
Nella Palermo del 1893 Raffaele Palizzolo, detto "Il Cigno", è deputato parlamentare e consigliere del Banco di Sicilia: è arrivato al potere giocando in borsa con i soldi dei risparmiatori. Emanuele Notarbartolo, che ha diretto l'istituto bancario per oltre dieci anni, quando viene allontanato dal suo incarico per volere del Cigno denuncia la situazione di illegalità in cui è sprofondato il Banco, fino a ottenere l'apertura di un'inchiesta. Ma non può portare a termine il suo compito di testimone, perché viene barbaramente ucciso a coltellate su un treno diretto a Palermo. Al centro di tutto, lo scandalo del Banco di Sicilia e gli ultimi governi di Francesco Crispi, il grande manovratore. La storia del primo delitto di mafia nella Sicilia di ieri, diventa lo specchio inquietante di tutte le connessioni tra mafia e politica che continuano a inquinare la vita italiana di oggi.
La mattina del 5 marzo 2003 il piccolo Colton Burpo, che non ha ancora compiuto quattro anni, entra in sala operatoria per essere sottoposto con urgenza a un intervento delicatissimo. Ha l'appendice perforata e gli errori commessi dai medici prima di arrivare alla diagnosi corretta non lasciano molte speranze. Todd, il padre, si ritira a pregare in una stanzetta dell'ospedale, mentre la mamma, Sonja, cerca conforto al telefono nelle parole dei parenti e degli amici più stretti. La tensione è altissima, per tre lunghissimi minuti i medici "perdono" Colton. Ma come per miracolo l'esito dell'operazione è positivo e il bambino guarisce perfettamente. Passeranno anni prima che i genitori attoniti si trovino ad ascoltare i racconti, del tutto spontanei e tranquilli, di ciò che Colton ha visto in quei tre minuti e dell'incredibile viaggio che ha compiuto, fino al Paradiso e ritorno. Lì stava in braccio a Gesù, che lo ha accolto sul suo cavallo color arcobaleno e "ha detto agli angeli di cantare, perché avevo tanta paura", ha incontrato Dio, che è "grandissimissimo e ci vuole veramente bene", ha visto la luce "sparata" dallo Spirito Santo sugli uomini, ha conosciuto la sorellina mai nata, di cui nessuno gli aveva parlato prima, ha osservato "dall'alto" il medico che lo "aggiustava" e i suoi genitori in pena per lui. In questo libro è suo padre, Todd, a raccontarci la storia di una famiglia normale toccata da un'esperienza straordinaria.
È una notte qualsiasi quando Sharon Corvino viene trovata uccisa nella sua casa di New York. Nessun segno di effrazione, molteplici ferite al corpo e suo marito, Jeff McKinley, con l'arma del delitto tra le mani. È una notte qualsiasi, ma questo non è un omicidio qualsiasi. No, perché la donna assassinata è la figlia dell'intoccabile John Corvino, un ex boss della mafia ora magnate della finanza, che un affronto del genere non lo può accettare. A difendere il presunto colpevole è Elisabeth Scorsese, avvocato di grido che già qualche anno prima ha dato filo da torcere alla polizia newyorkese. Le forze dell'ordine si buttano sul caso, guidate dal detective della Omicidi Peter Makarov, ma la pressione dei media cresce vorticosa e l'avvocato Scorsese riceve oscure minacce: che sia o meno colpevole, il suo cliente non dovrà essere scagionato. E mentre Makarov indaga sui Corvino e su McKinley, mentre i servizi segreti ricostruiscono le trame di una rete di criminalità che si snoda tra la Russia e il Sudamerica, dove oltre 400 persone hanno perso la vita in quello che sempre meno appare un incidente, la situazione precipita e il sangue comincia a scorrere.
Edo è arrabbiato. Detesta i suoi professori - Voldemort, la Frigida, il Cetaceo. Non ha veri amici. Odia Cordaro, la sua città. Perché è caotica e sporca, ma soprattutto perché è piena di stranieri. E lui gli stranieri non li può vedere, in particolare i cinesi. Finché non incontra Yong. Chiara è una brava ragazza, fa volontariato, ha voti altissimi a scuola. Tiene un diario intitolato Memorie di un bruco sognatore. Per gli adulti è una da additare come esempio, per i suoi compagni è troppo seria. Finché non scopre Facebook. Raccontata a due voci, una storia che impasta amore, amicizia, pregiudizio; che fa emozionare, ricordare, sognare; che scatta una fotografia nitidissima della vita tra i social network, la scuola, i genitori; che mette a nudo il razzismo dei finti forti e il coraggio dei fragili. Che fa diventare adolescente anche chi non lo è mai stato.
