Opera su don Giuseppe Ricciotti (1890-1964), Abate dei Canonici Regolari Lateranensi, grande biblista, docente universitario a Roma, figura ancora oggi poco nota. Il volume presenta la figura poliedrica dell'abate don Giuseppe Ricciotti, pioniere dei moderni studi biblici cattolici, formatore di numerosi biblisti, collaboratore dell'Enciclopedia Italiana, autore di moltissimi libri, fra i quali la famosa Vita di Gesu" (Mondadori). "
Questa è la storia della prima globalizzazione della prostituzione vista dalla prospettiva del caso italiano. È una storia di corpi, di migrazioni, di lavoro, costruita attraverso fonti originali e che copre un ampio arco cronologico, dove l'interesse per le vicende personali si intreccia con quello per le politiche, le iniziative diplomatiche e le misure di polizia. Studiare il mondo della prostituzione nel suo divenire mercato transnazionale significa guardare da un punto di vista nuovo, laterale e perciò meno frequentato dalla storiografia, alcune delle pagine più significative della storia contemporanea: i fenomeni migratori, l'espansione coloniale, i processi di costruzione della nazione.
La nascita del movimento operaio e socialista produsse un cambiamento profondo in una società in via di industrializzazione e portò uomini e donne, operai e contadini alla conquista - significativa anche se parziale - di diritti civili, sindacali e politici. Un tale fenomeno, pur così imponente, oggi non suscita più interesse come cinquanta o quaranta anni fa. La caduta del muro di Berlino nel 1989 e i cambiamenti che hanno investito l'Europa orientale hanno finito col corrodere i caratteri della stessa tradizione socialista e favorito un clima di immiserimento culturale. Questo volume intende rilanciare il tema della cultura dei socialisti italiani, esaminando la composizione della classe dirigente del Psi, la stampa e la propaganda, la scarsa conoscenza del marxismo e la letteratura popolare nel quadro dello scontro tra idealismo e positivismo.
Sono numerosi gli scrittori che hanno voluto delineare i tratti spirituali e l'attività di John Henry Newman. La vita di questo pensatore e teologo di genio, poeta, predicatore, educatore e modello di santità, attraversa tutto l'Ottocento (dal 1801 al 1890) e le sue opere hanno esercitato e continuano a esercitare un influsso potente. All'interno del cattolicesimo la poliedrica attività di Newman fu sprone costante a un rinnovamento interiore aperto a ogni valore autentico e alieno solo da ogni settarismo e da ogni angustia di spirito. Parlare di una tale personalità senza incorrere in quei difetti ed errori che di solito minacciano e impoveriscono la qualità di una biografia è sicuramente un'impresa ardua.
John Henry Newman es uno de los ingleses más célebres del siglo XIX. Su rica personalidad se hace presente en la Iglesia del siglo XXI, y ha sido un factor de influencia en el espíritu de apertura y comunicación que el Concilio Vaticano II (1962-1965) ha tratado de instaurar en la Iglesia.
Comprendió muy bien la importancia de difundir una cultura cristiana, y trató de contribuir a ese objetivo mejorando la formación de los sacerdotes y promoviendo los estudios profanos del laicado católico.
Como pocos de sus contemporáneos, pudo tomar el pulso a la cultura moderna y acertó a descubrir las falacias del liberalismo desde una honda comprensión de lo profano. La percepción de Newman como hombre santo -actualmente camino de los altares- ha seguido de modo natural a la idea que se tenía de él como gran intelectual.
José Morales, sacerdote, es profesor de Teología Dogmática en la Facultad de Teología de la Universidad de Navarra. Es autor de numerosos estudios de Literatura, Teología, Historia y cuestiones islámicas. Entre sus libros, destacan El Islam, La experiencia de Dios, Introducción a la Teología, Jesús de Nazaret, Los santos y santas de Dios, Madre de la Gracia, Fidelidad, y El hombre nuevo.
Il volume, così come i tre che seguiranno e completeranno la collana trattando il tema fino ai giorni nostri, propone una lettura inedita dello sviluppo storico della fotografia che tiene conto degli interrogativi suscitati da questo strumento e dalle sue molteplici storie. Si è scelto di utilizzare una voce narrante costituita da brevi monografie, scritte da Francesco Zanot, incentrate su quello che può definirsi il destino pubblico della fotografia: testi dedicati a mostre, libri, eventi, protagonisti che hanno segnato profondamente il discorso fotografico nelle sue diverse incarnazioni, attraverso numerose e spesso sorprendenti immagini emblematiche e simboliche. La lettura è completata da saggi affidati a tre noti studiosi internazionali: Quentin Bajac, che si concentra sulla percezione della fotografia alla sua nascita; Elizabeth Siegel, che affronta le vicende della pratica dell'album fotografico, e cioè di quella fotografia privata e apparentemente 'senza storia', e Walter Guadagnini - curatore dell'intera collana -, che colloca in una prospettiva storica uno degli usi più comuni del mezzo fotografico, quello del racconto di viaggio e dell'incontro con l'altro da sé, il diverso, il nuovo.
