L'intima connessione tra liturgia e Sacra Scrittura appartiene al DNA della fede biblica ebraico-cristiana, poiché è caratteristica primaria del suo evento fondatore: la Pasqua.
Nella liturgia perciò "la Sacra Scrittura ha un'importanza estrema" e in essa il credente deve sperimentarne "il gusto saporoso e vivo". Dalla Sacrosanctum Concilium a Papa Francesco, la prassi pastorale registra la bellezza della liturgia unita alla proclamazione e comprensione della Sacra Scrittura. La riforma liturgica promossa dal concilio Vaticano II ha come pilastro la profonda osmosi tra azione liturgica e proclamazione della Parola di Dio.
L'autore
GIANNI MANZONE, nato a S. Vittoria d’Alba (1951) e laureatosi in teologia morale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano, insegna Dottrina Sociale della Chiesa e Teologia Morale alla Pontificia Università Lateranense. Dal 1998 è membro dell’ “Osservatorio di Finanza Etica”. Ha pubblicato, oltre ad una cinquantina di saggi su riviste specializzate, La libertà cristiana e le sue mediazioni sociali nel pensiero di J. Ellul, 1993; Libertà cristiana e istituzioni, 1998; Il mercato. Teorie economiche e dottrina sociale della Chiesa, 2001; La responsabilità dell’impresa. Business Ethics e Dottrina sociale della Chiesa in dialogo, 2002; Il lavoro dal volto umano, 2003; Le società interculturali. Verità: tolleranza/intolleranza, 2004.
Il libro
Introdurre alla Dottrina Sociale significa invitare chiunque voglia riflettere, a sentire l’insegnamento sociale cristiano come una proposta seria, come un compagno di cammino affidabile e rispettoso.
Tale insegnamento offre risorse originali per l’impegno sociale, soprattutto a partire dal “senso dell’uomo” in esso racchiuso.
Stimola ad una riflessione teologica sulla società, indispensabile ed urgente perché oggi la cultura dominante tende a ridurre a realtà privata e soggettiva l’esperienza morale e religiosa, rischiando di banalizzare la realtà sociale degli umani e di snaturare l’Evangelo.
Le ragioni, che la Dottrina sociale della chiesa porta, sono pubbliche perché sono aperte al confronto e possono essere comprese e comunicate da tutti perché si appellano all’esperienza umana comune.
Esse promuovono una politica di libertà e, d’altro canto, una politica di libertà e di pluralità/pluralismo vive della ricerca della verità che l’uomo compie come credente.
Dalla natura della carità, quale cura per la libertà dell’altro, consegue che la responsabilità della chiesa si esprima nel riconoscere e nel fare essere la libertà come modo radicale di attuarsi del soggetto e della società degli umani, mostrando le implicanze radicali delle questioni che la politica e l’economia affrontano e vogliono risolvere: queste mettono in gioco il senso e la verità del vivere e della libertà dei soggetti all’interno delle istituzioni e dei meccanismi procedurali.
L’insegnamento sociale della chiesa dà figura ad una speranza, vissuta nelle condizioni problematiche della vicenda civile e ispiratrice di regole giuste, additando la nostra salvezza nella nostra dipendenza dai più poveri, tenendo insieme nello stesso tempo l’opportunità del mercato e la condanna della povertà e dello sfruttamento.
E nell’azione sociale finita e limitata mostra come può trasparire la presenza dei segni dell’opera di Dio, dei segni che valorizzano e rendono urgente la passione dell’uomo per la causa della vita propria e dei propri fratelli.