
Alessio Slaviero è un uomo molto temuto nel suo quartiere, quel triangolo di strade strette che si estende a Milano tra viale Monza, via Padova e la ferrovia; il ventre oscuro della città, dove il territorio si conquista e si difende con la forza, tutti i giorni. Alessio Slaviero è un uomo assediato da mille ombre e da mille fantasmi. Il suo unico amico è Manuel, un travestito brasiliano bello come un adolescente cattivo, che abita nell'appartamento di fianco. Ma Alessio Slaviero è anche un uomo, forse l'ultimo, capace di intuire nella miseria del quotidiano la grandezza di un passato rimosso, e di aggrapparsi a una visione: una donna incantevole che ogni sera si affaccia, sul balcone di fronte al suo, per dare l'acqua alle piante. Se non una promessa di felicità, almeno la conferma che un senso può ancora esserci. Ma il caldo infernale dell'estate del 2003 avvolge e appanna la metropoli in una morsa che vanifica la speranza, istiga alla violenza e prelude a un ultimo scontro frontale. Ci saranno ferite e ritorsioni, passioni irrefrenabili, esaltazione e vergogna, finché arriverà il momento di prendere decisioni irreversibili. Alessandro Bertante restituisce una dimensione epica a un tempo, il nostro, che sembra avere smarrito la memoria. E ci regala un romanzo scorretto, di straordinaria potenza visionaria, che fa esplodere i contrasti e in cui ogni cosa, perfino la più semplice, vibra di un antico mistero.
"Nel 1936 Guareschi arriva a Milano, una città moderna dove s'innalzano palazzoni, si asfaltano strade e le riviste di cinema e moda fanno sognare segretarie e sartine. Mentre si consolida il potere fascista, le riviste satiriche come 'Bertoldo', dove lavora Giovannino, fanno tirature da capogiro. I tre romanzi raccolti in questo terzo volume delle opere di Guareschi nascono tra la fine degli anni Trenta e i primi anni della seconda Guerra Mondiale. 'La scoperta di Milano' esce nel 1941, è la testimonianza autobiografica, ingenua e sognante, divertita e malinconica, di quegli anni di scoperte. In questi racconti usciti sul 'Bertoldo', Giovannino narra le sue passeggiate a Milano, tra la stazione e la Galleria, dove osserva le vedovone milanesi sedute ai tavolini dei caffè. 'Il destino si chiama Clotilde' è un capolavoro della narrativa umoristica del Novecento. Nato anch'esso sulle pagine del 'Bertoldo', uscito riscritto in volume nel 1942, ha come protagonista la bellissima 'ricca, eccentrica' Clotilde. Come Pippi Calzelunghe, Clotilde irrompe nella nostra narrativa con tutta la sua carica stravagante. A cinque anni per protesta vuole una mucca con lei sul tetto. A dieci parla come un uomo dei bassifondi, in un romanesco di borgata. Infine fa rapire Filimario Dublè, l'unico uomo non innamorato di lei, per cui ha perso la testa.. 'Il marito in collegio' nasce tra il 1942 e il 1943 come feuilleton sull'Illustrazione del popolo'." (Guido Conti)
Jennie era una studentessa modello, serena, tranquilla, diligente: su questo tutti concordano quando viene ritrovata morta in un letto di fiori infangati vicino a uno stagno. Mentre si diffonde l'idea che il colpevole sia un serial killer che colpisce con la luna piena, il detective Bill Corde non ci mette molto a scoprire che la verità porta altrove: Jennie aveva avuto relazioni con parecchi studenti e alcuni insegnanti, e sembra che siano in molti a volerlo nascondere. Ben presto l'indagine di Corde si intreccia con i tormenti della sua vita privata: qualcuno lascia affettuosi biglietti firmati "l'uomo del sole" a sua figlia di nove anni, Sarah, che ha gravi problemi di apprendimento e vive in un mondo tutto suo. Lo stesso qualcuno che minaccia sia lui sia la moglie. E se l'uomo del sole fosse il killer di Jennie? E se invece la pista giusta fosse un'altra, quella che colloca sul luogo del delitto il figlio adolescente di Corde? Un caso intricato che vede in gioco il destino di un'intera famiglia.
Il mondo come lo conosciamo non esiste più: l'umanità è stata decimata da una febbre globale e fatale. Hig è uno dei pochi sopravvissuti. A bordo di un vecchio Cessna, un cane come copilota, presidia volando un pezzo d'America che una volta si chiamava Colorado, più deserto di quanto non sia mai stato ma incredibilmente bello nella sua selvaggia desolazione. A terra lo aspetta il suo socio Bangley, che difende il loro territorio e le loro provviste sparando a vista su chiunque si avvicini. Hig no, lui non spara: lui è diverso. Nell'epidemia ha perso la moglie; non piange da anni; solo la pesca, la caccia, il ritrovato legame con la natura lo tengono in vita. E l'affetto per il cane Jasper, compagno silenzioso e sereno. Ma nel mondo alla fine del mondo non ci sono certezze. Si può perdere in una notte anche il poco che si possiede. Solo il desiderio di volare salva Hig da se stesso e lo porta a scoprire dentro un canyon un Eden abitato da un vecchio e da sua figlia: allevano animali, coltivano un orto. Un'oasi che accoglie Hig e lo consola. Eppure anche quel minuscolo paradiso corre rischi.
