
Durante l'età contemporanea i rapporti tra la Chiesa cattolica e gli Stati europei sono stati spesso caratterizzati da forti tensioni, determinate dai percorsi con i quali le istituzioni religiose e civili hanno affrontato i processi di modernizzazione. Il profilo storico di Spagna, Italia e Francia negli ultimi due secoli è stato certamente delineato, seppur attraverso crinali differenti, dall'evoluzione dell'appartenenza religiosa dentro la modernità socio-politica e dal prendere forma di un articolato cammino di secolarizzazione. È questo lo scenario nel quale si collocano i ventuno saggi del presente volume, frutto di un gruppo di lavoro europeo composto da studiosi italiani, spagnoli e francesi. Gli studi permettono, così, di indagare in chiave comparata le dinamiche di interdipendenza che caratterizzano istituzioni civili, organizzazioni ecclesiali, movimenti laicisti e associazioni sociali, sia al loro interno, sia nelle loro relazioni. In tale percorso di ricerca sono state superate accomodanti rappresentazioni storiografiche per approdare ad una maggiore comprensione della realtà storica.
È fuor di dubbio che alcune filosofie storicistiche hanno determinato drammatiche conseguenze, non ancora del tutto esaurite, che hanno segnato l'intero secolo XX. Non è certo un caso che, proprio in Germania, a opera di alcuni teologi cattolici, ci si sia tornati a interrogare sulla "questione concernente la relazione tra storia della salvezza e metafisica". La riflessione si è resa ancora più urgente dopo che alcuni filosofi - tra questi, ad esempio, Popper con The Poverty of Historicism - hanno tracciato in modo inequivocabile la miseria, anche teorica, dello storicismo. Questa analisi appare oggi un po' riduttiva perché lo storicismo dialettico, che Popper critica giustamente, non esaurisce il problema della storia, anzi lo esaspera. Resta però il fatto, come evidenzia legittimamente Ratzinger, che tutta una serie di domande restano, anche se nessuno sembra volersele porre. Tra queste: «Come può divenire storicamente presente ciò che è accaduto? Come può avere significato universale ciò che è unico ed irripetibile?». Forse si dovrebbe avere il coraggio di riconoscere che, nella prospettiva escatologica, troppi livelli si sono confusi e tale confusione ha nociuto, in primis, alla visione cristiana. Questa è stata strumentalizzata, via via, da troppe prospettive politiche ed è finita per essere ridotta a una visione meramente sociale togliendo al Cristianesimo la sua prospettiva ultraterrena, riducendolo così a uno dei tanti criteri d'analisi della realtà presente. Ci si dimentica che simili tentativi accompagnarono da sempre il Cristianesimo. L'Apocalisse si presentò subito come un itinerario di salvezza, ma incontrò immediatamente avversari, si pensi agli gnostici, che ipotizzarono altre vie per raggiungere la salvezza. Questo lavoro vuole evidenziare il filo conduttore, sempre presente nella bimillenaria tradizione della Chiesa, che è quello di proporre una visione escatologica ultraterrena e non legata a ideologie, visioni politiche sorrette da, sia pur nobili, posizioni sociologiche e/o filosofiche.
Questo lavoro è rivolto a chi deve, per motivi di studio o professionali, cimentarsi con l'apprendimento della terminologia medica inglese. Antonella Distante è docente di inglese specialistico e traduzione tecnico-scientifica presso l'Università di Roma "La Sapienza" e di inglese medico-scientifico presso il Dipartimento di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia del medesimo Ateneo.
L'Employer branding è una "strategia finalizzata a creare un'immagine aziendale coerente con l'identità dell'impresa come employer (luogo di lavoro), in sintonia con il target di riferimento e ben distinta da quella dei competitor, attraverso la quale attrarre e fidelizzare le persone di talento" (Eugenio Amendola, 2007) Questa efficace ed esaustiva definizione del termine employer branding viene ripercorsa nel presente libro attraverso l'analisi del processo sottostante (analisi del target, posizionamento, creazione del messaggio, scelta dei canali e monitoraggio) e proponendo alcuni spunti di rivisitazione/critica del modello fino ad oggi utilizzato dalle aziende. Inoltre, viene presentato un metodo operativo che è stato sperimentato negli ultimi anni per definire l'identità d'impresa come employer e fornire contestualmente idee e strumenti di comunicazione oltre ad una ricerca sui fattori di attrazione che ha visto coinvolti sia un target di studenti che un target di neoassunti e personale nell'area risorse umane di diverse imprese italiane e multinazionali. Infine il libro si chiude con alcune best practice di grandi aziende che hanno lavorato negli ultimi anni su progetti di employer branding innovativi.
La crescita nella differenziazione che ha attraversato la modernità fra le speranze e le delusioni degli osservatori sociali classici, è andata oltre le previsioni e richiede oggi un ripensamento, a partire dalla scelta di declinare al plurale lo stesso concetto di differenza ed ancorarlo alle persone che la esprimono. Differenze di culture, di genere, di opinioni, di ideologie, di livelli di sviluppo, ed altre ancora, sono connesse ad una complessità crescente e ad una separazione-mescolanza di elementi che convivono negli stessi contesti di vita collettiva nonché nelle biografie individuali. Nel dibattito contemporaneo il rilievo assunto dai processi di differenziazione ha favorito varie prospettive che si incontrano nel riconoscere la forte commistione fra le caratteristiche dei contesti sociali dell'era globale, le problematiche poste dalla diversità culturale e dal pluralismo politico delle democrazie occidentali e le rappresentazioni offerte dai media, che concorrono a definire le nostre immagini collettive nonché il modo di rapportarsi all'altro. Inserendosi in questa problematica, il presente lavoro intende proporre una chiave di lettura della multidimensionalità del fenomeno ed un'indagine sul campo tesa ad evidenziare l'immagine della differenza proposta dalla stampa quotidiana italiana.
