
Il Novecento, un secolo che si apre col trauma originario della Grande Guerra e si chiude con le trasformazioni seguite alla caduta del muro di Berlino. È la periodizzazione di questo volume, che in questa edizione si spinge fino ad analizzare gli ultimi eventi dei nostri giorni, come ad esempio la guerra in Iraq.
Dalle grandi rivoluzioni di fine Settecento alla Prima Guerra mondiale: è la periodizzazione di questo volume pensato esplicitamente per la didattica universitaria. Una periodizzazione che vede l'Ottocento come un "secolo lungo" - dalla rivoluzione americana ai primi anni del secolo - e che è non solo largamente invalsa a livello storiografico, ma anche consacrata dai programmi scolastici e fatta propria dai nuovi ordinamenti universitari e dalla logica modulare che li contraddistingue.
Negli ultimi trent'anni, le organizzazioni si sono evolute da "orologi" a "organismi", da "castelli" a "reti". Molto è cambiato nella concezione delle strutture, dei sistemi di coordinamento e controllo, dell'organizzazione del lavoro, dei ruoli, della cultura di imprese e pubbliche amministrazioni. Continue sono le innovazioni che si succedono oggi nelle organizzazioni. Ma la strada per costituire un nuovo modo di produzione e di consumo della stessa pervasività e potenza del taylor-fordismo è ancora lunga. Questo volume frutto di decenni di attività del suo autore nel campo dello sviluppo e della progettazione di organizzazioni pubbliche e private e nel campo della formazione universitaria e manageriale - è una guida alla gestione dell'innovazione e del cambiamento nelle organizzazioni complesse. Ciò è cruciale per uscire dalla crisi e rafforzare competitività e socialità del sistema produttivo italiano, forse per trovare una italian way. Rifacendosi a una ricca case-history di prima mano, Federico Butera offre al lettore gli strumenti necessari per cambiare e progettare le organizzazioni, favorendo il passaggio da strutture organizzative monolitiche a reti estese, basate su cooperazione autoregolata, condivisione di conoscenza, comunicazione estesa e comunità di lavoro.
I test psicologici conoscono oggi una grandissima diffusione. Diviene dunque utile, e in certi casi indispensabile, saper riconoscere lo spartiacque fra una psicologia approssimativa e pseudo-scientifica - che purtroppo dilaga sui mass-media e persino nelle aule dei tribunali - e una seria psicologia scientifica impegnata nella comprensione del funzionamento della mente umana e nel prudente tentativo di "misurarne" alcuni aspetti. Questo libro fornisce le essenziali coordinate teoriche e metodologiche alla base dell'uso dei test e ne esamina le principali categorie, offrendo una gamma di esempi nei diversi campi di applicazione. I diversi capitoli approfondiscono le categorie di test intellettivi, attitudinali, di profitto e di personalità (inclusi i tanto discussi "proiettivi"), indicando il loro possibile utilizzo: dall'esame neuropsicologico alla valutazione della disabilità, dall'orientamento professionale alla psicologia del lavoro, dalle perizie agli accertamenti in ambito giuridico-forense.
La realtà attuale del comparto televisivo in Italia: ideazione dei contenuti, produzione, organizzazione, regia, distribuzione anche sulle nuove piattaforme tecnologiche, società di produzione, aziende del settore, potenziali carriere. Tanti consigli e suggerimenti nel primo testo di analisi e di riferimento tecnico-professionale per chi lavora in TV e con il video e per chi si prepara a farlo.
La letteratura ha giocato un ruolo di primo piano nello sviluppo storico dell'Italia, contribuendo non solo alla costruzione di un modello linguistico nazionale, ma imprimendo una forte spinta ideale allo stesso processo unitario. Oggi, assediati e messi sotto scacco da modelli mediatici degradati, gli studi letterari si trovano in particolare difficoltà, e la stessa tradizione letteraria nazionale è chiamata ad incontrarsi con il nuovo contraddittorio quadro mondiale. In un contesto del genere è più che mai necessario mantenere viva la continuità con il mondo ideale e civile che la nostra letteratura ha costruito nel suo lungo cammino. Giulio Ferroni guida i lettori a riscoprire i caratteri (veri o presunti) di quella tradizione, ricorda i grandi autori, le linee portanti dei processi linguistici, stilistici, metrici, retorici. La sua Prima lezione è soprattutto un invito, aperto a tutti, affinché si torni al diretto confronto con i classici di ogni tempo, alla passione per la lettura, a uno studio attento e curioso delle tendenze essenziali della critica, della storiografia, della teoria letteraria contemporanea, del rapporto tra la letteratura e le altre arti.
La malvagità non è appannaggio esclusivo di individui deviati o pazzi; chiunque può infierire contro un altro essere umano, perché questi erano gli ordini o semplicemente perché ne ha avuto l'occasione. La tradizionale (e semplicistica) dicotomia tra Bene e Male è sicuramente più comoda, poiché permette un orientamento facile negli intrecci della morale e una identificazione immediata dei cattivi: "loro" sono i responsabili di crimini e violenze, i personaggi da tenere a distanza; "noi", incorruttibili, abitiamo dalle parti della moralità. Le evidenze della psicologia sociale raccontano però un'altra storia, basata su dati, numeri, evidenze sperimentali che rendono lo scarto tra "loro-cattivi" e "noi-buoni" sempre più sottile, fino ad annullarlo del tutto. Non esistono individui totalmente virtuosi, altruisti, sensibili e altri interamente disonesti, egoisti, distaccati. In quanto esseri umani siamo un po' tutto questo, anche se la ripetitività della vita ci impedisce di prenderne atto: osserviamo noi stessi e gli altri nei soliti contesti, lasciamo che siano i ruoli sociali ad interagire; l'esito comportamentale non può che essere prevedibile e coerente alle aspettative. Diventa invece impossibile pronosticare ciò che sarà di noi e degli altri quando le dinamiche situazionali si rimescolano in modo da creare condizioni nuove e impreviste.
