
Clara, 33 anni, sposata con due figli, scrive per una rivista. Non è particolarmente carina, i figli dei suoi amici le danno sui nervi, cerca di essere una buona madre e una buona moglie, ma non è molto sicura di cosa si deve fare. Nell'accompagnare i bambini a scuola Clara si ritaglia degli spazi per chiaccherare con altre donne, con Naomi, perennemente in lizza per diventare la casalinga perfetta, con Joyce, separata, che cresce le figlie a pane fatto in casa, con Tasmin, che, nonostante la sua bellezza, non riesce a trovare qualcuno con cui fare un figlio. E deve trovare il tempo per occuparsi della sua famiglia, ovviamente complicata, costituita da una madre, un padre, due ex patrigni, tre ex fratelli.
Cosa succede a una madre divorziata entrata dalla parte sbagliata nei trentacinque? Una donna che sa di non poter avere più "tutto", ma che ne vorrebbe avere almeno una parte? Stella non è alla ricerca del Principe azzurro. È separata ormai da un anno, è convinta di aver fatto la scelta giusta, non si sente particolarmente infelice, ma si rende conto che deve trovare dei nuovi equilibri. E allora: cosa si fa quando ci si separa? Come bisogna vestirsi quando si è invitati a cena da un'amica che deve presumibilmente riempire un buco all'ultimo momento? Bisogna apparire come una donna ormai matura, che non vuole più niente dalla vita o, al contrario, come una mangiatrice di uomini?
Gli equipaggi si erano preparati per mesi. La Sydney-Hobart, del resto, era un evento internazionale, una regata classica per le più moderne e sofisticate barche del mondo. Certo non pensavano che quella buriana passeggera che li aveva accompagnati fin dalla partenza avrebbe potuto ostacolarli. Ma il vento non si placava, anzi, continuava a crescere, sino a quando si trasformò in vero e proprio ciclone. Uomini e barche scomparvero fra i flutti. Delle 115 imbarcazioni che erano salpate dal porto della capitale australiana solo 43 giunsero al traguardo.
È il 1857, a Londra, e il capitano Kewley, pur di sfuggire a una condanna per contrabbando, accetta di seguire il geologo dilettante Wilson in Tasmania, dove lo scienziato crede, con l'aiuto di una piccola spedizione, di poter trovare le prove dell'esistenza scientifica dell'Eden biblico. Comincia così un'avventura che porterà il capitano in una terra inospitale e selvaggia, dove fra ribellioni, ammutinamenti ed episodi di sangue la vita di ognuno verrà sconvolta in maniera imprevedibile.
A vent'anni, Karl Ove decide di trasferirsi a Bergen per seguire i corsi di una prestigiosa accademia di scrittura. Come studente più giovane mai ammesso, è eccitato e pieno di aspirazioni. Presto però si sente defraudato delle sue illusioni giovanili. A disagio in compagnia e senza speranza con le donne, si dà al bere e alla musica rock. Poi, pian piano, le cose prendono una piega più luminosa. Si innamora, lascia perdere lo scrivere e si concentra sulla più gratificante critica letteraria, e il principio di una vita adulta prende forma. Questo, fino a quando i suoi demoni, le sbronze e l'irresistibile esca della battaglia dello scrittore lo richiamano all'ordine. Nel quinto volume del ciclo de "La mia battaglia", Karl Ove Knausgård rivela la sua personale e spesso vergognosa lotta contro l'introversione, l'abuso di alcol, l'infedeltà e le ambizioni artistiche, e ci riporta tutto il dramma quotidiano dell'esistenza, in un romanzo in equilibrio tra il disperato desiderio di essere buono e il terribile potere della trasgressione.
Una famiglia di quattro - madre, padre e i due figli - si trasferisce sull'isola di Tromoya, al largo della costa meridionale della Norvegia, in una casa nuova. Sono i primi anni settanta, i bambini sono piccoli, i genitori giovani e il futuro aperto. Dagli immensi boschi carichi di promesse e misteri, meta prediletta delle scorribande del piccolo Karl Ove, descritto con ossessiva meticolosità, si apre l'appassionato racconto delle sue esperienze e scoperte. La felicità della scuola e lo sforzo per trovarvi un proprio posto; le gratificazioni e le frizioni dell'amicizia; l'eccitazione della vita all'aria aperta con le sue avventure; l'incontro con l'amore, le sue gioie, le sue amarezze; i vestiti, la lettura, la musica, lo sport; e, soprattutto, la famiglia, con le sue due figure antagoniste, l'una più sfumata, l'altra onnipresente: confortevole e serena la madre, autoritario e terrificante il padre, sempre vigile, sempre pronto a esaminare e sanzionare con violenza qualsiasi scivolata.
