
Un resoconto dello sviluppo e dei problemi dell'economia europea dal primo conflitto mondiale ai giorni nostri. La trattazione parte con l'analisi del periodo immediatamente successivo alla Prima guerra mondiale, prosegue con la depressione degli anni Venti, la successiva ripresa, gli effetti della Seconda guerra mondiale, il boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta, il blocco della crescita e l'insorgere di tassi di inflazione sempre più alti a partire dagli anni Settanta. Completamente revisionata, questa nuova edizione comprende un nuovo capitolo che amplia la trattazione fino ai giorni nostri e avanza una formulazione completa di temi di discussione per tutti i periodi analizzati.
"... a un figlio - beh, veramente a tre: Lidia, Fabio e Adrian, nell'ordine. Ricordi, Adrian, quando eri a scuola e ti chiedevano cosa faceva tuo padre? Tu farfugliavi: economista, giornalista... economista giornalista... giornalista... economista... giornalista economico... Ma, alla fine, capivano quello che faccio? No, rispondevi. Ma almeno tu lo capisci? Veramente neanch'io, confessavi. Questa mi sembra già una ragione sufficiente per scrivervi un libro..." (Fabrizio Galimberti)
Sia gli Stati Uniti che l'Europa sono società democratiche. Hanno radici culturali e religiose comuni. Sono società ricche. Eppure gli americani sono meno disposti degli europei a ridistribuire le ricchezze. Perché l'Europa ha sviluppato un approccio tanto diverso da quello statunitense rispetto alla ridistribuzione del reddito? Esiste davvero una linea divisoria che separa le due sponde dell'Atlantico? E se esiste, si basa su realtà economiche, istituzioni politiche o sulla psiche delle nazioni? Cercano di rispondere a queste domande Alesina e Gleaser, rispettivamente preside e docente della facoltà di Economia alla Harvard University.
L'ascesa economica della Cina ha sottoposto il sistema commerciale internazionale ad una tensione molto elevata. Tutti i paesi stanno assistendo all'invasione di prodotti fabbricati in Cina che fanno concorrenza ai prodotti e alle attività produttive nazionali. La concorrenza montante dai paesi a basso costo è un fenomeno ben conosciuto, la novità è l'entità del fenomeno. Un'onda la cui altezza, la cui portata e la cui durata sono state sottovalutate, soprattutto dalle imprese italiane, che avvertono ormai da lungo tempo la necessità di una internazionalizzazione più profonda. Il libro raccoglie le analisi originali di alcuni studiosi italiani sulle opportunità e sulle minacce rappresentate dal mercato e dalla concorrenza cinesi.
Ex presidente della Consob, padre dell'Antitrust, docente alla Bocconi, avvocato stimato e consulente di tante aziende italiane, deus ex machina di alcune delle maggiori operazioni finanziarie degli ultimi vent'anni, Guido Rossi è uno dei protagonisti della politica e delle vicende del capitalismo italiano. Federico Rampini, editorialista e inviato di "Repubblica", raccoglie in questo volume ventidue interviste pubblicate sul quotidiano nel decennio che va dal 1996 al 2005 e un saggio inedito di Guido Rossi dedicato ai diversi modelli di società per azioni. Con sguardo lucido e impietoso queste pagine ripercorrono i fatti politici ed economici dell'Italia degli ultimi anni, mettendo a nudo l'intreccio tra affarismo e politica.
Il mercato è, secondo molti, quel meccanismo automatico, quasi naturale, retto da una 'mano invisibile' che conduce spontaneamente alla crescita e al benessere collettivi. Ma è così? O, piuttosto, il mercato è una costruzione sociale che richiede regole e indirizzo? Un'analisi controcorrente del concetto di libertà, che riscopre il mercato come luogo di incontro tra società ed economia. Alessandro Roncaglia è professore ordinario di Economia politica alla Facoltà di Scienze statistiche dell'Università di Roma La Sapienza ed è socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei.
"Deaglio ci proietta in un futuro inquieto e ostile. Rimedi? Il libro configura tre esiti possibili per evitare la 'fine della storia'. Da leggere come un thrilling." (L'Espresso) "Deaglio ha il merito di esporre in modo equilibrato e documentato i benefici e i costi sociali della globalizzazione." (Corriere della Sera). Mario Deaglio è professore ordinario di Economia internazionale all'Università di Torino.
Se il 7% del commercio mondiale è davvero basato sul falso, bisogna pur provare a capirne qualcosa senza fermarsi alla versione ufficiale, no? L'unico modo è andare a vedere, cercare di ricostruire il viaggio di una merce contraffatta dall'origine al consumatore. C'è da partire per la Cina, intanto, e capire chi fa cosa, in che modo, con quali complicità. E poi a Napoli, con le stesse intenzioni, perché è da lì che entra la maggior parte delle merci sospette cinesi. Questo è il canovaccio del libro: seguire passo passo il percorso di un falso, ripercorrerne la parabola che lo porta da uno sperduto villaggio del Guangdong al centro storico di una qualsiasi città italiana, capire come avviene la produzione e la distribuzione, parlare con i legali, andare in giro con i detective, partecipare ai raid, fingersi acquirenti, ma anche vedere come e dove lavorano i contraffattori, cercare di appurare se e quali responsabilità hanno le multinazionali.
Viviamo in un'epoca caratterizzata da straordinarie innovazioni tecnologiche, organizzative e istituzionali. Eppure, la teoria economica dominante si fonda su assunzioni statiche che presuppongono strutture produttive e tecniche date. Al contrario, l'economia classica era intrisecamente dinamica. Per interpretare il processo di sviluppo economico dei paesi avanzati, ma anche di quelli in via di sviluppo, la teoria economica dominante è di scarso aiuto. A partire dai "classici" - da Smith a Ricardo, da Malthus a Marx - l'autore analizza i problemi del capitalismo maturo dell'Occidente e delle aree del mondo che si stanno affrancando dal sottosviluppo.
L'impresa Italia non è avviata a una decadenza irrimediabile. È impegnata a giocare una difficile partita a scacchi dall'esito non scontato, tra nuove tecnologie, concorrenti asiatici e scenari globalizzati. Nell'analisi di un economista 'sul campo', le vittorie e le sconfitte, le opportunità e i rischi delle imprese italiane di fronte a un'economia mondiale in epocale trasformazione. Salvatore Rossi è responsabile del Servizio Studi della Banca d'Italia.
"La famosa affermazione di Marshall, per cui l'economia è come la biologia, era morta in partenza. La teoria economica ha sempre cercato piuttosto di assomigliare alla fisica. Ingrao e Israel ci mostrano come ciò sia avvenuto in un affascinante capitolo di storia intellettuale, ben raccontato e con riflessi sulla produzione teorica di oggi. Dalla lettura di questo libro abbiamo tutti qualcosa da imparare." (Robert Solow)