
«Sono sicuro che, 3000 anni fa, molte persone criticavano il papiro e rimpiangevano l'antico supporto in pietra: sono sereno sull'avvenire del libro e sulla sua digitalizzazione». Così lo scrittore statunitense R. Banks rende misura del cambio progressivo e sofferto degli strumenti di conoscenza: l'affiancamento dei documenti digitali alle pubblicazioni cartacee è stato rapidamente percepito anche dal variegato mondo universitario, lasciando tuttavia non pochi dubbi agli utenti che in esso vi operano. Di che cosa si parla quando si menziona l'Open Access? Come e con che costi possono circolare i testi? Come questi vengono percepiti da chi li gestisce, da chi li distribuisce e da chi li legge? I contributi di questa miscellanea, rivolti soprattutto al pubblico di fruitori delle riviste umanistiche, forniscono alcune risposte a tali domande. Si dispongono in un ampio ventaglio di riflessioni, di diverso tenore e argomento, per discutere di uno strumento di pubblicazione innovativo e sempre più diffuso, ma ancora in via di definizione ed accettazione.
Questo saggio è un avviamento allo studio della religione- nei suoi aspetti fenomenologici e nelle sue strutture essenziali -alla luce della storia della cultura e in un'ottica di critica filosofica.
Nell'attuale contesto globalizzato e multiculturale, segnato dal tramonto di certezze assolute che hanno organizzato per secoli il vivere e lo sperare degli uomini, ha ancora senso professare una religione attribuendole valore universale di verità? Non è questo il modo per sottoscrivere e avallare la diffusa equazione tra credo religioso e fanatismo fondamentalista? Questo saggio intende confrontarsi con la radicalità di questi interrogativi analizzando la pretesa di credibilità del cristianesimo. Dapprima argomentando su come l'atteggiamento credente non sia tradimento ma inveramento della ragione umana, l'autore ripropone poi itinerari di ricerca storica e teologica per verificare la pretesa divina del messaggio di Gesù di Nazareth e la possibilità dell'esistenza cristiana come segno efficace di speranza nella stagione del relativismo.
Paul Bloom si è imbarcato nell'impresa, a dir poco controcorrente, di dimostrare come l'empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni di qualcun altro, sia deleteria per le nostre vite. Bloom la paragona alle bibite gassate e dolciastre, allettanti ma non salutari. L'empatia genera piacere per la sua capacità di farci sentire coinvolti nei confronti degli altri, genera benessere perché ci fa sentire più buoni. Ma è tutt'altro che una valida guida morale e decisionale. L'empatia ci porta spesso a emettere giudizi errati e a fare scelte politiche irrazionali e ingiuste. Con questo libro, attraverso numerosi esempi tratti dalla realtà quotidiana e una documentata analisi scientifica, Bloom mostra come, in un mondo che reclama sempre più spazio per i sentimenti, dovremmo dare invece più spazio alla ragione. Solo così potremo prendere decisioni sensate e rendere il mondo un posto migliore.
Testo curato dalla Pontificia Accademia Teologica sul metodo teologico. Coniugare il dato storico-salvifico con la tradizione ecclesiale ad un livello speculativo è impegno permanente della teologia. Di fronte alle molteplici linee di approfondimento circa il discorso su Dio e sul suo mistero di salvezza, si ripresenta, puntualmente, il problema del metodo. E' in questo contesto che si colloca la riflessione prospettata dalla Pontificia Academia Theologica in due Forum.
I saggi che seguono intendono ricollegare educazione e religione, mettendo in evidenza alcuni aspetti ed alcuni nodi problematici, con riferimento in specie ai saperi teologici e giuridici.
Negli ultimi anni si è parlato di emergenza educativa. Essa ha origine nella rottura del “patto educativo” ma anche in una frammentazione sociale resa più evidente dal primato dell’indifferenza. A tutto ciò, si aggiunge la sfida di una pluralità di visioni e orientamenti etici, alla quale si risponde attraverso il dialogo e l’ascolto costruttivo.
Il presente volume presenta le linee guida del Patto Educativo Globale. I contributi mettono in evidenza le cinque aree di ricerca in cui sono approfonditi: il dialogo interreligioso e interculturale, la dignità e i diritti umani, la cultura della pace e della cittadinanza, la fraternità e la cooperazione, le tecnologie e l’ecologia integrale. Nella seconda parte sono presenti eventi e attività che già hanno avuto luogo in diverse istituzioni e che si stanno sviluppando alla luce del recente Magistero. La prefazione è a firma del cardinale Giuseppe Versaldi. Le conclusioni sono tracciate da Mons. Angelo Vincezo Zani.
Dalla Prefazione: "Obiettivo di questo lavoro diventa proprio quello di fungere da risposta concreta evidenziando l'importanza del ruolo del docente di sostegno che fra diatribe e controversie soffre, ancora oggi, la mancanza di un vero e proprio riconoscimento professionale. Una società che disconosce i diritti di un disabile non può essere in grado di accogliere con fiducia le professionalità dell'insegnante di sostegno. Egli è un ponte che funge da cardine e aggancia l'alunno con i tempi e i modi più adatti. Gli alunni accolti in un ambiente adatto e costruito su misura, insieme alle figure specializzate, saranno in grado di offrire la loro essenza al resto della società che si nutre proprio di quel nettare e di quelle meravigliose diversità."
Le reti sociali incontrano un interesse crescente non solo degli studiosi, ma anche degli operatori che, lavorando sul campo, le scoprono, le valorizzano e sono sollecitati ad agire con esse, affinché alcune situazioni di bisogno possano essere condivise, prese in carico e risolte. L´intervento di rete è una forma di lavoro sociale che, privilegiando l´azione a livello delle reti naturali dei soggetti, permette all´operatore di accompagnare e sostenere un processo di maturazione delle reti verso l´autonomia e verso il collettivo. Nella prima parte del volume i contributi di esperti (Brodeur, Colozzi, Di Nicola, Donati, Folgheraiter, Sanicola) consentono una puntualizzazione teorica sulle reti sociali; nella seconda parte il contributo di Christiane Besson introduce a un rigore metodologico rispetto all´intervento, indicando un percorso, precisando il setting e proponendo l´uso di strumenti specifici per l´intervento di rete.