...
È un papa molto amato, Gregorio XVII, non soltanto per i suoi messaggi di pace e di tolleranza, ma anche perché porta su di sé i segni di una sofferenza indicibile: la grave malattia di cui soffre sin dall'infanzia non gli permette di stare in piedi da solo. Eppure non si è mai arreso e anche adesso, mentre celebra la messa, le sue parole riempiono la basilica di San Pietro e raggiungono il cuore di tutti i presenti, colmandoli di speranza. Durante la benedizione, nessuno sembra accorgersi del giovane che percorre la navata principale, diretto all'altare. L'uomo raggiunge il pontefice, si china su di lui e gli dice: "Alzati, Pietro. Chi era storpio tornerà sano". E Gregorio XVII si alza. Rimane in piedi, saldo sulle gambe. Ma chi è quell'uomo? E cosa significa la sua comparsa? La verità è ancora più sconcertante di quello che sembra, e ci vorranno un giornalista che ha perduto la fede e una poliziotta che invece l'ha ritrovata per dare una spiegazione a quello che sembra l'inizio della fine...
San Pietroburgo, 1941. È l'ottava meraviglia del mondo e si trova all'interno del Palazzo di Caterina, la residenza estiva degli Zar. Tutti la conoscono come la Camera d'Ambra, perché è interamente rivestita di pannelli d'ambra: sei tonnellate in tutto. Eppure bastano 36 ore a un gruppo selezionato di soldati tedeschi per smontarla, collocarla in 28 casse e spedirla in Germania, dove, alla fine della guerra, scompare. A tutt'oggi, nessuno sa dove sia finita. Atlanta, oggi. Sconvolta dall'improvvisa morte del padre, sopravvissuto agli orrori dell'Olocausto, il giudice Rachel Cutler ha un terribile sospetto: che l'uomo sia stato ucciso perché aveva scoperto qualcosa sul destino della Camera d'Ambra. Possibile che fosse proprio quello il segreto che lo aveva ossessionato per tutta la vita? Decisa a scoprire la verità, Rachel parte per la Germania, dove è sicura di trovare qualche amico del padre in grado di aiutarla. Troverà invece ad attenderla un nido di spie, di killer professionisti e di uomini disposti a tutto pur di mettere mano su quel tesoro d'inestimabile valore...
Jusef sente che deve partire; lasciare tutto e tutti, anche il padre, cui lo lega un profondo affetto. Glielo dice ormai sempre più forte il cuore; glielo dice un misterioso sogno che fa ogni notte; glielo dice infine, nel giorno del suo ventesimo compleanno, un vecchio saggio da cui l'ha mandato proprio suo padre: "la vita ti chiama, sei destinato a una ricerca importante." Jusef non può più aspettare, comincia il suo viaggio... Sulle coste di un Mediterraneo senza tempo, attraverso deserti e città, Jusef incontrerà schiavi, prostitute, mercanti, monaci, ladri, principi, l'umanità intera, e vivrà storie memorabili che gli faranno conoscere il senso autentico dell'amicizia, dell'amore, ma anche del dolore, del disinganno, della solitudine. Amagi è un romanzo di avventure reali e spirituali, che parla dritto al cuore di ciascuno di noi, mescolando leggende, racconti e miti delle grandi tradizioni religiose occidentali e orientali.
Il tradimento del marito e il successivo divorzio hanno lasciato Hanna completamente svuotata. Londra è diventata troppo grande, troppo minacciosa per lei. Decide, così, di fuggire là dove sa che nulla è ostile e pericoloso: il suo paese natale, Lissbeg, sulla costa meridionale dell'Irlanda, un grappolo di case in riva all'oceano. Respirando a pieni polmoni l'aria salmastra e passeggiando sulla spiaggia, Hanna riesce a ritrovare un po' di equilibrio. E poi c'è il lavoro nella minuscola biblioteca locale, che le dà conforto e le permette di entrare in confidenza con gli abitanti del paesino, che hanno accolto con curiosità, ma anche un pizzico di diffidenza, l'arrivo della «straniera». Ma il dramma arriva anche a Lissbeg: le autorità minacciano di chiudere la biblioteca e Hanna si ritrova coinvolta in prima persona a difendere il cuore pulsante della comunità. Dovrà riscoprire in sé quell'animo battagliero che le difficoltà della vita avevano soffocato e convincere tutti ad aiutarla. Ma è forse troppo tardi per credere nel futuro? E se invece fossero proprio i libri il segreto per cambiare la sua vita?
