
Accanito, e non fortunatissimo, giocatore per molti anni, Dostoevskij scrisse "Il giocatore" in soli ventotto giorni nell'ottobre del 1866. Nell'immaginaria stazione termale di Roulettemburg, Aleksej Ivanovic, intellettuale russo sradicato, finisce per rischiare il suo stesso destino. Eroe del romanzo breve "Le notti bianche", opera del periodo cosiddetto "romantico" di Dostoevskij, è la figura del sognatore, nella cui piatta esistenza, chiusa in un mondo di fantasticherie, piomba per un breve attimo la giovane Nasten'ka. Nella più matura espressione della sua vena creativa, Dostoevskij ci presenta ne "La mite" il racconto introspettivo e raggelante di un marito che veglia la giovane moglie morta suicida; "Il sogno di un uomo ridicolo" è il monologo di un uomo che, abbandonato da tutti e deciso a uccidersi, sprofonda in un sogno che lo trasporta in un mondo primordiale, un'onirica età dell'oro.
In "Oliver Twist" Dickens dà veste immaginativa alla sua dura infanzia di "orfano" e di operaio nella turbolenta Londra dei primi decenni del secolo e la trascende in dimensione più universale, tipizzando in essa l'esperienza e la psiche di ogni bambino. Perciò, come dato strutturale profondo, troviamo la semplicità e la potenza della lotta dell'innocenza contro il Male; e l'ottica infantile straniata che sottopone a radicale critica l'incomprensibile mondo adulto. Il classico di Dickens viene riproposto in un'edizione integrale, curata da Mario Martino, docente di letteratura inglese all'Università di Messina.
"Il grande silenzio è stato il mio primo compagno di giochi. Un abbraccio affettuoso e terribile che non mi ha mai abbandonato. Nemmeno ora. E che non mi lascerà mai. Quando la gente mi guarda, pensa che io sia come tutti gli altri, perché la sordità non ha segni evidenti, è un handicap invisibile. Così, spesso, una persona sorda viene scambiata per un qualunque udente. Non lo è affatto, però può riuscire a raggiungere gli stessi traguardi. Come ho fatto io. Con tenacia, passione, coraggio, lottando contro un mondo che a volte non mi è stato amico, contro nemici che avevo perfino in casa e cercavano di opporsi alle mie scelte e di impedirmi di inseguire i miei sogni. Ma io ce l'ho fatta. Questa è la mia storia". Roberto Wirth - proprietario dell'Hassler, l'hotel di Roma dove alloggiano celebrities di ogni parte del mondo - ci racconta in prima persona la sua straordinaria parabola esistenziale, la vita complessa di un uomo nato sordo profondo e costretto a misurarsi con i pregiudizi degli altri, a partire da quelli della sua stessa famiglia.
Salvato dalla strage dei figli maschi ebrei voluta dal faraone, affidato alle acque del Nilo e allevato proprio a quella corte che avrebbe umiliato con la sua ribellione. Il salvatore, l'eroe che liberò la sua gente dalla schiavitù, l'uomo che osò sfidare l'ira del faraone e guidare il popolo ebraico nell'esodo verso la Terra Promessa: così la Bibbia ci racconta la figura di Mosè. Ma quanta parte di verità storica è contenuta in questa narrazione? David Rohl - egittologo e storico di fama internazionale - ha analizzato la vicenda dell'esodo e gli altri avvenimenti citati nell'Antico Testamento, confrontando evidenze archeologiche e documenti storici con la lettera delle Sacre Scritture, per rintracciare ogni possibile aderenza con gli eventi realmente accaduti. Il risultato è un'opera che consente di ricostruire in modo del tutto nuovo le vicissitudini degli Israeliti e del loro Dio, Yahweh, dalla cacciata dall'Eden all'Esodo, dalla caduta di Gerusalemme all'esilio in Babilonia. Un saggio che mette molti fatti in una luce nuova e inedita, una lettura per chiunque voglia approfondire i misteri biblici, non solo dal punto di vista teologico-letterario, ma anche e soprattutto dal punto di vista storico ed etnico.