Diciottenne appena uscito dal liceo, Karl Ove Knausgård va a vivere in un piccolo villaggio di pescatori nell'estremo Nord della Norvegia, sul Circolo polare artico. Lo attende il suo primo lavoro da insegnante, anche se Karl Ove non mostra grande interesse per la professione. Il suo obiettivo e mettere da parte i soldi per viaggiare e trovare spazio e tempo per dare avvio alla sua carriera di scrittore. All'inizio tutto sembra andare bene: nascono i primi racconti, la bizzarra gente del posto è interessante e riceve lusinghiere attenzioni da diverse ragazze. Ma quando le lunghe notti polari cominciano a oscurare il meraviglioso paesaggio, la vita di Karl Ove prende un'altra piega. Le storie che scrive tendono a ripetersi, beve sempre di più e i suoi tentativi di perdere la verginità finiscono in umiliazione e vergogna, fino all'attrazione proibita per una giovanissima allieva. E lungo la strada riemergono gli anni del liceo e le radici dei suoi problemi. Tutto, sempre, all'ombra del padre.
Una famiglia di quattro - madre, padre e i due figli - si trasferisce sull'isola di Tromoya, al largo della costa meridionale della Norvegia, in una casa nuova. Sono i primi anni settanta, i bambini sono piccoli, i genitori giovani e il futuro aperto. Dagli immensi boschi carichi di promesse e misteri, meta prediletta delle scorribande del piccolo Karl Ove, descritto con ossessiva meticolosità, si apre l'appassionato racconto delle sue esperienze e scoperte. La felicità della scuola e lo sforzo per trovarvi un proprio posto; le gratificazioni e le frizioni dell'amicizia; l'eccitazione della vita all'aria aperta con le sue avventure; l'incontro con l'amore, le sue gioie, le sue amarezze; i vestiti, la lettura, la musica, lo sport; e, soprattutto, la famiglia, con le sue due figure antagoniste, l'una più sfumata, l'altra onnipresente: confortevole e serena la madre, autoritario e terrificante il padre, sempre vigile, sempre pronto a esaminare e sanzionare con violenza qualsiasi scivolata.
Diciottenne appena uscito dal liceo, Karl Ove Knausgård va a vivere in un piccolo villaggio di pescatori nell'estremo Nord della Norvegia, sul circolo polare artico. Lo attende il suo primo lavoro da insegnante, anche se Karl Ove non mostra grande interesse per la professione. Il suo obiettivo è mettere da parte i soldi per viaggiare e trovare spazio e tempo per dare avvio alla sua carriera di scrittore. All'inizio tutto sembra andare bene: nascono i primi racconti, la bizzarra gente del posto è interessante e riceve lusinghiere attenzioni da diverse ragazze. Ma quando le lunghe notti polari cominciano a oscurare il meraviglioso paesaggio, la vita di Karl Ove prende un'altra piega. Le storie che scrive tendono a ripetersi, beve sempre di più e i suoi tentativi di perdere la verginità finiscono in umiliazione e vergogna, fino all'attrazione proibita per una giovanissima allieva. E lungo la strada riemergono gli anni del liceo e le radici dei suoi problemi. Tutto, sempre, all'ombra del padre.
"Quando si sa troppo poco, è come se questo poco non esistesse, ma anche quando si sa troppo, è come se questo troppo non ci fosse. Scrivere significa portare alla luce l'esistente facendolo emergere dalle ombre di ciò che sappiamo. La scrittura è questo. Non quello che vi succede, non gli avvenimenti che vi si svolgono, ma lì, in se stessa. Lì, risiede il luogo e l'obiettivo dello scrivere. Ma come si arriva a questo lì? Era questa la domanda che mi ponevo mentre seduto su una panchina di quel quartiere di Stoccolma bevevo caffè e i muscoli si stavano rattrappendo dal freddo e il fumo della sigaretta si dissolveva in quell'enorme spazio fatto d'aria che mi sovrastava. Per molti anni avevo cercato di scrivere di mio padre, ma senza riuscirci, sicuramente perché tutto questo era troppo vicino alla mia vita e quindi non era facile costringerlo in un'altra forma, che invece costituisce il presupposto base della letteratura. È la sua unica legge: tutto deve piegarsi alla forma. Ecco perché gli scrittori che posseggono uno stile marcato scrivono spesso libri deboli. Ecco perché quegli autori che si occupano di argomenti e temi forti scrivono libri deboli. La potenza insita nel tema e nello stile deve essere spezzata affinché possa nascere la letteratura. È questa demolizione che viene definita 'scrivere'. Lo scrivere riguarda più il distruggere che il creare."
Nell'arco di pochi giorni Karl Ove Knausgård decide di dare un taglio netto alla propria vita in Norvegia e lascia il paese e la moglie Tonje per trasferirsi a Stoccolma. Lì stringe profonda amicizia con un altro esiliato norvegese, un intellettuale appassionato di boxe di nome Geir, e va dietro a Linda, una bella poetessa che l'aveva incantato anni prima a un workshop per scrittori. "Un uomo innamorato", il secondo volume di sei del ciclo "La mia battaglia", vede Knausgård raccontare di relazioni tempestose, delle sfide della paternità e dell'urgenza di scrivere. Come ne "La morte del padre", noi leggiamo mentre la sua vita si svolge.
Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli "normali", siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell'ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un'isola remota, Marsyas, e stabilire se l'orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto. Appena mette piede sull'isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato. Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto. Un'incantevole storia d'amore ambientata in una realtà fantastica, meravigliosamente narrata, su cosa significhi accorgersi che, a volte, si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta.