
Madrid. Il sole estivo illumina la casa piena di fiori. È pomeriggio e la piccola Veronica approfitta di un breve momento di solitudine per sfogare la curiosità di bambina spiando tra le cose dei genitori. Apre una cartella piena di documenti, intorno a lei il silenzio, e spunta una foto. Veronica la estrae con la punta delle dita, come se bruciasse. Non l'ha mai vista prima. Ritrae una bambina poco più grande di lei, con un caschetto biondo, una salopette di jeans e un pallone tra le mani. Veronica è confusa, ma il suo intuito le suggerisce che è meglio non fare domande, non adesso che la mamma è sempre triste. Anno dopo anno, Veronica si convince sempre più che le discussioni e i malumori in casa sua nascondano qualcosa di cui nessuno vuole parlare. E che l'enigma di quella foto, di quella bambina sconosciuta, c'entri in qualche modo. Ma quando Veronica diventa una donna, decisa e tenace, non può più fare finta di niente. La malattia della madre la costringe a fare i conti con un passato di cui non sa nulla, un passato rubato che la avvicina sempre di più alla bambina misteriosa della fotografia. Ritrovarla è l'unica strada per raggiungere la verità. Una verità che, forse, ha un prezzo troppo alto. E quando Veronica trova la bambina, ormai una donna anche lei, capisce che la strada è tutt'altro che percorsa, che il mistero è tutt'altro che svelato. Ma soprattutto capisce che c'è qualcuno disposto a tutto pur di ostacolarla nella sua ricerca. Non le rimane che sé stessa, il suo intuito e il suo coraggio...
Nell'estate romana del 1943, Gina, una studentessa di famiglia benestante, si innamora perdutamente di Betto, un intrepido ragazzo ebreo che fa parte di un'organizzazione clandestina. Tra i due si sviluppa una relazione intensa e proibita, nel bel mezzo di una delle più sconvolgenti tragedie della recente storia europea. Dopo la caduta di Mussolini, infatti, Roma è piombata in un turbine di violenza culminato nell'occupazione della città da parte delle truppe di Hitler. Nel caos e nella disperazione generalizzati però, e mentre le SS si apprestano a intraprendere la famigerata razzia nel ghetto, una malattia sconosciuta, altamente contagiosa, inizia a circolare nel centro della capitale, gettando nel panico i tedeschi: il cosiddetto Morbo di K... Si tratta in realtà di un sofisticato inganno escogitato dai ribelli con la collaborazione del personale del Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina, una macchinazione geniale e audace che salverà la vita a moltissime persone ebree rifugiate nell'ospedale. L'ispirazione per questa eccezionale storia vera è nata quando l'autore è venuto a sapere dell'esistenza di preziosi documenti originali, rimasti nascosti per ottant'anni in alcuni archivi relativi alla Seconda guerra mondiale. Rintracciando i discendenti dei veri protagonisti del romanzo, ha ottenuto un tesoro di testimonianze, rivelazioni e dettagli storici che costituiscono l'anima del suo racconto, un vibrante intreccio di amore, eroismo e generosità.
A San'yutei Enchó (1839-1900), uno dei declamatori più rappresentativi del Novecento giapponese, si devono famose storie umoristiche e di fantasmi, alcune originali e altre elaborate partendo da antiche leggende giapponesi e cinesi. Sulle orme del padre, comincia a calcare la scena fin dai sei anni sperimentando diverse modalità e generi di narrazione teatrale. Negli ultimi anni della carriera si dedica ad adattamenti di trame occidentali firmando testi come "Meijin kurabe. Nishiki no maiginu" ("Maestri a confronto. Il vestito da ballo di seta", 1894), che deriva da "La Tosca di Victorien Sardou", a lui raccontata dal giornalista e scrittore di teatro Fukuchi Ochi, e per un caso elaborata prima di Tosca di Puccini, con il quale non ci furono mai contatti.
Maria e Giorgio si incontrano casualmente durante una conferenza scientifica e, nei reciproci sguardi, i loro occhi parlano di cielo per lui, e di profonda sensibilità per lei. La conoscenza li porterà a comprendere quanto siano, nel loro sentire, profondi e complementari i sentimenti che li uniscono.