Il 1887 rappresenta una data storica nella letteratura poliziesca. Nasce in quell'anno il più celebre detective di tutti i tempi: Sherlock Holmes. Anche se "Uno studio in rosso", il primo romanzo della serie, passò praticamente inosservato, qualche anno dopo però "Il segno dei Quattro" fu accolto con un favore di pubblico tale da rimanere celebre nella storia letteraria. Per quarant'anni Doyle continuò a inventare storie sul celebre detective e sul suo inseparabile aiutante, amico e voce narrante, il dottor Watson, creando un modello destinato a esercitare un'influenza decisiva su tutta la letteratura poliziesca. Da "Uno studio in rosso" a "Il segno dei Quattro", dal ben noto "Mastino dei Baskerville" a "La Valle della Paura", a "Le avventure di Sherlock Holmes", l'investigatore si confronta con un caleidoscopio di casi sempre più complessi ricorrendo spesso al suo stratagemma preferito: travestirsi, da prete, da marinaio o da mendicante. Nell'ultima avventura delle Memorie di Sherlock Holmes, Doyle, ormai stanco del personaggio, ne decreterà la morte facendolo precipitare in un abisso. Sarà poi costretto dalle proteste del pubblico a farlo resuscitare: eccolo in gran forma nel "Ritorno di Sherlock Holmes". "L'ultimo saluto" raccoglie quattro straordinarie storie dell'investigatore, ancora agile e lucido nonostante gli anni. "Il Taccuino di Sherlock Holmes", l'insuperabile detective si aggira tra maggiordomi, tappeti persiani e preziosi servizi da tè.
Accanto alla poesia altissima e senza tempo della Divina Commedia è stata riunita in questo volume l'intera produzione dantesca, dalla Vita nuova (1292-93), l'intimo memoriale in rime e prosa poetica dell'amore di Dante per Beatrice, alle Rime, mai raccolte da Dante in un corpus unitario; dal Convivio, scritto in volgare tra il 1304 e il 1307 per rendere accessibili anche al pubblico più vasto temi scientifici e filosofici, al trattato latino De vulgari eloquentia; dal Monarchia, trattato politico in tre libri, alle due Egloghe latine composte tra il 1319 e il 1320, fino alle 13 Epistole latine, scritte tra il 1304 e il 1319, e alla Quaestio de aqua et de terra, tesi filosofica letta a Verona nel 1320.
2004. Mentre papa Giovanni Paolo II è sempre più debole e il suo potere vacilla sotto l'incalzare della malattia, una misteriosa mostra viene allestita nei Musei Vaticani. Ma, una settimana prima dell'inaugurazione, il curatore viene assassinato nei giardini della residenza papale di Castel Gandolfo. Nelle stesse ore, in Vaticano, un malintenzionato si introduce nella casa in cui vivono il prete cattolico di rito greco Alex Andreou - consulente della mostra - e il suo figlioletto di cinque anni. I due crimini sono chiaramente collegati, ma la gendarmeria pontificia brancola nel buio, così Alex decide di portare avanti una sua indagine privata. Per trovare il killer, però, deve ricostruire la straordinaria scoperta del curatore della mostra: la più importante reliquia del Cristianesimo, il cui segreto è custodito all'interno dei quattro Vangeli e di un quinto, sconosciuto ai più, chiamato Diatessaron. Ma proprio quando padre Alex comincia a capire quali sconvolgenti conseguenze potrebbe avere una simile rivelazione sul futuro del mondo e della Chiesa, si ritrova braccato da qualcuno senza scrupoli, che segue ogni sua mossa. Stavolta, per sopravvivere, dovrà usare tutto il suo sapere e battere in astuzia chi vorrebbe metterlo a tacere.
Lunghe ombre oscure sembrano addensarsi intorno al tragico destino dei mexica: la profezia del ritorno di Quetzalcoatl, dio rappresentato come un Serpente Piumato, coincide stranamente con lo sbarco sulle coste americane di Cortés e dei suoi uomini. E se Montezuma cerca di placare le divinità indigene con un sacrificio umano, la Santa Inquisizione sta progettando di compiere un bagno di sangue ancora più agghiacciante. Eppure, tra battaglie brutali e sanguinose, l'amore e l'amicizia possono sopravvivere ai massacri: Tozi, una giovane mexica che ha visto morire molti dei suoi cari, userà tutti i suoi poteri magici per salvare le persone che ama; Pepillo, un orfano spagnolo agli ordini di un sadico frate domenicano, viene preso sotto l'ala di Cortés e comincia a imparare ciò che serve per diventare un conquistatore. Divisi dallo scontro delle loro rispettive civiltà, riusciranno i due a sfuggire alla violenza o soccomberanno sotto i colpi della guerra tra indigeni e conquistadores?
