
Dopo il crollo finanziario del 2001-2002, l'Argentina ha dato vita a un inedito fenomeno. Le "imprese recuperate", cioè autogestite dagli stessi lavoratori per fronteggiare il rischio chiusura, sono un'esperienza che può essere letta non solo in chiave squisitamente economica, ma anche dal punto di vista sociale e politico. L'autore analizza il processo che ha portato l'Argentina dalla condizione di paese tra i più ricchi al mondo ad una sequenza di crisi-crolli, processi di deindustrializzazione ed impoverimento, per arrivare al nodo cruciale del crollo finanziario del 2001 ed alle conseguenti risposte sociali, tra cui quella delle "imprese recuperate". Una delle caratteristiche più interessanti di questo fenomeno sociale è il rapporto con la comunità locale, i diversi soggetti del territorio in cui è localizzata l'azienda. Che si tratti di un grande albergo o di un'azienda industriale l'impresa "recuperata" svolge un ruolo politico-culturale e sociale che va al di là della mera produzione di beni o servizi: è esattamente il contrario di quello che avviene con le imprese capitalistiche. Ed il rapporto di scambio sociale e culturale con il territorio è tanto più ricco ed articolato quanto più l'impresa "recuperata" ha creato al suo interno forme di partecipazione e di democrazia nella gestione dell'impresa.
Anche in Italia si vanno diffondendo sempre di più le esperienze e i progetti di "housing sociale": si tratta di programmi che comprendono l'offerta integrata di alloggi, ma anche di servizi rivolti a coloro che non riescono a soddisfare sul mercato il proprio bisogno abitativo, per ragioni economiche o per l'assenza di un'offerta adeguata. Figura chiave dell'housing sociale è il cosiddetto "gestore sociale". Ma chi è e che cosa fa il "gestore sociale"? Quali competenze deve possedere? Il gestore deve in primis selezionare gli inquilini per il progetto di housing sociale ma anche coinvolgere i residenti in azioni che sviluppino il senso di comunità e appartenenza Questa guida descrive minuziosamente tutte le procedure che competono alla figura del gestore sociale e le loro variabili. A partire dai progetti concreti che la Fondazione Housing sociale sta sviluppando in Italia, il volume entra poi, con grande chiarezza e con gli opportuni esempi, nel merito delle scelte e delle pratiche deputate al gestore sociale. Il libro è stato curato da professionisti ed esperti della Fondazione Housing sociale di Milano.
La cooperativa sociale è un'impresa passionale, un'azienda con l'anima, ma soprattutto una forma d'organizzazione che ha retto alla prova del tempo e accumulato saperi ed esperienze utili ad affrontare anche l'incerto futuro del nostro paese e del suo welfare. Questo libro racconta le cooperative sociali, a 20 anni dalla Legge istitutiva n. 381/91.
Sullo sfondo del mercato globale, tenebrosi personaggi tirano i dadi decidendo la vita o la morte per fame di milioni di persone. È "Il Grande Gioco della Fame": le mani della finanza internazionale muovono sul terreno di gioco pedine inconsapevoli. L'avido speculatore, il perfido hedge fund, la potente banca manovrano risparmiatori ignari e il contadino del Sud del mondo. Questo manuale d'istruzioni ci spiega i rudimenti per divertirsi con "Il Grande Gioco della Fame" e racconta con disarmante chiarezza l'intreccio tra speculazione finanziaria e cibo. Un perverso ma affascinante meccanismo per guadagnare tantissimi soldi scommettendo sulla vita altrui. La differenza tra questo e gli altri giochi? Semplice: "Il Grande Gioco della Fame" è reale.
Come salvarci dal "welfare west"? La cura è il "welfare di relazione", di cui sono protagonisti insieme comuni, aziende, terzo settore, cittadini. "Non ce lo possiamo più permettere", è il mantra che ripetono da anni gli addetti ai lavori: lo Stato sociale è da smantellare, perché mancano i soldi. Nessuno però ci spiega con chiarezza quanto costa davvero, come funziona e quali tagli sta subendo il welfare. Questo libro avvicina con semplicità il lettore al sistema di welfare italiano, in primis locale, e scopre che "tra il dire e il welfare" esistono buone prassi che vedono insieme protagonisti enti pubblici, aziende, mondo no profit e i cittadini stessi. Storie inedite di welfare responsabile e quotidiano, dal ristorante sociale al mutuo soccorso, dal microcredito alle cooperative antimafia. Un welfare solidale, che non guarda alla singola prestazione ma al benessere di tutta la società. Scrive nel suo intervento don Giacomo Panizza, anima di Progetto Sud: "Questa è la bellezza di essere cittadini e cittadine, di rinnovarsi come persone che vivono a testa alta, di dare un nuovo senso e una nuova organizzazione alla vita". Con un'intervista al sociologo Cristiano Gori.