Amiche, figlie, rivali, madri, sorelle. Ragazze soldato. Sono le donne le protagoniste assolute del romanzo di Shani Boianjiu. Yael, Avishag e Lea crescono insieme in un piccolo villaggio israeliano al confine con il Libano. La loro iniziazione passa attraverso il gioco, la solitudine, gli amori, il dolore che come una nebbia sottile offusca l'orizzonte. Il dolore dei bambini palestinesi che la notte smantellano la base nemica portandosi via tutto ciò che sa di metallo; quello dei sudanesi abbattuti dai soldati egiziani alla frontiera; quello dei fratelli e degli amanti che le tre amiche - poco più che bambine in uniforme - vedono morire ogni giorno. Alla fine, diventeranno donne molto diverse dalle adolescenti di un tempo, più consapevoli o forse irrimediabilmente spezzate. Intimo e feroce, dolente e spericolato come le storie che racconta, "La gente come noi non ha paura" è la fotografia commovente e dura, aliena da compiacimenti, dello stato d'animo di un'intera generazione condannata a vivere sempre nell'istante che precede il pericolo e la violenza.
Gite in barca, martini, feste all'aperto e un vestito diverso ogni sera: è questa l'estate a Martha's Vineyard, e Nick non ha intenzione di sprecarne nemmeno un istante. Pazienza se l'amata cugina Helena, alle prese con un matrimonio infelice, sembra averle voltato le spalle. Pazienza se qualche ombra offusca anche il suo legame con Hughes, il bel marito che la guerra le ha restituito solo apparentemente intatto. E se la figlia Daisy, troppo bionda e innocente, non basta a far sentire Nick meno sola, allora sarà qualcun altro, qualcuno di nuovo, a soddisfare la sua fame d'amore. Ma quando una cameriera giovanissima, amante di un ricco uomo d'affari, viene trovata morta da Daisy e dal cugino Ed, la vacanza perfetta s'incrina, la crosta delle apparenze si spacca. I rancori, i segreti e gli amori sbagliati vengono a galla, nella resa dei conti di una famiglia e di un'intera generazione.
Russia, 1915. Georgij Jachmenev è figlio di un contadino e ha solo sedici'anni quando salva un membro della famiglia imperiale da un attentato. Dall'"izba" di legno nel remoto villaggio rurale di Kasin al Palazzo d'Inverno il passo è breve. Georgij diventa la guardia del corpo di Aleksej Romanov, l'unico figlio maschio dello zar Nicola II, destinato a ereditare il trono. Nei sontuosi corridoi del Palazzo d'Inverno, ornati di malachite e oro zecchino, Georgij diviene l'ombra fedele dello zarevic e assiste impotente alle ambigue trame di Rasputin, alle incertezze fatali dello zar, ai presagi della disfatta che presto travolgerà il regime. E soprattutto incontra l'amore della sua vita. Più di mezzo secolo dopo, la donna che da molti anni è sua moglie e si fa chiamare Zoja sta morendo in un ospedale di Londra. Georgij ripensa al loro amore indissolubile ma segnato dall'esperienza dell'esilio e dal peso di un segreto mai tradito.
390 a.C. Le mura che per secoli hanno protetto Roma sembrano destinate a cedere sotto la furia dei guerrieri celti. Dalla cittadella del Campidoglio, il tribuno Quinto Fabio Ambusto assiste con orrore alla strage in cui, con la sua vigliaccheria, ha trascinato la città. L'ira del nemico barbaro si placherà o segnerà la fine della potenza più temuta al mondo, prostrata dal lungo assedio? Brenno, il valoroso condottiero dei Galli, è arrivato alle porte di Roma in cerca di giustizia per il suo popolo e, adesso che è riuscito a braccare il suo nemico, non si fermerà fin quando la sua vendetta non sarà compiuta. Nemmeno Iulia, la bella prigioniera romana che lo ha stregato, riesce a convincerlo a cessare il massacro: insieme ai suoi guerrieri migliori, Brenno è deciso a compiere un'impresa senza eguali. E soltanto il dictator Furio Camillo, prima calunniato e poi adorato dai Romani nel momento della disperazione, può arrestarne l'avanzata. E mentre fra gli assediati del Campidoglio c'è chi trama perché la missione di salvataggio del dictator si risolva in un'incredibile disfatta, sulla tomba di Romolo, il mitico fondatore, si consuma uno scontro all'ultimo sangue in cui solo l'onore e il ferro delle spade decideranno le sorti del grandioso dominio romano.
