Dalla natia Polonia alla ‘irraggiungibile’ Russia, la figura di Karol Wojtyla ha segnato la svolta verificatasi nei Paesi dell’Europa centro-orientale con la caduta del muro di Berlino. Il proseguimento della sperimentata Ostpolitik. Il nuovo ruolo del Papa, slavo e mitteleuropeo, con i suoi rapporti diretti con popoli e governanti. I viaggi pastorali, sempre più numerosi a partire dal 1989, nei Paesi che sostanziano la ‘variabile orientale dell’identità europea’. Sono questi fattori che hanno contribuito, nei nuovi Stati nati dalla frantumazione dell’Impero sovietico, all’affermarsi di una maggiore tutela della libertà religiosa e con essa di tutte le altre libertà che caratterizzano gli ordinamenti giuridici dei Paesi democratici.
Questo volume, attraverso l’analisi delle relazioni tra Stato e Chiesa cattolica in alcuni tra i Paesi più significativi dell’ex blocco sovietico (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Federazione Russa), si interroga sul ruolo e sul significato delle istituzioni ecclesiastiche e della Chiesa di Giovanni Paolo II nel processo di democratizzazione di un’area geopolitica di importanza strategica per il futuro dell’Europa. L’opera è completata da un’ampia e dettagliata raccolta dei più significativi documenti legislativi sul tema della libertà religiosa e della condizione giuridica delle Chiese (Costituzioni, Concordati, Leggi sulla libertà religiosa e sulla condizione delle confessioni religiose ecc.) nei Paesi dell’Europa centro-orientale.
Antonio G. Chizzoniti è professore associato di Diritto ecclesiastico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Piacenza). Tra le sue più recenti pubblicazioni: Le certificazioni confessionali nell’ordinamento giuridico (Vita e Pensiero, Milano 2000), Chiese, associazioni, comunità religiose e organizzazioni non confessionali nell’Unione europea (Vita e Pensiero, Milano 2002), Le carte della Chiesa. Archivi e biblioteche nella normativa pattizia (Bologna 2003).
La millenaria vicenda cristiana costituisce un dato ineliminabile del nostro patrimonio storico e culturale. Si può guardare a essa in una prospettiva storica sensibile al contributo decisivo che il cristianesimo ha fornito alla formazione di un'Europa cristiana. La si può accostare in un'ottica sensibile alla situazione religiosa attuale, in cui i valori cristiani paiono sempre più emarginati. O si può anche decidere di avvicinarsi a questa storia, così complessa e affascinante, nella prospettiva del credente desideroso di approfondire le radici della propria fede. A tale insieme di esigenze e interrogativi risponde la "Storia del cristianesimo" di cui questo volume fa parte.
Don Luigi Giussani, padre e maestro, e Renato Farina, vicedirettore di "Libero". Il libro raccoglie quindici conversazioni nelle quali il fondatore di Comunione e Liberazione percorre un largo tratto di storia e disegna la geografia esistenziale della nostra epoca. La prima intervista è del 13 maggio 1981, ore 17 e 50, mezz'ora dopo l'attentato a papa Wojtyla. Nelle altre ci sono i profili dei papi e il racconto della Via Crucis, il posto della musica nell'educazione e la descrizione del mistero-Carità.
Mentre il mondo televisivo segue il mitico "tour de France" del 1992, un giovane pavese inizia, nel silenzio dei camminatori, il lungo viaggio a piedi che da Lourdes porta a Santiago de Compostela, e poi fino all'oceano in cui va a finire l'Europa. Perché affrontare una fatica come questa? Non si tratta certo di una vacanza o di una sfida sportiva: il pellegrino Gandini ha bisogno della strada e della solitudine per placare il suo dolore. Il percorso è lungo, la speranza non sempre solida, la preghiera compagna: solo perseverando si può scoprire la bellezza del Portico della Gloria, che è sì quello romanico che immette nella Basilica di Santiago, ma lo sono anche tutte le cappelle e i rifugi che sul Camino de Santiago accolgono i pellegrini: portico di gloria perché in essi l'umanità si rigenera interiormente e il suo cammino diventa cammino dell'animo. L'"Invito alla lettura" a firma di Vittorio Messori, che costituisce la novità di questa ristampa, definisce l'opera un "libro importante".
Caterina da Genova (1447-1510) è una di quelle straordinarie creature votate sin da piccina a una fede dalle fortissime componenti ascetiche. Scrittrice particolarmente brillante, questo "Trattato del Purgatorio" è fra le gemme della sua produzione.
Questa esauriente sintesi storica ricostruisce la complessità di un'epoca in cui i cristiani non conobbero unicamente martirio e vita clandestina, né tranquilla pace turbata solo qua e là da marginali episodi di persecuzione. Viene presentata la capacità del primo Cristianesimo di confrontarsi con le altre religioni e culture dell'impero, di esprimersi egualmente nei periodi di pace e in quelli di ostilità. Il rapporto con il potere politico, anziché di opposizione connaturata, fu portatore di ostilità e di pacificazioni, intessuto di persecuzioni e di incontri costruttivi, di possibilità di convivenza. Alla prima edizione di questo volume, pubblicata nel 1984 e più volte ristampata, segue ora l'edizione aggiornata e rielaborata.
Il Direttorio intende aiutare le comunita ecclesiali a prendere coscienza del ruolo dei media nella nostra societa; far maturare una competenza relativa alla conoscenza, al giudizio, alla utiizzazione dei media per la missione della Chiesa; sviluppare alcune idee circa i punti nevralgici della pastorale delle comunita sociali; offrire una piattaforma comune per i piani pastorali che ciascuna diocesi e chiamata a realizzare.