
La IX rassegna di Interreligious «Le religioni di fronte alle sfide economiche per il futuro» ha messo al centro il tema del rapporto tra le religioni e l'economia. È questo, crediamo, un tema cruciale per il nostro tempo perché pone all'attenzione un grande interrogativo: dare la precedenza al profitto e al liberismo economico equivale necessariamente a minacciare il benessere, l'ambiente e la giustizia sociale per molta parte della popolazione mondiale? Lo spunto di partenza per affrontare l'argomento ci è stato offerto da molti dei documenti magisteriali di questo pontificato, che richiamano l'attenzione sul dovere di guida che ciascuna religione ha nei confronti dei propri fedeli. In particolare nei documenti sulla Fratellanza umana (04-02-2019) e nell'Enciclica Fratelli Tutti (03-10-2020) viene sottolineato l'impegno e il dovere morale che hanno -- in primis, le due grandi religioni cristiana ed islamica, visto il maggior numero di aderenti a livello mondiale -- nel dover affrontare i problemi e nell'orientare i fedeli ad una presa di coscienza e ad un'azione concreta di contrasto verso ogni deriva provocata dal liberismo economico. Ma è a tutte le religioni che l'invito è rivolto, al fine di operare un discernimento condiviso sulle possibili alternative al globalismo economico del profitto e sulla concreta messa in opera di quel principio universale di fraternità e solidarietà umana che da tutte le religioni viene richiamato. Dalla sapienza delle diverse tradizioni, quali insegnamenti possiamo recuperare per migliorare gli attuali modelli economici in vista di un aumento del benessere di tutti? Ogni giorno assistiamo alle ferite che la povertà, la fame, l'ingiustizia, il mancato accesso alle risorse, la guerra, la sperequazione, producono in molte parti del mondo e, ugualmente, vediamo quali profonde riduzioni dell'umano provochino l'avidità, l'egoismo, il profitto ad ogni costo, il consumismo, avviando quel processo che porta alle disuguaglianze sociali, al degrado morale, all'insoddisfazione sempre più profonda e diffusa. Parlare di economia non è quindi aprire gli occhi solo su dei modelli di scambio, ma, in ultima analisi, significa far emergere "un nuovo ordine delle cose" mettendo al centro le condizioni di vita e la felicità degli individui.
Il lavoro è per l'uomo o l'uomo è per il lavoro? Non vi è dubbio che la sfera lavorativa riveste nella vita dell'uomo una posizione importante e primaria, ma non è un assoluto. Attraverso il lavoro, l'uomo realizza sé stesso e le sue aspirazioni e al contempo contribuisce allo sviluppo della società. Tuttavia, il lavoro dev'essere ben organizzato, rispettoso della dignità della persona e arricchente dal punto di vista della qualità della vita. In realtà, negli ultimi anni siamo sempre più spettatori di un lavoro precario che comporta un'incertezza dell'esistenza. L'autore, attraverso questo libro, si prefigge l'obiettivo di riscoprire quelle dimensioni feconde del lavoro che con il passare del tempo sono andate quasi completamente perdute: la sfera della cooperazione, la finanza a sostegno del lavoro, il contrasto delle disuguaglianze, l'intelligenza artificiale come ausilio dei lavoratori. È dalla riscoperta del welfare aziendale di Mattei e Olivetti e dallo studio della filosofia economica di Cucinelli, denominata capitalismo umanistico, che bisogna ripartire per tracciare una nuova direzione del concetto di lavoro e di imprenditoria. Presentazione di Ermete Realacci. Prefazione di Vera Negri Zamagni. Introduzione di Oreste Bazzichi. Postfazione di Massimo Camisasca.
Il profitto è davvero l'unica regola per le società d.azioni? Quali sono gli obblighi morali di un datore di lavoro verso i dipendenti? Quali sono le implicanze etiche dell'economia globale? Imprenditore e insegnante, George Devine si fa strada nelle acque agitate dell'etica commerciale degli anni '90 con onesta e grande chiarezza, fornendo risposte ineccepibili e ben fondate. La scommessa da vincere è la seguente: conviene di più, a tutti, che gli affari siano improntati da grandi principi ispiratori. Chi cercherà un'altra strada, sarà costretto a cambiare dai fatti.
Lo studio si divide in due parti. Un saggio che prende in considerazione la situazione attuale del lavoro, con tutti i pesi del passato: mutamenti e variazioni; fenomenologia attuale; rinnovare i presupposti economici; teorie economiche: tra filosofia, storia e ideologia; economia marxista: il correttivo mancato; neo-liberismo ironico: conservazione e relativismo. Nella seconda parte l'autore tenta di indicare le nuove possibilità: socialità e pensiero relazionale; nuova economia: realtà, pensiero, prassi; dottrina sociale e teologia; prospettive bibliche; economia e lavoro: etica dei diritti umani; nuova antropologia del lavoro. Gualberto Gismondi, sacerdote francescano, dottore in Scienze economiche e in Sacra Teologia, professore di Teologia negli Studi dell'Ordine, tiene corsi, conferenze e lezioni in Italia e all'estero. Ha pubblicato numerose opere, tra cui: Umanesimo marxista, evoluzione e istanze positive, giunto alla settima edizione, e Umanità 2000 presso le Edizioni Paoline. Studi e ricerche in: Rassegna di Teologia, Relata Technica, Il futuro dell'uomo, Antonianum.
