Cinque sono i quaderni giunti fino a noi del filosofo, matematico e presbitero russo Pavel A. Florenskij. Di questi taccuini, nei quali lo studioso ha riportato note e appunti, è stato sinora pubblicato il secondo, qui in traduzione, risalente al biennio 1904-1905. Quelli sono gli anni in cui in lui avviene il passaggio dagli studi matematici a quelli teologici, studi che in questo quaderno si contaminano a vicenda. L'irruzione dell'irrazionale nel razionale, questa sembra essere una delle linee di ricerca che serpeggiano nel Taccuino. E questa è probabilmente anche una delle ragioni che hanno fatto scegliere al matematico la via della teologia.
Quando Einstein divenne universalmente famoso, quando cioè iniziò a delinearsi quell'icona della scienza e dell'intelligenza che noi oggi conosciamo, il "New York Times" scrisse che i suoi lavori potevano essere capiti solo da una dozzina di uomini in tutto il mondo. Cent'anni dopo, le due teorie della relatività - la relatività ristretta del 1905 e la relatività generale del 1915, poi pubblicata nel 1916 - sono entrate a pieno diritto nel sapere comune e persino nella nostra vita quotidiana. Le idee proposte in quegli scritti originali, all'inizio del Novecento - orologi che rallentano il loro corso, spazi che si deformano, raggi luminosi che si piegano - non sono più appannaggio di pochi, sono a tutti gli effetti parte integrante della nostra vita. Pochissimi scienziati potrebbero vantare un primato simile. Che un lascito così imponente sia stato concepito in poche pagine, in due soli articoli scientifici, è poi doppiamente notevole, così come è quasi incredibile che ancora oggi - a distanza di un secolo! - nelle università di tutto il mondo si insegni la teoria einsteiniana sulla falsariga di quei due articoli originali, gli stessi che vengono proposti qui in traduzione italiana, assieme alla prefazione esplicativa di Vincenzo Barone.
Ecco a voi Little Nemo, il minuscolo eroe di un mondo a fumetti, ma uno dei più grandi viaggiatori del XX secolo e un capolavoro di immaginazione narrativa. Creato da Winsor McCay (1869-1934), l'instancabile dormiglione ha ispirato generazioni di artisti con le sue entusiasmanti avventure settimanali che lo portavano dal suo letto al Paese del dormiveglia, un regno fantastico fatto di compagni colorati, ardite soluzioni architettoniche e ambientazioni psichedeliche. Winsor McCay: The Little Nemo 1905-1909 raccoglie in un volume a colori le migliori peripezie notturne di Nemo pubblicate tra il 1905 e il 1909, per farci godere non solo della bellezza del Paese del dormiveglia, surreale fonte di ispirazione per Robert Crumb e Federico Fellini, ma anche dell'uso innovativo del layout e delle tecniche narrative da parte di McCay, oltre che del ritmo coinvolgente e della resa minuziosa di elementi architettonici e dettagli. Nel volume illustrato allegato, lo storico dell'arte ed esperto di fumetti Alexander Braun contestualizza la vita e l'opera di Winsor McCay nella storia culturale dei media e dell'industria dell'entertainment americani, e analizza l'enorme importanza della narrazione onirica di McCay nella storia dell'arte. Al tempo stesso libro d'avventura, gioia per gli occhi e testimonianza storica, questa pubblicazione è uno straordinario monumento a uno dei più innovativi pionieri - e uno dei più intrepidi esploratori - del mondo del fumetto.
Primo Mazzolari entra in seminario nel 1902, a 12 anni, in un periodo di tensioni interne alla Chiesa. Il giovane seminarista, affascinato dalle Confessioni di S. Agostino dichiara di voler consacrare il suo diario allo studio di se stesso e del suo cuore. Si trovano così annotazioni intimistiche, ma c'è anche testimoninza di una costante partecipazione ai movimenti della cultura e della vita nazionale e internazionale. In questa nuova edizione, il curatore ha inserito ampi inediti trovati nell'archivio Mazzolari, in fase di riordino.
Vittorio Benussi, esponente di spicco della scuola psicologica di Graz e fondatore della scuola di psicologia di Padova, è stato uno psicologo sperimentale. Questo volume presenta i principali lavori italiani di Benussi, composti dopo il suo trasferimento a Padova nel 1918: le ricerche di "analisi psichica reale" sulle allucinazioni, sui sogni, sul "sonno base" tutti esempi di un approccio sperimentale a una concezione dinamica della vita psichica di tipo freudiano. Proporre oggi un'edizione critica degli scritti di Benussi significa invitare al confronto con uno psicologo geniale, la cui modernità può essere finalmente riconosciuta.
La storia del cinema italiano è una storia di storie che, in più momenti, ha orientato e modificato il corso del cinema mondiale e che oggi va studiata collocandola all'interno di un campo di forze internazionali. Una storia che ha cambiato in maniera profonda i modi narrativi, stilistici, espressivi e produttivi di molte cinematografie e da affrontare in una nuova ottica comparatistica, potendo contare su fonti filmiche e sulla loro facile accessibilità in una misura inimmaginabile solo qualche anno fa. Il percorso del volume di Brunetta tiene conto della micro e macrostoria, delle riscoperte e dell'opera di restauro e valorizzazione del patrimonio del cinema muto e di quello tra le due guerre.
Pier Cesare Bori lavora da tempo in carcere con detenuti di lingua araba e il libro presenta una sua esperienza di insegnamento su un testo in lingua araba, mai tradotto in precedenza in lingua europea: l'autobiografia di Mohammed Abduh, Gran Mufti d'Egitto, che contribuì alla modernizzazione e al rinnovamento spirituale dell'Egitto contemporaneo. Il testo arabo usato in queste lezioni viene offerto in originale, con traduzione a fronte. Inoltre viene offerta la traduzione italiana completa dell'autobiografia, con il commento di Bori, e uno scambio di lettere, inedite, tra Abduh e Tolstoj, del 1904.
Trieste e il confine orientale sono stati spesso rappresentati nell'immaginario collettivo come una città e un'area caratterizzate da violenze, vittime, estremismi. Del fecondo tessuto sociale e culturale ora viene messa in luce la capacità, triestina e giuliana, di avere prodotto una altissima cultura civile fondata sui valori della tolleranza, della convivenza e dell'integrazione.
Negli anni di passaggio tra il XIX e XX secolo ci troviamo in Sicilia di fronte ad una realtà cattolica molto ricca, anche se complessa e articolata, che ha favorito il crescere e l'affermarsi di un movimento vivace, battagliero, ricco di fermenti, di istanze di impegno culturale e sociale, movimento animato da una eccezionale vitalità estranea allora ad altre regioni del Mezzogiorno. Le pagine di Mochi restituiscono all'attenzione degli studiosi del movimento cattolico una figura di grande peso e spessore politico e culturale, offrendo uno spaccato dei problemi sociali, delle questioni legate all'agricoltura e allo sviluppo economico dell'isola, delle lotte contadine e delle battaglie municipaliste e regionaliste. Mangano, che ha pagato con la solitudine e la povertà la ferma intransigenza morale e democratica di fronte al nascente fascismo, ha intrattenuto con Giuseppe Toniolo una ricca e feconda corrispondenza - prevalentemente inedita - che il volume riporta in appendice.