In questo volume sono raccolte alcune tra le opere più significative di uno dei maggiori autori della cultura ebraica. Quattro romanzi che raccontano un mondo ormai svanito, complesso eppure semplicissimo, poetico e vibrante di vitalità. "Yoshe Kalb" ci presenta un uomo ammantato di mistero, tonto mendicante per alcuni, per altri santo asceta, degno di diventare rabbino. La rivalità tra Jacob Bunim e Simcha Meyer è il filo conduttore de "I fratelli Ashkenazi", uno scontro che si prolunga per decadi, mentre sullo sfondo Lódz da borgo polacco si trasforma in città industriale. "La famiglia Kàrnowski" ci offre il ritratto di tre generazioni di ebrei, inseriti nella società tedesca ma minacciati dal nazismo sempre più cupo e pericoloso. Infine in "Da un mondo che non c'è più", opera autobiografica incompiuta pubblicata postuma, si narra del piccolo Joshua: il suo villaggio gli pare "schiacciato dal peso della Torah"; è costretto a studiare i testi sacri, mentre preferirebbe correre nei prati e giocare. Se la storia del ventesimo secolo, con la follia dei totalitarismi e la frenesia del progresso, ha travolto il mondo descritto in questi capolavori, le parole di Israel Joshua Singer per sempre manterranno vivo il loro patrimonio unico di persone, idee, sapienze e costumi. Introduzione di Moni Ovadia.
Anne nasce a Francoforte sul Meno nel 1929, da genitori di origine ebraica, a pochi anni di distanza dalla sorella Margot. Nel 1933, preoccupata per la politica razziale della Germania nazista, la famiglia si trasferisce ad Amsterdam. Quando anche l'Olanda viene occupata dall'esercito tedesco, per i Frank diventa sempre più complicato non farsi trovare durante i rastrellamenti. Il padre di Anne decide perciò di nascondersi insieme alla famiglia in un alloggio ricavato nel retro della sua fabbrica, accogliendo anche Hermann van Pels con la moglie e il figlio Peter e, poco dopo, il dentista Fritz Pfeffer. Nell'Alloggio segreto, Anne prosegue la stesura del suo diario personale (ricevuto in regalo il giorno del suo tredicesimo compleanno), come un epistolario indirizzato a un'amica immaginaria. Vi annota pensieri e riflessioni intime, racconta quello che accade ogni giorno: la paura della guerra, i suoi sentimenti per Peter, il conflitto con i genitori e il desiderio di diventare una scrittrice una volta tornata la pace. Purtroppo il 4 agosto del 1944, in seguito alla soffiata di un informatore fatta alla Sicherheitsdienst, la polizia tedesca di Amsterdam, il gruppo viene arrestato e deportato ad Auschwitz. Anne e la sorella Margot verranno poi trasferite a Bergen-Belsen, dove troveranno la morte tra il febbraio e il marzo dell'anno seguente. Introduzione di Paolo Di Paolo.
I barbari sono un pericolo sempre più pressante alle frontiere, ma sono anche le nuove reclute che ingrossano le file dell’esercito imperiale. Il Cristianesimo si dimostra capace di superare ogni ostacolo, perfino sanguinose persecuzioni, fino a diventare la più autorevole tra le religioni. Quando Diocleziano lascia il trono, si scatenano feroci lotte per la successione. Tra i protagonisti di queste trasformazioni c’è Costantino, figlio bastardo di uno degli imperatori tra cui Diocleziano ha diviso il potere: è il più spregiudicato e determinato tra coloro che si contendono il trono, e punta con ogni mezzo a ottenere quel potere dal quale è stato escluso. La sua irresistibile ascesa si incrocia con la vicenda di una donna fragile e ingenua, ma allo stesso tempo fortemente passionale, Minervina, e con quella di Sesto Martiniano, un pretoriano deciso a difendere i valori di una società e di una tradizione che si stanno sgretolando. Tra i due nascerà una storia d’amore intensa, epica e tormentata quanto l’epoca in cui vivono, fino all’epilogo nella fatidica battaglia di Ponte Milvio: il passaggio di testimone tra la Roma antica e quella medievale, tra gli dèi tradizionali e il Dio dei cristiani.
La morte del grande Costantino lascia l’impero ai cinque eredi designati: troppi, per andare d’accordo, e il regno è subito marchiato dal sangue. Tra lotte per la supremazia, rivolte, usurpazioni, invasioni barbariche e cortigiani ambiziosi, la dinastia regnante presto si assottiglia, finché non rimane un solo imperatore. Ma un unico sovrano ora sembra insufficiente per governare un territorio così esteso, peraltro minacciato lungo tutti i confini. E allora le lotte di potere e i contrasti tra parenti ricominciano. Con Giuliano l’Apostata, ultimo rappresentante della famiglia, si assiste addirittura al clamoroso quanto fugace ritorno del paganesimo a Roma. Ma l’impero è ormai al crepuscolo e la sua fine travolgerà tutti, dagli eredi di Costantino a coloro che li hanno sostenuti o combattuti, amati o odiati: il vescovo Osio, Minervina e Sesto Martiniano, i loro figli. Tutti condannati dall’epoca tragica in cui sono vissuti.