Quella qui presentata per la prima volta in traduzione italiana è l'edizione commentata della straordinaria corrispondenza (1920-1936) intrattenuta da Étienne Gilson (1884-1978) col suo discepolo Henri Gouhier (1898-1994), con un saggio (1904-1907) del giovane Gilson, studente alla Sorbona, su Malebranche e la Scolastica, corredato dalle osservazioni di Victor Delbos (1862-1916), suo professore. Malebranche è il filo conduttore di quest'opera, che documenta la genesi di due avvenimenti cruciali della storiografia filosofica novecentesca: il riconoscimento di una vera cittadinanza accademica a Malebranche in storia della filosofia, che si deve alla tesi dottorale sull'oratoriano che Gilson suggerì al suo discepolo; le ricerche sui rapporti fra Scolastica e filosofia moderna, cui un impulso decisivo fu dato, come noto, dall'Index scolastico-cartésien, pubblicato da Gilson nel 1913, ma la cui intuizione di fondo Il Momento Malebranche ravvisa già nel saggio giovanile su Malebranche. Questa edizione italiana vede la luce in un frangente di rinnovato interesse, in ambito internazionale, nei confronti dell'opera di Gilson: nel 2019, è apparso presso Vrin il primo volume delle OEuvres complètes, cui fa seguito il Nouvel Index scolastico-cartésien di Igor Agostini.
"Tra il 9 e l'11 aprile avvenne una delle stragi più efferate di tutta l'occupazione dell'Etiopia. Un gruppo di ribelli, inseguito da una colonna italiana, si asserragliò all'interno di una grande grotta. Si trovava nella regione del Gaia Zeret-Lalomedir. L'assedio durò diversi giorni. Per avere la meglio sui ribelli si chiese l'intervento di un plotone del reparto chimico. Quando i superstiti decisero di arrendersi gli italiani divisero gli uomini e i ragazzini dalle donne e dai bambini. I primi vennero mitragliati a gruppi di cinquanta sul ciglio del burrone. I bambini e le donne non sopravvissero a lungo a causa dell'iprite." Stragi sconcertanti, deportazioni, lager: ecco l'Italia fascista in Etiopia. Dominioni ricostruisce le operazioni belliche della "più grande campagna coloniale della storia" e la mattanza che portò allo sfascio l'effimero, inutile impero voluto da Mussolini, conquistato male e governato peggio.
Bucarest, inizio anni '30: è qui, nella "piccola Parigi" dei Balcani, che il destino di Emil Cioran interseca quello di Petre ?u?ea, dando vita a un sodalizio che avrebbe sfidato il corso degli eventi e le alterne vicissitudini personali. Esponenti di spicco della "Generazione Criterion", i due pensatori romeni frequentano caffè e circoli letterari, impressionando per la loro vivacità intellettuale e la loro verve oratoria. Stesso clima di complicità a Berlino: insieme discutono del futuro della Romania. Poi però spietata interviene la Storia. Nel 1937 Cioran parte per Parigi e assiste all'Occupazione tedesca della capitale francese; ?u?ea resta in patria dove subirà il calvario della persecuzione comunista. Il presente volume rappresenta una preziosa testimonianza di un rapporto a distanza ed esplora la psicologia dei due autori che, nonostante i traumi cruenti prodotti dal Novecento, hanno preservato, l'uno verso l'altro, un sentimento di sincera amicizia e di profonda nostalgia.
I diari di Wittgenstein, scritti per metà a Cambridge fra il 1930 e il 1932, per l'altra metà a Skjolden, in Norvegia, fra 1936 e il 1937, fanno parte di un unico quaderno venuto alla luce solo nel 1996. Al di là dell'unicità di "genere" del testo (si tratta dell'unico diario "tradizionale" conservato di Wittgenstein), e delle informazioni inedite in esso depositate per i biografi, esso costituisce in primo luogo un ambito eccezionalmente consono al potenziale espressivo dell'autore. Soprattutto in questo senso si tratta di un unicum: la scrittura per aforismi si sente meno che mai debitrice verso la necessità del filosoficamente compiuto, del sistematico - dell'opera; aderisce in pieno, come deve, alle tonalità emotive che orientano momento per momento la vita di ognuno, e porta questo diario, come scrive Michele Ranchetti, a iscriversi nella «tradizione delle memorie d'anima della cultura tedesca, non strutturate per argomenti ma lasciate libere di corrispondere alla necessità di non perdere mai il rapporto del singolo con se stesso».
Cos'è la perfetta letizia? Chi è che la genera in noi? Qual è il suo frutto? Come viverla in mezzo al dolore? Quale rapporto ha con la dottrina della Croce? In un libro che alterna meditazioni a tema di Mons. L. M. Martínez e riflessioni di Conchita, Dio, che è l'attore principale, alza il velo sul misterioso segreto della felicità donando confortanti risposte a universali quesiti.
Un inglés llamado Anthony Whitelands llega a bordo de un tren al Madrid convulso de la primavera de 1936. Deberá autenticar un cuadro desconocido, perteneciente a un amigo de José Antonio Primo de Rivera, cuyo valor económico puede resultar determinante para favorecer un cambio político crucial en la historia de España. Turbulentos amores con mujeres de distintas clases sociales distraen al crítico de arte sin darle tiempo a calibrar cómo se van multiplicando sus perseguidores: policías, diplomáticos, políticos y espías, en una atmósfera de conspiración y de algarada.
Las excepcionales dotes narrativas de Eduardo Mendoza combinan a la perfección la gravedad de los sucesos narrados con la presencia, muy sutil, de su conocido sentido del humor, ya que toda tragedia es también parte de la comedia humana
A due anni di distanza dal suo primo volume, Ian Kershaw completa la sua analisi della Germania nazista. Buona parte della storiografia contemporanea ha spiegato l'ascesa hitleriana ricorrendo ai concetti di "unicità" e "grandezza", il popolo tedesco si sarebbe lasciato coinvolgere nell'avventura nazista, trascinato dal carisma di un solo uomo e dall'infallibile apparato burocratico che egli seppe architettare. Una visione che finisce per addossare tutte le colpe a Hitler, assolvendo il popolo tedesco. L'indirizzo di ricerca in cui Kershaw è un pioniere privilegia invece l'analisi del contesto sociale e politico dell'epoca.
In questo volume l'autore presenta la storia del dittatore tedesco rigorosamente come storia della società che lo rese possibile. Rinunciando ad ogni spiegazione facilmente personalistica, Hitler viene visto non come causa prima dell'apocalisse nazista, ma come suo articolato epicentro, sulla base delle strutture politiche e delle forze sociali che ne consentirono la conquista e l'esercizio del potere. La personalità del dittatore diventa dunque la chiave interpretativa di un intero periodo storico. Il libro ripercorre le tappe della vita di Hitler fino al 1936, anno di occupazione della Renania: le modeste origini, le velleità artistiche, la partecipazione alla Grande Guerra, lo svilupparsi in lui del sentimento antisemita.