Il capolavoro di Fra Girolamo Savonarola, il domenicano ferrarese, impiccato e arso sul rogo nel 1498, di cui sembra imminente il processo di beatificazione. Un libro di meditazione sul rapporto con Dio, un programma di conversione e di riforma spirituale di sorprendente attualità (pp. 128).
Dopo una premessa di carattere generale sulla concezione che i Romani avevano dei problemi riguardanti la sfera religiosa, premessa indispensabile per aiutare a comprendere meglio il tipo di mentalità che costituisce il retroterra della legislazione romana in materia di religione cristiana, il libro si occupa proprio di tale legislazione, per evidenziarne i tratti principali e, soprattutto, per coglierne i successivi sviluppi attraverso i secoli. Questa pubblicazione offre l'opportunità di soffermarsi sui testi più significativi di questo secolare percorso legislativo, presentati per la prima volta tutti insieme in traduzione italiana.
Si tratta delle “rivelazioni celesti” che la Santa ebbe dalla Madonna e da Gesù che invitano, anche i cristiani di oggi, alla conversione e alla penitenza.
Non è un'autobiografia, né un diario intimo: il "Libro della mia vita" è il racconto delle meraviglie che Dio ha operato nella vita di Teresa d'Avila, come lei stessa afferma. Una raccolta di esperienze, di fatti mistici, di memorie. Lo stile semplice, la freschezza dell'espressione, la concretezza pratica, il suo humour introducono quasi con naturalezza ai gradi più alti dell'orazione, che la protagonista definisce "rapporto di amicizia con Dio". Una rara testimonianza, quanto mai attuale, di quella sintesi tra contemplazione e azione che l'uomo di oggi ricerca con tanta fatica.
Finalmente in italiano quest'opera che è già un classico della saggistica estetica e del pensiero agostiniano. «Il libro», scrive il card. Ratzinger, «testimonia come Agostino sia stato profondamente sconvolto per opera della bellezza nel corso della sua vita. Ne nasce l'invito ad avviare un dialogo a cui - c'è da sperare - parteciperanno molti (pp. 192).
Agostino cominciò a commentare i salmi all'inizio della sua attività come vescovo di Ippona, cioè intorno al 391. Chi scorrerà le pagine di questo libro si accorgerà facilmente della assoluta tranquillità con cui Agostino assimila i salmi al Vangelo. Davide a Cristo, l'umanità ebraica sofferente, battuta, sconvolta dalle conseguenze del peccato, tormentata dagli uomini e punita da Dio, ammalata di tutte le malattie e tutte le miserie, oppressa dagli stranieri, resa schiava e liberata dal Signore, con l'umanità totale, prima e dopo la Redenzione, e con ciascuno di noi.
Il volume ha lo scopo di accompagnare e servire il desiderio della Chiesa di questi anni: che i fedeli si accostino alla lettura dei salmi per trarne alimento alla fede, alla speranza, alla carità, come scrive Agostino commentando il salmo 91: “Ogni pagina della Scrittura ci raccomanda la pazienza nei mali presenti, la speranza nei beni futuri, l'amore a Colui che non vediamo per stringerlo quando lo vedremo”.
Con questa breve antologia si invita il lettore a lasciarsi innamorare di queste pagine e dare ascolto al desiderio di leggere il testo integrale.
OGGI CHE LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA RITORNA A ESSERE PARTE INTEGRANTE DELL EVANGELIZZAZIONE, LA RISCOPERTA DEI PADRI APPARE COME UN INELUDIBILE NECESSITA. IL VOLUME, SCRITTO IN MODO FACILE, VIENE INCONTRO A QUESTA NECESSITA. Il ritorno alla bibbia, che contraddistingue l'attuale stag ione della chiesa, suggerisce anche una altrettanto appassionata rivisitazione dei padri, i primi testimoni e interpreti della rivelazione cristiana. Specialmente nel campo economico-sociale, il loro insegnamento giunge a noi forte, vigoroso e mostra ancora intatta la sua validita. Oggi che la dottrina sociale della chiesa ritorna a essere parte integrante dell'evangelizzazione, la risc operta dei padri appare come un'ineludibile necessita. Il volume, scritto in modo facile e scevro di eccessive e appesantite annotazioni, viene incontro a questa urgenza, colmando anche una vistosa lacuna nella preparazione degli studiosi e degli operatori pasto
Santa Caterina da Genova, attraverso la sua esperienza mistica, ci apre le porte del purgatorio. Qui le anime vivono nell’abbandono alla “divina operazione” in cui la contentezza paradisiaca si mescola alla pena infernale del fuoco dell’Amore, che consuma la ruggine dei peccati in una trama intessuta di gioia e di speranza.
Il tema del purgatorio è assai interessante, ma ancora poco conosciuto, e risponde al desiderio estremamente attuale di chi si pone domande sulla vita dopo la morte con un ‘intensità nuova.