Pietro Farini (Russi 1862 - Mosca 1940) è uno dei "padri fondatori" del socialismo italiano, ma non solo. È l'«uomo di tutte le battaglie», come lo definisce Serrati. Partecipa alla nascita del Partito socialista a Ferrara e nella nativa Russi, dove costituisce anche la Lega dei braccianti. È a Bologna in occasione del congresso di fondazione della Federterra nazionale. Si sposta a Orte e poi a Terni, dove riorganizza e potenzia la Camera del lavoro. Per un ventennio sarà l'animatore delle lotte operaie e contadine che interessano l'Umbria meridionale. Nel 1921 partecipa al congresso di Livorno e nel 1924 passa al Partito comunista. Per opporsi al fascismo, con il figlio Carlo contribuisce alla creazione degli Arditi del popolo. Passa gli ultimi anni della sua vita in Unione Sovietica, ospite della Casa dei veterani della Rivoluzione a Mosca. Qui, ormai cieco, su richiesta del Pcd'I detta alla moglie Malvina Savini la sua autobiografia, che riproduciamo in questo volume.
Un testo su Cesare Guasti (Prato 1822- Firenze 1889), archivista e letterato. Cattolico moderato influenzato da pensatori francesi come Montalambert, Lacordaire e Ozanam.
Persa una gamba nella battaglia di Waterloo, il giovane colonnello inglese John Charles Beckwith abbandonò la carriera militare e si dedicò agli studi, in particolari quelli storici, scoprendo, attraverso le pagine di viaggio nelle valli valdesi di W. S. Gilly, la vicenda dell'antica Chiesa riformata del Piemonte, che divenne la sua ragione di vita. Amato, anche se non sempre assecondato, "benefattore dei valdesi", Beckwith si dedicò senza sosta a fondare scuole e diffondere l'istruzione nelle valli, a costruire i templi di Torre Pellice e Torino nonché a spingere la classe dirigente valdese a passare dal francese all'italiano, preparandola a immettersi nell'onda del Risorgimento.