
Che cosa hanno imprese internazionali come Apple, Curad, Google, Ikea, Logitech, Starbucks che voi non avete? Perché queste aziende continuano a stupire con il loro successo, mentre le grandi marche di una volta arrancano a fatica? Le P tradizionali come prezzo, promozione, pubblicità, posizionamento e altre che gli uomini di marketing usano non funzionano più. Oggi, all'elenco, c'è da aggiungere un'altra P: quella di Purple Cow, la Mucca Viola. Che non è una funzione di marketing cui ricorrere a prodotto finito. La Mucca Viola è qualcosa di fenomenale, inatteso e assolutamente incredibile che è dentro il prodotto. Seth Godin spiega come mettere una Mucca Viola in tutto ciò che create per arrivare a una soluzione che non passi inosservata.
Nuovi casi, nuovi personaggi, nuove tematiche scottanti, da trattare con il solito rigorosissimo metodo: far parlare i numeri. Levitt, economista eretico amante dei paradossi e nemico di tutti i luoghi comuni, questa volta fa a pezzi la tesi del riscaldamento globale, ci mostra come funziona l'economia della prostituzione (e quanto può rendere) e ci dice perché spesso si scelgono rimedi inefficaci e costosi invece di quelli utili ed economici. Non aspettatevi un sequel di Freakonomics: questo libro è molto, molto di più.
Gli Apple Store sono i negozi a più alta redditività al mondo. Non solo perché vendono prodotti "esageratamente eccezionali", ma perché garantiscono a tutti i clienti un'esperienza unica e indimenticabile. Carmine Gallo, l'autore che più di ogni altro ha studiato il "metodo Jobs", spiega il principio numero uno di Apple: solo attraverso una dedizione totale alle persone si raggiungono risultati straordinari. La formula del successo della mela morsicata è un preciso piano d'azione in tre passi: motivare la clientela interna: ovvero comunicare la "missione" ai dipendenti; servire la clientela esterna : offrirle il "sogno", cioè il prodotto perfetto per le sue esigenze; allestire la scena: creare un ambiente coinvolgente dove i clienti possano vedere, toccare e conoscere i prodotti. Oggi neppure chi ha il prodotto (o il servizio) migliore di tutti i concorrenti può permettersi l'imperdonabile errore di impostare in modo tradizionale l'interazione con il cliente. Apple come sempre - ha innovato prima di tutti, indicando una strada chiara e alla portata di ogni azienda. Dopo "Essere Steve Jobs" e "Pensare come Steve Jobs", che hanno cambiato il modo in cui le aziende di tutto il mondo pensano ai loro prodotti, alla clientela e alla strategia per comunicare il loro marchio, questo volume completa la trilogia aiutando i lettori a capire che cosa significa offrire un'"esperienza Apple" in ogni settore.
Mentre nell'intero pianeta le opere d'arte sono ormai definitivamente riconosciute come beni di investimento, alla pari dei titoli e degli immobili, in Italia, per molti, il mercato dell'arte è ancora un oggetto misterioso. Una questione per super ricchi e addetti ai lavori? Con la crisi che ha abbattuto le sicurezze degli investimenti tradizionali e con l'avvento di internet non è più così. Claudio Borghi Aquilini intende dimostrare che oggi un quadro può essere meglio dell'oro e del mattone, e che è possibile fare acquisti soddisfacenti e redditizi anche solo con qualche migliaio di euro. Il settore è in forte crescita e registra un aumento costante degli appassionati: fiere, cataloghi online, aste televisive e sul web, forum specializzati, gallerie sono sempre più frequentati, e chi investe ha anche interessanti vantaggi fiscali. Basta saper scegliere. L'autore, oltre a inquadrare le particolarità e le regole del mercato, fornisce esempi e suggerimenti per orientarsi nell'acquisto e per cominciare una collezione. Prefazione di Francesco Micheli.