Ida Ragone vive a Roma, in una casa con la doccia rotta, ma piena di libri e compiti da correggere. Insegna italiano, il suo lavoro è una passione e una sfida: ogni anno la costringe a ripartire da zero, da un'altra scuola, con allievi diversi. Ora è di nuovo settembre, ma quella in cui finisce non è una scuola qualsiasi: insegnerà al liceo dell'ospedale, dove, le spiegano, i ragazzi guariscono difficilmente, o mai del tutto. È così che inizia il suo anno breve, e fin da subito Ida capisce che è lei ad aver bisogno di imparare: a sorridere dietro la mascherina, a leggere Dante davanti a una flebo, a non fare domande sbagliate. Tra i suoi studenti c'è Salvatore, che non smette di sperare mentre aspetta il suo trapianto. C'è Mattia, che si rifiuta di parlare, ma riesce a farsi capire lo stesso. E poi Giulia, con la battuta pronta e le unghie colorate come fragole; Rosy e Leila, consumate dall'anoressia; Elisa, che nessuno sa cos'abbia. Incontrarli sarà per Ida un'esperienza sconvolgente e profondissima, in cui ogni giorno dovrà rimettere in discussione tutto ciò che crede di sapere su se stessa e fare i conti con un segreto del suo passato. Stavolta ricominciare da zero è impossibile.
Creato da Benjanim Lacombe con la consulenza della storica Cécile Berly e impreziosito da una grafica raffinata che mescola dipinti a olio, acquerelli e disegni a matita, il libro è un diario che combina le lettere autentiche di Maria Antonietta con quelle apocrife del conte Fersen, con cui la sovrana ebbe un rapporto privilegiato. Lacombe lascia fuori la Storia e si concentra sull'interiorità della regina, scoprendone frivolezza, splendore regale ma anche fragilità. E ci consegna un'icona di stile sospesa tra piacere e bellezza, lusso e ricchezza ma anche inquietudine e fuga. Introduzione di Cécile Berly. Età di lettura: da 11 anni.
Louise e Ludovic, giovane e felice coppia parigina, partono per un anno di libertà in barca a vela con la voglia di imprimere un sussulto alla linea piatta, tranquilla e comoda della loro esistenza quotidiana. Sbarcano per un'escursione fuori rotta sull'isola deserta di Stromness, al largo di Capo Horn, un puntino sperduto fatto di spiagge minuscole e picchi innevati che emerge, remota e incantata, dalle acque opaline disseminate di iceberg dei cinquanta gradi sud. Ma sbagliano a ignorare il cielo e il vento; una tempesta si prende la loro barca e li lascia, stupefatti, smarriti, schiacciati dall'impotenza, lì. E ora? In questo luogo di abbagliante bellezza, abitato da famiglie di pinguini, otarie, albatri, topi, su questo pezzo di terra selvaggia sulla quale grava ancora, nera, l'ombra della caccia alle balene, loro due sono soli. Su Stromness c'è il niente, e per riuscire a mantenersi al centro di questo niente serve una forza mai immaginata. L'amore, tutto il loro amore, non è detto che basti. Isabelle Autissier, navigatrice di fama internazionale, prima donna a compiere in solitaria il giro del mondo in barca a vela, porta in scena il racconto di un'esperienza estrema con cristallino realismo. La scrittura scorre scarna, asciutta, ferocemente concreta, illuminando per nitidi fotogrammi i colori freddi e pallidi di una natura satura di se stessa, e il rosso cupo del cuore lacerato di una donna.
Questa è una lunga sequenza fotografica del ventre di New York. In primo piano sono in due: Zou Lei, immigrata clandestina entrata in America dal confine messicano, musulmana, per metà cinese-han, per metà di etnia uigura, giovane donna determinata a sopravvivere cercando libertà in una terra prodiga di schiaffi; e Brad Skinner, reduce rabbioso della guerra d'Iraq, giovane uomo ferito, carico dei fantasmi partoriti nel deserto. Due solitudini che quando si incontrano, nel retro squallido di uno dei tanti ristoranti annidati nel Queens, seguono l'istinto di stare insieme. Sul fondo, mentre questa storia si abbozza, ci sono i colori delle strade post 11 settembre, sporchi e ripetitivi, i rumori rauchi delle metropolitane sopraelevate, il brusio insistente delle decine di lingue, silenzi, accenti che danno forma alla città. Aspro, a suo modo vitale, "Preparativi per la prossima vita" ci racconta l'America che resiste e che, al di qua di ogni rassicurante immagine da cartolina, brulica lungo i muri coperti di graffiti; un'America non schermata dalla facile velocità del cinema, che ogni giorno lotta per vedere l'alba, come Zou Lei e Skinner, due personaggi memorabili, tra i più reali e riconoscibili che la narrativa contemporanea abbia prodotto.