Il sesso nell'epoca della sua riproducibilità tecnica - ovvero del Viagra e della giovinezza artificiale. È il tema della breve opera a cui sta lavorando P., in un autoironico gioco intellettuale, quando arriva il fulmine che sconvolge la sua vita: alla compagna, Silvia, viene diagnosticato un tumore non operabile. I quindici mesi che seguono sono un corpo a corpo spossante con la malattia, che ribalta priorità, ruoli, senso. Gli inevitabili, temporanei cedimenti alla disperazione non fiaccano la resistenza coraggiosa di Silvia, che assapora con avidità straziante momenti e sensazioni quotidiani: una passeggiata, una cena con gli amici, un film, una mostra. Fino all'ultimo dei suoi giorni. E mentre P. si confronta con l'universo simbolico e reale della malattia, teso tra scienza e pensiero magico, sprazzi dell'abbandonata ricerca sul sesso si intromettono nei suoi pensieri. Tormentandolo con la frivolezza del dramma estetico dell'invecchiare male mentre Silvia fa i conti con un destino ben più crudele: non poter invecchiare affatto. Dal cortocircuito tra queste due dimensioni, dallo scandalo di questa vicinanza indicibile, eppure inevitabile, tra sesso e morte nasce questo libro. In quest'opera singolare, Pierluigi Battista si confronta con un nodo cruciale della contemporaneità: la tensione tra desiderio e pensiero della fine, tra narcisismo e accettazione del limite. Ed esplora con lucidità appassionata la realtà inesorabile della perdita e la profondità dell'amore.
Uganda settentrionale. Un corpo speciale di Navy Seals dell'esercito americano viene paracadutato nel mezzo della giungla: l'obiettivo è Caleb Bahame, il signore della guerra che sta decimando villaggio dopo villaggio la popolazione locale. Ma qualcosa nella missione non va come previsto, perché quella squadra di sceltissimi soldati americani, addestrati a uccidere in ogni condizione e a dileguarsi senza lasciare tracce, viene sterminata da una folla di uomini, donne e bambini disarmati. Solo il tenente Craig Rivera si salva, ma una volta rimpatriato si toglie la vita sotto lo sguardo impotente del colonnello Jonathan Smith, medico microbiologo e membro della squadra top-secret Covert-One. Le immagini videoregistrate della mattanza mostrano un gruppo di contadini invasati, macilenti e coperti di sangue, capaci di muoversi con incredibile velocità e apparentemente insensibili alla paura e alle ferite. Giunto in Africa per indagare, il colonnello Smith scopre che la causa di tanta ferocia e resistenza è un parassita che l'intelligence iraniana progetta di impiegare come arma biologica in una serie di attentati terroristici su vasta scala. Smith deve impedire che il piano diventi realtà. Ma il vero nemico si annida molto più vicino di quanto possa immaginare.
Tutti lo conosciamo come il Coniglio di Pasqua, mite dispensatore di dolciumi. Ma quanti di voi sanno che è anche l'ultimo esemplare della leggendaria lega dei Pooka, i Conigli Guerrieri, è specializzato in arti marziali ed è anche uno straordinario scavatore di tunnel sotterranei? Particolare non trascurabile poiché Pitch, il Re degli Incubi, trama una cruenta vendetta proprio nelle viscere della terra. Per fortuna il Coniglio di Pasqua ha al suo fianco il temerario Nicholas Nord, il mago Ombrie Shalazar, la dolce e coraggiosa Katherine e soprattutto un temibile esercito di uova guerriere. L'avvincente riscossa dei Guardiani continua... Età di lettura: da 8 anni.
Bring the war home, portiamo la guerra in casa: è questo, negli auni caldi del Vietnam e della contestazione, il motto degli Weather Underground, movimento radicale responsabile di rapine e attentati in tutti gli Stati Uniti. Jason Sinai è uno di loro, un giovane pacifista ribelle votato anima e corpo alla causa. Ma il destino vuole che sia ad accudire la figlia neonata il giorno in cui, nel corso dell'ennesimo colpo, qualcosa va storto e una guardia giurata finisce ammazzata. Adesso Sinai e compagni non sono più solo terroristi, ma anche assassini, costretti alla fuga e alla clandestinità oppure a marcire in galera. Passano gli anni. Ventidue, per l'esattezza. La sporca guerra è finita da un pezzo, gli amici di un tempo sconfitti o dispersi. Jason Sinai è diventato Jim Grant, divorziato da una moglie ricchissima, padre single di una bella bambina. È un avvocato specializzato in casi difficili: prigionieri politici, coltivatori di marijuana, poveri cristi. Ma quando un'antica compagna di lotta esce dalla latitanza e viene arrestata, e un giovane giornalista si mette in testa di ricostruirne la storia, Jim Grant alias Jason Sinai si ritrova suo malgrado implicato. E scappa un'altra volta, tradendo i suoi affetti più cari pur di chiudere i conti con il passato e ristabilire la verità. Un thriller politico e famigliare che scava nel profondo di una ferita mai rimarginata per riportare alla luce l'innocenza e la colpa, le responsabilità e le illusioni di una generazione bella e dannata.

