
"La scoperta del bambino" è la sintesi degli scritti con cui Maria Montessori delinea il suo metodo pedagogico: basandosi sul lavoro creativo cui è chiamato l'insegnante, queste pagine seguono lo sviluppo psicologico dei più piccoli dal momento in cui - dopo aver imparato a parlare - si rivolgono al mondo che li circonda, fino ai primi anni dell'apprendimento scolastico. Al centro dell'idea di Maria Montessori vi è da un lato il tema della formazione dei maestri e delle maestre, dall'altro l'incessante interazione tra le percezioni del bambino, le sue azioni e la capacità della sua mente di imparare e di scoprire, in una scuola nuova che non faccia alcuna distinzione tra ricchi e poveri, ma che sia capace di "chiamare entro l'anima del fanciullo l'uomo che vi sta assopito".
In questo libro vengono descritti i tasselli fondamentali del metodo montessoriano, a scuola e tra le pareti di casa: Il segreto dell'infanzia delinea infatti, passo dopo passo e in maniera chiara ed emozionante, l'intero percorso del bambino verso il risveglio della sua coscienza. In pagine che continuano a stupire per la loro modernità, Maria Montessori descrive l'istintivo e misterioso lavoro compiuto nei nostri primi anni di vita, la crescita libera dello spirito nella giovinezza, e non manca di proporre consigli pratici e amorevoli a quanti, dai genitori agli insegnanti, sono responsabili della crescita e hanno a cuore il mondo dell'infanzia. È un viaggio nell'intelligenza pratica ed emotiva dei bambini che ci permette, tra giocattoli e bugie, amore e incomprensioni, di scoprire quanto possa essere infantile a tratti il mondo degli adulti, e quanto profondi siano invece l'amore e l'intelligenza dei nostri figli.
"Educazione per un mondo nuovo" è la lettura ideale per avvicinarsi al metodo pedagogico di Maria Montessori e scoprire il pensiero rivoluzionario e gli insegnamenti sempre attuali della sua fondatrice. Grazie a un'esposizione piana e mai specialistica, il libro si rivolge non solamente a scienziati, professionisti e insegnanti, ma a tutti coloro i quali abbiano a cuore i diritti dei bambini. Scritto dopo la terribile esperienza della guerra, rappresenta il tentativo di costruire una comunità mondiale in grado di vivere finalmente in pace e in armonia. Per farlo, suggerisce Maria Montessori, l'unica strada possibile è superare i vecchi sistemi di trasmissione delle nozioni e ripartire da una scuola e una educazione davvero nuove e diverse. Perché «se v'è per l'umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino».
Ci troviamo sempre più vicini a una soglia critica nella storia della nostra specie: molto presto l'intelligenza artificiale sarà tutto intorno a noi, organizzerà le nostre vite, gestirà attività complesse e le principali strutture di governo. Vivremo in un mondo dove sarà possibile stampare il dna, dove il dibattito su agenti patogeni ingegnerizzati e armi autonome sarà all'ordine del giorno, dove dotarsi di assistenti robot sarà lo standard e dove l'energia non mancherà. La realtà di domani è questa, eppure nessuno di noi è pronto ad affrontarla. Cofondatore della pionieristica società di intelligenza artificiale DeepMind, parte di Google, Mustafa Suleyman è stato al centro di questa rivoluzione. Il prossimo decennio, sostiene, sarà caratterizzato da una vera e propria ondata di nuove e potenti tecnologie in rapidissima evoluzione. L'onda che verrà mostra come il cambiamento che ci attende genererà un'immensa ricchezza, ma al tempo stesso rappresenterà una minaccia per l'ordine globale. Oggi, mentre i nostri fragili governi vanno incontro al disastro come sonnambuli, l'umanità si trova di fronte a una prospettiva inquietante. Riusciremo a tracciare una via di fuga?
Il libro propone un'analisi scientifica della personalità del bambino. Con un'esposizione sempre piana, Maria Montessori tratta delle grandi capacità del bambino e delle sperimentate possibilità del suo sviluppo psichico e intellettuale. Scritto dopo la terribile esperienza della guerra, questo libro segna il tentativo di delineare attraverso l'educazione i tratti di una comunità mondiale pacifica e armonica.
