
Il secondo volume della collana di Studi e ricerche del dottorato in Scienze della Regolazione raccoglie alcuni degli interventi più significativi svolti nell'ambito dei cicli seminariali tra il 2009 e il 2013. Il libro affronta i temi della qualità della regolazione in una prospettiva multidisciplinare con specifico riferimento al rapporto tra regole e sistema socio-economico. I saggi sono stati organizzati in quattro parti, secondo un approccio top-down: da macrotematiche (la globalizzazione e la crisi economica) fino agli strumenti tipici della better regulation nel contesto regionale e locale. La prima parte è dedicata all'approfondimento sulla qualità della regolazione nello scenario globale; la seconda alla riflessione in ambito europeo e nazionale; la terza alla regolazione in specifici settori; la quarta agli strumenti metodologici delle politiche di qualità della regolazione e alle esperienze in ambito regionale e locale.
Questo volume parte da una considerazione: la cooperativa nasce quale forma sociale di gestione di un'attività imprenditoriale. Oggi, questa funzione sociale - peraltro costituzionalmente sancita - appare ancora attuale? E, soprattutto, trova corrispondenza nella concretezza quotidiana a livello giuridico, economico ed economico-aziendale? Stimolati da questi interrogativi, studiosi di diversa provenienza scientifica e geografica - in collaborazione col centro studi Impresa sociale e cooperativa (isco), e col gruppo Economia Responsabile (ECORES) che riunisce docenti e ricercatori della Facoltà di Economia di Firenze - si sono confrontati in un'ottica multidisciplinare su un tema trasversale quale la cooperazione. Un primo risultato-oltre alla personale consapevolezza dell'arricchimento culturale dei partecipanti - è rappresentato da questa raccolta di saggi, che si prefigge uno scopo ben preciso: contribuire al confronto scientifico-culturale sull'impresa cooperativa. Prefazione di Stefano Zamagni; postfazione di Guido Bonfante.
L'intensificarsi delle relazioni interetniche e interculturali a causa dei massicci flussi migratori verso paesi economicamente avvantaggiati e i cambiamenti dovuti all'enorme sviluppo dei nuovi media integrati e delle tecnologie didattiche hanno determinato nuove richieste anche nel mondo dell'istruzione. Nel campo specifico della didattica linguistica, tali cambiamenti, da un lato, fanno da sfondo a una crescente culturalizzazione dell'insegnamento linguistico, dall'altro, inducono a tener conto delle nuove forme di pensiero, di comunicazione, di apprendimento/insegnamento, prodotte dall'uso sempre più massiccio dei nuovi media nelle società moderne, che attribuiscono a insegnanti e discenti un ruolo assai diverso da quello tradizionale. Il volume fornisce una visione a tutto tondo dei cambiamenti sopravvenuti nella didattica dell'insegnamento di L2 negli ultimi due decenni e indica le competenze, sia teoriche che operative e sperimentali, ritenute oggi fondamentali per la formazione di base dell'insegnante di una L2.
L'argomento di questo libro è la scenografia e più in generale il "luogo teatrale" ovvero, con le parole di Jean Jacquot, quello spazio, talora edificio specializzato, in cui "dei testi letterari, il dramma, diventano composizione di gesti e movimenti su una scena, acquisendo un significato, divenendo fonte di giudizi e di emozioni". Il testo delinea una storia delle forme e delle teorie dello spazio scenico nello spettacolo attraverso gli snodi essenziali, con una metodologia che si avvale, oltre che dei tradizionali riferimenti bibliografici e iconografici, del continuo ausilio di documenti, testimonianze e trattati imprescindibili e di rimandi a siti internet che suggeriscono un'integrazione fra libro e web. La nuova edizione, più estesa e completa, include i teatri d'Asia e due ampi capitoli sulla storia dell'arte scenografica italiana nell'ultimo secolo.
Perché scrivere bene, in modo adeguato alle situazioni e alle richieste della società, della scuola e dell'università, è così complicato? Quali sono le principali difficoltà della scrittura di oggi? E i dubbi più ricorrenti? E davvero possibile migliorarsi? Se sì, in quale modo? Il libro risponde a questi e ad altri interrogativi, adottando un'impostazione diversa da molti altri manuali di scrittura: partendo, cioè, dai reali problemi della scrittura nel terzo millennio, ai quali viene dedicato ampio spazio, proponendo strategie, soluzioni pratiche ed esercizi stimolanti e innovativi. Il tutto nella convinzione che il dovere di comporre testi possa anche trasformarsi nel piacere di scrivere. Prefazione di Luca Serianni.