Maria nasconde, nel proprio io, un modello di vita che è in antitesi con la realtà della società in cui si trova a vivere. Comprende che il gioco è pesante , ma ha una formidabile arma regalatale dalla natura: la bellezza.
Nella quotidianità della vita sente che la bellezza, per lei, comincia ad essere un punto di frizione fra l'amore sessuale e l'amore governato dalla spiritualità. Giorgio vede in quegli occhi di cielo, che tanto lo hanno colpito, un inno alla semplicità dei sentimenti che scuoteranno Maria dal profondo.
Lei, nel comprendere la bellezza dell'amore quando è libero di volare oltre il richiamo della passione, si trova inesorabilmente a combattere contro il proprio passato. La lotta può divenire aspra, se l'ideale che ci si prefigge di raggiungere non è scelto liberamente, ma l'amore, se è vero, è libertà e vince su tutta la passione umana perché si ammanta di sacralità. Buttando alle ortiche un passato che per amore di Giorgio riuscirà a spegnere, Maria, rigenerata nella luce della verità, sposa, come Maddalena, il sogno d'amore per l'immortalità.
Lungo la battigia di una spiaggia, sotto il cielo di una notte stellata, Marco incontra Siria: un incontro apparentemente casuale, fortuito... l'inizio di una storia fatta di sguardi, di incontri, di reciproca conoscenza. Poi la vita presenta il conto e Marco si interroga sul perché della sofferenza, del male, della morte, cercando e ritrovando il senso - la ragione, il perché - di ciò che appare in ciò che trascende la nostra esperienza: senza quel perché, siamo veramente soli: naviganti melanconici alla continua ricerca della nostra felicità.
"Fratelli" venne pubblicato nel 1978 e diventò subito un caso editoriale. L'autore, noto ispanista, era alla sua prima prova narrativa e le 30.000 copie della tiratura andarono immediatamente esaurite mentre critici come Giorgio Manganelli, Natalia Ginzburg, Alfredo Giuliani lo accolsero come un capolavoro. "Vivo, ormai sono anni, in un vecchio appartamento nel cuore della città, con un fratello ammalato". In una vasta casa di una città imprecisata vivono due fratelli. È il più grande a raccontare, l'altro è affetto da disturbi che riguardano "l'attività del pensiero" che non vengono comunque mai precisati, il ricovero in ospedale, predisposto da anni, "sembra di là da venire". Il rapporto tra i due è tormentato, la comunicazione è difficile, fatta di poche parole, di molti sguardi, silenzi, contatti fisici - il fratello maggiore accudisce l'infermo, lo lava, lo veste, lo segue da una stanza all'altra del grande appartamento, semivuoto di mobili, colmo comunque di ricordi, "arnesi dall'uso incerto" che "interrompono, di tanto in tanto, la sequenza dei vuoti", residui di una intimità familiare ormai perduta.
“Come faccio
a capire se è amore o infatuazione?” chiese.
“All’inizio la differenza non si vede,”
rispose il Señor Peregrino.
“Ci vuole tempo prima di riuscire a capire.
Ma ciò che ha un valore autentico resiste alla
prova del tempo.
E con l’amore non è diverso.”
“Una storia di redenzione e fede
alimentate dalla forza dell’amore:
Cecilia Samartin
offre un’illuminante prospettiva
sul vero significato della bellezza.”
Publishers Weekly
“Incredibilmente intenso,
senza essere sentimentale.”
Kirkus Review
“Realismo e illusione si fondono
in una storia piena di vita.”
Dallas Morning News
“Il personaggio di Jamilet
è un ritratto dal grande fascino letterario.”