“La partecipazione agli utili e al capitale azionario, il controllo dell’amministrazione, rende l’operaio non più salariato, ma cooperatore interessato e responsabile”
G. Pastore
“L’economia rischia oggi di basare i suoi eleganti modelli matematici sulle scene di un teatro accademico chiuso per lavori di restauro, mentre il vero dramma - la disoccupazione, l’inflazione e il conflitto industriale - si svolge per strada”
E.Tarantelli
Dedicato a Ezio Tarantelli, economista ucciso dalle Brigate Rosse il 27 marzo 1985, il saggio mette al centro la situazione del movimento sindacale che si trova oggi a fare i conti con problemi di crescita, di instabilità e soprattutto di una sempre più iniqua distribuzione del reddito, un problema che riguarda la tenuta e l’efficacia stessa dell’iniziativa sindacale.
Il libro propone una lettura strutturale, economicamente fondata, dell’attuale fase del capitalismo come premessa per comprendere la futura attività del sindacato, anche attraverso la riproposizione del “modello distributivo” creato appunto da Tarantelli.
I temi dei capitoli delineano i contenuti del volume: Capitalismo finanziario e riformismo sindacale: sulle tracce di Ezio Tarantelli (Cap. 1), di Alberto Berrini (economista, consulente e formatore CISL); La crisi del capitalismo finanziario: tra primato dell’azionista e responsabilità sociale (Cap. 2) di Giuseppe Gallo (segretario nazionale FIBA-CISL - bancari 83.000 iscritti); Capitalismo finanziario e azione sindacale: elementi per una proposta politica (Cap. 3), di Pierpaolo Baretta (segretario confederale CISL).
Esiste una ricchezza altra dal denaro, dalla proprietà, dalla merce di scambio. Una ricchezza di enorme potenziale composta di virtù e relazioni che nascono e si muovono all'interno di comunità coese, società caratterizzate da un alto livello di comunione. Beni che non si sottraggono o comprano, ma si moltiplicano e intrecciano. Relazioni e rapporti alla base della buona vita di ogni cittadino, e perfino alla base di un fecondo mercato. Ma cosa significa, in questa prospettiva, essere ricchi?
"Che cosa posso fare io con i miei soldi? Ovviamente tante cose, anche molto diverse tra loro, ma la prima di tutte è farsi delle domande! Sui soldi, sul loro significato, sul loro valore, sul loro valore per noi. Le domande sui soldi oggi, che lo vogliamo o no, sono domande sulla vita". Ugo Biggeri offre un vero e proprio strumento di educazione finanziaria, per capire questioni fondamentali in tema di banche, finanza ed economia. Biggeri, presidente di Banca Etica, invita a pensare l'economia in termini più umani, coinvolgenti e responsabilizzanti, mostrando chiaramente come le nostre piccole scelte siano importanti. Anche spostare un conto corrente può essere un atto di responsabilizzazione, perché i nostri soldi vengono investiti e lavorano anche di notte, ma forse non servono a sostenere la visione del mondo che vorremmo promuovere: spesso, mentre noi ci impegniamo per una giusta causa, i nostri soldi gestiti dalle banche lavorano contro di noi. "Non si può che essere grati a Ugo Biggeri", scrive Stefano Zamagni nella presentazione a questo libro, "per aver scelto di impegnarsi in questa impresa letteraria, un'impresa che, al pari dell'opera che va svolgendo in qualità di presidente di Banca Etica è un "lavoro stabile", modestamente remunerato, ma esaltante perché rende liberi e, soprattutto, perché fa stare in letizia".
È sotto gli occhi di tutti che oggi la politica è incapace di essere all’altezza della sua vocazione, e cioè la cura del bene comune, anche quando afferma di ricollegarsi ideologicamente a più generici valori “cristiani” o morali.
Su questo tema si concentrano i due saggi raccolti nel volumi. I testi sono uniti da una comune visione spirituale gettata sugli ambiti della politica e dell’economia.
Nello specifico, il primo saggio mostra che il problema è spirituale ancor più che etico. Esso parte dall’individuazione delle caratteristiche necessarie per una leadership; chiarisce che cosa si intenda per “spirituale”; tenta di individuare i fondamenti per la costruzione di una personalità propriamente spirituale che sola potrà essere autenticamente sociale, cioè politica.
Il secondo saggio prende spunto dal motto benedettino ora et labora mostrando che la parola più importante è l’et, cioè il tenere assieme due dimensioni che sembrano distanti tra loro.
