
Jason Taverner, noto conduttore televisivo, è il prodotto di esperimenti sugli esseri umani attraverso cui sono stati creati individui di bellezza e intelligenza fuori dal comune, ed è una star amata da milioni di persone. Dopo un incidente si ritrova in ospedale per poi risvegliarsi in una stanza d'albergo, e in breve si rende conto che la sua esistenza sembra essere ignorata dal mondo intero. Nonostante lui abbia ricordi molto chiari di chi fosse prima del ricovero, nessuno lo riconosce, e i suoi documenti sono spariti nel nulla, facendolo diventare un clandestino, passibile perfino di arresto, se individuato. In due giorni da incubo, in un mondo fattosi improvvisamente ostile, Jason va alla disperata ricerca della propria identità. Un romanzo che affronta le tematiche più ricorrenti dell'opera dickiana: la difficoltà di distinguere le dimensioni della realtà, l'alterazione dello stato di coscienza e l'uso delle droghe. Introduzione di Carlo Pagetti. Postfazione di Renato Oliva.
Glen Runciter comunica con la moglie defunta per avere i suoi consigli dall'aldilà. Joe Chip scompare dal mondo del 1992 e si ritrova nell'America degli anni Trenta. Una trappola mortale ha annientato i migliori precognitivi del sistema solare. È in corso una lotta per scrutare il futuro, in un'impossibile dissoluzione del presente; mondi e tempi diversi fluiscono contemporaneamente, la vita si scambia con la morte. In "Ubik" Philip K. Dick affronta alcuni dei suoi temi più profondi: l'illusione che chiamiamo realtà, la mancanza di un tessuto connettivo e di un principio unificatore al di sotto dell'apparenza delle cose, il mistero di un Dio che tiene i dadi della vita e della morte. Scritto nel 1966 e pubblicato nel 1969, "Ubik" è una delle opere più sconcertanti e riuscite di Philip K. Dick. Per il suo dirompente surrealismo, per l'ironia e la passione con cui analizza la società umana, "Ubik" è un classico di quella letteratura che si spinge a esplorare i paradossi dell'esistenza con le armi della visione e della fantasia, di uno sguardo anarchico, insaziabile e curioso. Introduzione di Carlo Pagetti.
Trentatré racconti, pubblicati tra il 1947 e il 1953, di un Philip K. Dick che muove i primi passi nella letteratura fantascientifica: storie che possono essere raggruppate in tre categorie principali, quella basata sul grimmick, la trovata che risolve un complesso quadro di indizi volti a porre l'enigma di una civiltà aliena, quella dei racconti di fantasia, in cui l'immaginazione dickiana può uscire dagli schemi ed esprimersi al meglio, e quella fondata sul tema della guerra, una delle sue ossessioni, che risente ancora delle visioni apocalittiche con cui l'umanità ha visto schiudersi il secondo conflitto mondiale. I principali temi cari all'autore sono quasi tutti già presenti in questa antologia: il rapporto con Dio, la diversa percezione del reale e le sue differenti sfaccettature, il conflitto tra vita biologica e artificiale, l'angoscia dell'impossibilità di comunicare con gli altri e l'attenta osservazione della società e del mondo intero.
Quando in un freddo pomeriggio invernale il principe Ludovico Ruspanti precipita, durante la celebrazione della Messa, dall'interno della cupola di San Pietro, per Aurelio Zen si apre tutta una serie di inquietanti interrogativi. Si tratta di un suicidio o di omicidio? Perché il principe si era rifugiato in Vaticano e perché era tenuto sotto sorveglianza? Le autorità vaticane premono perché il caso venga risolto al più presto con un verdetto di suicidio, ma, uno dopo l'altro, anche importanti testimoni vengono eliminati. Quale segreto si cela in Vaticano? E, soprattutto, cos'è e quali scopi si prefigge la Cabala, una società che ricorda da vicino la P2?
