
Grazie al progresso tecnologico, la capacità produttiva mondiale ha oggi raggiunto livelli mai sperimentati prima, ma con un carico di costi sociali e ambientali sempre più insostenibili; diviene quindi ancora più dirimente l'interrogativo al centro dell'economia sabbatica che è insito nella parola manna: Cosa è questa abbondanza? È vero miglioramento della qualità della vita per tutti, o ricchezza accumulata? Dopo aver illustrato le fondamenta bibliche dell'economia sabbatica incentrata sulla giustizia sociale, derivante dalla storia della manna e dall'osservanza del sabato, si presenta una riflessione critica sull'economia odierna prospettando un quanto mai necessario circolo virtuoso tra abbondanza di vita e condivisione. Prefazione di Gaël Giraud.
un interessante stimolo progettuale per innovazioni gestionali nelle istituzioni universitarie e di ricerca, coerente con le nuove sfide della competizione per la qualità, dell'internazionalizzazione e dell'efficenza nell'uso delle risorse
In questo volume, con un approccio antropologico e socio-politico gli esperti analizzano il tema di grande attualità dello sviluppo tecnologico.
Nessuno mette il vino nuovo negli otri vecchi: il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi! Allo stesso modo, richiamando la metafora evangelica, si sono espressi i partecipanti al terzo Forum sulla grande trasformazione del lavoro di Alba promosso da Jobslab a proposito del lavoro messo alla prova dalla intelligenza artificiale. Come è possibile liberare il valore del lavoro al tempo delle macchine intelligenti se le istituzioni che lo disciplinano sono ancora espressione delle produzioni in serie e dei lavori ripetitivi? Come è possibile generare una società attiva e vitale, con elevati tassi di occupazione e diffuse professionalità, se permangono il declino demografico, i divari territoriali, le diseguaglianze sociali, la scarsità delle competenze, lo smarrimento del senso del lavoro e del suo significato anche educativo? Servono istituzioni radicalmente rinnovate e canali formativi per tutti, innanzitutto in campus tecnologico-professionali nei quali l'incontro tra studio e lavoro, scuola e impresa sia sistemico. In queste pagine è proposta una agenda condivisa con accademici, esperti e manager delle risorse umane per liberare il valore di ciascuna persona nel lavoro. Introduzione di Beppe Garesio.
Questo saggio, divenuto ormai un classico dell'economia civile, suggerisce un percorso all'interno della modernità con l'intento di esplicitare le premesse antropologiche e culturali su cui si fondano l'economia contemporanea e le sue promesse. La scienza economica, con la sua promessa di una vita in comune senza sacrificio, rappresenta una grande via di fuga dal contagio della relazione personale. La crisi che le società di mercato stanno attraversando è infatti essenzialmente crisi di rapporti umani, originata dall'illusione che l'impresa burocratica e gerarchica ci possa regalare una buona convivenza senza l'incontro rischioso con l'altro e con la sua ferita.
Responsabile di un'impresa che ha il cuore a Clermont-Ferrand, ma che la mondializzazione ha reso senza frontiere, Francois Michelin è assillato tanto dai problemi umani quanto dalla passione per l'azienda. Nel suo modo concreto, spesso visionario, in una lingua semplice, rivolta a tutti, pone domande che riguardano l'avvenire: si possono conciliare le necessità dell'uomo con quelle della redditività? La politica dirigista dello stato è un freno all'espressione della libertà creativa? Il capitalismo è immorale?.
Il lavoro è una questione sociale "emergente" in due sensi: da un lato, ci troviamo di fronte a rischi crescenti di disoccupazione e alla diffusione di lavori precari, sfruttati, alienati; dall'altro, nonostante tutto ciò, assistiamo all'emergere di una gamma di potenziali lavori "virtuali" propri di un'economia dopo-moderna. Questi due processi sono correlati fra loro. Ciò che li connette è l'affermarsi di una società reticolare che richiede una nuova soggettività dell'agire lavorativo e forti innovazioni nelle forme organizzative. Per comprendere questa trasformazione epocale occorre considerare il lavoro come relazione sociale, anziché come mera prestazione, nella prospettiva di un'economia relazionale.
Risultato del compromesso tra la prepotenza statale, la mania di spesa dei governanti e la vanità che spinge a consumare beni inutili, il capitalismo si manifesta oggi nel suo esito cinese e omologante. Con l'autonomia di giudizio e la libertà d'intelletto che lo contraddistinguono, Geminello Alvi si cimenta nell'impresa di una nuova definizione del capitalismo. Capitolo conclusivo della trilogia iniziata con "Le seduzioni economiche di Faust" e "Il secolo americano", il libro prende le mosse dalla crisi del 2008 e dall'ambigua posizione dell'economia cinese per tracciare le vicende delle varie spiegazioni e restituzioni del capitalismo, gli errori e gli abbagli, e giungere a una descrizione opposta a quella marxista. Dopo averci mostrato perché il Novecento è stato "il secolo americano" e averne messo a nudo i tratti della storia segreta, Alvi ci guida attraverso la lettura di un percorso storico che sembra, inevitabilmente, condurci verso "l'ideale cinese". E spiega perché il dono debba tornare a essere elemento centrale della vita economica.
Il lobbying, se ben fatto, può essere utilissimo: aiuta a scrivere leggi migliori, contribuisce a sentire campane diverse, serve a decrittare tortuosi giri di parole e circolari marziane. I sospetti e le accuse che si concentrano sui lobbisti oggi in Italia derivano dall'assenza di norme generali. A una martellante campagna mediática in negativo non corrisponde un eguale sforzo di regolazione. Questo libro getta nuova luce sull'attività di lobbying e su coloro che la praticano, e svela quali sono realmente gli ostacoli che impediscono anche al nostro Paese di dotarsi di una legislazione adeguata. Un'analisi chiara che culmina nella formulazione di proposte concrete per assicurare la correttezza delle informazioni disponibili e mantenere la fiducia del pubblico nelle istituzioni. Prefazione di Mario Sechi.