
Fare marketing oggi, tra la crisi economica e i ritmi incalzanti dell'innovazione, significa riuscire a trovare un giusto equilibrio tra tradizione e cambiamento, razionalità ed emotività, metodicità e creatività. Significa offrire alla clientela esperienze dove siano coniugati i vantaggi della standardizzazione (leggasi costi) con quelli della personalizzazione (leggasi qualità percepita nella customer experience), in una "quadratura del cerchio" capace di "dare di più a meno e meglio". Questa nuova edizione, ampiamente aggiornata, di Marketing in Italia propone una visione a 360° gradi del fare marketing, ribadendo i fondamentali storici, da un lato, e proponendo le più recenti impostazioni, dall'altro. Avvicina dunque teoria e pratica, specializzazione e integrazione, globalità e localismo, quantità e qualità, umanità e tecnologia, in una miscela che ci auguriamo possa dare il giusto propellente a chi si deve lanciare nell'arena della competizione con l'energia dei giovani e la saggezza degli adulti.
Perché molti professionisti, pur capaci e motivati, non danno il massimo e non riescono a fare carriera? Cosa gli manca per ottenere ciò che vogliono? Il successo, ovvero la realizzazione dei propri obiettivi, oltre a capacità tecniche e motivazione, richiede un terzo ingrediente: le competenze trasversali o soft skills. Le soft skills sono un insieme di capacità, abilità, atteggiamenti, motivazioni, valori... che emergono quando una persona reagisce alle richieste dell'ambiente in cui è inserito. Solo queste riescono ad elevare un sapere in una prestazione lavorativa efficace. Questo insieme di caratteristiche personali e capacità comportamentali non costituisce una sorta di X factor di natura innata, ma può essere acquisito e sviluppato. In questo manuale troverete non solo un profilo essenziale di quelle che sono le competenze trasversali, ma anche esempi concreti ambientati nei vari contesti aziendali, significative testimonianze raccontate in prima persona e, soprattutto, le modalità con cui poter apprendere e potenziare le specifiche abilità.
Puntare sul Diversity Management significa, per un'organizzazione, promuovere strategie di reclutamento e gestione delle risorse umane che mirano alla valorizzazione delle diversità (di genere, origine etnica, età, abilità fisiche, orientamento sessuale, identità di genere). L'ipotesi che sta alla base del Diversity Management è che una gestione della forza lavoro centrata sull'inclusione e sulla promozione della diversità offra ad aziende e amministrazioni pubbliche una serie di vantaggi competitivi: incentivo al cambiamento, valorizzazione dei talenti, spinta a trovare soluzioni innovative, capacità di rispondere all'eterogeneità di clienti e mercati, aumento del commitment dei dipendenti, valorizzazione dei background formativi e di esperienza, creazione di un ambiente di lavoro più armonioso. Nella prospettiva del Diversity Management, infatti, promuovere la diversità è un modo per creare un ambiente di lavoro più inclusivo e al tempo stesso aumentare la competitività dell'impresa, collegando le performance aziendali con questioni di giustizia sociale. Il volume indaga - da un punto di vista storico, economico e sociale - la traiettoria americana, europea e italiana del Diversity Management, e si conclude con una rassegna delle buone pratiche nelle amministrazioni pubbliche europee e nelle public utilities europee.
"Sviluppo sostenibile": è una formula in cui il sostantivo e l'aggettivo sono in lotta tra loro. Lo sviluppo infatti è inteso come figlio di una crescita illimitata, la quale però diventa sostenibile solo se viene limitata per rispettare i vincoli posti dalla natura. La contraddizione tra economia ed ecologia resta irrisolta. Per sciogliere il nodo non bastano rimedi tecnici, occorre che siano ripensati il modello di economia e la forma della convivenza sociale. In tale ottica questo libro propone un'idea integrale di sostenibilità e la correla con quella di democrazia.
Si delinea così il progetto di una società sostenibile, che è tale quando il suo ordinamento non offende la natura e non stravolge gli esseri umani. Per giungere a questa meta è imprescindibile l'impegno a costruire un'economia differente, concepita non più secondo il paradigma della produzione e del consumo in vista dell'accumulazione di capitale, bensì secondo il paradigma della cura del bene comune. Un'economia è davvero sostenibile quando sostiene equamente l'umanità intera e tutela gli equilibri naturali. La sostenibilità integrale riunisce il versante ambientale e quello antropologico, il quale si attua allestendo condizioni di vita che non disumanizzano persone e comunità.
Il percorso del testo si apre evidenziando come l'economia vigente risulti insostenibile non solo sul piano ecologico, ma già agli occhi del giudizio etico. Ciò chiarisce quanto sia miope ostinarsi a riformare il sistema per farlo "ripartire", mantenendone intatti i presupposti. Invece esso va superato portando alla luce un'economia che sia espressione fedele della democrazia. Qui non si tratta solo della forma di governo, ma della forma di società. Una società è realmente democratica se la dignità delle persone e il bene comune vengono rispettati. Solo una simile forma di convivenza potrà integrare sostenibilità ambientale e sostenibilità antropologica. La vera alternativa alla tendenza oggi prevalente - la mercatizzazione che soffoca tutto sotto il predominio del denaro - è la democratizzazione. Essa costituisce quel processo di trasformazione storica che assume la dignità umana, il bene comune e l'armonia con la natura come principi capaci di ispirare logiche organizzative e regole specifiche per un'economia che non faccia vittime.
