Il bacino del Mediterraneo è stato la culla delle tre maggiori religioni monoteiste - ebraismo, cristianesimo e islam - tutte emerse dal medesimo contesto vicino orientale. Il dossier tratta lo sviluppo e l'emergere di queste religioni, le dinamiche di interazione, la "concorrenza" tra il cristianesimo e gli dei pagani orientali, i quali avevano assunto nel mondo greco romano una nuova connotazione salvifica e misterica.
Facendo riferimento anche alle proprie esperienze oniriche, Comolli esplora le narra-zioni dei sogni e delle ore notturne presenti nella Bibbia: vi troverà quelle parole che la sera ci aiutano a chiudere sereni gli occhi, e a riaprirli di nuovo sereni al mattino. Sono passi biblici che ci dischiudono un mondo nuovo: la meraviglia inattesa del sonno pa-cificato e luminoso. «Esiste una sapienza biblica del buon dormire, una via biblica del coricarsi in pace, disponendosi a ricevere sogni di vita. Insegnamento tanto più prezioso in un'epoca come la nostra, in cui facilmente si dorme troppo poco e anche male, spesso agitati dall'ansia, spesso acquietati soltanto da un sonnifero potente. Mentre nelle Scritture troviamo parole che la sera ci aiutano a chiudere sereni gli occhi, per riaprirli di nuovo sereni al mattino. Occorrerebbe allora andarle a cercare con attenta calma, sia nell'Antico Testamento, sia nel Nuovo Testamento. E forse ne vale davvero la pena. Perché una volta disposte finalmente l'una accanto all'altra, tali parole ci dischiuderanno un mondo nuovo: la meraviglia inattesa del sonno pacificato e luminoso, dei sogni così rigeneranti e speranzosi e consolanti, da farci supporre che siano stati inviati a noi dallo Spirito stesso del Signore». (Giampiero Comolli)
Questa introduzione di John Pilch alla civiltà e alla cultura dell'Antico e del Nuovo Testamento in ogni sua manifestazione si propone come utile e agevole strumento di lavoro sia per insegnanti, parroci, animatori di gruppi biblici, sia per lettori comuni. Intento dell'opera è di consentire al lettore della Bibbia di colmare il divario che separa la mentalità odierna, in particolare occidentale, da quella dei tempi antichi attorno al bacino del Mediterraneo. In uno stile del tutto accessibile e di piacevole lettura, John Pilch guida con mano sicura attraverso i vari ambiti costitutivi della civiltà antica quali si riflettono nei testi biblici. Dal cosmo alla terra, dalle persone alla famiglia, dalla lingua al vissuto umano, da Dio agli svaghi e ai giochi, è tutto un mondo che prende vita nelle pagine di un autore che in quest'opera mette a frutto la sua profonda ed estesa conoscenza della ricerca biblica dell'ultimo cinquantennio, e insieme fornisce prospettive ine dite e argomentate, quanto talvolta sorprendenti, sui testi biblici e le civiltà che vi stanno dietro.
Secondo di 10 volumi di questa collana, diviso in due sezioni: 1)Introduzione, 2)Catechesi, commenti e omelie dei Padri e dottori della Chiesa.
Le grandi masse e anche molta parte della classe dirigente delle società odierne continuano ad avvalersi di una spiegazione della realtà che si richiama al sistema simbolico forgiato dal cristianesimo in età antica e medievale. Nel suo sorgere, la modernità si è trovata in Europa di fronte a società in cui l'organizzazione urbanistica ruotava attorno ai simboli religiosi. Nella struttura cittadina, la centralità fisica della cattedrale e la disposizione spaziale delle chiese principali e degli edifici del potere esprimevano un'organizzazione gerarchica in cui il cristianesimo sanciva simbolicamente ogni aspetto. Il tempo era scandito da una complessa organizzazione cultuale e la stessa rappresentazione del cosmo aveva una struttura fisico-sacrale che abbracciava l'intero universo. Pur contrassegnando una svolta radicale rispetto a questa antica eredità, il mondo moderno ha dovuto creare un'incessante dialettica tra antico e nuovo nel continuo confronto con un tenace sistema simbolico religioso che non è riuscita a sostituire. In questo modo, il cristianesimo ha assorbito la modernità e ne è stato contemporaneamente assorbito.
Le narrazioni delle guerre di Israele occupano un posto importante nella Bibbia. Conquiste, conflitti armati tra vicini, lotte contro l'invasore... appartengono alla storia delle sue origini, né più né meno che a quella di tutti gli altri paesi del Vicino Oriente antico. Il dossier della rivista fa il punto su questa "letteratura militare", tra mito e realtà. Completano il numero le consuete rubriche Studi Biblici e Bibbia e cultura.