Manca ancora un mese a Natale, ma a Procolo Jovine, titolare del miglior ristorante di Bauci, piace fare le cose per bene e sta già preparando un menù coi fiocchi. Del resto, il suo pranzo del 25 è qualcosa di leggendario, un incantesimo di sapori e profumi capace di far tornare gli adulti bambini e riportarli nelle cucine delle loro nonne. I suoi segreti? Il rispetto rigoroso della tradizione e una ricerca maniacale degli ingredienti più genuini. Perciò, in questo meraviglioso paese della Costiera amalfitana, la sua autorità culinaria è indiscussa. Una mattina però, dall’altro lato della piazza, dove c’era una profumeria, Procolo nota una nuova insegna – “Experience” – che promette “percorsi emozionali in cucina”. Una fitta allo stomaco lo avvisa che qualcosa non va. E quel qualcosa prende presto il volto di Jacopo Taddei, il paladino della cucina molecolare, il principe della mondanità in tv, “colui il quale ha trasformato le ostriche in nuvole, scomposto i prodotti in particelle, e inventato il cappuccino di baccalà”. Un uomo bellissimo e, ça va sans dire, il sogno proibito di ogni donna. Per Procolo il suo arrivo è un oltraggio, un insulto, una sfida. Di più: un atto di guerra. Con la sapienza di uno chef stellato, Franco Di Mare mette in scena una brigata di personaggi irresistibili le cui bassezze e genialità sono quelle di tutti noi. Perché la cucina è vita, e la vita è fatta di gioie, grattacapi, rivalità e grandi amori.
Scrooge è un uomo avaro ed egoista: tiranneggia il suo segretario, è insensibile ai problemi del prossimo, rifiuta qualsiasi legame. La sola cosa che conta per lui è il denaro. Ma la notte di Natale, tre spiriti vengono a visitarlo per mostrargli il passato, il presente e il futuro. Riusciranno a compiere il miracolo sul suo cuore inaridito? Tra magia e realtà, una grande storia sulla possibilità di cambiare il proprio destino.
Roma, anni Settanta: un quartiere residenziale, una scuola privata. Sembra che nulla di significativo possa accadere, eppure, per ragioni misteriose, in poco tempo quel rifugio di persone rispettabili viene attraversato da una ventata di follia senza precedenti; appena lasciato il liceo, alcuni ex alunni si scoprono autori di uno dei più clamorosi crimini dell'epoca, il Delitto del Circeo. Edoardo Albinati era un loro compagno di scuola e per quarant'anni ha custodito i segreti di quella "mala educacion". Ora li racconta guardandoli come si guarda in fondo a un pozzo dove oscilla, misteriosa e deforme, la propria immagine. Da questo spunto prende vita un romanzo, che sbalordisce per l'ampiezza dei temi e la varietà di avventure grandi o minuscole: dalle canzoncine goliardiche ai pensieri più vertiginosi, dalla ricostruzione puntuale di pezzi della storia e della società italiana, alle confessioni che ognuno di noi potrebbe fare qualora gli si chiedesse: "Cosa desideravi davvero, quando eri ragazzo?". Adolescenza, sesso, religione e violenza; il denaro, l'amicizia, la vendetta; professori mitici, preti, teppisti, piccoli geni e psicopatici, fanciulle enigmatiche e terroristi. Mescolando personaggi veri con figure romanzesche, Albinati costruisce una narrazione che ha il coraggio di affrontare a viso aperto i grandi quesiti della vita e del tempo, e di mostrare il rovescio delle cose.
Giovanni Capotosti sembra aver avuto tutto dalla vita: una bella casa sul lago d'Orta, un ricco patrimonio, l'affetto della moglie e del figlio Bruno. Ma gli resta il rimpianto per aver perso il suo grande amore: Dolores, la ragazza più bella del lago. Dopo trent'anni, la "sua Dolly" torna all'improvviso con una lettera in cui gli chiede aiuto, non per se, ma per Vittorio, il figlio che lui non aveva mai saputo di avere. La sorpresa è tanta, ma quella lettera per Giovanni ha il sapore di una seconda occasione. Perché lui ne è sicuro: Vittorio è figlio suo, e intende dargli ciò che gli spetta. Intorno a questa vicenda familiare gravita il piccolo universo di Orta San Giulio, dove il commissario Zottia è ormai di casa grazie alla relazione con la bella Giulia. La sua villa sull'isola e i suoi ricci neri sono il rimedio più dolce alla frenesia di Milano. Ma la quiete di Orta si spezza quando un cadavere viene ritrovato nella villa di Bruno Capotosti: chi è quel l'uomo, lasciato senza documenti né oggetti che possano identificarlo? Possibile che nessuno sappia nulla, in un posto in cui si conoscono tutti? Nei paesi di provincia le voci corrono e offuscano la verità, proprio come le acque del lago, che sotto la calma apparente nascondono correnti insidiose. Enea Zottia sa che l'unico modo per risolvere questo caso è rispondere a una domanda: fin dove siamo disposti a spingerci, quando c'è di mezzo l'amore?

