
Senza scopo, gratuita, lontana da quotazioni, valori e poteri di scambio, la poesia è un'evidenza semplice e necessaria. Chi la scrive spesso la trova senza cercarla; chi la legge ne viene sorpreso e intrappolato, volentieri e per sempre. Ma esiste una tecnica per leggere la poesia? Un modo per orientarsi nelle sue regole e nelle infrazioni che nascono da quelle regole? Un modo per gioirne, come si gioisce quando si ravvisa qualcosa di familiare in una nuova conoscenza? Questa guida offre un tentativo di risposta: un'introduzione confidenziale al fenomeno poetico e alle sue trasformazioni.
Saperi di confine presenta testi che raccontano esperienze artistiche polimorfe oppure sono frutto di analisi sulla società che quelle forme ha prodotto.
Pertanto attendono dal lettore un’attenzione particolare al doppio percorso che caratterizza la ricerca in comunicazione e produzione culturale: quello di chi produce l’evento e quello di chi lo trasmette.
Che è in fondo anche il percorso di chi raccontando l’e-sperienza fa della propria indagine un elemento altro, in qualche misura partecipe della creazione.
Il giornalista che racconta un fatto di cronaca ne può rielaborare l’iter, la logica, il contesto critico, ma non può inventarlo del tutto o snaturarlo, altri-menti viola l’etica dell’informazione.
Il comunicatore e l’organizzatore dell’evento culturale che raccontano l’esperienza dell’evento stesso sono in qualche modo l’ul-timo anello della stessa catena creativa che ha prodotto quell’evento: esistono pezzi di critica letteraria altrettanto efficaci dei libri che raccontano (penso al grande mae-stro Giovanni Macchia).
E recensioni cinematografiche o teatrali molto più belle degli spettacoli di riferimento (penso agli scritti di Tullio Kezich e Roberto De Monticelli). ...
Che cosa ha a che fare Omero con l'intelligenza artificiale? E I viaggi di Gulliver, i trattati di Giordano Bruno, le opere di Borges: cosa ci possono insegnare dell'accelerazione tecnologica? Nel racconto Nella colonia penale, Kafka immagina un uomo assoggettato al potere della macchina: una figura che sembra perdere del tutto la propria umanità di fronte allo splendore matematico, logico ed efficientista di un automa. È proprio esplorando esempi letterari e filosofici come questo che Andrea Colamedici e Simone Arcagni si interrogano sul nostro futuro in relazione all'incredibile sviluppo dell'intelligenza artificiale e al mistero dell'algoritmo di Babele. Attraverso molti capolavori e autori del passato - dai dialoghi di Platone ad Asimov - possiamo infatti ricostruire il codice genetico della nuova frontiera informatica, mostrando come il suo immaginario sia profondamente intrecciato con la nostra società. Ne emerge un affascinante atlante archeologico della modernità che stiamo vivendo, in cui ogni esempio culturale si lega perfettamente alla dimensione contemporanea e al dibattito che si sta generando sul fronte etico e cognitivo. «La torre di Babele è diventata oggi l'algoritmo di Babele, che si situa all'incrocio tra la spinta tecnologica e l'accumulo dei saperi e che rappresenta una sfida avvincente e allo stesso tempo una minaccia inaggirabile. E incarna un racconto, un simbolismo e una visione straordinari.»
Il libro intende chiarificare il ruolo professionale del servizio sociale, che si è sempre mosso in campi interdisciplinari, senza assumere una caratterizzazione precisa. L'autore cerca di definire organicamente il quadro delle competenze tecniche e metodologiche di tale professione di aiuto, distinguendola con accortezza (anche dal punto di vista metodologico) dall'intervento di altre figure professionali (lo psicologo, lo psichiatra, lo psicoterapeuta); mette ben in rilievo quali siano i limiti dell'attuale forma di welfare fondato sul concetto di "bisogno" e quali invece possano essere gli sviluppi di una professione di aiuto, fondata sui concetti di agency e di capabilities, che riesca a svincolarsi dal ruolo burocratico.