Gli autori
Natale Brescianini, monaco benedettino, dopo gli studi teologici presso il Seminario diocesano di Brescia, entra nella Comunità Benedettina Camaldolese presso l’Eremo di San Giorgio a Bardolino (VR). Dal 1998 al 2001 frequenta il Pontificio Istituto Sant’Anselmo (Roma), dove ottiene la Licenza in Teologia. Dal 2006 collabora con Massimo Folador e con la società di consulenza e formazione Askesis per la realizzazione di percorsi formativi che si rifanno alla Regola di San Benedetto. Dal luglio 2007 vive presso l’Eremo di Monte Giove. Nell’aprile del 2013 consegue il Diploma di Coach presso la Scuola Incoaching, affiliata ad AICP.
Benedetta Selene Zorzi, monaca benedettina, è docente straordinario
di Patrologia e Storia della teologia all’Istituto Teologico Marchigiano, nonché di Filosofia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma. È co-redattrice della rivista telematica Reportata.
Ha conseguito la certificazione ICF frequentando il Master in Corporate e Business Coaching presso la U2Coach Academy. Tra le sue pubblicazioni, oltre a numerosi articoli, ricordiamo: Desiderio della Bellezza (eros tou kalou) da Platone a Gregorio di Nissa: tracce di una rifrazione teologico-semantica (Roma, 2007); La felicità (con I. Bossi Fedrigotti; Trento, 2013).
L'economia capitalista ha messo a repentaglio la sopravvivenza del pianeta e condannato miliardi di individui a una vita disumana, persone classificate come poveri assoluti, e nessuno sa quanti siano esattamente. Inutili come consumatori e come lavoratori, non si sente il bisogno di contarli: "Sono solo avanzi, scarti, di cui sbarazzarsi". Francesco Gesualdi non usa mezzi termini, descrive senza giri di parole le conseguenze sociali e ambientali di un sistema che dà importanza solo ai soldi e antepone la ricchezza alla felicità. Ma ora che il pianeta è sull'orlo del collasso si tratta di capire come recuperare la situazione, come garantire a tutti un'esistenza dignitosa riducendo il consumo di risorse e la produzione di rifiuti. La soluzione è cambiare prospettiva, rifondare l'economia sui valori che questo sistema ha sempre rinnegato: equità, inclusione, solidarietà, comunità, sostenibilità. Solo trasformando la pietra scartata in pietra d'angolo potremo salvarci. Va ripensato il ruolo del mercato e dell'economia pubblica, del lavoro salariato e dell'autoproduzione. Ricordandoci che in economia non esistono nuove leggi da scoprire, ma solo nuove miscelazioni da sperimentare.
Uno studio approfondito e rigoroso che, attraverso una lettura storica di lungo periodo, va a dimostrare come la famiglia interpretata nella sola chiave economicistica, come "società a responsabilità limitata", con tutte le funzioni (dalla fedeltà dei coniugi al desiderio di avere figli) relegate in un'ottica di mercato, ha un inevitabile destino: la progressiva disintegrazione. L'analisi si basa sul confronto di diversi modelli politico-istituzionali: dal socialismo al sistema capitalistico, con uno sguardo alla crisi attuale e alla finanziarizzazione dell'economia che ha ulteriormente sconvolto gli equilibri socio-demografici, insieme ai valori e alla bioetica. Ma se la famiglia rappresenta un valore (anche) economico, questo si fonda su beni e capacità non misurabili secondo i criteri dell'economia tradizionale. Per comprenderla, "l'impresa famiglia", bisogna tenere conto anche di concetti come dono, beni relazionali, capitale sociale, felicità.
La globalizzazione è un fenomeno complesso sul quale non esiste una visione unanime ma diversi punti di osservazione, che portano alcuni a concentrarsi sui benefici dell’affermarsi di nuovi schemi economici e altri ad accusarla di acuire il sottosviluppo continuo di alcune parti e, da qui, di aggravare drammaticamente i pericoli ambientali dall’impatto mondiale. È riduttivo quindi rinchiuderla solo in un contesto economico e commerciale, senza riconoscere quanto siano radicate le implicazioni e le influenze reciproche in ambiti che vanno dal sociale al politico.
Alessia Mosca in questo volume riprende il concetto di globalizzazione, concentrandosi sull’economia globale, sui temi della cultura, sui problemi ambientali e della sicurezza, cercando di delineare possibili sviluppi in risposta alle grandi questioni che impegnano le nostre società contemporanee.
Cos’è l’economia sospesa? E’ l’evoluzione del famoso caffè sospeso tanto caro alla tradizionale generosità italiana. Grazie a Tucum, un’app per dispositivi mobili che permette di compiere l’elemosina anche attraverso la moneta elettronica, si eliminano tutti gli abusi legati ai falsi poveri e al racket dell’elemosina ed è possibile aiutare chi ha veramente bisogno. In tal senso, l’implementazione di un’app a servizio degli ultimi esprime tutta l’ingegnosità del Vangelo di Gesù. Il libro racconta come dal caffè sospeso e dagli incontri quotidiani con amici, professori, ragazzi del catechismo, persone senza fissa dimora, sia nata l’idea di un’app che consenta di realizzare un “volontariato di transito” dai donatori (chi desidera fare un’elemosina) ai beneficiari (coloro che ricevono l’elemosina).