Entertainment Weekly
Jamilet è una bellissima ragazza messicana con un segreto che non si può né si deve rivelare: il suo corpo è segnato da un “marchio diabolico”, una “voglia” che le ricopre il collo, la schiena e le gambe. Il naturale disagio che prova mette in discussione ogni aspetto della sua vita, costringendola a vivere ritirata e a fuggire le compagnie, buone o cattive che siano: nessuna libertà, nessuna prospettiva. C’è un’unica cosa da fare: andarsene, dare una svolta radicale alla propria esistenza lontano dalla sua casa e dalla sua gente. Emigrata clandestinamente negli Stati Uniti, Jamilet incontrerà il suo destino nella figura di un originale paziente della clinica in cui ha trovato lavoro: il Señor Peregrino del titolo. Obbligandola con un sottile ricatto ad ascoltare la storia della sua vita e di un meraviglioso pellegrinaggio a Santiago de Compostela, il vecchio saggio trasformerà la mente di Jamilet, mettendola dinanzi alle sue paure e fornendole la consapevolezza necessaria per vincerle una volta per sempre. Da un’autrice salutata dalla critica e dal pubblico come “una nuova Isabel Allende”, un romanzo di fede e di redenzione, e insieme un grande omaggio al potere magico e liberatorio della parola.
Biondo, occhi azzurri, grande appassionato di kung fu, Mark Salzman arriva in Cina negli anni Ottanta e viene accolto come una specie di fenomeno: un occidentale che parla cinese, che ogni mattina alle cinque si allena in cortile, fa domande impertinenti e tiene lezioni di inglese assolutamente informali. Con la sua comunicativa e la sua diversità, Salzman diventa amico di tutti, soprattutto di Pan Qingfu, 'Pugno di ferro', famoso maestro di arti marziali e vero eroe culturale cinese, che lo prende come allievo. Protetto dal suo maestro Salzman riesce ad accedere a luoghi e persone irraggiungibili per un occidentale e a darci un ritratto unico della Cina attuale, sospesa tra smanie di modernizzazione e assoluto rispetto per la tradizione.
Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite. È Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lì. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango. Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola Malnata. Ma quella sua aria decisa, l'aria di una che non ha paura di niente, la affascina. Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell'adolescenza, Francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l'abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità.
Con la stessa energia narrativa de "La Malnata", Beatrice Salvioni ci trasporta ancora nell'Italia fascista. E ci fa guardare il mondo con gli occhi di due ragazze tormentate e ribelli, inseparabili, che la Storia vuole tenere lontane. Una sedicenne corre a piedi nudi per la strada. È notte, indossa solo una sottoveste, e corre disperata per la città deserta. È delusa, piena di rabbia, perché ha scoperto di essere stata tradita, e da qualcuno che mai avrebbe creduto potesse ingannarla. Si apre come uno squarcio, questo romanzo terso e furioso. Siamo a Monza, nell'aprile del 1940. Da quattro anni Francesca non sa più nulla di Maddalena. La sua amica è stata rinchiusa in manicomio, e mai ha risposto alle lettere che lei le ha spedito. Francesca crede sia per risentimento nei suoi confronti. In fondo, è sempre toccato a Maddalena il ruolo della reietta, della Malnata. Ma adesso ha subito uno scossone anche la vita di Francesca, che è fuggita di casa ed è andata a vivere da Noè Tresoldi, destando scandalo. Sua madre la accusa di essere una degenerata, una Malacarne. Poi, finalmente, Maddalena torna. È piccola e magra, come non fosse mai cresciuta, e si finge l'adolescente coraggiosa di sempre; ma Francesca lo vede, che è diversa. Che cosa è successo in manicomio? Intanto, l'Italia entra in guerra. Tra la fame e la paura delle bombe, ogni giorno diventa più difficile. E arriva il momento di scegliere da che parte stare.
Occultismo, astrologia, esoterismo e alchimia: questi gli elementi che hanno costituito la fissazione del nazismo e dato origine a una serie di simboli e rituali pagani in grado di innalzare il Terzo Reich alla gloria eterna. Nel 1935, il giovane Hugo, appartenente all'Ahnerbe, la divisione delle SS adibita alla ricerca dell'eredità ancestrale, viene inviato sulle tracce del Santo Graal, già cercato dai Cavalieri Teutonici e Templari e forse situato nella chiesa di Santa Maria Isana Vercellese; la paleontologa Eva invece, alla ricerca della Lancia di Longino, viene derubata del manoscritto originale de I Maestri Cantori di Norimberga di Richard Wagner, contenente un segreto capace di sovvertire l'ordine del mondo. Ma un gesuita, zio di Himmler... Prefazione di Paolo Gulisano.