
"Novelle per far da mangiare non è - solo - un libro dove si possono imparare regole per cucinare un buon piatto, ma è soprattutto un viaggio nella nostra storia, nella nostra cultura. Eccoci allora alla scoperta dello zafferano e al sentire le emozioni del pranzo di Natale, ad assaporare la frittata trippata ed il polpettone di salame, dietro ai quali - appunto - si celano, neanche troppo bene, persone, donne che hanno molto da raccontare sul tema e, anche, perché no, da insegnarci. È veramente un'idea interessante quella delle due autrici Barbara Cascini e Carla Vieri di richiamare in questo contesto il concetto di arte, diremmo innovativa, nella sua forma, visto che mai, come in questo libro, si abbinano in modo completo e suggestivo cucina e ambiente, alimentazione e tradizione. Insomma, di cultura si mangia eccome, e gustate appieno le ricette e le atmosfere!
Libro prezioso da tenere sempre sotto mano per sentirsi accanto ai nostri frati cucinieri, mentre si preparano assieme a loro dei piatti gustosi e si chiacchiera dell'evoluzione delle loro ricette nel tempo. Riflettendo sulle nostre tradizioni, la conversazione si arricchisce con tanti detti e proverbi, frutto di quella saggezza popolare che ha accompagnato, sin dal primo dopoguerra, il rinascere, lo svilupparsi e il rifiorire della nostra Italia.
Lo sapevate che utilizzando le parti dei cibi che siamo abituati a scartare è possibile risparmiare anche il 20% sulla spesa? Il comune modo di cucinare genera una grande quantità di scarti alimentari: si eliminano bucce, foglie, gambi che non solo sono commestibili, ma spesso sono anche più saporiti e ricchi di nutrienti delle parti considerate "nobili". Grazie a questo libro scoprirete come ottenere il massimo, in termini di gusto e di risparmio, da scarti e avanzi, e imparerete a utilizzare metodi di cottura che vi faranno risparmiare tempo ed energia: stupirete i vostri ospiti con piatti da gourmet e farete, allo stesso tempo, un regalo a voi stessi e all'ambiente. Prefazioni di Maurizio Pallante e Andrea Segrè.
Una guida sull'autoproduzione alimentare, per risparmiare, ridurre i rifiuti e mangiare in modo sano e consapevole. Lisa Casali mette a disposizione tutta la sua esperienza per mostrare come produrre facilmente in casa ogni tipo di alimento: dai più comuni, tra cui farine, oli aromatizzati, pasta secca, barrette di cereali, formaggi, conserve, bevande, gelati, ai più particolari, come tofu, miso, tempeh o seitan. Non sarà più necessario nemmeno comprare surgelati, buste pronte, merendine: seguendo le ricette potrete preparare sofficini casalinghi, purè istantaneo, zuppe in busta e scoprire come conservarli a lungo senza l'utilizzo di additivi. Completa il volume una sezione dedicata all'orto sul balcone, per imparare ad autoprodurre tutto ciò che serve per mangiare bene e in modo ecocompatibile.
Cesare Pavese è diventato un'icona del turismo enogastronomico. Il suo nome, insieme a quello di Fenoglio, viene utilizzato come sostegno per molte presentazioni di quell'eden di cibi e di vini che sono diventate le Langhe. Citazioni tratte dalle sue opere le ritroviamo accostate a ristoranti, vini, tartufi, inserite in tante promozioni turistiche. In buona parte della sua opera c'è un forte radicamento verso quest'area piemontese, che si è manifestato attraverso pagine notissime con rappresentazioni di paesaggi, riti, persone, stagioni di un mondo rurale così com'era più di cinquant'anni fa. Pavese pur immerso in questo specifico microcosmo geografico e sociale appare a prima vista carente come narratore delle abitudini alimentari del mondo contadino. Il cibo fa capolino solo in modo occasionale. I suoi personaggi, soli o in compagnia, mangiano, certo, però è pressoché assente una loro precisa caratterizzazione gastronomica. Una attenta ricognizione delle sue pagine dimostra invece che la presenza del cibo ha un ruolo niente affatto marginale.
Il cùscuso trasforma in sapore la risacca che s'infrange e la spuma delle onde sulla sabbia. Le donne si alzano all'alba per 'ncocciare la semola di grano duro, creare con l'acqua e la pazienza piccoli grumi che nella cùscussiera posta sopra la mafaradda saranno poi cotti al vapore. Lentamente. Perché di costanza è fatto l'amore. E questo è il cùscuso. Viaggio e ritorno. Tabarka, Biserta, Tunisi, Sfax e la sconfitta Cartagine, che sono sulla stessa rotta, appena qui di fronte. 11 cùscuso è l'incrocio dei venti e dei mari tra via Serisso e via Ossuna. Le lacrime delle madri straziate per i naufraghi inghiottiti dall'impietoso mare. È la luce che s'accende nella stanza delle donne quando è ancora notte. È il canto: «Svigghiativiii ch'è tardu...» Il cùscuso è il cibo che rende i bambini diffidenti, ma appena l'assaggiano vogliono solo quello. Si dice che è fratellanza. Ma è di più. lo do a te e tu in cambio insegni a me, che è tutto quello che c'è da sapere sull'umanità e dintorni.
La cucina diventa come una Madre e noi siamo davvero un insieme di ingredienti di vario genere e natura che, amalgamati da un sapiente Chef, stanno dando vita a sapori nuovi e inesplorati nello studio dell'Uomo.
L'ironia come misura del "vero" e come conoscenza del "cuore", é forse la protagonista dei promessi sposi, e all'ironia fanno da supporto, rendendola ancora più efficace, parecchi comprimari reali. Quali? La polenta in casa di Tonio, lo stufato all'Osteria della luna piena, i raveggioli, il pane e la farina, il vino e altri cibi ancora abbondanti o scarsi, tutti fieramente attivi nel romanzo di Manzoni.
Una veloce carrellata storica sul ruolo che le spezie hanno avuto nella storia dell'alimentazione e non solo in quella: per capire la loro importanza basta pensare alle sole resine aromatiche o alle primarie funzioni che gli aromi, insieme al sale, svolgevano nell'impedire il deterioramento dei cibi. Altre funzioni delle spezie e delle erbe aromatiche nell'antichità: erano conosciute da sumeri, egizi, fenici, assiro-babilonesi, cinesi, persiani, greci e romani per l'impiego sia per riti sacri che come medicine e profumi. La parola Spezie deriva dal latino "Species" che significa merce speciale o di valore in confronto alla merce ordinaria. Carovane, carovane e carovane di cammelli tra le oasi del deserto seguirono il percorso per arrivare nei luoghi pieni di fascino e di profumi della leggendaria via delle Indie attraverso la quale quei carichi preziosi arrivarono in quasi tutto il mondo. Casse profumate imbarcati in porti esotici, velieri tra le onde e i venti dei monti d'oriente seguirono le rotte avventurose e profumate delle antichi spezie.
Un piccolo libriccino sulla mela e le sue varietà, frutto del peccato originale.