Il vicequestore Aurelio Zen stavolta approda controvoglia alle vigne piemontesi, incaricato da un appassionato e potente collezionista di vini di risolvere un'indagine della massima importanza. Nei pressi di Alba, è stato selvaggiamente ucciso ed evirato il produttore di uno dei migliori Barbaresco. Accusato del delitto è il suo unico figlio, ma il suo arresto rischia di compromettere la vendemmia, che si annuncia eccezionale.
L'incubo più atroce di Aurelio Zen, il disincantato vicequestore protagonista dei romanzi di Michael Dibdin, si è fatto realtà: è arrivato il trasferimento in Sicilia. Come al solito, assecondando il suo carattere pigro e scettico, Zen fa di tutto per defilarsi e farsi coinvolgere il meno possibile, nell'attesa di un nuovo trasferimento. Ma il destino fa sì che in Sicilia si trovi anche la sua figlia adottiva, amica del magistrato del pool antimafia al quale viene affidata l'indagine sull'assassinio di uno sconosciuto lasciato morire in un vagone merci abbandonato su un binario morto. Ecco dunque che il povero Zen si trova, suo malgrado, a poco a poco minacciato dalle spire di un caso difficile. Tanto più che quelle spire si rivelano quelle della mafia...
Il padre e la madre di Jake Djones sono scomparsi: potrebbero trovarsi in qualsiasi punto del tempo e dello spazio. Perché alcuni membri della famiglia Djones custodiscono un segreto incredibile: appartengono ai Custodi della storia, una società segreta che viaggia attraverso i secoli per impedire a dei nemici diabolici di mescolare le epoche e farne addirittura sparire alcune. Alla ricerca dei genitori, Jake si trova sballottato fra la Londra del terzo millennio e la Francia del millesettecento, e viene infine condotto a Point Zero, il quartier generale della società dove conosce un gruppo di straordinari agenti e viene a sapere della famiglia Zeldt e dei suoi piani per distruggere il mondo così come lo conosciamo.
Viaggiano nel tempo per combattere una setta che vuole cancellare le epoche che hanno segnato il progresso dell'umanità: sono i Custodi della Storia. Il loro "carburante" è l'atomium, un ingrediente raro e prezioso che si sta esaurendo rapidamente e gli agenti devono imbarcarsi in una rischiosa missione per recuperarne di nuovo. Non c'è tempo da perdere, perché la potente famiglia Zeld sta progettando una rivoluzione nell'antichità che condannerà l'umanità alla schiavitù. Solo che viaggiare così indietro nel tempo non è alla portata di tutti i custodi, ma solo di pochi eletti. Proprio come Jake Djones, ragazzino londinese del terzo millennio che si ritrova nel cuore dell'antichità, dalle porte dell'Ade alle strade della Roma imperiale, fino al Circo Massimo dove sarà protagonista di una delle corse più incredibili di tutti i tempi...
Spinto a emigrare dal fratello maggiore, Habel lascia il suo paese magrebino per Parigi. Un mondo nuovo, che egli vuole soprattutto capire e di cui vorrebbe far parte. Tra le esperienze, spesso insidiose, fondamentale è l'incontro con l'amore: due ragazze sorprendenti e un terzo personaggio di cui non si sa se è uomo o donna. Tuttavia Habel lotta per non farsi annullare nella fiumana indifferente del traffico e delle persone-robot, per mantenere la piena coscienza di sé. L'autore scrive il romanzo di formazione di un emigrato che non vuole integrarsi attraverso il lavoro né tanto meno destare pietà.
Ama le donne, gli alcolici e i libri almeno quanto la giustizia. E' il detective Heredia, protagonista delle crime stories di Eterovic, alle prese con l'assassinio di un avvocato. Le indagini lo portano nell'estremo sud del Cile dove, per costruire un mostruoso oleodotto, una compagnia petrolifera minaccia la distruzione di una riserva naturale: un'intricata faccenda che tocca interessi politici ed economici, scatenando la rivolta degli ecologisti. A complicare le cose ci si mette il cuore tenero di Heredia, che si innamora di un'attivista. Ma alla fine il suo buonsenso ha la meglio e grazie anche al suo asso nella manica, il gatto Simenon, riesce a risolvere il caso.