Un libro che racconta 20 storie di imprese, produzioni e progetti "minimi" e che descrive un modello economico e sociale proiettato "in direzione ostinata e contraria" rispetto al mainstream: quello delle produzioni agricole contadine, delle filiere corte, delle reti locali, delle imprese lillipuziane, dei piccoli Comuni virtuosi, dell'informazione indipendente, dei comitati contro lo scempio del paesaggio, delle "piccole opere", del crowdfunding, dell'economia delle relazioni, infine, per usare un'espressione sintetica. Qualche esempio. Una cooperativa agricola di proprietà di tutti che produce pasta bio pagando il giusto i suoi contadini, una "città visibile" e senza rifiuti, una fabbrica di cemento sottratta alla mafia, le forme di "piccola distribuzione organizzata", una Confindustria "etica" in Val di Susa, un documentario indipendente e altre imprese finanziate dal basso, un pescatore senza strascichi, i "folli" viaggi del turismo responsabile, le cooperative incarcerate, i ristoranti con l'anima e il cibo equo che viene da lontano, la banca che oggi finanzia l'Italia dell'economia solidale. E tante altre minuscole storie.
"Fermare il cemento e il consumo di suolo fertile deve diventare una delle priorità di un paese che si voglia chiamare civile" (dalla prefazione di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food). Questo libro è un vademecum per passare all'azione: un "manuale di partecipazione" che raccoglie tutte le risorse a disposizione del cittadino per far valere i propri diritti e tutelare il territorio e racconta 19 "storie da copiare", dalla resistenza dei comitati alle scelte virtuose delle pubbliche amministrazioni.
L'obiettivo di creare un'economia verde, ossia di spostare i cicli economici verso produzioni e consumi che sostengano e rispettino i cicli naturali, anziché distruggerli, richiede un'azione che coinvolge tutti i settori delle nostre società, nessuno escluso. Ma non ci potrà essere alcun giovamento se la green economy replicherà i meccanismi oligopolistici e assai poco democratici dell'economia "fossile". Infatti le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica sono, per definizione, democratiche e diffuse. Proprio per questo non si possono fondare solo sul profitto, o peggio, sulla speculazione finanziaria. Tra bamboo bond e carbon market, questo libro è un viaggio nell'economia mondiale, per evitare che anche dalla green economy traggano vantaggio sempre i soliti noti.
L'altra economia è "un risveglio etico, che include la sensibilità, il pensiero, il coraggio, la fiducia nel potenziale del cambiamento, la speranza che consente di vedere il bene possibile". La giustizia è il fondamento: significa mettere al primo posto, a partire dal luogo in cui si vive e si opera, le condizioni di vita delle persone e dei popoli e l'armonia con la natura, considerando il denaro, il mercato e il sistema economico come meri strumenti. Roberto Mancini condensa in trenta scritti, brevi e incisivi, idee e proposte per licenziare il mito insensato del capitalismo e costruire uniti in un movimento della dignità - una "vita buona comune" e una nuova economia, mite e democratica.
Piccolo manuale di comunicazione dedicato alle associazioni, al mondo del non profit e alle imprese dell'economia responsabile. Istruzioni essenziali per comunicare bene con pochi soldi, in modo chiaro, reciproco e leale. Dire bene cose buone Se quello che fai è semplice, pulito e in piccola scala, allora hai grandi cose da dire (ma pochi mezzi per dirle). Comunica in modo semplice, pulito e in piccola scala, vedrai che funziona. Evitare gli errori più comuni. Se credi nel tuo lavoro, vuoi che tutti lo conoscano. Sono pochi banali errori - sempre gli stessi - a impedirlo. Questo libro spiega come riconoscerli ed evitarli. Diventare "dilettanti competenti". Scrivere un volantino. Farsi trovare su internet. Ideare un nome. Progettare uno stand. Scegliere parole che invogliano a continuare la lettura. Raccontare la propria storia senza raccontare storie.