
"Limbo" è la prima raccolta di racconti di Aldous Huxley. Pubblicata nel 1920 contiene sette racconti visionari e satirici, che introducono alcuni temi che staranno alla base di tutta la produzione successiva e dell'intera opera di Huxley. Le vicende e i protagonisti delle storie, con le loro personalità tra l'esplicito e l'inafferrabile, sono inoltre ricchi di parallelismi e punti in comune con la vita del loro autore: in "Morte di Lully" una donna è colpita da un cancro al seno, la malattia che uccise la giovanissima madre dell'autore alla quale era legatissimo; e un suicidio come quello del fratello ricorre in "Eupompus diede splendore all'arte attraverso i numeri". Fra tutti però "La tragicomica storia di Richard Greenow" prende le forme di una sinistra autobiografia: dall'ambientazione fino ai fatti narrati vi sono molti punti di contatto tra il protagonista e l'autore: come un novello dottor Jekill l'alter ego del protagonista (e dello stesso Huxley) dovrà affrontare il suo personalissimo Mr. Hide, nella messa in scena della lotta tra due diversi e inconciliabili modi di concepire la letteratura e l'impegno civile.
"Il Signore dei lupi" è un romanzo di Alexandre Dumas. È da tempo assente dagli scaffali e rappresenta una delle prime apparizioni della figura del lupo mannaro nella letteratura moderna, oltre a riuscire ad alternare l'orrore improvviso con momenti di gustosa commedia. L'ambizioso zoccolaio Thibault si trova a stringere un patto con il diavolo, che gli si presenta sotto forma di un immenso lupo nero: da quel momento in poi avrà la facoltà di far del male a chiunque, soltanto desiderandolo. Ben presto però il diavolo gli presenterà il conto da pagare: Thibault verrà così lentamente trasformato in un licantropo, capace di comunicare con i lupi della foresta e di servirsi di loro per le proprie malefatte. La guerra tra la gente del villaggio e Thibault, il terribile lupo mannaro, non potrà più essere rimandata.
"Il secondo amante di Lucrezia Buti", elaborato in un intenso trimestre di scrittura tra maggio e luglio del 1924, è l'unico testo autobiografico - in senso proprio - di Gabriele d'Annunzio adolescente: ambientato a Prato, infatti, nel quadriennio in cui il giovane Gabriele compie i suoi studi superiori al liceo Cicognini (1876-1880), il testo narra della vita quotidiana del convittore e delle sue prodezze di studente poco avvezzo all'ordine ed alla disciplina. Il racconto si snoda tra insubordinazioni ai professori e al personale scolastico, gare retoriche e oratorie, incursioni notturne nei laboratori della scuola e scorribande nelle vie cittadine, a caccia di giovani fanciulle per sperimentare i piaceri di una intraprendente sessualità, alternando riflessioni sulla propria arte di scrittore e di ineguagliabile artefice della parola. L'adolescenza del poeta si rivela così una sorta di paradigma indiziario di una precoce eccezionalità d'uomo e di artista, come la storia biografica e letteraria di Gabriele D'Annunzio ha poi dimostrato.
"Di mare uomini e vele" è una selezione di saggi e racconti di Joseph Conrad che hanno per protagonista il mare, con i suoi pericoli e le sue meraviglie. Le navi, i venti, gli uomini e le disgrazie e le gioie dell'andar per mare sono raccontati dallo scrittore polacco con una rara maestria e profonda passione. Appassionanti descrizioni di quegli uomini così legati al mare e dei loro caratteri, nemici e compagni accomunati dall'amore e dal rispetto per il grande oceano. In questa raccolta c'è tutta l'epica del mare che ha fatto di Conrad uno dei più grandi scrittori d'avventura della storia della letteratura mondiale.
"L'iniziazione di un uomo" è il primo libro di John Dos Passos. Come molti altri giovani americani della sua generazione, Dos Passos parte volontario per la prima guerra mondiale, ansioso di contribuire alla lotta, desideroso di azione e di avventura. Ben presto però si renderà conto del vero volto della guerra: dolore, morte e distruzione lo segneranno profondamente, e al suo ritorno scriverà questo suo primo lavoro, dove non solo denuncerà gli orrori della guerra, ma anche il capitalismo che l'ha creata e alimentata, oltre all'isolazionismo americano.
