
"Ricordo bene l'incontro in cui Luigino Bruni mi disse per la prima volta dell'idea di metter mano al progetto di una serie di articoli dedicati al Lessico del ben-vivere sociale. Ricordo che mi raccontò di come il quotidiano rovistare nella sua 'cassetta degli strumenti per ragionare e agire' gli avesse fatto cogliere l'urgenza di una rigorosa manutenzione e, in qualche caso, di un vigoroso restauro di quelle parole ormai usate e abusate, e che pure restavano necessari attrezzi di un mestiere che, in fondo, è semplicemente il mestiere di vivere insieme. L'idea mi piacque e mi convinse subito. E ciò che più conta ha poi funzionato, piacendo e convincendo lettori vecchi e nuovi. Questo libro è nato così, utilmente. E, ne sono certo, continuerà a nascere negli occhi di chi legge. Perché il gioco delle parole, quando è serio, porta vicino al cuore della verità e qualche volta, quel cuore, ce lo fa toccare. Allora la vita delle persone cambia, comincia a cambiare la storia delle comunità, cambia - perché avanza su nuove e solari vie di conversione - persino l'economia". (Dalla Prefazione di Marco Tarquinio)
Il venir meno della promessa del lavoro per tutti (mito degli anni Cinquanta) e l'affermarsi di condizioni lavorative saltuarie pone il problema di come assicurare a tutti condizioni di vita dignitose. Il tema è quello del "reddito garantito" o "reddito di cittadinanza" o "basic incom", cioè di un reddito minimo assicurato dallo Stato in mancanza di attività lavorativa. La soluzione, molto discussa a livello teorico, è oggi adottata in tutti i paesi europei eccettuate l'Italia, la Grecia e l'Ungheria. In Italia c'è una sola sperimentazione, prevista da un decreto legislativo del 1998, ormai abbandonata nel tempo. Sui fondamenti etici e politici del reddito di cittadinanza, sulle realizzazioni in Europa e sulle possibilità in Italia, fa il punto il volume di Giuseppe Bronzini, magistrato, autore di numerose pubblicazioni in materia.
L'Europa rappresenta da almeno tre generazioni un sogno di pace, benessere, solidarietà e democrazia post-nazionale. Eppure, dallo scoppio della crisi del 2008 in poi, la gestione dell'UE ha assunto dei tratti quasi da incubo, dando man forte all'avanzata dei movimenti euroscettici in tutto il continente. Le procedure democratiche hanno lasciato il posto al "diritto d'emergenza", sempre più decisioni sono state prese dai capi di Stato e dalla Troika, che ha imposto a tutti i paesi in difficoltà le famigerate misure di austerità. Partendo da questo quadro, i due autori riportano il dibattito che ha avuto luogo soprattutto in Germania, dando voce alle proposte per un'Europa diversa di intellettuali quali Habermas, Streeck, Beck, Balibar, Offe e Bauman, ma accogliendo anche le istanze dei movimenti sociali, ai quali attribuiscono un ruolo chiave nella spinta al rinnovamento europeo. L'obiettivo è l'abbandono del nazionalismo e il rafforzamento del potere democratico sovranazionale. In altre parole, salvare il sogno e dargli concretezza.
Come nasce il "caso Fiat"? Cosa ha determinato la più grave crisi del maggiore gruppo industriale privato italiano? Seguendo il filo rosso delle strategie dell'industria torinese, cerca di rispondere a queste domande Gino Scotti, che per oltre quindici anni ha ricoperto ruoli importanti nelle Direzioni del Gruppo Fiat.
Il made in Italy è ora per molti una bandiera da salvare. Ma poi chi lo fa veramente? Cosa c'è dietro tanti proclami? In questo libro un faccia a faccia con l'imprenditore e stilista bolognese Carlo Chionna, che attraverso la sua storia spiega quante poche verità ci siano in tanti prodotti che sventolano la bandiera del made in Italy. Un provocatorio confronto su come si produce in Italia, sull'etica dell'industria, il racconto di un piccolo miracolo italiano, su come si può arrivare in alto contro tutto e tutti partendo da un'idea geniale.
Approvvigionarsi di risorse finanziare al di fuori del credito bancario oggi è davvero possibile. In più, senza dover fornire in via prioritaria le tradizionali garanzie e sicuri che nessuno chiederà un rientro anticipato del prestito prima della scadenza pattuita. I minibond consentono tutto questo e, per giunta, offrono agevolazioni fiscali e una visibilità internazionale, perché sono prestiti obbligazionari quotati in Borsa Italiana dedicati alle piccole, medie e grandi imprese anche non quotate. Questi strumenti di finanziamento, innovativi e personalizzati, consentono di poter programmare un progetto imprenditoriale valorizzandone al massimo le potenzialità.