Roberto Mancini è ordinario di Filosofia teoretica all'Università di Macerata. Inoltre insegna Economia Umana e Sviluppo sostenibile nell'Accademia di Architettura dell'Università della Svizzera Italiana a Mendrisio. È autore di numerosi volumi ed è editorialista della rivista Altreconomia.
Un libro che tocca tutti i temi economici. A. Foglio dimostra con il suo progetto-proposta di eticonomia che è possibile dare concrete, complete, responsabili risposte ad una gestione etica dell'economia, dell'impresa, del mercato, del business/degli affari, della finanza, dei consumi, dell'ambiente; l'eticonomia può essere il giusto percorso perché l'economia possa ridare dignità all'uomo come imprenditore, manager, lavoratore, consumatore, risparmiatore, cittadino. L'economia che accetta e pratica l'etica diventando eticonomia, può meglio funzionare rispetto a quella che l'ignora o la contrasta; l'etica diventa l'essenza, il cuore, ma anche la conditio sine qua non per riportare l'economia a servizio dell'uomo nel rispetto della sua dignità, di quel tanto necessario bene comune perseguito dall'eticonomia. Per una gestione etica dell'economia, dell'impresa, del mercato, del business/degli affari, della finanza, dei consumi, dell'ambiente l'eticonomia imposta un processo che supera il concetto di capitale finanziario con quello di cocapitale, determinato da capitale materiale/imprenditoriale (fattori produttivi), capitale finanziario/d'investimento, capitale umano (forza lavoro), capitale intellettuale/creativo (conoscenze, know how, brevetti), di profitto con il coprofitto, di gestione con la cogestione, di proprietà con la comproprietà, di equa redistribuzione del reddito e della ricchezza, di giusta imposizione fiscale, di superamento del conflitto tra imprese e lavoratori.
L'educazione alla consapevolezza economica rappresenta un aspetto importante nella formazione dei cittadini ed è globalmente riconosciuta come un fondamentale elemento di stabilità e di sviluppo socioculturale. A partire dagli approcci al benessere e all'educazione economica in ottica interdisciplinare (socio-psico-pedagogica) si vuole attuare un passaggio culturale che ponga le condizioni per cui l'educazione economica e finanziaria divenga, nella società, una cultura necessaria per la costruzione ed il mantenimento del benessere individuale e sociale. La pedagogia e le altre scienze umane, tradizionalmente poco coinvolte sul tema dell'educazione economica, possono fornire elementi utili in modo che l'"alfabetizzazione economica" non resti solo un problema di contenuti, ma anche di modalità e di significati. Nella prima parte del volume, Trame, gli interventi dei ricercatori affrontano la consapevolezza economica attraverso prerogative disciplinari psicologiche, sociologiche e pedagogiche. Nella seconda parte, invece, si narrano esperienze educative in Contesti differenti per età e approcci.
Se l'invocazione di un'economia "umana" attraversa spesso come un concetto vago lo spazio svuotato di una politica senza progettualità, questo trattato ne espone i fondamenti con un linguaggio accessibile e con il proposito di riportare la possibile risposta della filosofia al centro della discussione pubblica, non solo cercando un vivo confronto con tutti gli attori economici, ma coinvolgendo senza barriere specialistiche lettrici e lettori come cittadini di una comunità dissolta. Preceduto da un notevole successo in Germania, nella sua versatilità il libro decreta, contro l'ortodossia dominante nella scienza economica, la sconfitta definitiva dell'homo oeconomicus, l'ottimizzatore protagonista di un sistema economico autodistruttivo se non sottoposto a misure umane di contenimento, difende nel dibattito etico attuale il nucleo normativo della modernità tramite una modernizzazione integrativa delle virtù antiche, reclama sul piano politico un nuovo dialogo transnazionale sui lineamenti di un modello sociale europeo marginalizzato, introduce con un approccio interdisciplinare al vasto dibattito degli ultimi anni sulla connessione spezzata tra etica ed economia. Il volume consente di accostarsi al pensiero di uno dei filosofi tedeschi più influenti grazie al saggio critico in lingua italiana di Giovanni Battista Demarta.
Tra gli argomenti presenti nel volume: Economia politica e politica economica, la New Economy, globalizzazione, povertà, ambiente; La gestione dell'azienda e il marketing nell'era di Internet, Reti, e-commerce, piccola e media impresa, non profit; Banca, borsa, finanza, assicurazioni, strumenti finanziari e derivati; Nozioni di diritto societario, del lavoro e previdenziale, le trasformazioni del welfare; Statistica e demografia, matematica finanziaria e attuariale; L'Italia nella UE e nell'Eurosistema; L'informazione economica on-line.
La società oligarchica propria dell'umanità globalizzata vede al vertice della piramide una casta di super-ricchi composta da qualche decina di migliaia di individui. Subito sotto, politici, manager, scienziati, intellettuali e funzionari, Risultato: 300.000 persone, su 6 miliardi, controllano la quasi totalità del capitale finanziario globale. C'è chi possiede un appartamento a Manhattan da 2800 metri quadri con 4 cucine, chi offre pacchetti-vacanza spaziali da 200.000 dollari, chi gironzola su un sottomarino con appartamento di lusso da 43 milioni di dollari. Peggio, non solo spendono i loro guadagni in modi assurdi, ma cosi facendo danneggiano il pianeta. Ormai non è più solo un problema di giustizia (e di etica), è in gioco la sopravvivenza stessa del pianeta.