
Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un'insurrezione mentale. Chi l'ha innescata - dai pionieri di Internet all'inventore dell'iPhone - non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento. Niente più confini, niente più élite, niente più caste sacerdotali, politiche, intellettuali. Uno dei concetti più cari all'uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini. Perché questo è The Game.
Un libro di storia medievale trascinante come pochi, tra femminismo, letteratura e amor cortese. Un'altra rivoluzione è nata prima del 1789: quella di Maria di Francia. Non è raccontata nei manuali, perché è una rivoluzione in buona parte fallita. Avrebbe voluto imporre una visione femminile del mondo e non vi riuscì. Ma ebbe tra i suoi effetti la nascita dell'amore cortese, l'astro luminoso del Medioevo, oscurato poi dai livori inquisitoriali della prima Età moderna. Perfino l'identità di Maria, allora, si perse o si confuse. Figlia del re di Francia Luigi VII, Maria nacque nel 1145 e, dopo il matrimonio, si stabilì nella contea del marito, la Champagne. Fu una scrittrice, ma soprattutto un'intellettuale capace di radunare attorno a sé altri autori, cui affidare la promozione delle proprie idee. Idee nuove e progressiste sull'amore, sulla sessualità, sui rapporti coniugali, sulla vita di coppia. Idee che avrebbero potuto - e dovuto - mille anni prima della rivoluzione sessuale del Novecento segnare un nuovo corso della storia femminile, e quindi del mondo.
L'intelligenza artificiale sta vivendo una stagione di grandi successi. Alle disillusioni degli inizi sono subentrati, all'alba del XXI secolo, progressi spettacolari che tuttavia sono ben lungi dall'essere adeguatamente compresi: l'intelligenza artificiale rimane infatti, in buona sostanza, qualcosa di opaco. Di più: nonostante la sua straordinaria avanzata, la distanza che la separa dall'obiettivo che si è prefissata, quello di riprodurre l'intelligenza umana, non accenna a diminuire. Per superare questo enigma, secondo Daniel Andler è necessario venire a capo di un altro: quello dell'intelligenza umana. Essa è qualcosa di sostanzialmente diverso dalla capacità di risolvere qualsiasi tipo di problema, ma qualifica tramite il suo giudizio il modo in cui gli esseri umani fronteggiano le situazioni di qualsiasi genere nelle quali si vengono a trovare. L'intelligenza è un concetto irriducibilmente normativo, non diverso dal giudizio etico o estetico, ed è per questo che per noi è qualcosa di inafferrabile. Un sistema artificiale «intelligente» non conosce le situazioni, ma soltanto i problemi che gli sottopongono gli operatori umani. Ed è solo sotto questo aspetto che l'intelligenza artificiale può superarci. Di fatto essa è in grado di risolvere una varietà sempre più ampia di pressanti problemi. E questo dovrebbe restare il suo obiettivo; non quello, del tutto incoerente, di cercare di uguagliare, o addirittura superare, l'intelligenza umana. L'umanità ha bisogno di strumenti affidabili, potenti e versatili, e non di pseudo-persone provviste di una forma disumana di conoscenza.
Questo classico della storiografia offre una sintesi ricca e partecipe di trent'anni di vita italiana. Il libro si apre sul dopoguerra della cosiddetta «vittoria mutilata», considerando gli effetti psicologici, economici e sociali della guerra sulle classi italiane. Muovendo dalla crisi che immobilizzò gli ultimi governi costituzionali, Chabod giunge al tema centrale del libro: il fascismo, le ragioni del consenso alla dittatura, il suo istituzionalizzarsi a regime, l'atteggiamento della Chiesa e della Corona. Dalla guerra d'Etiopia all'intervento nella guerra civile spagnola a fianco della Germania nazista, alle leggi razziali, il libro ricostruisce il precipitare degli eventi verso il secondo conflitto mondiale. Illuminanti sono, nella loro agile essenzialità, le pagine dedicate alla Resistenza, considerata di là da ogni intento celebrativo. Attraverso le dinamiche della lotta partigiana e le sue contraddizioni Chabod giunge all'ultimo tema della trattazione: la nascita della Repubblica italiana, investigandone questioni tutt'ora aperte di ordine economico-politico, così come culturale e sociale. Il rigore dell'autore, la vivacità di una scrittura mai didascalica fanno di quest'opera, più che un utile compendio di anni cruciali, una lettura cui fare costantemente riferimento.
Grazie a Gianni Rodari la letteratura per l'infanzia è stata sottratta al limbo di una produzione minore e restituita, nella sua affascinante complessità, alla storia della letteratura e a quella della pedagogia; il percorso dello scrittore di Omegna non si configura, però, come accomodante itinerario nei luoghi letterari dell'ironia, del paradosso e ancor meno si caratterizza come sentiero tutto interno all'attivismo pedagogico italiano, ma assume via via i segni della contemporaneità, dell'inquietudine, della tensione morale, della coraggiosa protesta civile. L'umorismo dell'assurdo, il gioco della dissacrazione dei luoghi comuni, gli stravolgimenti del linguaggio altro non sono che l'invito reiterato a liberarci dagli schemi, dai pregiudizi, dal conformismo per guardare più lontano; in un momento storico in cui i punti di riferimento morali e civili sembrano smarriti i libri di Rodari ci indicano, anche al di là della felice invenzione e del piacere della lettura, le strade della tolleranza, le vie dell'amicizia sulle quali converrà incamminarci se vogliamo ancora scommettere sul futuro delle nuove generazioni. Edizione speciale per i 40 anni arrichita da contributi inediti
Il libro è uno strumento per studenti universitari che si avvicinano per la prima volta ai temi della gestione delle istituzioni pubbliche o di scienza dell'amministrazione con un taglio economico-aziendale. La finalità didattica è sostenuta da alcune caratteristiche: linguaggio preciso; capitoli brevi; sequenza logica pensata per corsi universitari di 6/8 crediti; presenza di supporti per lo studio e ricco elenco di esempi attuali che permettono al testo di essere molto esemplificativo. Lo spettro dei temi indagati è molto ampio, per permettere allo studente di avere una comprensione ampia sulle caratteristiche delle istituzioni pubbliche, sulle specificità manageriali e sulle traiettorie di cambiamento in corso. L'approccio pedagogico prevalentemente adottato è di natura induttiva: partendo dall'analisi di casi, problemi pubblici o evidenze quantitative si cerca di concettualizzare e costruire la teoria interpretative e le correlate suggestioni di management e di policy.