Il libro - che non segue la strada del tradizionale e voluminoso manuale di geografìa fisica e umana impostato con intenzioni e finalità di completezza si rivolge, come guida snella e di facile fruibilità, a tutti coloro - in particolare gli studenti universitari, specialmente quelli dei corsi di studi in Lettere e in Scienze della Formazione primaria - che desiderano trovare una prima spiegazione ai tanti fenomeni derivanti dal rapporto tra società e natura. La notevole quantità di nozioni basilari richiede un criterio selettivo di ordine funzionale e sperimentato; di qui la scelta di proporre una ripartizione classica, per rendere disponibile un grande contenitore di concetti essenziali. L'ordine seguito e il linguaggio, volutamente piano e didascalico, intendono agevolare il lettore nella costruzione di proprie mappe e reti concettuali, per ordinare e sistematizzare le acquisizioni in un apprendimento significativo, che consenta di utilizzarle per affrontare ipotesi di soluzione alle tante problematiche ambientali e socio-economiche che coinvolgono tutti.
Come si studiano i media e le politiche pubbliche? In che modo si analizzano i dati secondari? Come si fa un'intervista in profondità? Che cos'è l'approccio mixed methods? Il volume fornisce una guida pratica alla ricerca sui fenomeni sociali, politici e della comunicazione, con un taglio multidisciplinare e plurale. Gli autori non discutono la dimensione epistemologica o concettuale, ma illustrano gli strumenti di base per capire e usare le tecniche utili al ricercatore, al professionista chiamato a svolgere un lavoro di indagine sul campo e alle studentesse e agli studenti impegnati in ricerche empiriche nell'ambito della sociologia, della scienza politica e dei media studies.
Il volume illustra i temi fondamentali del dibattito sulle città contemporanee, dallo specifico punto di vista della sociologia urbana, interpretata in un'ottica "spazialista", che considera lo spazio non come semplice contenitore dei processi sociali, ma come fattore attivo della loro produzione. Il libro offre innanzitutto una panoramica delle fasi di sviluppo della sociologia urbana, dei paradigmi più influenti nella letteratura recente, dei principali argomenti affrontati oggi dalla disciplina. In seguito, vengono approfonditi alcuni ambiti problematici di particolare attualità: il rapporto tra società e spazio, i processi di urbanizzazione e la loro interazione con l'ambiente, la correlazione tra sviluppo e sostenibilità urbana, il ruolo delle politiche culturali, le tematiche della mobilità e delle migrazioni, la sfera politica urbana e i processi partecipativi. Nella parte finale vengono descritti alcuni strumenti e metodi della ricerca empirica, concentrando l'attenzione soprattutto su quelli più rilevanti per la pratica sul campo nell'analisi della città e del territorio. L'impostazione del testo consente a chi si accosta per la prima volta alla disciplina di fruire di un'introduzione sintetica ai concetti essenziali; al tempo stesso propone approfondimenti utili sia a coloro che si occupano di studi urbani, sia a quanti operano nella progettazione delle politiche urbane.
Superato l'orientamento pregiudiziale a considerare la tarda antichità un'età di decadenza, la critica ne sta rivelando caratteri originali, capaci di interessare non soltanto gli specialisti ma anche il pubblico più vasto. Il volume illustra la produzione letteraria della tarda latinità, secondo un percorso storico-letterario che è anche approfondimento culturale, in un arco di secoli in cui l'affermazione del cristianesimo progressivamente investe tutti gli ambiti della produzione letteraria senza che tuttavia venga meno l'importanza riconosciuta alla letteratura precedente. La storia letteraria di questo periodo, dall'età severiana agli albori del Medioevo, trova infatti la propria cifra culturalmente significativa nell'articolata dialettica fra la persistenza della tradizione classica, assicurata dalla scuola e dall'autorevolezza dei modelli, e la nuova cultura cristiana, alla costante, faticosa e controversa ricerca di un adeguato spazio anche in campo letterario. L'indubbia varietà dei prodotti artistici rivela atteggiamenti diversi da parte degli scrittori, spettatori di un'evoluzione storico-politica spesso drammatica che li spinge all'introspezione o al gioco letterario fine a sé: si tratta di uno scenario molto complesso e composito in cui si trovano elementi di modernità nelle idee e nei sentimenti.