"Per poter evocare nel suo ritmo pulsante l'attività artistica del Rinascimento bisogna collocare anche la storia delle botteghe entro il quadro geografico e sociale definito dai centri. Il Quattrocento è, in Italia, il tempo delle botteghe, come ditte organizzate in piccole officine, con direttori e assistenti. Vi sono "situazioni" proprie a ciascun centro. Ma i momenti di effervescenza e di iniziativa costituiscono gli "avvenimenti" della storia artistica, e sono loro ad animare le situazioni. Tutte le botteghe partecipano all'affermarsi dell'Italia intera. E qui si scopre la grande bottega d'Italia, l'officina italiana."
Nonostante le differenze marginali, il Rinascimento resta, sul piano storico, un fenomeno globale di autentica realtà: la parola «Rinascita», menzionata fin dal Quattrocento, esprime tutto l'impeto dell'entusiasmo intellettuale a cui partecipano i contemporanei di questo avvenimento. Nell'agitata Europa agli inizi del secolo XV cominciano a delinearsi nuove e importanti svolte di carattere spirituale, politico e sociale. L'Italia più di ogni altro paese beneficia di una solida base storica: la coscienza di un grande passato, la sua «romanità», e ne trae quella feconda energia che anima il suo pensiero e la sua arte.