
Alla difficile ricerca di nuovi equilibri tra decentramento e globalizzazione, prima che sia troppo tardi. "La tensione tra globalizzazione e decentramento genera spinte che la tradizionale struttura statuale non è più in grado di gestire. Sono fenomeni che la crisi ha accentuato, soprattutto in Europa, dove aumentano le disuguaglianze e cresce l'insofferenza dell'opinione pubblica. La stessa Unione monetaria è a un bivio: o i paesi dell'euro realizzano una vera integrazione politica e fiscale oppure le prospettive di sopravvivenza della moneta comune appaiono limitate".
La Banca centrale europea è un organo indipendente e sovranazionale con lo straordinario potere di creare moneta e stabilire il tasso al quale questa è data e presa in prestito nei diciassette paesi dell'Unione che hanno adottato l'euro. Suo compito è quello di definire e gestire la politica monetaria dell'area dell'euro per assicurare la stabilità dei prezzi. Nel libro, qui presentato in edizione aggiornata, si racconta la storia di questa istituzione e se ne illustrano le funzioni, le strutture e le responsabilità. Particolare attenzione è dedicata inoltre alle eccezionali risposte date dalla Bce alla più grave crisi economica e finanziaria degli ultimi sessant'anni.
Negli anni Cinquanta il processo di internazionalizzazione dell'Olivetti compie un salto di qualità. In un contesto internazionale favorevole, l'impresa riesce ad acquisire una importante presenza produttiva o commerciale in tutti i continenti. Alla base di questo successo, le scelte imprenditoriali di Camillo Olivetti negli anni Venti-Trenta, quando l'azienda si mosse su due fronti strategici per la crescita: l'innovazione di processo e di prodotto in settori che erano allora alla frontiera tecnologica, e gli investimenti diretti all'estero per crearvi proprie strutture produttive e commerciali. Il che consentì all'impresa di superare quasi indenne la Grande Depressione del 1929-32. Adriano rimase fedele ai capisaldi della strategia imprenditoriale del padre, rafforzandoli con una più moderna organizzazione del lavoro, nuovi impianti, una attenta cura dell'immagine e della comunicazione aziendale. Egli costruì un'impresa su scala globale, che si affermò per innovazione e cultura, efficienza e responsabilità sociale, capace di conquistare nel 1959 il controllo di uno storico marchio delle macchine per scrivere, l'americana Underwood, e allo stesso tempo di presentare il primo elaboratore elettronico italiano. L'improvvisa scomparsa di Adriano, nel 1960, rese difficile continuare a sviluppare la presenza internazionale insieme all'innovazione tecnologica: ma quel percorso rimane un modello a tutt'oggi.
Quarta tappa di un percorso di ricerca sui conflitti dimenticati, avviato da Caritas Italiana nel 2001, questo volume approfondisce il ruolo centrale della dimensione economico-finanziaria nel determinare situazioni di tensione politica e di conflittualità armata, sia nell'ambito dello scacchiere internazionale sia all'interno dei singoli stati. Il volume fornisce una mappatura aggiornata dei conflitti presenti nel mondo, concentrandosi in particolare su alcuni casi studio: Libia, Somalia, Afghanistan, Filippine, Colombia. Il terrorismo internazionale, lo scontro di civiltà, i disastri ambientali, il tema delle risorse energetiche, le molte situazioni di conflitto armato si configurano come "emergenze umanitarie complesse". Ma cosa sappiamo davvero di queste "guerre lontane"? Cosa pensano e come sono informati gli italiani delle guerre nel mondo? Quanto spazio riservano i media a questi temi? E soprattutto, cosa possiamo fare, e come? Delineando in queste pagine una serie di prospettive di lavoro e di impegno in ambito ecclesiale e civile, Caritas si conferma non solo osservatore attento delle grandi emergenze mondiali, ma anche attore impegnato in prima persona nella ricerca di una soluzione ai disagi e ai conflitti che sono da queste generati.