Credevamo che nella modernità saremmo riusciti a lasciarci alle spalle le paure che avevano pervaso la vita in passato; credevamo che saremmo stati in grado di prendere il controllo della nostra esistenza. "Noi, uomini e donne che abitiamo la parte "sviluppata" del mondo (la più ricca, la più modernizzata), siamo "oggettivamente le persone più al sicuro nella storia dell'umanità". Lo siamo contro le forze della natura, contro la debolezza congenita del nostro corpo, contro le aggressioni esterne. Eppure proprio noi che godiamo di sicurezza e comfort senza precedenti, viviamo in uno stato di costante allarme. Questo nuovo libro di Zygmunt Bauman è un inventario delle nostre paure. È il tentativo di scoprirne le origini comuni, di esaminare i modi per disinnescarle e aprirci gli occhi sul compito con cui dobbiamo confrontarci se vogliamo che domani i nostri simili riemergano più forti e sicuri di quanto noi siamo mai stati.
Come sono cambiate le relazioni internazionali con la fine del bipolarismo? Che cos'è la globalizzazione? Quali nuovi attori affiancano gli Stati nell'arena della politica internazionale? Come confrontarsi con problemi globali come l'inquinamento e il narcotraffico, la pace e la guerra? L'evoluzione della politica internazionale pone interrogativi e problemi sempre più stringenti, la cui comprensione appare ormai irrinunciabile per un numero crescente di persone. Diretto al pubblico degli studenti e di chiunque desideri essere informato, il volume, aggiornato agli ultimi avvenimenti, è frutto della collaborazione di prestigiosi studiosi italiani e americani.
In nome di una sterile ‘neutralità’, la nostra società ha abdicato al suo ruolo di formatrice delle nuove generazioni. Nel rapporto del Comitato per il Progetto Culturale CEI, il tema centrale dell’educazione.
Stiamo vivendo una vera ‘emergenza educativa’.
Mentre per le società del passato l’educazione era un compito largamente condiviso, per la nostra sta diventando soprattutto una sfida. Se fino a ieri sembrava quasi scontato che la generazione adulta dovesse farsi carico dell’educazione della nuova, ormai questo automatismo si sta dissolvendo.
Il rapporto curato dalla CEI vuole sollecitare una riflessione sullo stato dell’educazione e, più in generale, sulla realtà esistenziale e socioculturale dell’uomo d’oggi, alla luce dell’antropologia e dell’esperienza cristiane.
L’obiettivo è quello di promuovere una consapevolezza che possa dar luogo, nel nostro Paese, a una sorta di alleanza per l’educazione; un’alleanza che sia in grado di coinvolgere – con un raggio d’azione che vada ben oltre l’ambito del cosiddetto mondo cattolico – tutti i soggetti interessati al problema, dalla famiglia alla scuola, al mondo del lavoro, a quello dei media.
Attraverso l’individuazione di alcuni temi particolarmente sensibili allo stato di attuale ‘emergenza’ – dallo sviluppo affettivo e sessuale della persona al suo rapporto con le nuove forme di socialità, anche elettroniche, dall’educazione nell’ambito dello sport, della moda e dello spettacolo al vissuto scolastico delle giovani generazioni – il volume offre un quadro complessivo dei problemi più urgenti, e, anche sulla base di dati empirici, prospetta una serie di soluzioni operative.
Il Progetto Culturale promosso dalla Chiesa italiana viene costituito nel 1997 all’interno della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, su iniziativa del cardinale Camillo Ruini, come centro di raccordo tra le diocesi, i centri culturali cattolici, le associazioni e i movimenti, gli ordini religiosi, le Facoltà teologiche, le riviste e gli intellettuali di matrice cattolica.
Il Servizio collabora con gli Uffici della CEI per sviluppare l’aspetto culturale dell’evangelizzazione nei diversi settori della vita della Chiesa; svolge un’azione di monitoraggio, di osservatorio e di documentazione sulle iniziative volte a coniugare fede e cultura; organizza incontri di studio a carattere nazionale su temi di rilievo per il progetto culturale; coordina il Centro Universitario Cattolico.
La Rivoluzione francese, la rivoluzione industriale, le nazioni e i nazionalismi, il Risorgimento, lo studio storico delle classi sociali, la Grande Guerra, la rivoluzione bolscevica e l’Unione Sovietica, il fascismo, la seconda guerra mondiale, il totalitarismo, fino alla storia delle donne e alla globalizzazione. Sono quindici gli itinerari che Alberto Mario Banti ha selezionato per introdurci alla storia contemporanea, guidati con mani sicure dagli autori e dalle opere che ne hanno proposto le interpretazioni più significative.
Indice
Premessa - 1. La Rivoluzione francese - 2. La rivoluzione industriale - 3. Nazioni e nazionalismi - 4. Il Risorgimento italiano - 5. Lo studio storico delle classi sociali - 6. Imperialismo/colonialismo - 7. Disciplinamento del desiderio, disciplinamento dei corpi - 8. La Grande Guerra - 9. La rivoluzione bolscevica e l’Unione Sovietica - 10. Il fascismo - 11. La seconda guerra mondiale: «guerra civile europea», occupazioni e Resistenza - 12. Il nazismo e lo sterminio degli ebrei - 13. Il totalitarismo - 14. Storia delle donne, storia di genere - 15. La globalizzazione - Le parole della storia - Profili biografici - Indice dei nomi