Il processo valutativo esige oggi la fusione di due categorie di competenze: aziendalistiche, per cogliere negli aspetti sostanziali le capacità e le prospettive delle aziende; ma anche di finanza aziendale, per dominare nell'aspetto quantitativo temi quali tassi, moltiplicatori, "premi" e "sconti", volatilità, sensitività, fondatezza dei modelli e così via. Il volume, impostato in un'ottica internazionale per raccogliere contributi dottrinali ed esperienze professionali dei paesi più avanzati, riserva ampio spazio alle valutazioni per il bilancio alla luce dei nuovi Principi contabili internazionali grazie ai quali il tema del valore (fair value, value in use, recoverable value etc.) è entrato prepotentemente nella contabilità richiamando l'attenzione di un'ampia cerchia di operatori e di esperti che fino a oggi ne era stata sostanzialmente lontana. L'opera coniuga le più avanzate teorie e i più sofisticati modelli della finanza alle applicazioni professionali e alle esigenze operative delle aziende, e costituisce un valido supporto alla didattica dei corsi sulla valutazione d'azienda.
Forse qualcuno non si è ancora accorto che la Finanza è radicalmente cambiata. Per sempre. Per un decennio e più la Finanza aziendale (corporate finance) è stata maltrattata, abusata, confusa con altre discipline - essenzialmente quantitative - se non contrabbandata per pura modellistica da "computer-dipendenti". No, la Finanza aziendale è (ed è sempre stata) la disciplina che studia raccolta e impiego di risorse; che mira al conseguimento di un equilibrio di lungo termine attraverso adeguati processi di pianificazione e programmazione; che controlla e gestisce il rischio, nell'operatività ordinaria e straordinaria. La Finanza aziendale mette nel suo mirino gli imprenditori, le imprese, le istituzioni; attraverso i mercati e la dinamica dei flussi, ricerca l'equilibrio di sistema e si ispira alla sostenibilità.
Forse qualcuno non si è ancora accorto che la Finanza è radicalmente cambiata. Per sempre. Per un decennio e più la Finanza aziendale (corporate finance) è stata maltrattata, abusata, confusa con altre discipline - essenzialmente quantitative - se non contrabbandata per pura modellistica da "computer-dipendenti". No, la Finanza aziendale è (ed è sempre stata) la disciplina che studia raccolta e impiego di risorse; che mira al conseguimento di un equilibrio di lungo termine attraverso adeguati processi di pianificazione e programmazione; che controlla e gestisce il rischio, nell'operatività ordinaria e straordinaria. La Finanza aziendale mette nel suo mirino gli imprenditori, le imprese, le istituzioni; attraverso i mercati e la dinamica dei flussi, ricerca l'equilibrio di sistema e si ispira alla sostenibilità. A trent'anni dall'uscita del "Trattato di Finanza Aziendale" curato da un Maestro della materia, Giorgio Pivato, un'opera (in due volumi) che riscopre e conferma il vero senso, i contenuti più radicati della Finanza aziendale.
Descrizione
La nuova edizione di "Principi e metodologie di auditing" costituisce un pratico supporto nell'ambito dei corsi di formazione di base in materia di revisione tenuti presso istituzioni universitarie e organismi professionali e un utile riferimento per quanti siano interessati a studiare, e in seguito praticare, la professione del revisore legale. E stato mantenuto l'approccio metodologico adottato per la prima edizione, che si sostanzia in un marcato orientamento operativo finalizzato alla minimizzazione del rischio di revisione. Rispetto alla prima edizione è stata invece completamente rivisitata la prima parte, in cui sono analizzati in dettaglio i nuovi riferimenti normativi (D.Lgs. 39/2010) e professionali (nuovi principi ISA). Il volume descrive le tecniche di controllo del bilancio, enfatizzando il ricorso a una metodologia che conduee il revisore alla progettazione dell'insieme di verifiche più opportune rispetto allo specifico contesto aziendale e ambientale di riferimento.
Il manuale raccoglie i contributi di alcuni fra i più illustri studiosi della scienza politica internazionale. L'intento è offrire un'introduzione aggiornata e sistematica alla disciplina, la cui portata si estende a un gran numero di paesi, offrendo così una vasta panoramica riguardo ai vari sistemi politici nazionali. La qualità dei contenuti e l'estensione dell'analisi mettono a disposizione degli studenti uno strumento prezioso per avviarsi allo studio dei fenomeni politici in una prospettiva di ampio respiro, in grado di stimolare le capacità interpretative rispetto alla complessità dell'oggetto di studio. Il volume agevola una lettura della politica nel mondo globale in grado di apprezzare analogie e differenze tra paesi, non perdendo mai di vista la complessità della politica stessa. Il testo è corredato da un'ampia gamma di dati e materiali, alcuni dei quali disponibili online, che consentono agli studenti di seguire percorsi di approfondimento mirati.