Amate il sudoku, gli enigmi, le parole crociate, i rebus? La matematica, forse più di qualsiasi attività, si presta al gioco, richiedendo strategia, astuzia, immaginazione. Una punta di malizia, un tocco di logica e un pizzico di perseveranza costituiscono la migliore ricetta per affrontare un gioco matematico. Non si richiede la conoscenza di teorie particolarmente impegnative. L'enunciato è intrigante, sorprende e pone una sfida a colui che lo legge; suscita la curiosità e la voglia di saperne di più. La stessa soluzione diverte e persino, a volte, stupisce per la sua semplicità.
La matematica, forse più di qualsiasi attività, si presta ai giochi che richiedono strategia, astuzia, immaginazione. Una punta di malizia, un tocco di logica e una manciata di perseveranza costituiscono la migliore ricetta per affrontare un gioco matematico. Non si richiede la conoscenza di linguaggi e di teorie matematiche particolarmente impegnative. L'enunciato sorprende e pone una sfida a colui che lo legge; suscita la curiosità e la voglia di saperne di più. La stessa soluzione diverte e persino, a volte, stupisce per la sua semplicità.
II volume affronta il tema del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, dal punto di vista della giurisprudenza e degli istituti processuali. L'attenzione si concentra sul "diritto del pubblico impiego" in senso proprio, ovvero sul tentativo di individuare ciò che permane come diritto pubblico nella disciplina dell'impiego al servizio della pubblica amministrazione. Per questo motivo vengono esaminati i punti di contatto tra la disciplina pubblicistica e quella comune. Dopo la cosiddetta "privatizzazione", infatti, persistono settori ancora completamente disciplinati dal diritto pubblico in ragione del particolare status dei dipendenti e la differente normativa condiziona non solo i profili sostanziali della materia, ma anche le forme di tutela ed il processo.
Il saper fare ricerca in un contesto educativo è una competenza complessa che richiede conoscenze dichiarative, procedurali e contestuali, dei saper fare e il loro utilizzo strategico. Per formare l'abilità di ricerca non è sufficiente lo studio manualistico, ma diventa necessario anche poter disporre di esercizi che consentano di mettere in atto gli apprendimenti metodologici. Il testo si propone di offrire una serie di situazioni-problema sulle diverse fasi della ricerca educativa che possono essere utilizzate all'interno di corsi o di laboratori di Pedagogia sperimentale per futuri docenti ed educatori.
Nel costrutto di inclusione, oggi al centro del dibattito della comunità scientifica nazionale, confluiscono numerose aree di eterogeneità, concettuali e operative. Il volume rispecchia appieno tale complessità e multidimensionalità. Il testo, infatti, dà voce a una varietà di ricerche, esperienze e riflessioni teoriche sulle istanze di una educazione inclusiva declinata in tre diversi ambiti: scolastico, accademico ed extra-scolastico. Una particolare attenzione viene rivolta ai fondamenti e ad alcune strategie e interventi specifici promettenti per una didattica inclusiva a scuola. Contemporaneamente vengono messi a fuoco i principi giuridici e pedagogici su cui si radica l'inclusione in università, illustrate esperienze virtuose in proposito e discussi alcuni iter formativi dei professionisti dell'inclusione. È esplorato infine il tema della piena inclusione sociale delle diverse forme di marginalità, assumendo la prospettiva che deve caratterizzare l'azione degli educatori e degli altri operatori nel sociale, nell'ottica di una più ampia partecipazione delle persone con disabilità nei differenti domini della qualità della vita. Un libro che restituisce approfondimenti, suggestioni, indicazioni, proposte, promuovendo un legame ricorsivo e generativo tra ricerca, pratiche e nodi concettuali e fornendo strumenti di lavoro per gli operatori del settore che si occupano di processi inclusivi, a tutti i livelli e nei vari contesti.
Il volume è stato pensato come guida teorico-pratica per studenti che intendano completare la formazione clinica nelle Facoltà di psicologia, e per i laureati che devono sostenere l'esame di Stato: ha pertanto un orientamento prevalentemente pratico rispetto a quelli meramente teorici. Nella prima parte del volume gli autori lavorano alla definizione della psicologia clinica, del suo oggetto e dei suoi metodi. La seconda parte presenta gli strumenti più frequentemente usati dallo psicologo per l'indagine clinica, mentre la terza, la più innovativa, introduce il lettore alla conoscenza di alcuni contesti in cui lo psicologo clinico si trova a operare: i servizi per l'infanzia, i servizi di salute mentale, il consultorio familiare.