Sacrificata dal padre Agamennone alle ragioni della guerra, Ifigenia è salvata e resa immortale dall'intervento di Artemide, della quale sarà consacrata sacerdotessa. Così il mito classico; nella sua "rilettura" Goethe rappresenta nella figura di Ifigenia - mite ma non rassegnata - un ideale di pace che supera ogni dissidio e si batte per il trionfo della solidarietà, della saggezza e della tolleranza; un modello di armonia e di femminilità che chiama la donna a un'opera civilizzatrice delle società virili.
Seconda opera del progettato ciclo dei "Vinti", dopo i "Malavoglia", "Mastro-don Gesualdo" è un romanzo di costume. La parabola di Gesualdo Motta che da "mastro" (muratore) diventa "don" (ricco borghese) descrive il fallimento di una vita tutta dedita al culto della "roba", ma completamente aliena da affetti genuini e sinceri. Nel sovrapporsi chiassoso di voci che incrinano ogni valore sociale Verga sembra aver individuato il ritmo espressivo di un'umanità condizionata dal denaro e condannata alla solitudine. È una condizione di cui i personaggi non hanno coscienza, e questo fa di "Mastro-don Gesualdo" il primo romanzo italiano dell'alienazione borghese.
Il "Galateo ovvero de' costumi", trattato nel quale, sotto la persona di un vecchio idiota ammaestrante un suo giovanetto, si ragiona de' modi che si debbono tenere o schifare nella comune conversazione, così precisa il sottotitolo, fu pubblicato nel 1558 da monsignor Della Casa, nunzio pontificio a Venezia, temperamento mondano, autore di quello che sarà poi l'"Indice dei libri proibiti". Vengono esposte norme sul modo di vestirsi, enumerati tutti i gesti e le cose spiacevoli da evitarsi; è riprovato lo scherno, la beffa, la parola che morde e offende; si suggeriscono i modi del parlare, si consigliano i vocaboli da usare e quelli da evitare. Insomma, biasimando ogni eccesso, l'autore incarna il culto della proporzione proprio del Rinascimento.
Due tragedie "forti", in cui la presenza degli dèi ha ormai solo una funzione di immagine-simbolo di valori immanenti nella vita dell'uomo, come la forza dell'eros e l'ideale della purezza. La protagonista di "Ippolito", Fedra, e ancor più Medea sono tra i personaggi più drammatici del teatro d'ogni tempo: la tragedia è tutta interiore, il conflitto è dentro l'animo delle due straordinarie figure femminili, nello scontro tra le ragioni del cuore e della passione e la lucidità delle risoluzioni estreme portate a compimento.
Pubblicato dal suo allievo Arriano nel II secolo, esempio fra i più riusciti di letteratura filosofica che si prefigge di ridurre la distanza tra riflessione morale e condotta conseguente, il Manuale è una raccolta di massime e di insegnamenti esposti in modo organico e conciso, pensati per orientare l'azione nella situazione concreta. Esercitò grande influenza sul pensiero filosofico successivo e, più tardi, sul cristianesimo.
Spetta senz'altro a Seneca il merito straordinario di aver scoperto la dimensione dell'interiorità in termini moderni e di aver fornito non solo uno stile nuovo, tutto rotture, che vive sul fuoco d'artificio della sentenza finale, ma anche un nuovo coerente linguaggio, nelle cui innumerevoli sfaccettature si riflettono le inquietudini e i dubbi del suo animo, quell'alternanza di pensieri diversi che non sono vere e proprie contraddizioni, ma incertezze, approdi temporanei di una mente inquieta che, avvolta nel mistero delle cose, cerca nella fermezza dello spirito il sostegno della propria esistenza.
"Il Faust - spiega Italo Alighiero Chiusano nella sua prefazione - fa convivere sotto lo stesso tetto dramma shakespeariano e tragedia greca, moralità medievale e rivista satirico-illuministica, aforisma gnomico e poema epico, ballata popolare e lirica cerebrale, frecciate politiche e squarci di dialogo scientifico. Per questo il Faust non è imitabile. Discorso analogo si può fare per lo stile, cioè per quella foresta di stili e di proposte linguistiche e verbali, formali e sonore che costituisce uno dei lati più attraenti dell'opera goethiana."