"Molti sono convinti che la crescita economica di un paese sia determinata sempre dal livello o dall'aumento delle infrastrutture, indipendentemente da qual è lo stadio a cui la crescita è arrivata. Ma non è così. Certo, se prendiamo un paese che è quasi del tutto privo di infrastrutture, per esempio una nazione che si trova al centro dell'Africa, è chiaro che lì la costruzione di un'infrastruttura costituisce un passaggio essenziale per la crescita e di fatto ne diventa un volano. [...] Non è certo realizzando la Livorno-Civitavecchia in forma autostradale che la crescita dell'Italia può accelerare di chissà quanto. E neanche realizzando la Tav o il nuovo traforo del Brennero vedremo aumentare il Pil in modo consistente e, soprattutto, duraturo." (l'autore)
Un lusso che non possiamo più permetterci, per alcuni. Un pilastro a tutela dei diritti e dell'accesso ai beni comuni, per altri. I welfare state sono esperienze squisitamente nazionali, esposti alle sfide della crisi e della globalizzazione, ma anche delle trasformazioni demografiche e culturali. Questo libro ci spiega come sono nati e come si sono sviluppati, dando forma a modelli diversi di cittadinanza. L'accesso ad un reddito minimo, all'assistenza sanitaria e alla pensione, la protezione dalla disoccupazione, l'organizzazione del sistema scolastico e dei servizi per l'infanzia, le politiche di conciliazione famiglia-lavoro definiscono infatti sistemi di diritti e di risorse fortemente differenziati anche all'interno del contesto europeo.
Oltre a perseguire le finalità caritatevoli che le hanno caratterizzate sin dalle origini, le fondazioni svolgono oggi altri ruoli: promuovono la filantropia, sperimentano politiche e favoriscono la collaborazione tra attori diversi. Di origine privata o pubblica, sono state riscoperte perché particolarmente adatte ad affrontare problemi tipici delle società contemporanee. Da quelle civili a quelle bancarie, nel volume si spiega cosa sono e come nascono le fondazioni, si forniscono dati sul settore in Italia, si chiariscono i ruoli di istituzioni - né stato né mercato - utili a sostenere l'innovazione nel sistema di welfare.
La crisi ha prodotto effetti drammatici sul tessuto economico e sociale dei paesi europei. L'aspetto economico, pur rilevante è solo il sintomo di un problema più ampio di natura politica che investe la capacità delle democrazie occidentali di risolvere problemi accumulati da oltre un ventennio. Chi è eletto democraticamente fa fatica a prendere decisioni impopolari che possono compromettere la sua rielezione. L'emergenza diventa così il motore dell'azione politica e il modo di giustificarla di fronte agli elettori, con la conseguenza che la cura - tardiva e varata sotto la pressione dei mercati diventa ancor più dolorosa e impopolare.
"Quando arrivavano le noci in tavola, noi figli potevamo prenderne due con garanzia, oppure quattro senza: quelle con garanzia erano rimpiazzabili se guaste; le altre, invece, andavano prese come venivano, buone o guaste. Come mai mio fratello spesso ne preferiva "due sicure", anche se sui tempi lunghi era più conveniente prenderne quattro?" Da qui trae spunto Paolo Legrenzi per esplorare i meccanismi mentali che ci guidano nell'investimento dei nostri risparmi. Vediamo così come emozioni, paure, rimpianti, illusioni, orizzonti temporali troppo corti ci ingannano, portandoci a decidere nei momenti sbagliati, a temere perdite improbabili, a ignorare i veri pericoli in agguato.
Il mercato capitalistico è popolato da imprese che perseguono il fine di massimizzare il profitto nel mero rispetto delle norme di legge. Nel dibattito pubblico si è tuttavia fatta sempre più strada l'idea che la responsabilità legale dell'impresa non basti e che ad essa vada aggiunta la responsabilità sociale. Ma oggi, come afferma Zamagni, non è più sufficiente parlare di responsabilità sociale dell'impresa, bisogna piuttosto mirare alla sua responsabilità "civile", nella forma specifica della cittadinanza globale dell'impresa, se vogliamo dare impulso a un'economia altrimenti destinata al declino e promuovere modelli alternativi di crescita.
Come è fatto, come funziona, dove va, quali sono i valori che lo fondano, i processi che lo reggono, i soggetti che lo animano: tutto quanto occorre sapere sul mondo della produzione in un arco di tempo che va dalla rivoluzione industriale alle imponenti trasformazioni dei nostri giorni.