La Rivoluzione del 1917 rappresentò un mutamento politico, economico, sociale e culturale, ma allo stesso tempo conservò anche forti elementi di continuità conia struttura profonda della storia russa. Stephen A. Smith - esperto in materia a livello internazionale - presenta un racconto dell'evoluzione della Russia, dai primi segni di crisi del regime zarista, travolto dalla modernizzazione industriale della fine del XIX secolo, alla "rivoluzione dall'alto" scatenata da Stalin nel 1928.
Morales Marin Juan John Henry Newman
La vita di John Henry Newman, pensatore e teologo di genio, poeta, predicatore, educatore e modello di santità, attraversa tutto l’Ottocento (dal 1801 al 1890), imprimendo in esso il sigillo di una personalità eccezionale, trasfusa in opere della mente, dell’arte e della carità che hanno esercitato e continuano a esercitare un influsso potente non solo sul mondo anglosassone. La sua riflessione ampia e pacata, ma nello stesso tempo appassionata e penetrante sul cristianesimo – sulle sue caratteristiche interne e sulle vicende della sua incarnazione storica – e la sua acuta capacità di giudizio critico, storico e spirituale lo orientarono a una scelta decisiva di verità in favore della Tradizione cattolica: una scelta che fu anche simbolo di un mutamento epocale nei rapporti tra cattolici e protestanti. All’interno del cattolicesimo la poliedrica attività di Newman fu sprone costante (non sempre adeguatamente ascoltato e compreso) a un rinnovamento interiore aperto a ogni valore autentico e alieno solo da ogni settarismo e da ogni angustia di spirito: basti pensare alla sua opera di pioniere in favore di una scuola cattolica autenticamente formativa, fino all’Università, e alla sua valutazione positiva del ruolo del laicato nella Chiesa. L’eredità di Newman è vastissima e affascinante. Molte delle sue visioni iniziarono ad essere comprese più esattamente molto tempo dopo la sua morte, e dopo periodi di oscuramento e fraintendimenti tendenziosi. Oggi il suo pensiero teologico e filosofico, in particolare, esprime una forza ispiratrice del tutto straordinaria, e la sua ardente spiritualità lo rende maestro amabile e persuasivo di vita cristiana.
Lo studioso veronese si cimenta con un secolo di cattolicesimo in Trentino: dalla nascita della prima cooperativa (1890) alla fine dell'episcopato conciliare del vescovo Alessandro M. Gottardi (1987). Un progetto ambizioso e mirato: pochi fatti, pochi personaggi, ma le chiavi di lettura sono nette, sbalzate con evidenza col proposito di interpretare i caratteri di una esperienza lunga, laboriosa, conflittuale e infine coronata da buoni successi. I cattolici nel Trentino, secondo l'autore, sono stati i protagonisti di un "caso esemplare", che ben rappresenta i caratteri paradossali della morale elastica e creativa del pensiero cristiano, il suo peculiare razionalismo e la sua spiritualità, la mistica aspirazione al trascendente e la singolare concretezza, l'impoliticità e il tatticismo cinico, la tentazione del radicalismo e la mai rinnegata ortodossia.
Il volume ricostruisce le tappe della "giovane Montessori", quelle per intenderci, degli anni della formazione scolasticauniversitaria e accademica, dell'impegno scientifico e sociale a favore dei bambini e delle donne. L'indagine storica delineata focalizza l'attenzione sugli anni che vanno dal 1890 al 1919: sono stati presi in considerazione gli scritti giovanili, i documenti editi ed inediti riguardanti la carriera universitaria e accademica della studiosa. Soffermandosi sui documenti inerenti agli esami sostenuti, ai programmi seguiti ed ai testi sui quali ha studiato; si è cercato di ricostruire il core curriculum di ogni singolo esame, considerando oltre a ciò, la biografia e la bibliografia di alcuni docenti. Inoltre, si è voluto evidenziare il convivere nella realtà sociale e culturale dell'epoca nella quale la giovane marchigiana è inserita. Tutto ciò contribuisce a dare una nuova chiave di lettura, della vita professionale e non di Maria Montessori.