La Bibbia racconta eventi storici? Il diluvio fu una catastrofe naturale? Gli Ebrei hanno attraversato il mar Rosso? L'archeologia ha provato l'esistenza di fratelli di Gesù? I miracoli di Gesù hanno una spiegazione razionale? Paolo era misogino? Il Nuovo Testamento è anti-giudaico?... A queste e altre domande sui più diffusi "luoghi comuni" riguardanti la Bibbia risponde un eccezionale dossier, che offre un esempio di giusto apporoccio al testo biblico. Completano il numero le consuete rubriche "Studi Biblici" e "Bibbia e cultura".
Il cimitero dei libri racconta una storia affascinante, che prende avvio sul finire dell’Ottocento, tra Cambridge e l’Egitto, e arriva fino ai giorni nostri. Una storia di ritrovamenti insperati, rivalità tra grandi università, avventure degne di Indiana Jones per acquisire un tesoro di cultura religiosa, letteraria e materiale.
Due vedove di origine scozzese scoprono in Egitto alcuni preziosi frammenti che Solomon Schechter, lettore in studi talmudici a Cambridge, identifica come parte della perduta versione originale ebraica dell’Ecclesiaste. Schechter parte per Fustat, la vecchia Cairo, e imbastisce una spasmodica corsa all’acquisto dei reperti della Geniza (dove i testi, sacri e non, venivano depositati prima di essere sepolti e obliati) della sinagoga Ben Ezra, attraverso i più incredibili mediatori: disertori che si fingono conti, rabbini ashkenaziti di Gerusalemme, ricche famiglie ebraiche del Cairo e autorità egiziane… e non manca un naufragio, a minacciare quanto recuperato (oltre ai papiri di Ossirinco!).
Oltre 280 mila frammenti provenienti dalla sinagoga della Cairo fatimide, spesso in giudeo-arabico, ma anche in yiddish e giudeo-spagnolo, offrono un incredibile spaccato della storia e della cultura ebraica e del Mediterraneo. Tre successive generazioni di studiosi – le cui storie esaltanti, curiose, a volte tragiche ci vengono narrate nel volume – hanno studiato questa messe di documenti: prima concentrandosi sui testi religiosi, dal Ben Sira a rari testi eretici del IX secolo (come Il libro delle domande di Al-Balkhi), poi su quelli letterari, complici i ritrovamenti di poesie portate con sé dagli ebrei sefarditi espulsi dalla Spagna (Dunash, Yehuda Halevi), e i responsi di Maimonide, che era stato a capo della comunità cairota, e infine esplorando i documenti di storia materiale ed economica portati alla luce da S.D. Goiten. Proprio Goiten, basandosi sullo studio di questi frammenti scartati dagli altri studiosi, pubblicò i sei corposi volumi di A Mediterranean Society, e ricostruì l’incredibile rete di commerci che dal Cairo raggiungeva l’India e Samarcanda in Asia, Aden a Sud, Costantinopoli e Kiev a est, la Tunisia, la Sicilia e l’Italia, la Francia e la Spagna a ovest. Emergono vividi bozzetti di vita quotidiana, contratti matrimoniali, amuleti magici, petizioni alle autorità, ricette mediche, a comporre il ritratto di una società vivace e aperta, colta e cosmopolita.
Nel dossier di questo numero viene posta la questione della rappresentazione di Dio nell'arte. Perché alcune tradizioni rifiutano ogni rappresentazione divina e altre la incoraggiano? Si passano in rassegna la tradizione giudaica che propone risposte paradossali, il cristianesimo orientale che ha fatto dell'icona una teologia, il cristianesimo occidentale diviso tra cattolicesimo iconofilo e riformismo iconoclasta, la tradizione musulmana nelle sue differenze sunnite e sciite. E infine la questione dell'arte contemporanea di fronte alla rappresentazione di Dio, con le sue interpretazioni e le sue provocazioni. Completano il numero le consuete rubriche di "Studi Biblici" e "Bibbia e cultura".
Cinquanta salmi, tra i più conosciuti e meditati, proposti in una nuova traduzione del biblista brasiliano Marcelo Barros. Struttura dell'opera: 1. una introduzione per comprendere il contenuto del salmo 2. il testo del salmo tradotto dall'autore 3. una preghiera - di autore contemporaneo o classico per facilitare la meditazione 4. un'applicazione pratica o attualizzazione del salmo Le novità di questa singolare traduzione dei salmi: - uso del "Tu" nel rapporto con Dio nella convinzione che Dio si manifesta all'interno dell'esperienza umana e non al di fuori di essa - fedeltà al testo ebraico e introduzione nella preghiera dei salmi di una nuova attualità - fedeltà al contenuto delle parole e alle immagini originali dei salmi - linguaggio poetico, intimo e bello da recitare - comunemente, i salmi sono usati come una risorsa di auto-aiuto, in questa versione la proposta è di andare oltre questo approccio e disporsi all'incontro più profondo con gli altri, in comunione con tutto l'universo per viverla come preghiera comunitaria.