Questo libro offre la definizione integrata dei concetti di immagine, testo e opera. Essi hanno oggi un'evidenza operativa tale che identifichiamo il testo con qualcosa di scritto, l'opera con l'oggetto d'arte e qualsiasi cosa con l'immagine per le nuove tecnologie che mappano ogni evento. Ma quali sono le proprietà, le funzioni e le valenze del testo, dell'opera e dell'immagine? Con il metodo della semiotica, riflessioni teoriche e analisi sull'arte contemporanea ci permettono di pensare "tessere", "operare" e "immaginare" come i tre momenti orientati e reversibili dell'esperienza e della significazione che attribuiamo ai modi di esistere. Il testo è il modo "attuale" del senso, la fase in cui instauriamo relazioni con forme e sostanze del mondo; l'opera è la fase della loro attivazione e messa in scena, il modo "realizzato"; l'immagine è la fase di inscrizione nella memoria in ricordi, credenze e sogni, riunisce i modi "potenziale" e "virtuale" del senso. Disegni e modellini di un progetto si distinguono da come viene attivato senza confondersi con l'immagine che ne conserviamo. Sono in grado di accendere l'immaginazione ed entrare nell'immaginario, individuale e collettivo, attraverso tracce che vengono poi restituite all'esterno sotto forma di nuovi testi. Percepiamo la discontinuità e lo slittamento fra testo, opera, immaginazione e immaginario vivendoli, ma ce ne sfugge la logica. "I sensi del visibile" comincia a ricostruirla.
Nella mitologia greca, Atlante era il titano sulle cui spalle gravava il peso della Terra. Quando nel 1538 Gerardo Mercatore introdusse gli atlanti stampati, il significato della parola "atlante" si modificò, non implicando più una responsabilità nei confronti della Terra, ma una forma di dominio. Quasi cinque secoli più tardi, la situazione si capovolge nuovamente: questo Atlante mostra come il tentativo di controllare e possedere la Terra sia impossibile e l'unico risultato di questa folle idea sia quello di rimanervi schiacciati. Cambiamenti climatici, erosione della biodiversità, cambiamento demografi co, urbanizzazione, inquinamento atmosferico, deterioramento del suolo, catastrofi naturali, incidenti industriali, crisi sanitarie. Per la prima volta, un atlante che riunisce tutti i dati sulla crisi ecologica dei nostri tempi. Prefazione Bruno Latour.
Lo sport rappresenta un potente veicolo formativo, capace di incidere sugli stili di vita e sulle modalità di pensiero delle persone. Affinché la lezione dello sport sia realmente positiva, è però necessario che tale ruolo educativo sia riconosciuto e incoraggiato. Se ciò non avviene, la pratica sportiva continua a veicolare valori, ma corre il serio rischio di favorire il diffondersi di quelli negativi. Vincere diventa così l'unica cosa che conta e questo apre la strada a tutta una serie di pratiche e comportamenti palesemente antisportivi, doping in primis. Il volume, dedicato al rapporto tra sport, valori e inclusione sociale, vuole contribuire alla promozione di una rinnovata cultura sportiva. A tal fine si propone di mettere al servizio di associazioni, scuole e istituzioni sportive le competenze necessarie a fare della pratica sportiva una reale occasione di crescita umana e civile.
In quest'opera Paolo Grossi individua la dimensione più autentica del diritto, non quella dei solenni atti legislativi, quanto quella di tessuto invisibile che rende ordinata la nostra esperienza, consentendo la convivenza pacifica delle reciproche libertà. Il criterio metodologico che guida il suo percorso di rigorosa sintesi è quello di comparare e distinguere, sulla base delle dissonanze che registriamo nel tempo, le diverse esperienze giuridiche espresse da tre civiltà storiche ben distinte. Non un itinerario filato e continuo, ma piuttosto tre momenti di forte discontinuità, tre maturità di tempi da contemplare e decifrare nel pieno rispetto delle loro autonome fondazioni. Il libro, per qualità, importanza e valore, è un evento unico nel panorama librario europeo.
Benedict Anderson indaga un tema di straordinaria attualità: la microfisica del sentimento di appartenenza nazionale, i suoi linguaggi, la sua genesi e la diffusione in ambiti culturali enormemente diversi tra loro.
«È oggi ancora più forte l'esigenza di una educazione linguistica che arricchisca le nostre capacità comuni di comprensione e intelligenza, di rapporto autentico e attivo con gli altri e col vasto mondo. Una educazione linguistica che dia diffusamente, a tutte e a tutti, quella lingua che, continuiamo a sperarlo e a operare per ciò, ci fa eguali.» La lingua parlata e scritta, il suo valore di emancipazione sociale e la scuola che ne costituisce il principale veicolo, sono stati al centro della ricerca intellettuale e civile di Tullio De Mauro. Questo libro ne raccoglie alcuni dei principali contributi.