Poche esistenze sono più avventurose e appassionanti di quella di Eleonora d'Aquitania. Colta e bellissima, ambiziosa e spregiudicata, Eleonora vive in un'epoca in cui le donne sono ridotte al silenzio e all'obbedienza. Ma lei si ribella a ogni costrizione: partecipa alla II Crociata; divorzia dal primo marito - Luigi VII, re di Francia - e, nello sconcerto generale, sposa Enrico II d'Inghilterra, di undici anni più giovane; diventa la musa dei trovatori nella sua «Corte d'amore» a Poitiers, dove si cantano la passione e la sensualità; tratta come pedine di giochi politici i due figli più amati, Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senza Terra. Il mondo la odia e la teme, ma non riesce a fermarla: sulla sua strada, Eleonora lascerà vittime innocenti e cuori straziati, in un turbine che finirà per travolgere lei stessa. Dalle nebbiose città inglesi all'Oriente delle Crociate, dalla Terra Santa al lusso della corte bizantina, Elizabeth Chadwick dipinge il ritratto di una donna straordinaria per la sua modernità, che ha amato, tradito, sofferto e lottato contro rivalità, odi e pregiudizi, proprio come una donna di oggi.
Dopo la morte del fratello, investito da una macchina, Jack Laidlaw usa la sua abilità di detective per scoprirne il motivo. Con un ingegno corrosivo, Laidlaw narra una ricerca emotiva attraverso il mondo sotterraneo di Glasgow, nel paese natale di Graithnock e nel passato, scoprendo tanto di se stesso quanto dell'amato fratello che ha perduto in un'indagine che lo porterà a un apice distruttivo.
Astar 107. Nave interstellare per lunghe distanze. Autonomia: illimitata (motori fotonici che carpiscono energia dalla luce stellare). Persone di equipaggio attivo: 1. Possibilità di automazione: assoluta. Comando elettronico: Consul 3. La terza generazione dei Consul rappresentava la perfezione. Le sue possibilità infinite. Capacità di autoprogrammazione massima, con possibilità di annullare le decisioni umane. Presenza umana a bordo solo in funzione di un programma di studio sulle reazioni psicofisiche suscitate nell'uomo in viaggi di enorme distanza. Almeno questa è la versione ufficiale...
Il romanzo vive due storie parallele - una che si snoda ai tempi di Gesù e l'altra che si sviluppa ai nostri giorni - destinate a ricongiungersi in un finale imprevedibile e di intenso significato per i destini del genere umano. La prima storia riguarda la straordinaria figura dello scriba Eleazar, che segue la predicazione di Gesù annotandone gli eventi miracolosi; il momento più importante della sua esperienza tuttavia è quello in cui Pietro gli rivela il segreto della Passione di Cristo e una profezia che si avvererà nella pienezza dei tempi. La seconda storia ruota intorno ad un frate occitano, Antonio d'Esquivel, il quale si convince che il vangelo di Matteo sia stato scritto in realtà dall'apostolo Mattia, quello che è subentrato a Giuda. Quando un'imprevedibile scoperta archeologica sembra dargli ragione, finisce per trovarsi al centro di un intricata vicenda che si snoda in Israele, e in specie in Galilea, coinvolgendo il Vaticano e i servizi segreti israeliani, mentre la profezia viene a delinearsi in tutta la sua drammaticità minacciando l'umanità intera.
L'Anticristo imperversa ovunque sulla terra assumendo diverse sembianze. Attraverso queste figure allegoriche Joseph Roth stana la presenza del male nella società contemporanea. Un male che si annida tra le pieghe della superstizione, del capitalismo, del comunismo, dell'ignoranza, dell'antisemitismo e perfino della scienza. Protagonista di quest'opera - tra romanzo e saggio filosofico - è il reporter J.R., che lavora per il "Signore delle mille lingue", ambiguo magnate proprietario di tutti i giornali del mondo. Per suo conto egli guida il proprio occhio indagatore attraverso un'Europa dilaniata e decadente - dove il "Dio di Ferro", il dio delle macchine e della guerra, ha sostituito la giustizia divina -, nei luoghi in cui l'Anticristo ha piantato i suoi vessilli: la "Terra rossa", la "Patria delle ombre", il Vaticano, i tetri scenari in cui si riuniscono i leader del pianeta, le oscure miniere di carbone, i ghetti. Un libro denso di lungimiranza storica e dalla sconcertante potenza espressiva scritto da Roth nel 1934, durante il suo esilio parigino, sotto l'incombere della minaccia nazista.
Tre racconti, tre punti di vista, tre modi di descrivere una città e la sua periferia. Una città che può essere Napoli, Villeneuve, Newtown, Neustadt, Novigrad… Insomma, una di queste ‘Nea-polis’, di queste ‘città nuove’. Tre racconti diversi di Erri De Luca, Jennà Romano e Patrizio Trampetti, che si intersecano con le immagini di Sergio Siano e che pur vivendo di vita propria sono uniti dall’attaccamento alla terra Madre, simbolo di realtà e radicamento sul territorio. L’intensità e la varietà del tema, il contatto stretto con la città e la periferia, prendono vita nei racconti attraverso le parole e sullo schermo attraverso i volti e le testimonianze degli autori.