Il volume raccoglie la celebre Lettera al generale X, insieme ad altri brani e lettere, tra cui l'ultima lettera che Saint-Exupéry datò il 30 luglio 1944, giorno prima di venire abbattuto in volo sul Mar Tirreno (Lettera a Pierre Dalloz). Grazie alle intense pagine di grande letteratura, il testo rappresenta il testamento spirituale e artistico di un genio del nostro tempo; pagine in cui filosofia, biografia, azione e passione si fondono in un'opera di tragica e sublime bellezza. Insieme a Lettera al generale X il volume ripropone anche molti scritti del Saint-Exupéry saggista e articolista. Attraverso la lente d'ingrandimento della guerra gli scritti raccolti in questo volume come Morale e inclinazione o Messaggio ai giovani americani, e anche la Lettera al generale Z, danno luogo a spunti filosofici, divagazioni politiche, morali e religiose, spesso mescolate e intrecciate l'una all'altra, offrendo al lettore italiano un Saint-Exupéry originale.
Ma Babbo Natale è sempre stato un vecchio signore dalla lunga barba bianca? Ovviamente no! E' stato prima un bambino paffutello e poi un bel giovanotto, il beniamino di tutti i favolosi abitanti della foresta di Burzee.
Mentre ci racconta le sue avventure, L. Frank Baum, creatore de "Il meraviglioso Mago di Oz", ci spiega come mai Babbo Natale sfreccia su una slitta trainata da renne e regala sempre giocattoli; ci fa conoscere i suoi aiutanti speciali e il motivo per cui si appendono le calze al camino e si addobba l'albero di natale… E poi perché ancora oggi, dopo tanti anni, Babbo Natale è sempre il più gentile e generoso amico dei bambini.
"Anima e amore" comprende tredici scritti giovanili e filosofici di Hermann Hesse sul tema della spiritualità e dell'amore. Questi tredici brevi saggi, impregnati di biografia e filosofia, di riflessioni personali e considerazioni politiche, furono pubblicati in varie riviste dal giovane Hermann Hesse tra gli ultimi anni dell'Ottocento e la fine della Prima guerra mondiale, a chiusura di un'epoca fatale dell'umanità e dell'Europa in particolare. "Anima e amore" cerca di svelare l'origine e il "seme" della grande impresa hessiana, che conoscerà successivamente la fama mondiale con la pubblicazione di Siddartha: lo sforzo di armonizzare spirito orientale e cultura occidentale, il tentativo ostinato e caparbio di ricercare l'"anima", l'autentico io interiore, di trovare una via in grado di far coesistere religione e tolleranza, intelligenza e istinto, mente e corpo; in definitiva, di riportare in vita l'unica divinità possibile, quella che dimora nella mente e nel petto di ogni singolo uomo. Tra gli altri brani proposti spiccano Sull'anima pubblicato nel 1917, L'arte dell'ozio pubblicato nel 1904 e Non uccidere pubblicato nel 1918.
"Il mio grido" è una raccolta di discorsi, saggi brevi, conferenze e articoli dello scrittore russo. Il libro ripropone in Italia una serie di scritti ormai irreperibili, tra i quali il discorso che dà il titolo a questa antologia e che Solzenicyn tenne in occasione del conferimento del premio Nobel per la letteratura, nel 1974. I temi che affiorano dai vari brani scelti per "Il mio grido",(tra i quali "Vivere senza menzogna", "Non aspirate a una vita facile" e "Un mondo in frantumi") sono quelli che hanno caratterizzato l'impegno civile e filosofico dello scrittore durante tutta la sua esistenza: la forza "malvagia" e spersonalizzante dei totalitarismi, l'uniformazione dell'uomo "richiesta" dalla modernità, la catastrofe incombente di una nuova guerra totale, il pericolo di nuovi fanatismi. All'umanesimo ateo Solzenicyn contrappone sempre però la speranza della rinascita, di un risorgimento umano segnato dalla contemplazione di Dio e dall'accettazione di ognuno della propria responsabilità umana. Lo stile che caratterizza questi brani scelti è quello incisivo, quasi documentaristico, ma anche appassionato e incalzante, che segna tutta la produzione non-fiction dello scrittore russo.
Insieme agli "Estratti dal diario di Adamo" e al "Diario di Eva", Piano B presenta in un'unica antologia tutti gli scritti del geniale autore statunitense sul tema dei progenitori della razza umana, molti dei quali inediti in Italia. Se infatti i diari di Adamo ed Eva furono pubblicati in vita dallo scrittore, gran parte del lavoro che Twain compose sull'argomento rimase perlopiù inedito almeno sino alla sua morte, nel 1910. Frutto della fascinazione adamitica che da sempre attirò l'attenzione e l'interesse di Twain, in queste pagine lo scrittore tenta di far confluire i suoi pensieri su natura umana, senso morale, amore e morte, sulla religione e sulla scienza. Ma sempre con il sorriso sulle labbra.
Il camminare che svela la natta e rivela il mondo. L'impulso a conoscere, che nessuna conoscenza può placare. L'arte di viaggiare come arte di vivere.