Perché una cosa ha successo? Se hai risposto "grazie alla pubblicità", ripensaci. Le persone non danno retta agli spot; preferiscono ascoltare il parere degli amici. Ma perché la gente parla di certi prodotti più che di altri, o perché solo alcuni contenuti online diventano virali? Jonah Berger, docente di marketing alla Wharton School, ha dedicato anni a cercare la risposta a queste domande. In questo libro, che combina studi innovativi e storie coinvolgenti, svela i meccanismi segreti del passaparola e della trasmissione sociale e mostra i sei punti di forza che deve avere una campagna per rendere contagiosi prodotti e idee. Racconta perché le pubblicità contro l'uso della droga in realtà possono averne aumentato il consumo, come certi videogiochi creano dipendenza (e altri no) e perché più di duecento milioni di consumatori hanno condiviso il video di uno dei prodotti apparentemente più comuni e noiosi: un frullatore. "Contagioso" fornisce un set di tecniche pratiche e facilmente applicabili per creare lanci pubblicitari, diffondere informazioni, ideare cose o messaggi che la gente amerà e condividerà. Utile al manager di una grande azienda, al proprietario di una piccola impresa, al politico candidato alle elezioni e a chiunque voglia diffondere un'idea o un nuovo prodotto, è un testo che rivoluziona teorie e falsi miti sul comportamento dei clienti e sul viral marketing.
Prima hanno dimostrato come si possono ottenere risultati sorprendenti applicando uno schema controintuitivo, poi hanno fatto vedere i lati nascosti delle cose. Ora, con questo libro, Steven D. Levitt e Stephen J. Dubner rispondono alla richiesta di chi vuole utilizzare il "metodo Freakonomics" nella vita quotidiana. I due autori spiegano come loro vedono il mondo utilizzando dati e statistiche, non attraverso le emozioni, e come pensare in modo più produttivo. Ecco quali sono i passi per diventare dei veri pensatori-freak: Mettete da parte la vostra bussola morale. È difficile vedere chiaramente un problema se i vostri (pre)giudizi vi indicano già la direzione da prendere. Imparate a dire "non lo so". Finché non riuscirete ad ammettere di non sapere qualcosa, non potrete imparare quel che vi serve. Pensate come un bambino. Vi verranno idee più brillanti e le domande che farete saranno migliori. Studiate l'incentivazione. Nel bene o nel male, gli incentivi fanno girare il mondo. Cominciate ad apprezzare l'idea di mollare tutto. Non potete risolvere i problemi di domani se non siete disposti ad abbandonare ciò che non funziona oggi. Una visione, quella di Levitt e Dubner, straordinaria nella sua chiarezza e semplicità. Adesso tocca a voi: avete in mano lo strumento per analizzare il mondo e i suoi problemi grandi e piccoli in maniera più efficace, più creativa, più razionale ma assolutamente fuori dagli schemi tradizionali. Buon lavoro.
"Apriti cielo". Le parole di Flavio Briatore rivolte a un gruppo di imprenditori e amministratori locali sono risuonate come se avesse bestemmiato in chiesa. Eccola l'Italia che arranca e che sprofonda con tutti i suoi tesori artistici e paesaggistici, l'Italia che non riesce a sfruttare e valorizzare le innumerevoli risorse che la natura e la storia le hanno donato. Perché serve a poco vantarsi di avere il maggior numero di siti Unesco rispetto a qualunque altro Paese, se poi da quell'immane patrimonio ricavi la metà della Francia. Perché gli stranieri che vengono a trovarci passano sempre meno tempo da noi, e lasciano sempre meno soldi. Però guai a parlare di lusso, che non fa pugni con le vacanze di massa ma ci potrebbe andare a braccetto. Guai a parlare di grandi manifestazioni, bloccate per impedire gli affari dei cosiddetti palazzinari. Guai a parlare di grandi opere, che dovrebbe essere un simbolo per collegare, unire, accorciare le distanze, invece diventano l'emblema del «non siamo in grado di realizzarlo». Eccola l'Italia che si arrende ancora prima di combattere, che rimane ferma ai box e che non prova neppure a scendere in pista. Il Paese nel quale la ricchezza e il benessere non sono obiettivo collettivo da raggiungere, un premio del lavoro, ma una colpa da nascondere. L'invidia sociale come malattia mortale dell'italiano, come diceva Indro Montanelli. Ma alla fine i conti non tornano, per tutti, se nel turismo l'Italia non ha che un terzo degli occupati diretti della Germania. E se il nostro Mezzogiorno, con i suoi innumerevoli patrimoni dell'umanità, più di tutto il Regno Unito messo insieme, incassa la miseria di 3 miliardi di dollari contro i 45 dell'Inghilterra. Il turismo, ovviamente, non è che un aspetto di questa analisi, ma pure una perfetta cartina di tornasole Se non è il benessere, l'occupazione, la crescita e, sì, la ricchezza ciò che questo Paese vuole per se stesso, allora «siamo perfetti così», dice Briatore. In caso contrario, bisogna cambiare. E in fretta, perché mentre noi polemizziamo immobili con le nostre deprimenti diatribe sui decimali di PIL, gli altri corrono.